9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
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Scrivere un libro è soltanto il primo passo del tuo progetto editoriale. Perché possa vedere la luce ed essere pubblicato, il tuo libro deve prima affrontare una fase di correzione bozze e di editing che lo ripuliscano dagli errori e dalle incongruenze. Nonostante ciò, quasi tutti i libri pubblicati hanno qualche refuso, sfuggito all’enorme lavoro di correzione.
Ma è necessario fare entrambe le cose? Può bastare solo l’editing o solo la correzione bozze? Puoi evitare entrambe?
Partiamo dal presupposto che nessun libro è pronto per la pubblicazione senza prima una revisione. Nonostante ciò, la risposta all’ultima domanda è: tecnicamente si.
Il perché è semplice. In caso di pubblicazione con un editore tradizionale il problema non si pone in quanto l’editore si fa carico di questo lavoro. In caso di self-publishing sei tu a decidere cosa fare e puoi addirittura scegliere di pubblicare il tuo libro “as-is”, com’è ora (ma è meglio di no).
Il fatto che un editore si faccia carico dell’editing di un manoscritto scelto per la pubblicazione dovrebbe farti riflettere. Anche uno scrittore navigato, con anni di carriera alle spalle e decine di libri scritti, potrà arrivare al massimo ad una bozza più o meno rifinita del prodotto finale. Il passo successivo sarà sempre di competenza di un editor che avrà il compito di trasformare quella bozza nel libro definitivo.
Se scegli la strada del self-publishing dovrai seriamente considerare, quindi, di affidarti ad uno o più professionisti per assicurarti che il tuo lavoro abbia la cura che merita.
Per capire come muoverti dovrai innanzitutto capire la distinzione che c’è fra correzione bozze ed editing e i vari tipi e livelli di editing che ci sono.
Il termine è auto-esplicativo. Si tratta della correzione dei refusi, cioè degli errori di ortografici e di battitura.
La correzione bozze non prevede alcun intervento in merito alla trama del libro, alla sua struttura, alla caratterizzazione dei personaggi ecc., ma si occupa dell’aspetto tipografico del testo curandone, quindi, la formattazione.
Lettere maiuscole mancanti, corsivi e grassetti, spazi superflui, rientri dei paragrafi e coerenza grafica. Sono tutti elementi che un correttore bozze considererà nel suo lavoro.
Non bisogna aspettarsi, invece, la correzione di errori grammaticali, sintattici, lessicali, semantici ecc. a meno che non siano gravi, palesi ed occasionali.
Il correttore bozze correggerà sicuramente se scrivi con l’apostrofo “qual è” (…brividi…) ma difficilmente correggerà la frase “qual è stato il risultato che avresti ottenuto”.
È una revisione completa del testo che si occupa di migliorarne la forma e i contenuti. L’editing è un lavoro complesso e delicato in quanto lo stile dell’autore deve restare inalterato nonostante tutte le eventuali modifiche.
Qui avviene la magia. L’editor dovrà occuparsi di trasformare la tua bozza in un prodotto editoriale completo, pronto al suo esordio in libreria.
Si tende ad individuare diversi tipi di editing a seconda di ciò in cui si focalizzano. C’è l’editing strutturale, l’editing formale, l’editing contenutistico. Spesso si distingue in modo più semplice tra editing leggero, che si concentra soprattutto sulla correzione degli errori grammaticali, ed editing profondo che si occupa anche della struttura del testo in modo più completo.
In cosa si concentrerà il lavoro dell’editor?
Spesso si parla solo di errori grammaticali in generale, ma in realtà ne esistono varie tipologie. Le principali sono:
Se hai scritto un poliziesco, l’editor non lo farà diventare un romanzo rosa. Ma se nel tuo poliziesco ci sono numerosi buchi nella trama oppure delle incongruenze, sarà suo compito sistemarle.
D’altronde il colpevole non può essere un ex uomo d’affari morto in un incidente d’auto dieci anni prima dell’omicidio (plot twist: è uno zombie!).
L’esperienza di lettura è importante tanto quanto il contenuto. Perciò il libro deve avere una struttura che lo renda scorrevole. Se il tuo libro ha 350 pagine suddivise in 5 capitoli, sarà necessario rivederne la struttura (plot twist: il cadavere è in realtà il tuo lettore che si è annoiato a morte nel leggere capitoli di 70 pagine).
Non solo.
I dialoghi sono presenti in quantità adeguata? Troppe descrizioni o troppo poche? Il testo è scorrevole o ci sono degli intoppi nella lettura?
Tutte cose che vengono considerate.
Il libro è vivo grazie ai personaggi che abitano la sua storia. Compito di un editor sarà quello di controllare che siano ben costruiti, coerenti non tanto nei loro comportamenti quanto nei confronti della storia o dell’ambiente in cui vivono. Non potrai certamente far fare al tuo protagonista un rito voodoo per invocare Baron Samedi se il libro parla di una storia d’amore tra due adolescenti (plot twist: oppure si?)
Dipende sempre dalla strada che vuoi percorrere. Se credi che la tua storia sia valida così com’è e vuoi inviare il tuo manoscritto ad un editore tradizionale, puoi cercare un correttore bozze che ripulisca il testo dai vari errori che hai commesso. Così potrai inviare all’editore un testo ben corretto che faccia figura almeno nella forma. Se l’editore è interessato, sarà lui ad occuparsi di tutto il resto.
Se ti autopubblichi non puoi prescindere dall’editing. Potrai trovare professionisti che svolgono editing leggero ed editing più approfondito, a seconda del budget a disposizione. Puoi affidarti a servizi come Youcanprint, che ti forniscono anche una scheda dettagliata dei punti di forza e di debolezza del tuo libro.
Gli editor sono umani, quindi è fisiologico che rimanga qualche errore nel testo anche dopo un lavoro di editing. Il vantaggio del self-publishing è anche nel poter rimettere mano al testo dopo la pubblicazione per correggere ciò che è sfuggito alla prima correzione.
Ricordati che anche gli scrittori più famosi ed importanti si affidano sempre a degli editor e questo è parte del loro successo.
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