9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
Indice dei contenuti
Oggi tratteremo uno degli argomenti più discussi tra gli scrittori: in che modo dichiarare al fisco italiano i profitti generati dalla vendita dei propri libri. Ogni mese tantissimi autori che pubblicano con la nostra piattaforma ci scrivono per chiedere chiarimenti o aiuto su questo aspetto.
Questo articolo nasce proprio con questo scopo: aiutare i self publisher ad affrontare con serenità la questione fiscale, inquadrare correttamente fin dall’inizio la loro carriera di scrittore e poi tornare a concentrarsi sulla scrittura e la promozione.
Faccio però una premessa molto importante: il presente articolo è esemplificativo ed è scritto secondo le leggi fiscali vigenti a oggi 7 ottobre.
Considerando che ognuno ha una situazione fiscale differente e che leggi cambiano molto rapidamente, il mio invito è di leggere l’articolo, ma consultare sempre il vostro commercialista per decidere con lui la strada più consona alla vostra situazione personale e fiscale al fine di dichiarare i profitti generati e incassati dalla vendita dei vostri libri.
I diritti d’autore rappresentano la più importante, ma non l’unica in verità, forma di reddito generabile dalla distribuzione e vendita dei propri libri. Con diritti d’autore è identificata la porzione del prezzo di copertina riservata all’autore come profitto per lo sfruttamento di un’opera di ingegno.
I diritti d’autore o royalties sono generalmente calcolati detraendo dal prezzo di copertina tutte le voci di costo o fiscali come: iva, costi di produzione, costi di distribuzione, etc.
Per maggiori informazioni leggi anche Qual è la percentuale di guadagno sui diritti d’autore?
Partiamo da una premessa. Trattandosi di reddito da opera di ingegno, non è necessario essere in possesso di una partita iva per poterlo dichiarare. La differenza sostanziale sta nella nazionalità della piattaforma che utilizzi per la distribuzione e vendita dei tuoi libri.
In caso di piattaforma italiana come Youcanprint.it, essa agisce come sostituto di imposta e pertanto garantisce all’autore il pagamento dei diritti d’autore al netto già della trattenuta fiscale, che viene poi versata il mese successivo il pagamento dei diritti d’autore all’autore.
All’inizio di ogni anno fiscale poi, l’autore riceverà la certificazione unica dei compensi ricevuti come royalties da allegare alla propria dichiarazione dei redditi (730 o 740).
Il calcolo della base imponibile su cui applicare la ritenuta di acconto è determinata applicando al compenso percepito una deduzione forfettaria. Tale deduzione, applicata per tenere conto di alcune spese, si applica in misura variabile.
L’importo dei diritti così dedotto è quello che deve essere poi tassato in via definitiva nella dichiarazione dei redditi, ove sconterà l’IRPEF. È su questo importo, infatti, che deve essere applicata la ritenuta d’acconto del 20%.
Vediamo due esempi pratici per capire meglio.
Mario Rossi ha 31 anni e deve emettere una ricevuta per royalties. Supponiamo che debba percepire un compenso lordo pari a € 1.000. La ritenuta d’acconto del 20% si calcola sul 60% del compenso lordo.
Compenso lordo: € 1.000
Compenso netto: € 600
Ritenuta d’acconto del 20% su € 600: € 120,00
Mario Rossi ha 40 anni e deve emettere una ricevuta per royalties. Supponiamo che debba percepire un compenso lordo pari a €. 1.000. La ritenuta d’acconto del 20% si calcola sul 75% del compenso lordo.
Compenso lordo: € 1.000
Compenso netto: € 750
Ritenuta d’acconto del 20% su € 750: € 150,00
È importante ricordare inoltre che la trattenuta fiscale che viene applicata prima del versamento delle royalties potrà essere dichiarata e recuperata con la propria dichiarazione dei redditi.
Esistono infatti determinati casi in cui si potrà ottenere il rimborso da parte dello stato della ritenuta fiscale sui redditi da royalties, ma questo ovviamente dipenderà esclusivamente dalla vostra situazione fiscale.
In caso di piattaforma estera, al contrario, essa non opera alcuna trattenuta fiscale e corrisponderà integralmente il reddito da royalties. Sarà compito e dovere dell’autore raccogliere le ricevute dei compensi ricevuti e allegarle alla sua dichiarazione dei redditi nell’anno fiscale successivo e versare le relative tasse su di esse.
In generale quindi il reddito che percepite come diritti d’autore si aggiunge ad altri vostri redditi principali e costituisce la base del vostro imponibile fiscale, ovvero l’ammontare sul quale, in base all’aliquota fiscale in cui siete posizionati, pagherete le tasse.
L’unica differenza sta se la piattaforma con cui pubblicate agisce da sostituto d’imposta oppure no. Nel primo caso, la piattaforma si occuperà di versare le tasse previste sulle vostre royalties trattenendole a monte, nel secondo caso le royalties si cumuleranno al vostro reddito a pagherete le tasse successivamente.
Questo è il motivo per cui noi di Youcanprint abbiamo scelto di offrire questo servizio ai nostri autori, rendendo la pubblicazione semplice e serena anche dal punto di vista fiscale.
Per conoscere e attivare la procedura con Youcanprint clicca su come effettuare la richiesta di pagamento dei diritti d’autore.
Esiste un altro caso concreto in cui ogni autore può ritrovarsi e riguarda la gestione dei diritti d’autore generati dalla vendita personale diretta dei propri libri. È il caso di vendita diretta presso librerie, presentazioni, amici, sito personale, fiere, social, etc.
La vendita diretta è certamente possibile con l’unica condizione che essa non rappresenti una fonte principale e costante di reddito. Se lo diventa allora in questo caso l’autore sarebbe obbligato ad aprire partita iva.
Il nostro consiglio è comunque di rilasciare delle semplici ricevute fiscali per ogni vendita. In questo modo sarà più facile tenere traccia di ogni vendita generata e poi raccogliere a ogni anno fiscale le stesse ricevute per dichiarare l’ammontare del reddito generato nella dichiarazione dei redditi.
L’emissione e la conservazione delle ricevute fiscali saranno estremamente utili anche in caso di controllo fiscale, grazie alle quali sarà possibile dimostrare la provenienza del reddito da diritto d’autore generato tramite la vendita diretta insieme a quello generato tramite la piattaforma di selfpublishing scelta per la pubblicazione.
In definitiva in nostri consigli in materia fiscale sono essenzialmente due:
Potrebbe interessarti leggere anche:
Finanza per scrittori: come sapere se stai davvero facendo profitti con il tuo libro?
Quanto guadagna uno Scrittore?
Self-publishing con o senza partita iva? Guida fiscale completa all’auto-pubblicazione
Scarica subito le guide GRATUITE su:
Iscriviti a Youcanprint | La Community Ufficiale
Partecipa al sondaggio e ricevi la nuova Guida per il Tuo libro in Selfpublishing
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
Viviamo in un'epoca in cui l'accesso alle risorse è diventato semplicissimo Foto, testi, immagini, anche d'epoca grazie alla digitalizzazione di archivi storici,...
Con “deposito legale” si intende l’obbligo, stabilito dalla legge, di depositare presso particolari organismi libri e altri documenti Non bisogna, però...
Partita IVA per chi pubblica un libro Sono ormai quasi 20mila gli autori che scelgono di pubblicare autonomamente un libro, sfruttando l'opzione del...
Con oltre 3 milioni di copie distribuite nel mondo, 3 milioni in diritti d’autore versati ad oltre 19000 autori, una delle domande più frequenti che ci viene...
Epub3 è l’ultima versione del formato epub, lo standard internazionale per il libro digitale Si tratta di un formato libero (open source), basato su...
So che “quanto guadagna uno scrittore” è la domanda delle domande per chi, come te, scrive e pubblica libri o nutre il sogno di farlo Domanda che si...
LaFeltrinelliit è uno dei più importanti e conosciuti bookstore on-line a livello nazionale Grazie al suo vastissimo catalogo e alla grande attenzione alle...
Pubblicare il proprio libro con un codice ISBN non è solo altamente consigliato, ma è obbligatorio per poter vendere l'opera in libreria e sugli store online...
Abbiamo assistito nel corso del 2016 alla "riscoperta" de "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry (1900 - 1944), entrato in pubblico dominio nel...
Pubblicare con un editore rappresenta uno dei sogni più comuni tra gli scrittori, in particolare pubblicare con un libro con Mondadori, il più importante...
Se stai leggendo questo post significa che hai scritto un libro, vorresti pubblicarlo ma non sai da dove iniziare Questa guida ti fornirà il meglio...
Oggi tratteremo uno degli argomenti più discussi tra gli scrittori: in che modo dichiarare al fisco italiano i profitti generati dalla vendita dei propri libri...
Grazie sempre per le preziose informazioni.
Grazie a te Salvatore di seguire il nostro blog e dedicare il tuo tempo alla lettura dei nostri contenuti. Se hai dei suggerimenti su argomenti da trattare saremo felici di ascoltarli. Buon fine settimana!
Molto utile con una esposizione chiara e esaustiva. Grazie per il supporto. Cordiali saluti Mario Garretto
Grazie Mario per il tuo feedback e di seguire il nostro blog.
Godo del clima cordiale di questi messaggi.
Chiaro , essenziale e pratico… considerando che questo articolo trattava di fisco, aggiungerei “tranquillizzante”… insomma un piccolo capolavoro! Grazie di cuore.
Ciao Francesca, grazie di cuore per il tuo feedback. Sono molto felice che tu abbia apprezzato il contenuto. A breve arricchiremo i contenuti con una guida fiscale completa al selfpublishing. Se volessi suggerirmi altri argomenti da trattare nei miei post sarò felice di ascoltarli. A presto!
Buonasera. Esiste un limite minimo sotto il quale si può non dichiarare? Se vendo 10 copie e guadagno 20 € sono da dichiarare?
Ciao Gianmarco, no non esiste una soglia minima, è necessario dichiararli tutti. La tassazione poi dipende dal tuo reddito e da altri fattori personali.
Buongiorno, a me è stato detto che se in un anno risulto percepire meno di 15000 euro (con royalties da 1200 euro netti al mese per 6 mesi) non devo dichiarare nulla.
E’ difficile darti una risposta avendo solo questi dati (hai partita iva? hai altri redditi? età? etc) ma posso indicativamente dirti che con quell’importo sicuramente è necessario dichiarare i redditi da royalties.
Carissimi, certamente hanno dei diritti anche le persone (famose o meno) di cui scrive l’autore in un suo scritto; per esempio, se scivessi su di un personaggio famoso (storico, deceduto) oppure mi dilungassi su un prodotto commerciale anche solo a compendio della narrativa del testo da me scritto, cioè parte di un saggio o di un racconto; agli eredi di quel personaggio oppure ai proprietari del marchio di quel prodotto dovrei chiedere le liberatorie firmate cioè dovrei chiedere loro il consenso?
Ciao Paolo grazie del tuo commento. La tua domanda riguarda un argomento differente rispetto a quanto ho trattato nell’articolo. In linea di massima posso dirti che se citi un prodotto non devi chiedere una liberatoria (per esempio dire che il tuo personaggio beve una coca-cola), se invece il tuo personaggio ha il nome di una persona famosa o tratta di esso è necessario avere la liberatoria. Nel dubbio chiedi sempre ad un legale di fiducia. Tratterò questo argomento in uno dei miei prossimi post sul quale sto lavorando con il nostro ufficio legale per aiutare gli autori a dirimere questi dubbi. Grazie per aver letto l’articolo.
Buongiorno,
nel caso in cui il mio reddito annuo fosse determinato esclusivamente da diritti d’autore (quindi senza alcuna altra fonte di reddito) e gli stessi fossero già tassati dall’editore che agisce come sostituto d’imposta, anche qualora tali diritti d’autore fossero alti, dovrei dichiarali oppure non sarebbe necessario essendo tutti già tassati alla fonte e non avendo io altri redditi?
Grazie anticipatamente per la risposta.
Ciao Federico, è necessario sempre dichiararli ma non verrebbero ulteriormente tassati in quanto già tassati a monte.