
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
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Scvrivere sempre bene, senza errori, è un compito difficilissimo, quasi impossibile. Ci sono dei modi, però, per migliorare il proprio modo di scrivere e per farlo senza commettere errori.
“Nel self-publishing c’è troppa scelta e tutto viene offerto direttamente ai lettori senza il vaglio di editor esperti” ha sentenziato il fondatore della casa editrice Brofile Book, durante la Digital Book Conference di Londra.
Quanti autori che scelgono il self-publishing decidono di fare tutto da soli, dalla scrittura all’editing, dalla grafica alla promozione? Così, non tutto può riuscire bene, almeno non senza il dovuto distacco. Si dovrebbe essere capaci di indossare di volta in volta il cappello dello scrittore, poi dell’editor, del disegnatore e così via…
E’ un lavoro impegnativo, ma insieme possiamo accettare la sfida; piuttosto che scagliarci subito contro i detrattori, entrare nella giusta mentalità per migliorare la qualità della nostra scrittura.
Il primo passo è sicuramente quello di assumere la mentalità del correttore di bozze.
Gli errori di battitura, i refusi, gli scivoloni grammaticali non vanno mai sottovalutati, specie da un autore indipendente il cui successo si basa anzitutto sulla percezione che i lettori avranno di lui. Non vuoi mica che pensino che sei sciatto e svogliato, giusto? Cosa penseresti se ti dicessi che in questo post io di errori ne ho tralasciati almeno 25? Che rilevanza daresti ai miei consigli?
Come sostiene Shane Arthur, conosciuto nella blogosfera come lo sceriffo della revisione, gli errori sono come graffi su una nuova auto, macchie indesiderate che distraggono dalle sue qualità fondamentali.
Allora sarà meglio seguire i suoi di consigli:
Focalizzati sul momento della pubblicazione
Che noia sarebbe la revisione del manoscritto senza avere in mente un obiettivo ben preciso, una scadenza da rispettare. Il pensiero di diventare un autore pubblicato dovrebbe facilitarti il compito. Pensa al momento in cui cliccherai sul pulsante pubblica e immagina, quando ti dedichi alla correzione delle bozze, che è l’ultima volta che controlli e rivedi quanto hai scritto, prima che centinaia di altri occhi (te lo auguro) lo leggano.
Leggi e scrivi tutti i giorni
Più si legge, più semplice diventa individuare gli errori. Quanto più si scrive, meno si ripetono gli errori di scrittura più comuni. La lettura è un esercizio che allena la concentrazione, mentre potrebbe essere una buona pratica quella di scrivere di argomenti che non ti sono proprio congeniali, qualcosa che ti fa arrabbiare e ti permetta di liberare le tue emozioni sulla carta.
Scrivi, allontanati, poi torna a leggere
Dopo aver finito di scrivere, vai a camminare, a correre, insomma allontanati dallo schermo e lascia passare un po’ di tempo prima di iniziare la correzione di bozze. Fare tutto in una volta sola aumenta le probabilità di essere ingannati dai propri occhi.
Rallenta!
Prova a leggere ad un ritmo più lento del solito. Se sei abituato a leggere un’intera cartella in due minuti, prova a farlo in tre minuti e come se stessi tentando di spiegare il testo a qualcuno che non ha ben capito di cosa gli stai parlando.
Leggi ad alta voce
In un ambiente tranquillo, leggi il tuo manoscritto ad alta voce (e poi in silenzio se possibile). Se non hai tempo per entrambi i compiti, ti suggerisco la lettura ad alta voce, dal momento che le orecchie colgono gli errori meglio della mente.
Trova un primo lettore
Se sei abbastanza fortunato da avere un’altra persona nelle vicinanze, quando hai finito di scrivere, lascia pure che sia lui a rivedere ancora una volta le bozze. Ci sono molte probabilità che evidenzi errori di cui non ti sei accorto, pur avendo letto e riletto il tuo manoscritto. Trova qualcuno che non conosce l’argomento di cui scrivi, in modo che non sarà inconsciamente predisposto a sorvolare su eventuali errori. Inoltre potresti avere un’anteprima sulla reazione del pubblico alla tua storia.
Tieni un elenco
Alcune parole sono difficili da pronunciare nel modo corretto. Mantieni un elenco di quelle che sbagli più di frequente e fai una prima ricerca nel testo per andare ad eliminarle; i programmi di videoscrittura hanno degli strumenti appositi. In più, per controllare la giusta forma ortografica avrai bisogno anche di un elenco di risorse utili, siti web dedicati alla grammatica, vocabolari online ecc… Ti aiuteranno molto a migliorare.
Se questo articolo ti è stato utile vorrà dire che sarai anche stato capace di scovare i miei errori… Li hai trovati? No?
Beh ammetto di aver mentito… non ci sono errori nel post, ma in che modo lo hai letto?
Hai prestato particolare attenzione ai dettagli, procedendo ad un ritmo più lento, per esaminare ogni parola, giusto?
Hai corretto invece di leggere, seguendo quello che è il 1° consiglio con cui abbiamo iniziato: entrare nella mentalità del correttore di bozze. Non ti resta che ripeterlo ogni volta che dovrai pubblicare un nuovo libro.
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I vostri consigli sono utilissimi. Sinceramente e modestamente sono quasi gli stessi che utilizzo io stesso da anni. Dirò di più, già dal mio primo libro “L’Eterna illusione” di ben 735 pagine font 12 pubblicato con la “Arte Scrittura” (autori on line) in Roma nel 2010 e poi nel 2012 con la Booksprint, dopo aver scritto un capitolo, me lo rileggevo il mese dopo e poi scrivevo il capitolo seguente. Con questo sistema non solo correggevo le bozze del capitolo precedente..potevo anche scrivere il successivo senza perdere il filo del discorso. Terminato poi il libro, lo lasciavo… ed ogni due mesi me lo rileggevo. Per scrivere questo mio primo romanzo, essendo anche impegnato nel lavoro e nei doveri della famiglia, ci ho messo quasi dieci anni. Mentre con Emma pubblicato con Voi ci ho messo soltanto sei mesi. Perché ho acquistato anche velocità “automatica”. Con velocità automatica intendo: scrivere bene, nel più breve possibile, senza fretta, però.
Ciò che è importante non è fare lo scrittore….. ma scrivere bene. La migliore ambizione si realizza senza inseguire il successo a tutti i costi…..se siamo davvero bravi, sarà la gloria ad inseguire noi. Ecco perché con Emma tra parentesi ho dato un sottotitolo: Il Nobel può attendere.
Grazie e b/giornata.