9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
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Con oltre 3 milioni di copie distribuite nel mondo, 3 milioni in diritti d’autore versati ad oltre 19.000 autori, una delle domande più frequenti che ci viene posta qui a Youcanprint è: per pubblicare e vendere i propri libri in self-publishing è necessario avere la partita iva?
Partendo da questa domanda affronteremo nel dettaglio tutte le implicazioni fiscali della scelta di auto-pubblicare i propri libri, fornendo una vera e propria guida fiscale completa che permetterà a ogni autore o autrice di compiere le proprie scelte, consapevoli delle loro conseguenze sul piano fiscale.
Self-publishing significa letteralmente, auto-editoria. Il termine indica una modalità di pubblicazione nella quale l’autore pubblica autonomamente il proprio libro, senza cioè passare attraverso un editore tradizionale, diventando di fatto auto-editore o editore di se stesso.
Il fatto che l’autore si ponga come editore di se stesso, trasferisce sulla sua persona tutto il complesso di attività, diritti e doveri che erano propri dell’editore.
In termini di attività parliamo di tutto il processo che intercorre dalla scrittura del manoscritto alla vendita dell’opera (editing, impaginazione, realizzazione copertina, stampa, promozione, distribuzione).
Accanto a questi vengono assunti personalmente anche tutti gli oneri e gli onori propri di un editore: l’incasso e la gestione delle royalties, gli aspetti fiscali e contrattuali, la gestione di tutti i diritti connessi allo sfruttamento dell’opera, etc.
Qui bisogna fare un’importante distinzione.
Sul web si è diffusa una pratica piuttosto discutibile di confondere il self-publishing con l’editoria tradizionale, in particolare parlare di self-publishing anche in presenza di persone che pubblicano libri scritti da terzi (ghostwriter), sotto forma di pseudonimi, per costruire un business profittevole e scalabile.
La condizione principale nel self-publishing è che chi pubblica l’opera sia autore della stessa e proprietario naturale dei suoi diritti.
Al contrario quando si commissiona la produzione di un’opera a terzi mediante servizi come Fiver o Upwork, sdi fatto si sta agendo da editori, poiché si commissione la produzione di un’opera da parte di un autore terzo che ne cede i diritti in cambio di un compenso economico.
In questa guida fiscale, quindi, non tratteremo mai questa situazione che è molto “utilizzata” in questo periodo, perché semplicemente non è self-publishing, ma editoria tradizionale.
Quando parliamo di self-publishing facciamo sempre riferimento ad autori veri che hanno scritto opere di fiction o non-fiction, escludendo anche dalla categoria tutti coloro che pubblicano quelli che vengono definiti no-content book (journal, libri da colorare, etc.).
Al momento in cui scrivo questa guida non esiste in Italia una normativa organica e specifica sul self-publishing. Questo accade perché semplicemente il fenomeno è troppo recente (Youcanprint nasce nel 2007) e il legislatore probabilmente non ha ancora ritenuto opportuno dotarsi di norme, ma ha adattato al self-publishing quelle esistenti sul diritti d’autore.
Una prima grande distinzione che dobbiamo compiere per poter comprendere le implicazioni fiscali del self-publishing è la differenza tra distribuzione diretta o indiretta.
Per distribuzione diretta intendiamo quella condizione in cui l’autore si occupa personalmente di inviare, di vendere mediante il proprio sito o personalmente le copie dei suoi libri a lettori, librerie, distributori, etc.
Per distribuzione indiretta, invece, intendiamo la situazione più diffusa in cui l’autore affida i diritti di distribuzione e vendita del proprio libro ad una piattaforma come Youcanprint che si occupa di fare da intermediario con le librerie online, librerie fisiche e i lettori per la distribuzione e la vendita.
Nel primo caso (la distribuzione diretta), di fatto l’autore sta compiendo un’attività d’impresa poiché si sta occupando di tutto il ciclo produttivo e di vendita, sta organizzando e coordinando i mezzi di produzione per ottenere un ritorno economico, pertanto in questo caso è necessario aprire la partita iva, in quanto il reddito generato è proprio di un’attività economica e quindi è un reddito d’impresa.
Nel secondo caso (la distribuzione indiretta), l’autore incassa delle royalties a fronte della cessione dei diritti di distribuzione e vendita e pertanto il reddito ottenuto a titolo di royalties è assimilato al reddito da lavoro autonomo.
In assenza di una disciplina specifica, come abbiamo spiegato prima, questo aspetto è stato approfondito da una circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 9 del 10 aprile 2019.
In questa circolare infatti viene confermata la validità di quanto previsto dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), all’articolo 53, comma 2, lettera b):
“2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:
[…]
b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell’autore o inventore, di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali”
Per questo motivo, in caso di distribuzione indiretta, ciò che viene generato non è un reddito di impresa bensì reddito da royalties.
Non configurandosi una vera e propria attività editoriale tradizionale ma un riconoscimento economico per il diritto concesso a terzi (piattaforme, librerie online, etc.) di ottenere dei ricavi mediante lo sfruttamento di tale diritto, l’autore non svolge attività economica e pertanto non è necessario aprire una Partita Iva.
Tratteremo, ora, esclusivamente la situazione in cui l’autore affida ad una piattaforma la distribuzione e la vendita dei propri libri. In questo caso dobbiamo distinguere due casi: il caso in cui la piattaforma con sede in Italia (è il caso di Youcanprint) e il caso in cui la piattaforma con sede in un Paese Estero (è il caso di Amazon).
Nel caso di piattaforma con sede in un paese estero, l’autore italiano potrà rilasciare esclusivamente una ricevuta per i compensi ricevuti e non sarà soggetto quindi alla ritenuta d’acconto.
L’autore dovrà poi farsi carico di includere queste ricevute per i compensi ottenuti nella propria dichiarazione dei redditi, per permettere che questi redditi vengono tassati secondo la normativa italiana.
Nel caso di piattaforma residente in Italia come Youcanprint, essa agirà come sostituto d’imposta e procederà a una trattenuta fiscale nel momento dell’erogazione dei compensi maturati e fornirà all’autore ogni anno la certificazione unica dei compensi che l’autore potrà utilizzare per la propria dichiarazione dei redditi.
Per approfondire in che modo viene calcolata la trattenuta fiscale puoi leggere un altro contenuto che ho scritto per te “Diritti d’autore (royalty): cosa sono, come sono tassati e come dichiararli“.
Affrontiamo nel dettaglio come poter inserire nella propria dichiarazione dei redditi i proventi generati dalla distribuzione e vendite dei tuoi libri.
Gli aspetti fiscali da considerare sono fondamentalmente tre:
In ogni caso i redditi da diritto d’autore dovranno essere inseriti nel quadro RL all’interno del modello redditi persone fisiche, il quadro dedicato ai redditi residuali (“Altri Redditi”).
I campi da compilare sulla base degli aspetti sopra elencati sono 3:
Ovviamente il nostro consiglio è sempre di affidarti ad un commercialista esperto che sarà in grado di aiutarti a dichiarare correttamente i tuoi redditi, evitando errori che potranno comportare pesanti sanzioni.
È importante fare un approfondimento anche riguardo il tema previdenziale. Se l’autore è iscritto ad una Cassa professionale le royalties seguiranno le norme previste da questi ordini ovvero le norme applicate agli altri redditi percepiti all’interno della propria attività principale.
Qualora invece l’autore non sia iscritto a nessuna gestione specifica e questa è la condizione principale degli autori in Italia, l’obbligo previdenziale decade completamente e non sorge nessun obbligo specifico.
La domanda che sorge spontanea allora è: quando aprire la partita iva?
La risposta è piuttosto semplice: la partita IVA è quella condizione fiscale che si attiva quando l’attività diventa rilevante o per importo o per organizzazione di tempo o di lavoro. Non esiste una misura di questa condizione, ma è la periodicità o l’intenzione di lavorare in modo continuativo che la richiede.
Per questo motivo sarà necessario aprire una partita iva sia quando l’attività derivante dallo sfruttamento dei diritti d’autore diventa rilevante, in termini di reddito generato, oppure quando l’organizzazione del lavoro adottata è tale per cui l’autore pubblica e distribuisce opere non solo sue ma anche scritte da terzi, svolgendo una vera e propria attività editoriale.
Esistono due tipologie di partita iva che un autore può decidere di aprire:
Se non hai ben chiaro in quale delle due situazioni puoi trovarti il nostro consiglio è sempre quello di consultare un commercialista esperto in materia, sarà in grado di indirizzarti e compiere la scelta migliore in una prospettiva di lungo periodo.
Una avvertenza va fatta riguardo ai regimi forfettari.
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che: i redditi da diritto d’autore concorrono a comporre il reddito oggetto del regime forfettario solo se sono connessi in maniera stretta e chiara all’attività principale svolta dal possessore di partita iva.
Scarica gratuitamente “La guida completa alla fiscalità nel selfpublishing“, dove puoi trovare tutto quello che devi sapere sulla gestione dei tuoi guadagni.
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In definitiva possiamo affermare che se un autore scrive e pubblica personalmente i suoi libri non è obbligato ad aprire una partita iva per pubblicare i propri libri in self-publishing.
Il reddito generato dalla vendita dei libri sarà assimilato al lavoro autonomo. In questo caso rientrano la maggior parte degli autori.
Se invece un autore o un'autrice pubblica libri di terzi o scritti da terzi e pubblicati col suo nome o uno pseudonimo, se organizza tutti i mezzi di produzione per svolgere un'attività continuativa e soprattutto se il reddito generato da queste attività risulta rilevante nella sua vita, allora è necessario aprire la partita iva in quanto il reddito generato dalla vendita dei libri è assimilato al reddito d’impresa.
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Complimenti! l’argomento è molto spinoso ma è stato reso oltremodo chiaro. Grazie.
Ciao Francesco, grazie a te per aver letto il nostro contenuto e di seguire il nostro blog.
Grazie per aver trattato in modo chiaro questo complicato argomento
Grazie a te Bartolomeo per aver letto l’articolo.
Grsazie dell’articolo, anche se non ho capito bene una cosa: è possibile scegliere sia la pubblicazione indiretta (tramite Youcanprint) che quella diretta (vendita di copie alle presentazioni del libro o tramite il prorpio sit internte)?
Ho già partita IVA, per cui tutti i redditi andrebbero a sommarsi a quelli per la mia attività
Ciao Stefano grazie del commento. Si è possibile scegliere entrambe, di fatto pubblicando con Youcanprint si può anche contemporaneamente adottare un modello di vendita diretta, non è richiesta alcuna esclusiva. Nel tuo caso sarebbe compatibile e coerente. Per qualsiasi dubbio scrivimi pure.
Ok…e come vi regolate con la nuova normativa europea DAC7? Siete obbligati come piattaforma a comunicare al fisco chi produce con la vostra piattaforma un fatturato di 2000€ o 30 transazioni online? Secondo me bisogna spiegare agli utenti che usufruiscono del vostro servizio, come per servizi analoghi, che chi svolge questa attività in modo abitudinale o continuativo…deve necessariamente aprire la P.Iva…
Ciao Daniele agendo da sostituto d’imposta noi da sempre dichiariamo al fisco ogni provente dei nostri autori. La maggior parte dei nostri autori svolge occasionalmente questa attività e pubblica 1 libro, chi pubblica 2 libri, ha guadagni elevati o fa questa attività in maniera continuativa è consapevole di dover aprire la partita iva, infatti abbiamo tantissimi autori con partita iva.
Avrei anche io una domanda che mi fa uscire pazzo da mesi. Volendo avvalermi sia della vendita indiretta tramite Youcanprint, ma anche della vendita diretta, attrvaerso presentazioni in scuole biblioteche centri sociali e librerie ma anche attraverso un mio ecommerce su FB, devo aprire partita iva ovviamente. Ma posso farlo come scrittore (con codice ateco ad hoc) e usufruire così di regime forfettario e gestione separata Inps? Perchè solo questa modalità permette di pagare i contributi in percentuale al reddito effettivo. Il pagamento dei contributi fissi anticipati invece, in una situazione come quella del mercato editoriale italiano, dove arrivare a grosse vendite è piuttosto raro, di fatto ostacola, per non dire impedisce, di avviare una tale attività, perchè si dovrebbe sperare di vendere ben oltre mille copie solo per pagare l’Inps. Il gioco non varrebbe la candela e non mi sembra affatto giusto, perchè in questo modo, anche ammesso di arrivare alla cifra molto poco realistica di 2 mila copie vendute, la nostra contribuzione Inps non sarebbe del 25% canonico, ma addirittura superiore al 100% del reddito. E’ assurdo e ingiusto non trova?
Buongiorno MV Masefield, grazie del tuo commento. Immagino tu possa aprire partita iva in regime forfettario ma ti consiglio di chiedere una consulenza al tuo commercialista che potrà sicuramente consigliarti la scelta giusta da compiere in base al tuo quadro fiscale completo che lui conoscerà meglio.
si infatti farò così, spero sia il modo giusto. Pensare di potere campare dignitosamente e umilmente facendo tanti libri e vendendone verosimilmente (in questo mercato italiano non ci si può illudere) una o due mila copie solo per pagare l’Inps le tasse e il commercialista, beh mi pare una palese ingiusitiza. Grazie Alessandro 🙂
Grazie a te per aver letto l’articolo. Felice di esserti stato d’aiuto!
Nell’articolo si afferma che quanto descritto si riferisce a libri di fiction o non fiction. Dei libri per attività passatempo, con prevalentemente giochi di enigmistica ma anche testo (in parte minore ma con una componente creativa e funzionale ai giochi) possono considerarsi come non fiction o dal punto di vista del diritto d’autore sono no-content ?
Ciao Stefano, ciò che è descritto nell’articolo riguarda anche i libri che hai citato che sono considerati no-content books ma comunque assimilati a non-fiction.
Salve, articolo interessante. Però, prendiamo il caso di un autore che tramite il selfpublishing di Amazon genera un bel profitto, in quel caso voi asserite che: “se il reddito generato da queste attività risulta rilevante nella sua vita, allora è necessario aprire la partita iva” … bene, ma quando si va aprire una partita iva, poi cosa si dichiara visto che l’autore non emette nessuna fattura? Lui semplicemente va a percepire delle Royalties, come fa a comparire, ad essere giuridicamente una ditta, o un’impresa, se ha una fatturazione pari a zero? Perchè appunto, non viene emessa alcuna fattura nei confronti di Amazon, non è mica l’autore a vendere i libri.
Grazie mille.
Ciao Giulio grazie del commento. In questo caso l’autore emetterà fattura ad Amazon Italia per le royalties o potrà registrarle come corrispettivi. In ogni caso il mio consiglio è rivolgerti al tuo consulente. Ci sono tantissimi editori che usano Amazon per la vendita e dichiarano in maniere trasparente le vendite.
Ma youcanprint vende libri in Inglese?
Sì certo Andrea!
Ciao. Un paio di cose, però, non sono chiare, anche perché si sentono tante versioni. Se non è necessaria la 0artita iva, perché le piattaforme per la promozione (amazon advertising, Facebook ads) “chiedono il numero della partita iva. Uno scrittore che pubblica deve anche promuovere, quindi fare un’attività organizzata. Inoltre amazon non rilascia delle royalties, ma una percentuale sul prezzo di vendita. Funziona più da distributore, come se fosse una libreria. È un argomento poco chiaro.
Ciao Saad grazie del commento. Per fare pubblicità su Amazon O Facebook non è necessario avere partita iva, è opzionale per ottenere la fattura ma puoi anche non inserirla. Amazon esatto funziona da distributore.
Salve, vorrei chiedere una precisazione. E nel caso di partita iva di società di capitali? Esempio srl: non trattandosi di partita iva di una ditta individuale, è possibile pubblicare con ISBN intestato alla società? Grazie in anticipo
Si certo è possibile
Buongiorno, sono intenzionata ad auto produrmi ed a far distribuire un eventuale libro tramite Youcanprint. La mia attività principale non è la scrittura , ho un altro lavoro dipendente e quindi , da quanto ho capito, le eventuali royalties che mi verrebbero eventualmente pagate in caso di vendita, dovrebbero essere semplicemente inserite in dichiarazione dei redditi come da voi spiegato. Ho capito bene? Volevo anche chiedere se , nell’ipotesi volessi lasciare in conto vendita ad una libreria specializzata di settore ( trattandosi non di un romanzo ma di un libro di un certo settore specifico ) , posso farlo eventualmente rilasciando una fattura per prestazioni occasionali qualora le vendite non superino i 5.000 eur ? ( Magari le superassero !) E’ sempre valido il cod. ISBN che verrà stampato sulle copie cartacee che acquisterò sulla Vs piattaforma ? Spero di essere stata chiara… non voglio fare pasticci e l’aspetto fiscale mi crea sempre un po’ di ansia … Grazie mille , sono molto contenta di essermi iscritta alla community, sono sicura che mi servirà moltissimo !
Ciao Roberta, si è esatto, cumulerai i redditi da royalties a quelli di lavoro dipendente. Si puoi rilasciare una ritenuta alla libreria se la libreria l’accetta o puoi dire alla libreria di ordinare da noi direttamente, e gestiamo noi tutti gli aspetti burocratici. Si l’isbn è sempre valido. Stai tranquilla, le tue domande sono normali e legittime e non farai nessun pasticcio, ci saremo sempre noi e la community ad aiutarti! Spero di sentirti presto!
Alessandro la prego mi aiuti!
Voglio pubblicare il mio libro con pseudonimo, tramite il servizio offerto da amazon, in formato cartaceo ma voglio dedicarmi io alla promozione (anche perchè se non lo facessi io….. amazon pensa solo alla distrubuzione)
Tramite facebook ed instagram, creando pagina/gruppo tutto dedicato al mio libro, e condividere nei tanti gruppi di lettura post sul mio libro, con le informazioni a riguardo… per promuoverlo… insomma pubblicizzarlo come si deve…
Una parte di persone mi hanno detto che devo aprire partita iva con uno dei due codici ateco disponibile per l’attiva di “Promozione” (diretta o indiretta)
Altre persone mi dicono che non è vero e che posso pubblicizzare senza aprire la partita iva (se così fosse allora non capisco l’esistenza dei codici ateco per l’attività di pubblicità perchè è presente anche la “pubblicità su internet…”.
Potrebbe darmi una risposta definitiva e chiara su questo argomento?
Grazie di cuore in anticipo!
Ciao Lucy, la regola è la stessa. Se i ricavi da royalties sono marginali rispetto ai tuoi altri redditi e se sopratutto non pubblichi libri di terzi (ghost-writer o altri autori agendo quindi come editore) non serve aprire partita iva. Puoi dichiarare i redditi generati da Amazon insieme al CUD che ricevi come dipendente (non conosco la tua situazione). Se al contrario i redditi dalla vendita dei libri diventano rilevanti allora è consigliato aprire la partita iva. L’apertura della partita iva non è minimamente collegata all’attività di promozione che è marginale e funzionale all’attività principale, quella editoriale.
Caro Alessandro, scusa se approfitto ma volevo chiederti un’altra cosa importante, per decidere di avvalermi del servizio Youcanprint di “sostituto di imposta” bypassando la questione Partita iva. A tutt’oggi il problema che maggiormente mi affligge, riguardo ai servizi print on demand (peraltro ottimo espediente per pubblicare cartaceo via web e non solo e-book) sono i tempi tecnici di attesa per la stampa e spedizione del libro dopo l’ordinazione, tali ahimè da scontentare una buona parte dei potenziali clienti. Ho pensato che l’unico modo di ovviare a questo problema sarebbe quello di far prestampare a mio carico un centinaio di copie alla volta e lasciarle a disposizione del magazzino youcanprint, per accontentare appunto con celerità le varie ordinazioni (al limite magari fornirne anche una buona parte anticipatamente al magazzino Amazon, che è quello potenzialmente più attivo, o cmq a quelli più gettonati tra tutti gli Store Book). E’ possibile una variante di questo tipo nel contratto di edizione con Voi? Se si ovviamente andrebbero ricalcolate le percentuali di guadagno spettanti all’autore, rendendole tali da ammortizzare la spesa, fatto salvo il solito 20-30% di guadagno puro dello stesso. Suppongo. Sono impaziente di capire se si può agire in questo modo, continuando a usare Youcanprin come sostituto di imposta, in attesa di raggiungere un buon volume di affari, perché francamente non mi va di agire in proprio e aprire partita iva finché i guadagni non sono nemmeno sufficienti a pagare l’inps. In un paese in cui si legge poco, come è il nostro, rischia di essere una impresa titanica quella di evitare l’indebitamento. Grazie anticipate se vorrai rispondermi 🙂
Ciao Mirco, grazie della tua richiesta. Ti voglio rassicurare che questo problema è di fatto già risolto da Youcanprint, noi stampiamo e spediamo in 3 gg gli ordini che riceviamo da tutti i nostri canali di vendita. Tuttavia se questo non ti soddisfa possiamo sicuramente trovare una forma di accordo nella tua direzione. Quello che voglio farti capire però è che anche se noi abbiamo pronte le copie, store come feltrinelli, ibs o fastbook hanno comunque tempi tecnici dei loro magazzini (su cui non possiamo intervenire) che riguardano la ricezione della merce, la catalogazione e la ri-spedizione ai loro clienti finali. I nostri tempi di fornitura sono già molto rapidi e stiamo lavorando per arrivare alla stampa in 24 ore, quindi direi che potresti iniziare tranquillamente così senza avere copie in giacenza che per te significano costi importanti da anticipare. Spero di averti presto nella nostra famiglia!
Grazie infinite, si credo proprio che non manchi molto al mio arrivo, sto lavorando su vari progetti. Ci accorderemo in qualche modo sicuramente 😉 A presto
Ti aspettiamo, non vediamo l’ora di averti tra noi!
Grazie! 🙂
Grazie per la chiara e sintetica esposizione . Ma non mi è chiara la relazione tra Partita IVA e ghostwriter.
Ciao Emanuele, è semplice. La domanda da porti è: chi ha scritto il libro? Se lo hai scritto tu non serve la partita iva, se lo ha scritto un terzo significa che stai agendo come un editore e quindi serve la partita iva. Tutto qui.
Ciao Alessandro ho una domanda. Per quanto riguarda le traduzioni, ve ne occupate voi? gli autori devono pagare qualcosa? se si di che cifra parliamo? come si decide, chi decide in quale lingua tradurre? e poi scusami ma non ho capito bene il discorso del guadagno. Premesso, che io voglia aprire i miei account direttamente con Amazon e con chi me lo permette, vorrei utilizzare la tua piattaforma per il resto della distribuzione. Se volessi mettere in vendita il mio ebook a 9,99 e il cartaceo a 17 euro con voi quanto guadagno su ogni copia ebook e ogni copia di cartaceo? grazie per il tuo responso.
Ciao Emma, la traduzione è un servizio opzionale che deve essere richiesto dall’autore. Qui potrai calcolare il preventivo https://www.youcanprint.it/editoriali/servizio-di-traduzione-opera.html. Qui la risposta all’altra domanda https://help.youcanprint.it/hc/it/articles/360012086639-Qual-%C3%A8-la-percentuale-di-guadagno-sui-diritti-d-autore
Non mi è chiaro il seguente punto:
“se il reddito generato da queste attività risulta rilevante nella sua vita, allora è necessario aprire la partita iva”.
Quanto ammonta precisamente il “reddito rilevante” per chi non ha partita IVA ed è a reddito zero? Se si superano i 5.000€ annui?
Grazie.
Non c’è una cifra, dipende dal tuo reddito principale. Esempio: se io guadagno come dipendente 100.000 € e faccio 50.000 € di vendite di libri allora non è rilevante, ma se guadagno 30.000 € di reddito da lavoro dipendente e guadagno 50.000 € di royalties allora è rilevante.
Ma se sono a reddito zero, quando la somma guadagnata con il Self publishing è rilevante?
Al di sopra dei 5000€ lordi?
E in caso affermativo fino a 5000€ non si apre la partita IVA?
Ciao Stefano nel caso tu sia l’autore (e non agisci come editore usando altri autori o ghostwriters) e incassi i proventi come royalties, la risposta è si.
Come dipendente pubblico devo chiedere autorizzazione all’amministrazione di appartenenza oppure non c’é incompatibilità per autopubblicare?
Ciao Stella, nessuna incompatibilità. Puoi pubblicare tranquillamente e poi dichiarare come “altri redditi” i redditi da diritto d’autore.
Gradirei avere le seguenti informazioni:
1.Ho pubblicato recentemente un libro su Amazon,ma vorrei raggiungere siti,distributori e librerie che a quanto pare sono fuori dall’orbita di Amazon.
2.Vorrei creare una mia rete di vendita:posso farli in proprio,scavalcando Amazon?
3.Come posso lasciare copie del mio libro in conto vendita,non possedendo la P:IVA?
Grazie.
Ciao Vincenzo, grazie del commento. Ecco le mie risposte
1. Puoi pubblicare con noi http://www.youcanprint.it, pur mantenendo la distribuzione su Amazon, e raggiungerai tutto il mercato italiano comprese le librerie fisiche.
2. Si certamente
3. potrai farlo con Youcaprint che lancerà presto il servizio di Conto Deposito in Libreria.
A presto!
Ciao Alessandro. Un paio di domande su una situazione un po’ particolare. Sono in pensione con Quota 100 per cui i diritti di autore sono incumulabili con la pensione (circolare INPS 117/2019), e non assimilabili a lavoro autonomo occasionale. Questo dovrebbe, in teoria portare alla sospensione della pensione per l’intero anno anche con pochi centesimi di royalties. La soluzione potrebbe essere la rinuncia ai diritti d’autore. Esistono, a tuo parere altre soluzioni percorribili? Nel caso di rinuncia ai diritti, è possibile la distribuzione diretta (intesa esclusivamente come vendita del libro durante delle presentazioni)? Grazie.
Ciao Angelo, credo che tu possa semplicemente donare tutti i tuoi diritti in beneficienza, risolvendo questo problema e avendo anche un beneficio fiscale (data la detraibilità delle donazioni).
Alessandro, per favore mi servirebbe ancora un tuo parere in merito all’obbligo di aprire la partita IVA, alla luce della risposta che, più sopra, dai a Emanuele
“Ciao Emanuele, è semplice. La domanda da porti è: chi ha scritto il libro? Se lo hai scritto tu non serve la partita iva, se lo ha scritto un terzo significa che stai agendo come un editore e quindi serve la partita iva. Tutto qui”.
Ho un libro presso di voi pronto per uscire; io mi chiamo Franco Crotta e il libro ha il titolo “Enea Riccardino – Poesie scelte e il viaggio sulla luna” Le poesie le ha scritte Enea quando era in vita, erano manoscritte. Io, per salvare un piccolo tesoro, nel 2012 le ho raccolte facendone un libro dove i 2/3 delle pagine riportano poesie e il rimanente terzo i miei ricordi di lui come personaggio di spicco in paese. Due anni addietro l’Amministrazione Comunale, per celebrare un accordo di collaborazione culturale con una città cinese, appoggiò la mia proposta di ri-elaborare quel libro scegliendo un numero limitato di poesie, ma di presentarle in dialetto, in italiano, in Inglese e in Cinese. Anche in questo secondo libro ci sono pagine con poesie (di Enea in dialetto e poi tradotte in 3 lingue) e pagine con commenti, riflessioni (mie). Secondo te, posso considerare questi due libri scritti da me? Grazie infinite
Ciao Franco credo di si se hai qualcosa che attesti la tua proprietà sui diritti dell’opera.
Cio, Alessandro.
Sono un pensionato e vorrei chiederti alcune cose:
1) devo aprire partita IVA per pubblicare libri, e comunque cosa devo fare a livello fiscale per essere in regola?
2) se pubblico un libro con Amazon oppure con voi, cosa cambia a livello fiscale?
3) che lo pubblichi con voi oppure con Amazon, posso vendere direttamente delle copie (acquistandole come copie per autore) in presentazioni ufficiali o via internet o in circostanze occasionali? Se sì, devo rilasciare singole ricevute o cosa devo fare?
Grazie per l’attenzione e per la… anzi le gradite risposte.
Giuseppe
Ciao Giuseppe, grazie del tuo commento. Ecco qui le risposte
1) No assolutamente
2) La differenza è sostanziale, noi agiamo da sostituto d’imposta e tratteniamo a monte le tasse sui diritti d’autore e le versiamo per te risolvendo il problema fiscale. Con Amazon invece devi fare tutto da solo e dichiarare e pagare le tasse da solo su quanto incassato.
3) Si rilascia regolare ricevuta e puoi vendere tranquillamente le copie che desideri.
A presto!
Ciao Alessandro,ti pongo il seguente quesito:
Al momento percepisco NASPI e al contempo ho scritto un libro di favole che vorrei auto-pubblicare con voi…ma il commercialista sostiene debba aprire p.iva.
Dalla tua spiegazione mi è chiaro nn sia così…come devo comportarmi quindi fiscalmente? Quali adempimenti mi competono?Ti ringrazio per il grande lavoro che fai nel dissipare i nostri dubbi.Alessia
Ciao Alessia, al momento non è necessario, puoi percepire il reddito da royalties con ritenuta occasionale in quanto all’inizio non sarà rilevante come reddito. Youcanprint agisce da sostituto d’imposta e verserà per te le tasse e ti fornirà la certificazione dei compensi ogni anno che allegherei alla tua dichiarazione dei redditi.
Ci sono diversi pareri discordanti su siti gestiti da commercialisti riguardo il self-publishing e la partita Iva. Lei oltre ad avere la grossa esperienza di Youcanprint ha anche competenze di commercialista o simili? Spero che non si offenda, le affermazioni che fa sono incoraggianti ma alcuni commercialisti affermano il contrario di quello che dice lei mentre altri sono più allineati con il suo pensiero, a conferma del fatto che non c’è una vera normativa al riguardo in Italia.
Certo Francesco, il nostro articolo è stato revisionato dal nostro team legal & finance. Tuttavia come dico nell’articolo poi ogni situazione va calata nel contesto personale e il mio consiglio è consultare sempre in ultima istanza il proprio commercialista che valuterà le scelte da compiere sulla base della sua situazione personale.
Caro Alessandro,
faccio subito la seguente premessa: sono senza lavoro da un certo numero di anni, il che significa che attualmente non percepisco alcun reddito.
Dunque, intendo pubblicare un e-book in inglese con Youcanprint, e-book cui tengo molto e che è quasi completato. Tuttavia, l’eventuale obbligo di aprire la partita Iva (qualora i guadagni derivanti dalla vendita del mio e-book siano rilevanti) mi preoccupa non poco, dato che, nella mia situazione di reddito zero, anche un guadagno di 1000 euro, o persino di qualche centinaia di euro, può essere considerato rilevante; ma non tanto rilevante, purtroppo, da permettermi di pagare i contributi fissi della partita Iva, nemmeno quelli del regime forfettario (circa 2400 euro annui).
Vengo pertanto alle mie domande (e perdona la lunghezza):
1. Visto che voi di Youcanprint agite da sostituto di imposta e non vi limitate a distribuire il libro, ma fungete anche da editore (con tanto di contratto editore-autore), l’obbligo di partita Iva non dovrebbe essere escluso in qualsiasi caso, anche in quello, per l’appunto, dei guadagni rilevanti? Ho letto in rete che se si pubblica, per esempio, con Amazon, è necessaria la partita Iva perché “il contratto stipulato con questa piattaforma è un contratto di distribuzione. Tale contratto stabilisce che Amazon non può essere considerato come un editore ma è da considerarsi come la libreria presso la quale si vende il libro”. Al contrario di Amazon, Youcanprint è sia distributore che editore, quindi non capisco perché, nel caso di grossi guadagni, scatti l’obbligo di aprire la partita Iva.
2. Rispondendo alla domanda di Stefano del 10 Aprile 2021, tu scrivi che se i guadagni non superano i 5000 euro lordi, non è necessario aprire la partita Iva. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Te lo chiedo perché in rete si legge tutto e il contrario di tutto: alcuni commercialisti confermano sostanzialmente le tue parole; altri commercialisti, invece, dicono che anche sotto la suddetta cifra si deve aprire la partita Iva, perché percepire dei redditi, di qualsiasi entità, dalla vendita di un libro – tanto più se si tratta di un e-book, che, in quanto prodotto elettronico, non si esaurisce mai – va considerata un’attività continuativa ed a tempo pieno. Chi ha ragione?
Grazie delle risposte e ciao,
Max
Ciao Max, grazie del messaggio. Ti confermo quanto indicato nell’articolo e riguardo alla tua situazione procederai in questo modo: pubblicherei tranquillamente senza alcuna ansia riguardo ai compensi e poi trascorso un anno farei le dovute valutazioni sulla base dei compensi percepiti. E’ assolutamente inutile oltre che sconveniente aprire una partita iva preventivamente. Procedi così e tra un anno tireremo le somme. Ma stai tranquillo e sereno da questo punto di vista non stai violando nessuna legge fiscale. In bocca al lupo per il tuo libro!
Caro Alessandro,
ne approfitto per chiederti un’altra cosa che, pur non riguardando il tema partita IVA, m’interessa molto, ossia la promozione dei libri con la pubblicità su Amazon per due mesi al costo di 270 euro. Come mi ha confermato una delle gentili ragazze del vostro servizio clienti, tale pubblicità riguarda solo Amazon.it e non il sito principale, Amazon.com. Il problema è che, essendo il mio e-book scritto appunto in inglese (in American English, per la precisione), i suoi potenziali acquirenti sarebbero tutti o quasi tutti americani, i quali hanno l’account su Amazon.com, non certo su Amazon.it. Peraltro, come sai, anche se una persona ha l’account sia su Amazon.it che su Amazon.com, non può acquistare i KindleBook sul secondo, ma soltanto sul primo. Io stesso, che ho entrambi gli account, quando ho tentato di acquistare su Amazon.com lo stesso e-book presente su Amazon.it (dato che il dollaro vale meno dell’euro, molti e-book di autori americani hanno un prezzo minore su Amazon.com), sono stato reindirizzato al sito italiano.
Ecco quindi la mia domanda: esiste la possibilità, in questi mesi, che Youcanprint estenda la pubblicità dei libri anche su Amazon.com?
Se tale possibilità si concretizzasse, sarei disposto a pagare anche più di 270 euro per promuovere il mio e-book su quella che è la vetrina libraria più importante al mondo, nonché quella meglio adatta al mio caso.
Grazie della risposta e ciao,
Max
Ciao Max lavoreremo in futuro per offrire questa possibilità ma nel 2023 non è sicuramente prevista.
Peccato!
Perdona l’ignoranza, ma, che tu sappia, posso promuovere io, autonomamente, il mio e-book su Amazon.com (facendo in pratica ciò che fate voi su Amazon.it) o ciò è possibile solo se si pubblica direttamente con Amazon Kdp? Grazie
Puoi promuovere il tuo libro su Amazon Ads in due modi: pubblicando direttamente su KDP o pubblicando con YCP.
Ma certo che voglio pubblicare con YCP. Dato, però, che non fate promozione su Amazon.com, volevo sapere se potevo farla io autonomamente, sulla falsariga di ciò che fate voi su Amazon.it. Tutto qui.
Si certamente puoi farlo Massimo!
Buongiorno, dall’articolo capisco che lo pubblicando sotto pseudonimo è necessaria la partita iva, è così? Io vorrei scrivere e pubblicare sotto pseudonimo e ho necessità di chiarire questo aspetto, grazie 😃
“Se invece un autore o un’autrice pubblica libri di terzi o scritti da terzi e pubblicati col suo nome o uno pseudonimo, se organizza tutti i mezzi di produzione per svolgere un’attività continuativa e soprattutto se il reddito generato da queste attività risulta rilevante nella sua vita, allora è necessario aprire la partita iva in quanto il reddito generato dalla vendita dei libri è assimilato al reddito d’impresa.”
Ciao Annaluisa, l’uso delle pseudonimo riguarda solo i lettori mentre tutti gli adempimenti fiscali restano gli stessi con o senza l’uso di pseudonimo. Se desideri puoi prenotare una consulenza gratuita per chiarire ogni aspetto https://www.youcanprint.it/consulenza-pre-pubblicazione
Grazie per la risposta, Alessandro 😀.
Sono ancora in fase di scrittura, mi salvo il link per un periodo successivo, se sarà ancora possibile fare la consulenza per pubblicazione.
Grazie ancora!
Certo sarà sempre possibile! Speriamo di sentirti presto…
Grazie 😀
Buonasera, articolo molto interessante. Se ho capito correttamente, voi di Youcanprint non siete quindi un semplice distributore, come nel caso di Amazon, ma una casa editrice di self-publishing. In questo caso l’autore deve cedervi i diritti e voi fate da intermediari come una vera e propria casa editrice giusto? Lo chiedo perché da quanto ne so, la vendita del libro senza P.IVA, o con P.IVA in regime forfettario, è possibile solo se c’è un intermediario che si occupa di questo aspetto. Altrimenti serve registrarsi come commercianti. Ultima domanda: vi occupate anche di pubblicazione di libri illustrati? Grazie. Laura
Ciao Laura noi siamo una piattaforma di self-publishing, ma agiamo da sostituto d’imposta, quindi agiamo per conto dell’autore.
Scusate, io proprio oggi ho sentito un esperto Fiscozen e mi hanno detto che è assolutamente sicuro che per pubblicare un libro autoprodotto su amazon serva da subito la partita iva, senza se e senza ma, a prescindere dai guadagni futuri, in quanto si sta facendo lavoro d’impresa. Perchè loro, che sono commercialisti esperti, dicono questo e voi invece dite il contrario? A chi bisogna credere?
Perchè noi abbiamo pubblicato i libri di oltre 20.000 autori, loro di nessuno. Abbiamo molta più esperienza in questo settore.
Grazie per la risposta! Quindi mi confermate che se dovessi pubblicare dei libri autoprodotti su amazon non devo aprire la partita iva, a meno di non ottenere dei guadagni consistenti?
Quindi mi confermate che se autopubblico un libro su Amazon non devo aprire la partita iva, a meno di non generare un reddito cospicuo da esso(es: dai 5000 euro annui in su)?
Confermo
Buongiorno, ho una domanda: nel caso di un lavoratore dipendente (quindi senza p. iva) per dichiarare i proventi derivanti dalla vendita del libro (royalties, etc…) si deve per forza compilare il quadro RL all’interno del modello per le persone fisiche oltre al 730 oppure è possibile indicare il tutto all’interno del quadro D del 730 (dedicato sempre ad altri redditi)? C’è differenza? Grazie
Ciao Enrico, per queste domande devi rivolgerti al tuo commercialista di fiducia.
Buonasera, io sto guadagnando da 3 mesi circa 1000€ al mese su Amazon kdp. Come dovrei muovermi a livello di tasse? Non ho altro reddito a mio nome ( il mio compagno lavora per un’azienda) e mi autoproduco tutto da sola.
Ciao Marianna, per queste domande così tecniche consigliamo di consultare un commercialista.
Buonasera,
YCP agisce da sostituto d’imposta come un agente letterario?
Grazie.
Ciao Stefano, se l’agente non ha partita iva si agisce da sostituto d’imposta, in caso contrario dovrà emettere regolare fattura per i diritti.
Salve,
Se per esempio lavoro come dipendente pubblico, posso pubblicare comunque miei ebook su youcanprint e guadagnare? e se nel caso la mia opera avesse successo e guadagno molto di piu cosa devo fare se non posso aprire partita iva: devo cancellarla da youcanprint o altro? per favore aiutatemi a capire! grazie in anticipo.
Si certamente Simone, puoi farlo e non serve partita iva fin quando i tuoi profitti da vendita dei libri non superano il tuo reddito annuo da dipendente pubblico.
Io credo che agire come sostituto d’imposta per conto dell’autore è OK ma solo dalla vostra parte. Questo perchè è la procedura fiscale più adatta per regolarizzare la vostra posizione con il fisco italiano (ovviamente non potete conoscere la reale situazione fiscale di tutti gli autori…sarebbe oggettivamente impossibile). Il discorso invece si complica dal lato dell’autore che forse non è sempre in regola con il fisco quando esercita attività di Self Publishing (e voi naturalmente non potete fare da balia anche per le loro questioni fiscali). Molti autori confondono la propria attività di scrittore con la diffusione di opere di proprietà intellettuale protette dal diritto d’autore e forse anche il fatto che Youcanprint non è un editore ma una piattaforma di servizi di SELF PUBLISHING (come Amazon per intenderci anche se loro non fanno i sostituti d’imposta.). Anche se non esiste, per il momento una chiara normativa di riferimento in Italia per il Self Publishing, occorre applicare la legislazione attuale che dice che se non esiste alla fonte un vero contratto tra Editore ed Autore quest’ultimo non può applicare le norme relative al diritto d’autore. In questo caso l’autore esercita sempre attività d’impresa (con o senza l’ausilio di Ghostwriter). Oltretutto l’autore dovrebbe in definitiva dimostrare la regola principale per l’apertura o meno della Partita Iva che è la seguente: Si sta esercitando attività in modo continuativo o abitudinale? (in questo caso occorre sempre aprire la partita Iva anche se per ipotesi si riuscisse a vendere un solo libro perchè visibile su piattaforme attive h24 online o eventuali siti web e social network privati degli autori). Pubblicare un’opera online h24 è la prova che si sta esercitando lavoro in modo continuativo. Ora, per fortuna, stiamo parlando di casi limite ma bisogna diffondere chiaramente i seguenti messaggi: 1) Essere sostituto d’imposta è importante e positivo perchè in definitiva l’autore è invitato a pagare le tasse, ma questa cosa dal punto di vista fiscale è più protettiva per il sostituto d’imposta che per l’autore. 2) L’autore se esercita la sua attività di pubblicazione su piattaforme di Self Publishing in modo continuativo (con o senza l’ausilio di collaboratori come Ghostwriter) deve aprire la P.IVA poichè il suo operato, in mancanza di un chiaro contratto di edizione, è sempre considerato attività d’impresa e non di Lavoro autonomo.
Ciao Daniele grazie del commento. Non è esattamente così. Essere sostituto d’imposta tutela prima di tutto l’autore in quanto lo protegge da qualsiasi problema di natura fiscale, aspetto a cui è invece totalmente esposto utilizzando Amazon. Colossi come Amazon o Apple appunto sono esposti proprio al fatto che hanno creato interi mercati in cui la tassazione è inesistente o poco trasparente. Il nostro contratto e la nostra impostazione fiscale è al contrario totalmente trasparente e dichiariamo, versando per conto dell’autore le tasse, ogni centesimo di royalties generate allo stato italiano.
Ciao Alessandro, da qualche mese ho completato il mio primo romanzo e il mio sogno sarebbe quello di pubblicarlo in self-publishing. In questi ultimi mesi mi sono informato molto riguardo gli adempimenti fiscali in questo contesto di auto-pubblicazione, e devo dire che mi sono molto scoraggiato. Poi ho scoperto il vostro sito, e ho letto tante informazioni riguardo la partita iva. Informandomi online ho trovato centinaia di pareri quasi tutti contrastanti. Se ho capito bene, vendere un libro in self publishing, per esempio con Amazon kdp o con voi, viene detta vendita indiretta, ovvero io in qualità di autore affido i diritti di distribuzione e vendita del mio libro a piattaforme come Youcanprint o Amazon kdp, e quindi vendendo il mio libro, incasso delle royalties a fronte della cessione dei diritti di distribuzione e vendita a voi o Amazon kdp. Quindi il reddito che otterrei sarebbe a titolo di royalties è sarebbe assimilato al reddito da lavoro autonomo, in parole povere non servirebbe partita iva. L’unica differenza tra voi e Amazon kdp sarebbe il fatto che voi agite da sostituto d’imposta e Amazon kdp no, mentre la cosa che vi accomuna sarebbe che con entrambi (Amazon kdp e Youcanprint) vi è una vendita indiretta. In parole poverissime, con Youcanprint e con Amazon kdp se si pubblica un romanzo in self publishing, si ha una vendita indiretta e pertanto non serve aprire partita iva, mentre voi però agite da sostituo d’imposta e Amazon no. Posso chiederti se tutto ciò che ho scritto è corretto e quindi ho capito bene?… spero davvero in una tua risposta, saresti di aiuto non solo per me, ma per tantissime persone pronte a pubblicare con voi o con Amazon ma che sono bloccate con un libro fatto e finito nel proprio pc, con la paura di non poter pubbliare senza la partita iva. Scusa davvero per il testo troppo lungo, e spero davvero in una tua personale risposta. Ciao Alessandro
Ciao Elio, è tutto corretto. La differenza sostanziale è che noi agendo da sostituto d’imposta eliminiamo il problema fiscale a monte per l’autore.
Grazie per la tua risposta e conferma Alessandro. Un’ultima curiosità, se posso, e poi credo che molti, se leggono questi commenti, si toglieranno un grande peso e inizieranno a pubblicare in self. L’ultimo dubbio che ho è questo: ho letto che, mettendo in vendita un romanzo su siti come Youcanprint, Amazon kdp ecc, questo rimane in vendita 24 ore su 24, quindi si svolge un’attività continuativa che porta all’obbligo della partita IVA, è cosi?… dopo questo mi potrei sentire pronto per pubblicare in self. Grazie ancora Alessandro, spero davvero in una tua risposta
L’aspetto della continuità deve essere collegato al reddito generato e non alla disponibilità del prodotto. Puoi pubblicare serenamente, oltre 16.000 autori l’anno già fatto dal 2009 con noi. Ti aspettiamo
Due domande:
1) in caso di presentazione in un locale che non sia una libreria, basta una ricevuta semplice per chi compra i libri?
2) nel caso non ci sia un solo autore, ma due, come ci si deve regolare per tutte le questioni spiegate nell’articolo (e come si comporta youcanprint in questo caso?)
Se le copie sono fornite alla libreria o al locale da Youcanprint il problema non esiste perchè Youcanprint emette fattura regolarmente. Nel caso fosse l’autore a fornire le copie la ricevuta va bene ma è fondamentale poi dichiarare eventuali copie vendute nella dichiarazione dei redditi nella voce “Altri redditi”.
Ho letto che come autore devo fare una ricevuta per le royalties che mi vengono pagate, similmente al caso di prestazione di lavoro occasionale, con tanto di bollo se la ricevuta supera i 77€.
A voi risulta? C’è una funzionalità sul sito che consente di generare e/o di inviarvi queste ricevute?
Youcaprint agisce da sostituto d’imposta per gli autori e produce automaticamente le ritenute e versa contestualmente al pagamento delle royalties le tasse e fornisce ogni anno la certificazione dei compensi ricevuti da usare per la propria dichiarazione dei redditi.
Non vorrei fare il guastafeste ma la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 9 del 10 aprile 2019 a cui fate riferimento risponde semplicemente alla questione se i proventi conseguiti a titolo di diritti d’autoredovranno includersi nel calcolo della soglia di 65.000 del regime forfettario. Questo non toglie che i proventi da diritto d’autore sono tali e cioè quando c’è un editore e un autore.
Purtroppo in mancanza di una normativa specifica chi si autopubblica è allo stato delle cose considerato un editore. Lo stesso firmare un contratto con voi Amazon o altri che siete di fatto distributori è considerata attività di impresa. Per di più un sito, un canale youtube o vere e proprie pubblicità come google ad. o la pubblicità su Amazon sono considerate attività imprenditoriali.
Sono d’accordo che sia folle dover aprire partita iva e anche come imprenditore (con minimale INPS di quasi 4000 euro, iscrizione camera comemrcio, scia ecc…) invece che come professionista, per mettere in vendita un ebook. Purtroppo questo è.
Che poi nessuno vada a fare le pulci per qualche centinaio di euro guadagnati e comunque dichiarati tramite ritenuta d’acconto sono d’accordo. Ma sarebbe più corretto metterla così. Oppure (e lì sarebbero problematiche per voi, immagino) fate direttamente gli editori. Senza polemica. Giusto un contributo disilluso alla discussione. Ciao
PS
con questa frase ” Per di più un sito, un canale youtube o vere e proprie pubblicità come google ad. o la pubblicità su Amazon sono considerate attività imprenditoriali.” intendevo che un autore che pubblicizza in qualche modo il suo libro è considerato impresa. Oltre alla firma del contratto di distribuzione che poi è il contratto che voi e tutti i self-publishing fanno. Saluti.
Buonasera, sto valutando la creazione e pubblicazione in self-publishing di brevi guide su vari argomenti in formato ebook. E’ tutto abbastanza campato in aria per ora, però mi sto documentando per capire se il gioco vale la candela e soprattutto, avendo poco tempo disponibile da dedicare al momento, se tramite voi possa essere “facile” farlo.
Ho letto alcuni dei commenti più recenti, dal punto di vista fiscale mi pare di capire che con voi sarei tranquilla perlomeno se i guadagni rimanessero nei limiti di legge dei 5000,00€ lordi annui, quindi senza piva, in quanto sareste come un sostituto d’imposta e i redditi derivanti dalla vendita degli ebook sarebbe ro equiparati ad una prestazione occasionale(almeno mi are di aver capito così).
Quello che non o capito è come voi pubblicizzate e promuovete gli ebook, o meglio se tramite voi comunque sono vendibili anche su Amazon e se ci pensate voi a commercializzarli lì a mio nome, oppure al contrario se avete altri canali di vendita online.
Grazie
Salve Martina!
La ringraziamo per averci scritto e per l’interesse mostrato verso Youcanprint. Siamo felici di assistervi nel percorso di pubblicazione self-publishing delle vostre guide in formato ebook. Comprendiamo l’importanza di valutare attentamente il vostro progetto, soprattutto in termini di tempo e aspetti fiscali, e siamo qui per fornirvi tutte le informazioni necessarie per facilitare il vostro processo decisionale.
Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, confermiamo che, operando tramite Youcanprint, potete godere di una gestione semplificata dei guadagni derivanti dalla vendita dei vostri ebook. Fino a un limite di 5.000,00€ lordi annui, non è necessario possedere una partita IVA, in quanto Youcanprint agisce come sostituto d’imposta. Questo significa che i redditi generati vengono trattati come prestazioni occasionali, facilitando così la gestione fiscale senza ulteriori complicazioni.
Per quanto concerne la pubblicizzazione e la promozione degli ebook, Youcanprint offre una vasta gamma di servizi di marketing per massimizzare la visibilità e le vendite dei vostri lavori. Tra questi, includiamo la possibilità di vendere i vostri ebook su piattaforme di grande rilievo come Amazon. Gestiamo direttamente la pubblicazione e la commercializzazione dei vostri ebook su tali piattaforme, assicurandoci che siano accessibili al più ampio pubblico possibile. Oltre ad Amazon, utilizziamo anche altri canali di vendita online per garantire una distribuzione capillare dei vostri lavori.
Offriamo inoltre servizi di consulenza promozionale, tra cui Youcanprint Ads su Amazon e strategie di marketing personalizzate, per supportarvi attivamente nella promozione dei vostri ebook e nell’incremento delle vendite. La nostra piattaforma fornisce un ampio spettro di soluzioni che vanno dalla creazione di copertine professionali, editing, impaginazione, fino alla promozione e consulenza grafica, per assicurarvi il miglior supporto possibile a ogni passo del processo di pubblicazione.
Siamo a vostra completa disposizione per ulteriori informazioni o per iniziare insieme il percorso di pubblicazione delle vostre guide. Non esitate a contattarci per qualsiasi domanda o chiarimento aggiuntivo.
Cordiali saluti,
Il Team di Youcanprint
Salve, buongiorno.
Se scrivo e formatto un libro come autore, (quindi senza fare ricorso a ghostwriters, grafici, revisori, ecc…) e lo pubblico su KDP/YCP non a mio nome ma con un nome dì penna, sono sempre autore, (pubblicazione indiretta senza obbligo di partita IVA se reddito non rilevante)?
La pubblicazione di un libro su piattaforme come KDP (Kindle Direct Publishing) di Amazon o YCP (YouCanPrint, presumo tu ti riferisca a questa o a una piattaforma simile), anche se effettuata sotto un nome di penna, non cambia il tuo status di autore dell’opera. Sei l’autore sia nel caso tu scelga di pubblicare il libro con il tuo nome reale sia nel caso tu opti per un nome d’inchiostro. La scelta di utilizzare un nome di penna è una pratica comune e accettata nel mondo editoriale, utilizzata per vari motivi, inclusa la privacy, il marketing o la semplice preferenza personale.
Per quanto riguarda la questione fiscale, in Italia, come in molti altri paesi, l’obbligo di aprire una partita IVA dipende dal reddito generato dall’attività in questione e dalla natura dell’attività stessa, non dall’uso di un nome di penna. Se la pubblicazione del tuo libro non genera un reddito rilevante o si inserisce in una gestione occasionale delle tue attività, potresti non essere obbligato ad aprire una partita IVA. Tuttavia, è importante considerare che ciò può variare in base alle leggi fiscali vigenti e alle specifiche della tua situazione finanziaria.
È cruciale tenere a mente che le leggi fiscali possono essere complesse e soggette a cambiamenti. Inoltre, la definizione di “reddito rilevante” può variare e dipende da molti fattori, inclusi i limiti di reddito specificati dalla legge per l’anno fiscale in corso. Pertanto, ti consiglio vivamente di consultare un commercialista o un esperto fiscale per ottenere consigli personalizzati e aggiornati sulla tua situazione specifica. Questo ti permetterà di comprendere meglio i tuoi obblighi fiscali e di assicurarti di rispettare tutte le normative applicabili alla tua attività di scrittore.
In sintesi, la pubblicazione sotto un nome di penna non influenza la tua responsabilità o i tuoi obblighi come autore dal punto di vista legale o fiscale. Tuttavia, gestire correttamente gli aspetti fiscali della tua attività editoriale è essenziale per evitare sorprese e per assicurarti di agire in piena conformità con le leggi vigenti.
Spero che queste informazioni ti siano di aiuto. Auguri per la tua attività di scrittura!
Thomas il 31 Gennaio 2024 dice:
“In mancanza di una normativa specifica chi si autopubblica è allo stato delle cose considerato un editore. Lo stesso firmare un contratto con voi Amazon o altri che siete di fatto distributori è considerata attività di impresa. Per di più un sito, un canale youtube o vere e proprie pubblicità come google ad. o la pubblicità su Amazon sono considerate attività imprenditoriali”.
Posso avere un commento su questa affermazione?
Ciao Andrea, puoi dare un’occhiata al blog dove nell’articolo https://blogs.youcanprint.it/self-publishing-con-o-senza-partita-iva-guida-fiscale-completa-allauto-pubblicazione/ troverai chiarimenti rispetto alla tua domanda. Un saluto!
Angelo 14 Luglio 2021
Ciao Alessandro. Un paio di domande su una situazione un po’ particolare. Sono in pensione con Quota 100 per cui i diritti di autore sono incumulabili con la pensione (circolare INPS 117/2019), e non assimilabili a lavoro autonomo occasionale. Questo dovrebbe, in teoria portare alla sospensione della pensione per l’intero anno anche con pochi centesimi di royalties. La soluzione potrebbe essere la rinuncia ai diritti d’autore. Esistono, a tuo parere altre soluzioni percorribili? Nel caso di rinuncia ai diritti, è possibile la distribuzione diretta (intesa esclusivamente come vendita del libro durante delle presentazioni)? Grazie.
Rispondi
Alessandro De Giorgi 14 Luglio 2021
Ciao Angelo, credo che tu possa semplicemente donare tutti i tuoi diritti in beneficienza, risolvendo questo problema e avendo anche un beneficio fiscale (data la detraibilità delle donazioni).