Il Conta caratteri immediato. Tool gratuito conta parole, lettere, spazi e altro…
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
Indice dei contenuti
Jerry B. Jenkins è uno scrittore e biografo statunitense, autore di oltre 190 libri, 21 dei quali hanno raggiunto la lista dei bestseller del New York Times.
In questo articolo riportiamo la traduzione dei suoi migliori 12 consigli su come scrivere un libro.
Cerca un posto in casa tua oppure ovunque tu voglia dove puoi essere sicuro di avere privacy, silenzio e dove sai che puoi concentrarti al 100%.
Passerai molte ore davanti il monitor del PC, seduto sulla sedia quindi cerca la massima qualità possibile compatibile con le tue tasche, carta, penne e matite, tieni tutto a portata di mano, questo ti eviterà di alzarti e distrarti quando sarai seduto a scrivere.
Solo così non avrai paura di scrivere libri più lunghi di 400-500 pagine se lo fai non avrai il timore di non riuscire a scrivere tutte le pagine del tuo romanzo, immagina di mangiare un elefante, come lo fai? Un pezzo per volta…
L’idea dietro un libro deve necessariamente essere “big” se la tua idea non abbastanza big allora meglio scrivere un articolo o un blog post. Come fai a sapere se la tua idea “big”?
Lo è se rimane con te durante la giornata, se non puoi fare a meno che parlarne con il tuo coniuge o agli amici.
Prima di iniziare a scrivere un libro, cerca di avere sempre sotto controllo a che punto della storia sei e dove stai andando che tu sia uno scrittore navigato o un esordiente se non hai ben chiaro il percorso potresti perdere la rotta e fermarti, in quella che io definisco la maratona di mezzo (the marathon of the middle).
Anche io, che ho scritto 190 libri ogni singola volta mi trovo ad avere a che fare con questo difficile punto, è questa, dopo l’apertura e la conclusione, la parte più importante del libro, è qui che devi assolutamente evitare che la tua narrazione semplicemente sopravviva, ma devi far in modo che la tua scrittura sia più possibile prospera, altrimenti è qui che i lettori è più facile che ti abbandonino. Lo stesso principio vale sia per la scrittura di romanzi di narrativa che per non-fiction (saggi, manuali ecc…) e ricorda che lo schema della narrazione ti deve servire come punto di rifermento se a un certo momento vedi che il libro sta prendendo una piega diversa e inaspettata, cambia lo schema non cambiare il libro!
Se non hai una scadenza, se non te la sei data e nessun’altro te l’ha data o si aspetta il manoscritto da te, allora è molto facile che il tuo lavoro ad un certo punto si blocchi. Devi darti degli step da rispettare e darti una scadenza. Farlo è di fondamentale importanza. Pensa al numero di pagine che vuoi scrivere all’incirca: 400, 500?
Dividilo per il numero di giorni che credi vorrai impiegare a scriverle, cosi ottieni il numero di pagine al giorno che devi scrivere, quando inizi a scrivere ti renderai meglio conto del tempo che impieghi per ciascuna pagina. Se vedi di riuscire a scrivere 10 pagine al giorno allora usa questo parametro per calcolare quanti giorni impiegherai a scriverne il numero di pagine che vorrai che avrà il tuo libro, una volta ottenuta la data di scadenza, tienila sacra, rispettala costi quel che costi, quando ero editore solo 1 autore su 100 rispettava questa scadenza, se tu la rispetterai ti distinguerai dal 99% degli scrittori.
Devi assolutamente farlo se scrivi di saggistica, devi studiare ed essere un esperto su quello che stai scrivendo, molti scrittori trascurano il fatto che questo studio si debba fare anche se si scrive fiction (narrativa), infatti io penso che sia anche più importante per la fiction: se ti manca un dettaglio nella storia, mentre racconti di un aereo o di armi, stai certo che i lettori te lo faranno notare, cerca di prestare la massima attenzione a rendere credibile la narrazione.
Poi una volta concluso il tuo studio, la tua ricerca, non cadere nel tranello di volerlo esibire al tuo lettore, ricorda che il nodo principale della narrazione non è dimostrare quante cose sai, o quante cosa hai studiato, il nodo principale è la storia che vuoi raccontare, lo studio e la ricerca devono essere quel giusto condimento che danno credibilità e specificità alla storia.
Se riesci a tirare fuori un’importante e avvincente apertura di romanzo all’ora l’intero libro ne beneficerà. L’apertura può essere:
Sorprendente – Drammatica – Filosofica, Poetica.
Ecco un esempio di apertura sorprendente: 1984 di George Orwell
Riempi la tua storia di conflitti e tensioni
Questo è quello che vogliono i lettori, non c’è nulla di più sbagliato e noioso che scrivere una noiosa conversazione fra protagonisti che sia fine a se stessa, che non porta a nulla. Invece anche se stanno parlando semplicemente del meteo deve balenare al lettore e venire fuori il conflitto sottostante fra i due conversatori, qual è la causa della loro tensione? Perché la loro relazione è complicata? È questo conflitto, è questa continua tensione che manterrà il lettore incollato alle tue pagine.
Mentre scrivi, silenzia il critico che è in te almeno fino al giorno dopo. Quando scrivi concentrati solo su questo, scrivi senza pensare alle ridondanze, ai cliché, alle sequenze logiche oppure ai semplici errori di battitura. Ci tornerai il giorno dopo, quando rimetterai il cappello del perfezionista e solo allora ti potrai concentrare su tutte le correzioni possibili.
Qui Jenkins ritorna su un punto per lui fondamentale e rimarca l’importanza e l’attenzione di questa fase della scrittura, quando si è nel mezzo della narrazione bisogna arricchire e far prosperare di nuovi elementi e dettagli la propria scrittura non sopravvivere tentando di allungare la solfa e sperando che i lettori ci seguano fino alla fine, perché non avverrà mai, bisogna preparare il gran finale già in questa fase, e questo sempre a prescindere che tu stia scrivendo di fiction o non-fiction.
Prenditi il giusto tempo per pensarlo e scriverlo, ho parlato con molti scrittori che hanno scritto agilmente il loro manoscritto e poi si sono bloccati sul finale, se è imprevedibile, è meglio che sia corretto e logico, in modo che il tuo lettore non si senta imbrogliato, dovrebbe essere deliziato con una sorpresa e non ingannato, se hai più idee, segui quella del cuore piuttosto che la testa, anche in saggistica. I lettori ricordano soprattutto ciò che li scuote.
Qui il video dell’intervista completa in lingua originale: https://goo.gl/JoPJhi
Potrebbe interessarti anche:
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
Che tu sia o meno uno scrittore emergente o professionista, oppure un semplice appassionato di scrittura creativa e desideri cimentarti in questo campo,...
Tanto per cominciare ricorda sempre che devi usare il se seguito dal congiuntivo quando dopo trovi una condizione Esempio: Sarei molto felice se tu...
Hai deciso di scrivere un libro Oppure vuoi sapere da dove iniziare per dare forma a una storia che hai in menteScrivere un libro è un’avventura unica, che...
Tra le parole che spesso fanno venire dubbi ci sono centra e c'entra, che non sempre vengono utilizzate correttamente Se vuoi pubblicare un libro è importante...
L'incipit è più di un semplice inizio: è una finestra sul cuore della storia Attraverso esso, si mostrano non solo il personaggio principale, ma anche il tono,...
Scegliere il font migliore per scrivere un romanzo non è così semplice Nel self publishing, la libertà di non avere un editore alle spalle consente agli autori...
Quante volte sentiamo parlare di "genere letterario" Forse è un concetto poco conosciuto da chi non ama scrivere o leggere, ma che rappresenta un argomento...
Vengono chiamati low content book: sono dei veri e propri libri caratterizzati da un contenuto ridotto o persino privo di alcun testo, opere editoriali che...
Scrivere un libro per bambini spesso viene considerato un compito meno impegnativo che scrivere un libro destinato ai grandi, ma le cose non stanno così Per...
Non giudicare mai un libro dalla sua copertina (o dal suo titolo) Si dice, ma non si fa Secondo una ricerca, infatti, queste sono nell'ordine le cose che...
La prefazione di un libro rimane sempre un elemento misterioso: è necessaria È utile Ma soprattutto cos'è e come si scrive la prefazione di un...
Libro giallo: cos'è Il genere giallo è un genere letterario incentrato su un mistero, solitamente legato a un crimine come un omicidio, un furto o una...
Il modulo di adesione copre gli spazi per i commenti, Credo sia il caso di rimediare,
Ciao Mireno grazie per la tua osservazione ma basta chiudere il modulo cliccando sulla X che trovi in alto a destra del modulo
Grazie! Un articolo utilissimo, direi prezioso…
Ciao Anna grazie per il complimento siamo molto contenti che ti sia piaciuto questo articolo, se hai bisogno di qualsiasi altra informazione scrivici pure!
Ciao Anna, grazie a te per il tuo commento, questo come tutti gli altri articoli che trovi sul nostro blog vogliono essere proprio così: “preziosi”.
Continua a seguirci
Utilissimi consigli e ne terrò buon conto.Grazie
Ciao Maria Gabriella, Grazie per il tuo riscontro e davvero utile sapere se i nostri contenuti vengono apprezzati per qualsiasi dubbio o ulteriore informazione o approfondimento scrivici pure
Ciao Maria, grazie per il tuo commento, i 14 consigli di Jerry B. Jenkins vogliono infatti essere da sprone a fare sempre di più e meglio, per qualsiasi approfondimento o suggerimento non esitare a contattarci!
Continua a seguirci!
Bellissima e utile intervista. Grazie Donato
ciao Maddalena, grazie a te per avermi letto e soprattutto commentato. Continua a seguirci!
Ho trovato certamente interessanti questi consigli. Ho un mio metodo per scrivere i miei romanzi: parto da un’idea che mi intriga, costruisco i protagonisti ispirandomi alla vita reale, parlo sempre di luoghi che conosco e non lavoro di fantasia ma utilizzo ciò che recepisco. Inoltre all’inizio non so mai dove andrò a “parare”, il finale lo costruisco un po’ per volta.
Ciao Gianfranco, grazie per la tua risposta che può essere uno spunto interessante per molti altri scrittori che verranno a leggere l’articolo e poi i commenti. Trovo molto corretto il tuo approccio cioè quello di parlare di luoghi che conosci, che poi è in linea con il consiglio di Jenkins di studiare approfondire e scrivere solo di cose che conosciamo profondamente. Continua a seguirci!
Grazie!
Articolo molto interessante.
Quando ho iniziato a scrivere, avevo trovato un articolo simile di S. King e mi sono basata sui suoi consigli. Questo articolo ne approfondisce alcuni.
Io preparo prima la trama, poi creo una scaletta, dividendola in capitoli e infine mi dedico a un capitolo alla volta (anche se poi non rimango legata alla scaletta iniziale se serve modificarla).
Per personaggi e luoghi mi ispiro a persone e posti che conosco (o sui quali ho fatto ampie ricerche), in modi da risultare credibile.
Grazie per il vostro lavoro.
Gentile Giovanna, grazie per il tuo commento che trovo molto prezioso e interessante, sono sicuro che molti lettori troveranno utili i tuoi procedimenti, che giustamente come dici, per molti aspetti si allineano con quelli di Jenkins! Continua a seguirci.
A volte, almeno per me, è un freno dubitare che ciò che pensi di fare, di scrivere, il modo il contenuto, che ti piace, non sia corretto. Sei frenato. Sono frenato. Leggere, come in questo ottimo articolo, consigli di un grande ad agire come in effetti vorresti ( vorrei!) ti conforta e spinge a non credere di essere fuori misura ed inutile. Grazie di quello che avete pubblicato. Mi rimetterò a scrivere!
Gentile Giorgio grazie per il tuo prezioso commento. Siamo davvero contenti di leggere che grazie al nostro contenuto ti sia tornata la voglia di scrivere e soprattutto tu abbia potuto trovare la motivazione! In bocca al lupo e continua a seguirci!
Grazie a questo articolo ho capito che il mio difetto di essere troppo essenziale nella scrittura, non è un difetto. Devo correggermi, sicuramente, senza però oltrepassare il limite e correre il rischio di cadere nella ridondanza. Grazie.
Ciao Giuseppe grazie per il tuo commento, esattamente è proprio così, è riusciamo a trattenere meglio l’attenzione del lettore cercando il giusto equilibrio senza cadere nell’eccesso!
Ho trovato,parecchi consigli, molto intressanti. Alcuni di questi rientrano nel mio modo di scrivere, anche se ce una bella differenza, di 188 libri,ta noi due. Il mio prossimo libro che sto scrivendo, ha un bell’inizio,e anche una buona fine. Forse oallentato un pò la tensione, che tiene incollato il lettore al llbro nella fase centrale. E dovrei osservare certe regole che Jenkins detta ai principianti, come me
Ciao Giuseppe, rieccoci. Si questo di Jenkins è un articolo unico nel suo genere, credo che io sia stato il primo a tradurlo e farne un contenuto italiano, sono 14 consigli che non sono banali e non sono i soliti che si leggono ovunque, fanne tesoro, sono sicurissimo che ti torneranno molto, molto utili!
Continua a leggerci e a presto.
donato
ciao sono nuova del blog, una domanda: come si risolve l’ostacolo della pubblicazione? ho letto che bisogna investire un po’ di soldini per vedere pubblicato il libro oppure bisogna scegliere il fai da te su amazon. Grazie del consiglio
ciao Stefy, investire tempo intendi o risorse economiche? Ad ogni modo scrivimi pure su [email protected] sarò lieto di aiutarti…
Ciao Donato, volevo dirti che è molto interessante questo articolo, io sto preparando del materiale per scrivere un libro sull’ inquinamento indoor , è le cause che comportano sulla salute delle persone e sulla salute degli edifici.
L’unica pensiero è come poi pubblicarlo.