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Tanto per cominciare ricorda sempre che devi usare il se seguito dal congiuntivo quando dopo trovi una condizione.
Esempio:
Sarei molto felice se tu scrivessi un best seller!
Dopo il se va sempre il congiuntivo o ci sono eccezioni? Come facciamo a ricordarci ogni esempio?
La prima cosa da specificare è che il congiuntivo è un modo verbale che si usa per indicare determinate situazioni. Quando introdotto dal ‘se‘ (o dal che) indica eventi ipotetici, ma anche surreali in qualche modo. E in effetti il se si usa con il congiuntivo quando si pongono al lettore situazioni irreali o solo probabili.
Cominciamo a fare qualche esempio pratico.
Immagina di dover scrivere un testo per promuovere un libro che hai appena terminato. Se nel libro fosse ad esempio contenuta un’intervista, ti troveresti nella situazione di dover citare le domande. Potresti quindi scrivere una frase come questa:
Nel libro mi hanno chiesto se io sono interessato al book marketing.
Come vedi nella frase in questione c’è un ‘se‘, che però non è seguito dal congiuntivo.
Ora leggi quest’altra espressione: ‘
Nessuno mi ha chiesto se io sia interessato alla promozione di un libro online.
Il concetto è il medesimo, la sostanza la stessa, ma nel primo caso il se non è seguito dal congiuntivo, mentre nel secondo sì.
Qual è la differenza? È proprio la realtà o l’irrealtà della situazione di cui si parla.
Nel primo caso all’autore è stato chiesto effettivamente quello che pensa della promozione dei libri sui social, quindi il fatto è reale.
Nel secondo caso invece si è trattato di qualcosa a cui l’autore non ha mai preso parte, e cioè alla domanda che nessuno gli ha posto. Poiché all’autore non è stato domandato nulla, la cosa in sé (compresa la sua risposta) non si è verificata.
Ecco, questa è la prima delle distinzioni che puoi fare per capire se usare il congiuntivo o meno dopo il ‘se‘.
Continuiamo con altri esempi che ci aiutano a capire quando al se deve seguire un congiuntivo.
Ecco un altro esempio concreto in cui ti mostriamo quando non usare il congiuntivo, nemmeno se c’è un bel ‘se‘. Potresti infatti trovarti a dover descrivere un evento certo e reale, che come sai è diverso da quello ipotetico che vuole il congiuntivo.
Entriamo però nel dettaglio.
“Se la promozione del libro andrà male, smetterò di scrivere”,
è corretto, perché indica un’azione che avverrà nel futuro al verificarsi di un certo evento.
Anche una frase quale:
“Se ti dico come devi scrivere un libro sul marketing è perché lo so”
è corretta dal punto di vista grammaticale, perché l’indicativo in questo caso serve per veicolare un’opinione precisa, e non una situazione ipotetica o irreale.
Anche nel caso in cui tu volessi mettere in bocca a uno dei tuoi personaggi un fatto certo, dovresti usare il se senza il congiuntivo.
Ad esempio:
“Se la gravità esiste cadremo di sicuro”
è la forma corretta, perché in tal caso il tuo personaggio starebbe parlando di qualcosa di assodato, di certo, e non di un’eventualità.
Finora abbiamo parlato solo del congiuntivo, mentre esiste un altro tempo verbale, il condizionale, che andrebbe preferito dopo il se.
Quindi, al se non segue il congiuntivo quando è più corretto metterci il condizionale.
Il tempo condizionale veicola la probabilità che un evento accada a patto che se ne verifichi un altro (la condizione appunto). È importante specificare la distinzione per non cadere in errore.
Il congiuntivo dopo il se indica un’azione che nella realtà non si è verificata e che molto difficilmente si verificherà (“se gli asini volassero” ne è un buon esempio).
Il condizionale invece esprime il fatto che una certa azione si verificherà se prima ne accadrà un’altra.
Ad esempio:
Quando ero piccolo mi chiedevo se sarei riuscito a fare lo scrittore
è una frase corretta, perché per il verificarsi di ciò che ti chiedevi da piccolo era prima necessario che tu diventassi grande.
Cerchiamo di non dare nulla per scontato in questa guida, e quindi soffermiamoci adesso un momento proprio su quella parola che finora abbiamo dato per scontata, e cioè ‘se‘.
Si tratta di due lettere che possono darti letteralmente del filo da torcere, e spesso quando te le trovi davanti potresti restare nel dubbio di cosa usare dopo.
Rispolveriamo quindi la cara e vecchia grammatica per specificare alcuni punti chiave che ti possono servire anche come trucco per capire cosa fare quando ti trovi davanti al se.
Naturalmente parliamo della congiunzione e non del pronome riflessivo, ma come si dice ‘nel dubbio è sempre meglio chiarirsi’.
Quindi, il trucco che puoi usare per discriminare l’uso del congiuntivo dopo il se parte proprio dal valore di quella parola nella frase (anche perché il sé come pronome, come puoi vedere, ha l’accento).
Prendiamo spunto proprio dall’uso del se per indicare qualche semplice trucco che potrà esserti utile.
Quando trovi il se, guarda la frase condizionale e capirai cosa usare:
Come riconosci l’interrogativa indiretta per togliere il congiuntivo dopo il se? Attraverso la ‘regola delle due D’, cioè la presenza contemporanea di:
Vuoi un altro trucco? Usa il dubbio
Quindi: ‘se + dubbio’ vuole il congiuntivo, ma ‘se + verbo di domanda e dubbio’ non lo vuole.
Un esempio? Eccolo:
“Se ora scrivessi, non avrei tempo per cucinare“.
La frase esprime un dubbio, perché tu in fondo non sai da prima se scrivere ti impedirà di fatto di fare altro. In questi casi, per avere la controprova, usa questo trucchetto. Aggiungi alla frase un’espressione finale come ‘oppure no?’, e saprai di essere sulla strada giusta.
Ad esempio:
‘Se scrivessi non avrei tempo per cucinare, oppure no?’.
Tutto torna giusto? Ancora:
‘Se domani piovesse potrei scrivere, oppure no?’, e così via.
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Segui questo semplice ragionamento.
Stai leggendo un libro e ti imbatti in una frase come questa: ‘Se saresti bravo ti aiuterei volentieri’. Non senti come stride questa espressione? Cosa è accaduto in questo caso? Semplicemente è accaduto che dopo il se è stato messo il verbo sbagliato.
Ricorda infine che non dovrai in nessun caso commettere l’errore di cui sopra, scrivendo una cosa del genere: ‘Sarei molto felice se scriveresti un best seller!’.
Qual è l’errore? Non va mai usato il condizionale dopo il se (e quindi va sempre usato il congiuntivo) nelle frasi di questo tipo. L’unica eccezione che la grammatica ci concede è la seguente: ‘Chiedigli se gli andrebbe di scrivere un libro’, o ancora ‘Chiedigli se accetterebbe di farmi un autografo’.
Perché in questi casi è corretto?
Perché si sottende che sia stata fatta una domanda e quella è la risposta, quindi trasforma sempre la frase in ‘Chiedigli se gli andrebbe di scrivere un libro SE glielo chiedessimo insieme’.
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Vado anche ad orecchio. Così come una regola che applico fedelmente è quella di evitare due negazioni consecutive, che rendono la frase affermativa. Al non faccio seguire un avverbio. Ad esempio non dico alcunché invece di non dico nulla, che letteralmente potrebbe significare dico qualcosa.
L’orecchio è importantissimo per cose ambigue come questa. Tante locuzioni o regole che a orecchio suonavano male, infatti, sono cadute in disuso nel linguaggio corrente. La lingua si evolve anche grazie a questo
‘Nel libro mi hanno chiesto se io sono interessato al book marketing’. IO scriverei meglio così: Nel libro mi chiedono se io sono interessato al book marketing – Ma se metti mi hanno chiesto devi scrivere dopo se io fossi interessato….
‘Nessuno mi ha chiesto se io sia interessato alla promozione di un libro online’.
Anche qui :se usi il presente sarà presente anche il congiuntivo, se usi il passato prossimo sarà l’imperfetto del congiuntivo. Quindi: Nessuno mi chiede se io sia interessato alla promozione di un libro online – invece : Nessuno mi ha chiesto se io fossi interessato alla promozione di un libro online. Così mi hanno insegnato oppure è cambiato anche questo?
A mio avviso, dopo i verbi “chiedere e domandare”, si possono usare sia l’indicativo che il congiuntivo, indifferentemente. Si domandava perché mai aveva (avesse) accettato; mi domando se io faccio (faccia) bene a restare; mi domando se non sia (è) il caso di sospendere la cura.
Sarei veramemte stupito se fosse grammaticalmente lecito quest’uso dell’indicativo al posto del congiuntivo!
Chiaro, preciso e utile. Specialmente per chi, come me, non è uscito da una facoltà umanistica, ma scientifica. Grazie infinite.
Grazie a te Enrica!
Il congiuntivo non è un tempo ma un modo verbale, pregasi correggere.
Quando si scriparla italiano lo si deve fare sempre, ossia senza inframmezzarolo di paroile straniere, ancorché anglofone, tantomeno se ci sono le equivalenti parole italiane; che cosa è un copywriter?
Letteralmente è uno che copia e scrive; quindi uno scricopiante, ma forse la parola italiana redattore è già più che sufficiente!
GRAZIE SOPRATTUTO PER IL Vostro bello scrivere lunghi articoli coerenti e ben leggibili. il se mi è sempre stato di casa, dalla maestra delle elementari, cioè dal 1946…fino al 50. E poi la prof. di Lettere che mi perdonava un 4 in latino se il tema era ben fatto- Dovrei rileggere quanto ho scritto per accorgermi di eventuali errore, potrebbero essermi sfuggiti, un “se piove”….ma poi perchè? se piove sto in casa….
Grazie per l’attenzione dei vostri insegnamenti, più che in una”grammaticadellaLingua Italiana”