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Il genere letterario horror è uno dei più antichi e affascinanti della storia della letteratura. Ma cos’è esattamente l’horror e cosa lo rende così magnetico? In poche parole, l’horror è un genere narrativo che mira a suscitare paura, inquietudine e tensione nel lettore. Attraverso l’uso sapiente di elementi come il mistero, il soprannaturale e il terrore psicologico, l’horror crea un’atmosfera di costante minaccia e insicurezza, spingendo il lettore fuori dalla sua zona di comfort.
A differenza di altri generi letterari, l’horror non si limita a intrattenere: scuote l’animo umano, risveglia paure ancestrali e affronta temi universali come la morte, il male, l’ignoto e il soprannaturale. Non è un caso che molti grandi capolavori dell’horror abbiano lasciato un segno indelebile nella cultura popolare e nelle paure collettive.
Il genere letterario horror non ha un’origine temporale ben specifica in quanto diversi temi horror sono stati scritti fin dall’antichità: basta considerare alcuni episodi trattati dalla scrittura sacra o ancora nei poemi epici, ma se proprio vuoi segnare un punto d’inizio fondamentale per il genere allora questa è sicuramente l’epoca romantica, laddove gli argomenti che riguardavano il mistero e il soprannaturale cominciarono a interessare il grande pubblico e gli intellettuali.
Verso gli ultimi decenni del Settecento, fu l’Inghilterra a narrare per la maggiore questi temi, il romanzo gotico era apprezzato proprio per le sue atmosfere cupe, i personaggi inquietanti, le ambientazioni misteriose solitarie come i castelli e le storie con presenza di demòni o altri mostri infernali.
Il primo autore considerato horror è Horace Walpole con il suo “Il castello di Otranto“. L’ambientazione è quella di un castello diroccato pugliese, ci troviamo in piena guerra crociata e in una famiglia le cui dinastie vengono frastornate da una serie di delitti sovrannaturali.
Il romanzo ebbe talmente tanto successo da necessitare una veloce riedizione che però venne ritoccata nel titolo in quanto gli venne dato semplicemente nome di “A Gothic Story” ovvero una storia gotica; il riferimento all’architettura delle chiese di quei tempi piacque al pubblico che adottò il termine per rappresentare il nuovo filone letterario.
Diversi altri autori si sono susseguiti prendendo sempre ispirazione da Walpole ma migliorandone la scrittura, il gusto per le storie e introducendo dei temi molto innovativi che diventeranno poi una costante per i secoli avvenire.
Nell’Ottocento verrà creato, ad esempio, il personaggio di Frankenstein ad opera di Mary Shelley, l’anno successivo il vampiro di Polidori che richiamerà tutto un capitolo della letteratura a sé e non dimentichiamo la figura emblematica di Edgar Allan Poe che più di tutti ha impersonato il tassello mancante che ha unito il romanzo gotico con l’horror moderno.
Per molti critici è proprio lui ad essere il padre della letteratura horror in quanto ha svecchiato l’ambientazione gotica e gli ha donato uno stile molto più incentrato sul terrore e sulle sensazioni suscitate al pubblico.
Il genere horror è estremamente versatile per qualsiasi tipo di struttura letteraria, l’importante è cercare di puntare sui personaggi giusti e con i relativi antagonisti, ambientando il tutto in una situazione misteriosa in modo da non discostarsi troppo dall’horror (anche se vedremo tantissimi autori che lo hanno fatto e che hanno creato un filone a sé).
La struttura più utilizzata è sicuramente quella dei tre atti, di origine aristotelica, che è costituita da: un inizio, uno svolgimento e una fine. In questo modo la storia avrà quindi la possibilità di raccontare i personaggi e l’inizio dell’avvenimento, in maniera molto semplice e comprensibile alla grande maggioranza dei lettori.
Si arriva poi allo svolgimento in cui accade l’avvenimento vero e proprio e che rappresenta il fulcro del romanzo, laddove il lettore comincia il suo viaggio all’interno delle pagine per arrivare poi alla fine del libro che può chiudersi definitivamente oppure lasciare un finale aperto che permetterà poi un proseguo in un libro successivo.
Per quanto riguarda invece il formato può essere sia come semplice racconto o come romanzo breve o lungo. Alcuni autori hanno invece dedicato delle vere e proprie saghe all’horror anche se non è comune, la stragrande maggioranza degli scrittori preferisce optare per un formato più veloce.
Il punto di vista narrativo può essere sia in prima persona che in terza: la prima tipologia è una delle più utilizzate al mondo perché riesce a rendere il lettore protagonista e ad amplificare di molto tutte le emozioni suscitate dalla storia; quello in terza persona ha un tono più informativo ed esterno. Entrambi vengono utilizzati in maniera proporzionale al tema trattato e al tipo di storia.
Tra le principali caratteristiche del romanzo horror vediamo una maggioranza di scenari notturni, isolati e cupi. I personaggi sono perlopiù di natura mostruosa, malvagia o comunque di appartenenza al mondo parallelo.
Le ambientazioni sono descritte in maniera minuziosa e legate a scenari tetri in modo da incrementare il clima di tensione del lettore. Tutti gli avvenimenti vengono descritti in maniera minuziosa nella parte iniziale del libro in modo che il lettore riesca incanalarsi perfettamente nel contesto e a conoscere preventivamente tutti i personaggi di cui si parleranno poi nel corso dello scritto.
Il finale non è quasi mai a lieto fine e tende a capovolgere la situazione iniziale, in modo da introdurre un effetto sorpresa che il lettore non si aspetta.
I personaggi tipici del genere horror sono svariati:
I temi del genere horror girano intorno a quelli legati alla morte, al dolore, al male, ai demòni e la loro possessione, a quella delle profezie. Il loro intento è di aiutare il lettore a conoscere delle storie molto lontane dal suo stile di vita, ad allontanarsi da quella normalità così banale e monotona ma non solo; il genere horror vuole anche avvicinare il lettore verso dei temi misteriosi, annientando quel timore che è frutto di un’educazione rigida e ricca di tabù.
Non sorprende infatti che, con l’andare avanti con i secoli, i temi del genere horror si arricchiscono di nuove tematiche in linea con il corrente rigore morale dell’epoca. In epoca moderna, ad esempio, i temi sono molto più vicini a quelli sessuali, con violenza, abusi e torture arrivando perfino all’incesto.
La letteratura horror si divide in due grandi filoni: l’horror classico e l’horror moderno.
Nell’horror classico fanno parte i primi romanzi gotici della fine del Settecento, tutti i romanzi dell’Ottocento dedicati ai temi esoterici, mistici e del terrore.
Questi tipi di romanzi si riconoscevano per essere molto legati tra di loro, i temi prendevano spunto dai personaggi leggendari e dai miti di horror, fantasy e fantascienza.
Fa eccezione l’opera del libertino Marchede De Sade che, per la violenza degli scritti (in special modo “Justine”) si è differenziato e ha proposto in netto anticipo un horror sadico che verrà poi più volte emulato dagli scrittori del XX secolo.
L’inizio del genere horror moderno si ha grazie ad H.P. Lovecraft agli inizi del ‘900 in cui l’onirico si unisce all’ambientazione delle creature mostruose.
Per la prima volta le storie non parlavano solamente degli esseri umani ma erano anche legate al Cosmo e all’ignoto, spingendo quindi l’asticella verso un livello superiore che aprirà una fase nuova del genere horror e la porterà a un successo planetario.
Troverai interessante anche il filone contemporaneo americano e britannico. L’horror contemporaneo americano ha riscosso un notevole successo grazie alle penne di Anne Rice, Joe R. Lansdale e Stephen King in quanto hanno creato dei veri e propri bestseller.
Il genere di questi scrittori dà un occhiolino ai tempi del passato ma trasferendoli in un’atmosfera più fantasy dark. L’horror contemporaneo britannico invece è molto più spinto e splatter, come Alan Campbell e Clive Barker, entrambi penne esplicite e molto punk.
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Dracula di Bram Stoker: è uno dei libri più belli in assoluto ed è diventato un cult per gli amanti del genere. Qui viene trattata la storia del Conte Vlad, diventato poi Dracula, e ambientato in epoca vittoriana.
È stato proprio il clima elegante, curato, d’altri tempi a rendere la figura di Dracula più affascinante ma senza estrapolarla dal proprio essere malefico. Lo stile narrativo è infatti davvero molto elegante ed è uno dei titoli più rappresentativi del genere.
I Racconti di Edgar Allan Poe: è una serie di novelle dello scrittore ad alto tasso horror per cui sarà possibile scoprire il talento di uno scrittore immortale che si differenzia dagli altri per la sua capacità di rendere il clima narrativo davvero cupo e misterioso.
Il castello di Otranto di Horace Walpole: trattasi del primo romanzo gotico horror per cui merita di essere conosciuto specialmente per tutti coloro che amano le atmosfere legate castelli diroccati, ai fantasmi e ai passaggi segreti; la sua chiave narrativa diventerà poi una costante per gli scrittori successivi che ancora adesso lega la figura del fantasma al cigolio delle catene.
L’Esorcista di William Peter Blatty: ha segnato la storia dell’horror e a ragione. Qui infatti vengono raccontate le vicende di una ragazzina posseduta e del tentativo di padre Merrin di liberarla e di riportare la piccola Regan McNeal alla normalità. Lo stile narrativo dell’Esorcista è meraviglioso, trasportando il lettore in un viaggio sempre più intenso e pressante man mano che il demone diventa più malvagio.
Frankenstein di Mary Shelley: è un altro Pilastro horror che è ancora oggi un capolavoro della letteratura e che ha una struttura davvero molto particolare perché la storia viene narrata in maniera epistolare, utilizzando le lettere di Capitan Whelton alla sorella ed è qui che si leggono tutte le vicende legate al dottor Frankstein e della sua creatura.
Shining di Stephen King: il titolo originale era “Una splendida festa di morte”, ha aperto una breccia nel saturo mercato letterario horror e ha creato un prolifico filone in pieno stile King. Il romanzo racconta le vicende di Jack Torrance e della sua mansione temporanea di custode di un hotel vuoto. Qui la follia si impossesserà di lui creando un vortice horror senza rivali. Il romanzo è molto importante per l’horror contemporaneo perché è capace di far empatizzare il lettore con la figura del personaggio cattivo rendendolo affascinante nonostante tutto.
It di Stephen King: una lunga saga corale che si espande tra orrori inquietanti e drammi umani senza speranza, trattando temi come la forza della memoria, la profonda dei traumi infantili, la violenza occultata dietro una fragile maschera di felicità, la grettezza umana nascosta dietro le apparenze di una piccola e tranquilla cittadina.
Tra gli autori da ricordare per genere horror ricordiamo Bram Stoker che ha scritto diversi gioielli oltre il suo Dracula come La Tana del Verme Bianco, L’Ospite di Dracula, Il Gioiello delle Sette Stelle e molti altri.
H.P. Lovecraft ha scritto dell’orrore onirico e dei miti di Cthulhu perciò merita sicuramente una lettura approfondita. Robert Bloch è uno dei capostipiti dell’horror psicologico e della sua capacità di scrivere di serial killer psicopatici come il libro Psycho.
Stephen King ha diversi bestsellers nella sezione horror: da Carrie a Le Creature del Buio fino a Shining perciò è sicuramente uno degli autori più amati dai lettori del genere.
Anne Rice ha avuto un notevole successo con il suo Intervista col Vampiro anche se aggiunge tematiche molto sentimentali che la rendono quindi una scrittrice amata perlopiù dalle donne o dalle persone alla ricerca di storie d’amore in atmosfere horror.
Billy Martin, o anche Poppy Z. Brite, è uno scrittore prolifico per il genere splatter e cannibale, infine il trio Dan Simmons, Robert McCammon e Thomas Ligotti per la loro ampia serie di libri editi a tema horror sci-fi.
Per quanto riguarda gli autori italiani impossibile non citare Claudio Vergnani che ha una penna splatter, ma anche ironica che è capace di trattare di tematiche classiche ma in chiave rivisitata. Anche Samuel Marolla è stato definito uno dei migliori talenti italiani per quanto riguarda l’horror ed è molto bravo ad aggiungere una visione cinematografica dei temi classici.
Infine Danilo Arona che ha uno stile molto inquietante e con una spiccata predilezione verso gli argomenti dell’occulto.
Stephen King ha una fobia incontrollata del numero 13, nota scientificamente con il nome di triscaidecafobia. Sempre lo stesso autore non ha amato la versione cinematografica di Shining in quanto l’ha definita come una Cadillac bella ma senza motore. La seconda serie di libri più venduta di sempre è la collana dei Piccoli Brividi.
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