
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
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Hai finito di scrivere il tuo libro finalmente. Dopo mesi e mesi di fatica è arrivato anche il momento di scegliere il titolo giusto e questo è un compito che spetta a te se scegli di autopubblicarti.
Sicuramente avrai già dato alla tua opera un titolo provvisorio, magari sei partito a scrivere proprio con un titolo in mente.
Ma ovviamente quel titolo è destinato a cambiare perché ora che la storia è terminata, avrà assunto dei valori ben diversi e quel titolo provvisorio potrebbe non rappresentarla più.
Scegliere un buon titolo è fondamentale per rappresentare al meglio la storia e presentarla al pubblico dei lettori. Facciamoci, quindi una domanda.
Non giudicare mai un libro dalla sua copertina (o dal suo titolo).
Si dice, ma non si fa.
Secondo una ricerca, infatti, queste sono nell’ordine le cose che un lettore guarda prima di acquistare (o non acquistare) un libro.
Questo significa che il titolo è la prima cosa che vedono i potenziali lettori, ed è la tua prima opportunità di lasciare il segno. Il titolo è lo strumento di marketing più importante per un libro, senza titolo, il libro non esiste.
Cerchiamo quindi ora di capire quali sono le caratteristiche di titolo efficace.
Per aiutarti a ricordare gli aspetti più importanti a cui il titolo deve rispondere, ecco un trucco: P.I.N.C.
Un titolo deve fare una Promessa, o essere Intrigante o rispondere ad una Necessità o semplicemente indicare un Contenuto.
Non ci sono delle regole ferree per trovare il titolo perfetto, ma queste quattro caratteristiche sono quelle che ritroviamo più comunemente tra i titoli dei libri di maggior successo.
Oltre a ciò, il tuo titolo ha bisogno di un gancio, una combinazione di parole che catturi davvero il lettore e lo costringa volerne sapere di più.
Questi attributi ti aiuteranno nella scelta. Un buon titolo dovrebbe:
Se scrivi narrativa di genere, è opportuno che il titolo rispecchi il genere di cui scrivi.
Per esempio un romanzo rosa non potrà mai avere come titolo “Ritorno dalla tomba”. Ma non il titolo non deve neanche essere per forza “Il più grande amore della mia vita”.
L’attinenza al genere non deve essere una forzatura ma una linea guida generica che devi seguire lasciando comunque spazio alla tua creatività. L’importante è lasciare da parte le ambiguità per non confondere i lettori.
Se credi che il titolo che hai scelto possa creare qualche grattacapo, fai venire in aiuto copertina e sinossi. Se hai scritto un thriller e il titolo che hai scelto è “Il campo di girasoli”, magari in copertina mettici un girasole insanguinato per far capire che qualcosa di terribile accade in quel campo di girasoli.
Ci sono migliaia di libri di poesia che hanno come titolo “Poesie”. O che contengono in qualche modo la parola poesia o relative varianti. Ci sono migliaia di libri thriller che hanno nel titolo la parola “omicidio”.
Si tratta di pigrizia da parte dell’autore? Scarsa creatività? Una mancanza di rispetto verso i lettori?
Forse.
O forse si tratta di sfruttare le parole chiave.
Ti descrivo direttamente un caso concreto invece che dilungarmi nella teoria.
Moltissimi lettori, soprattutto lettori forti, appassionati di un genere specifico, cercano il loro prossimo libro da leggere sfogliando i cataloghi degli store, soprattutto Amazon e cercando le parole chiave relative al loro genere preferito.
Inserire quelle parole chiave nel titolo e scegliere la categoria giusta, ti permette di essere rintracciato molto facilmente.
Con questo non voglio dire che devi omologare il tuo libro agli altri, sarebbe un grosso errore, ma comunque pensa ad un modo creativo di inserire una parola chiave nel titolo per dargli più visibilità, sempre stando attento all’attinenza con il contenuto.
Prendi un pezzo di carta e inizia a elencare tutti i titoli che ti vengono in mente.
Annota tutto e poi scegli dalle tre alle cinque soluzioni che ti piacciono veramente. E vai avanti con quei titoli.
Un buon metodo per capire se i titoli che hai scelto siano efficaci può essere quello di organizzare un sondaggio.
Puoi pubblicare un sondaggio sulla tua bacheca personale di Facebook o sulla tua pagina se ne hai una.
I social media sono un ottimo posto per ottenere feedback.
Se hai una pagina aziendale o una pagina autore, su Facebook, pubblica un sondaggio lì.
Se fai parte di un gruppo di Facebook, inserisci il sondaggio lì (se è consentito): assicurati di seguire le regole di pubblicazione del gruppo!
Se usi WordPress, installa WP-Polls, oppure puoi chiedere ai lettori di lasciare un commento a loro scelta. Invia una mail dalla tua newsletter.
A volte, amici o lettori hanno idee o suggerimenti utili. Se qualcuno ti offre un suggerimento che ti piace, o se gli altri rispondono che a loro piace il titolo, aggiungilo al tuo sondaggio su Facebook.
Non dimenticare di chiudere il sondaggio. Una settimana di tempo dovrebbe essere più che sufficiente.
Un gancio per il titolo del tuo libro è ottimo per la tua attività: una frase creativa o due che spieghino di cosa tratta il tuo libro e quali problemi risolve.
Aiuta anche a distinguere il tuo libro da altri libri nella tua nicchia. È importante differenziarsi dagli altri.
Per trarre ispirazione e creare buoni titoli di libri, diamo un’occhiata ad alcuni libri attualmente nella lista dei bestseller del nostro marchio.
Tornando alla strategia P.I.N.C. questo titolo Incuriosisce, intriga e poi passa ad indicare semplicemente il Contenuto. Usa la parola “psico-soccorso” per ispirare fiducia a dare sicurezza a chi non ne ha e sta passando un periodo difficile.
Se leggiamo la sinossi, capiamo ancora meglio l’efficacia del titolo, che ha centrato perfettamente l’obiettivo di comunicazione.
Come le supernove, le stelle che esplodono e creano buchi neri nell’universo, questi amori collassano in modo inaspettato e brutale e provocano in chi è lasciato un trauma psicologico profondo.
Titolo in prima parte intrigante, poi esplicativo, uso del verbo “Ottenere” segnalato nella tabella sopra, rassicurante perché si rivolge a tutti, anche a chi crede di non avere talento e di non farcela.
Titolo che mostra un contenuto e fa una promessa: analisi di 1500 parole, promette soluzioni e trucchi.
Questo titolo conserva tutta la sua efficacia alla fine (Ispirato ad una storia vera). Crea la giusta attenzione e attesa verso di esso.
Hai dubbi? Osservazioni o consigli? Scrivici pure nei commenti!
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Ciao Donato. Trovare un titolo significativo e di buon effetto per un racconto non è così semplice. Ho scoperto essere uno dei miei ( tanti ) talloni di Achille. Infatti mi sono inchiodato sul titolo da dare a un mio racconto che parla di un assassino al tempo della peste! Pazzesco vero? Ciao e grazie per i tuoi consigli
ciao Ivan, si hai davvero ragione! Grazie a te!
Caro Donato, su questo tema mi sento veramente “strana”, non solo rispetto a quanto hai ben indicato , ma anche come riscontro avuto con altri scrittori di poesie o narrativa. La ricerca del titolo è l’ultima fatica prima della pubblicazione per tutti quelli che conosco. Io invece parto da lì! Prima di iniziare a scrivere, sia poesia che narrativa e saggistica, l’idea si fissa nel titolo, sia esso il titolo e sottotitolo del libro, sia il titolo dei capitoli o delle poesie e poi, come un gomitolo che si svolge, le parole si srotolano dalla mente ed occupano tutto il volume di quella matassa. Devo preoccuparmi? L’unica cosa che non fa capolino mentre si profila il titolo è proprio lo spirito del marketing, è una risposta immediata ad uno stimolo interiore e quel che è peggio è che a fine lavoro non mi è mai capitato di doverlo cambiare…penso soffrirei dovessi farlo…Passo a te la parola.
Giovanna
Come tutto ciò che riguarda la scrittura, le “regole” non sono qualcosa di ferreo da seguire ciecamente, ma vanno sempre adattate al proprio stile, al proprio metodo. Perciò non c’è nulla di sbagliato nel partire dal titolo. Se è proprio quello che ti da ispirazione, che ti permette di scrivere, allora è la strada giusta. Altro discorso è invece quello del marketing. Si tratta sempre di un equilibrio precario quello di valorizzare al massimo la forma artistica a scapito della vendibilità oppure al contrario sacrificare la forma artistica per valorizzare la vendibilità. Nessuna delle due strade è sbagliata, ma è innegabile che un titolo che abbia determinate caratteristiche possa attirare ed incuriosire di più. Lo vediamo con i titoloni delle notizie che spingono a cliccarci sopra (il clickbaiting) lo vediamo con la scelta dei colori sui vari siti internet (la scienza dei colori). Ci sono cose che attivano il nostro cervello senza che ce ne accorgiamo, può essere una parola, un colore, un odore. Lo stesso vale per il titolo di un libro.
Non posso che concordare. Grazie del cortese riscontro!
Illuminante!! Grazie delle dritte.
Grazie a te Paola!
caro Paolo, i tuoi consigli mi hanno aiutata tantissimo, ma non ho ancora trovato il titolo giusto. dopo aver letto la cosa riguardante che il lettore legge prima il titolo sono andata completamente in tilt, non so come fare, mi sono finite le idee. non riesco a trovare un collegamento con un horror delle gabbie e alla fine la libertà. mi potresti per favore consigliare qualcosa 🙂 ?
ALICE
Vorrei chiedere a chi legge questo blog: vi pare brutto iniziare il titolo del libro con un “NON” ?
Grazie delle vostre risposte
Mariella
In generale sì, mai iniziare con una negazione, ma dipende. Dipende dal contenuto, dal genere.