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Come iniziare a scrivere un libro, i 5 step fondamentali

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come iniziare a scrivere un libro i 5 step fondamentali

Hai deciso di scrivere un libro o lo stai già scrivendo? Ho 5 preziosi step da condividere con te: sono quelli che hanno guidato me alla scrittura del mio romanzo sono quelli fondamentali, ordinati esattamente per come li devi affrontare.

Ma prima ho due rapide (quanto importanti) raccomandazioni da farti…

Prima di iniziare due raccomandazioni

1° raccomandazione

L’immaginazione è completamente connessa alla documentazione, quindi studia tantissimo il mondo della tua storia prima di iniziare a scrivere. Solo così la tua mente sarà più libera e sovversiva. Il romanzo è anche un luogo dove si trasmette sapere e, nel tuo libro, sarai tu a trasmetterlo.

raccomandazione

Se vuoi fare sul serio, devi prenderti la briga di scrivere ogni giorno. Nessuna scusa, nessuna eccezione. Dovrai, inoltre, essere in completa solitudine e concentrato: scrivere è viaggiare in altri tempi, spazi e luoghi.

Ecco gli step che ho seguito io e che sono felice di condividere con te!

Primo step: il mindset dello scrittore e l’abitudine alla scrittura

    Hai grandi sogni e ottime intenzioni, ma siamo onesti: scrivere un libro è difficile, e questo ti fa paura.
    La concorrenza è vasta e spietata e le probabilità di emergere sono esigue, e questo ti fa paura.

    Forse sono questi i pensieri che ti bloccano, oppure ti capita di avere la sensazione che l’ispirazione ti abbia abbandonato. La tua paura è legittima e giustificata.
    Anzi, si dovrebbe avere paura.

    Hai ragione a sentirti inadeguato o a pensare che la concorrenza è tanta, ma non farti schiacciare!
    Su “Il segreto dei Giganti” di Timothy Ferriss ho letto una frase che mi ha colpito molto e mi ha fatto profondamente riflettere, te la ripropongo qui.

    Abbracciare la tua paura la trasformerà in umiltà, l’umiltà sarà motivazione, la motivazione sarà duro lavoro e il duro lavoro diventerà successo.

    Timothy Ferriss è un famoso imprenditore, investitore, autore e podcaster americano.

    Prova ad applicare questo approccio alle cose che ti fanno più paura, come appunto iniziare a scrivere un libro. Più avanti vedremo anche come trasformare una motivazione in comportamento abitudinario.

    A riprova del concetto sostenuto da Ferriss, anche lo scrittore Dean Koontz, che ha venduto qualcosa come 450 milioni di copie in tutto il mondo, dice:

    La migliore scrittura nasce dall’umiltà. Essa prende vita in quei momenti angoscianti ma anche esilaranti in cui gli scrittori diventano veramente consapevoli dei limiti delle loro capacità, perché è allora che si sforzano più duramente per utilizzare gli strumenti imperfetti con cui devono lavorare.

    Paura, umiltà, duro lavoro, ricerca, perseveranza, sono tutti aspetti che dobbiamo saper riconoscere e accettare, non evitare o ignorare. Tenendo a mente questi concetti, ho cercato di tirare fuori dei suggerimenti utili dai miei appunti, potrai prenderne spunto.

    Ecco i miei migliori 7 suggerimenti:

    1. Scrivi di ciò che ti ispira
    2. Stabilisci una routine di scrittura e rispettala.
    3. Diventa un avido lettore
    4. Inizia in piccolo
    5. Scrivi, scrivi, scrivi
    6. Guardati allo specchio e riconosci nel tuo riflesso uno scrittore
    7. Sii molto severo con le correzioni

    Puoi trovare un approfondimenti su ciascuno di questi punti qui.

    Secondo step: decidi cosa vuoi dimostrare con la tua storia

    Questo step è il più importante: dobbiamo decidere cosa vogliamo dimostrare con la nostra storia.

    Faccio subito un esempio per capirci meglio: vuoi dimostrare che la vendetta non paga mai? Allora la storia che ci apprestiamo a scrivere sappiamo già che dovrà in un modo o nell’altro dimostrare che sebbene il protagonista abbia voglia di vendicarsi (per un torto subìto o per qualsiasi altro motivo tu voglia) alla fine però sarà in grado di perdonare.

    Vedi? In questo modo, sappiamo quindi già come finirà la nostra storia e cioè che il protagonista perdonerà, perchè è quello che vogliamo dimostrare! Il percorso che farà per arrivarci, beh quella sarà tutta la storia che scriverai a dircelo. Magari fino alla fine terrai i tuoi lettori con il fiato sospeso perché farai pensare che altro non farà che vendicarsi brutalmente del torto subito e invece…

    Ti schematizzo ancora altri esempi eccellenti di Storie e del cosa si è voluto dimostrare con esse.

    • Romeo e Giulietta – William Shakespeare: un grande amore vince anche la morte
    • La cruna dell’ago – Ken Follett: una donna ostinata che vince su tutto e tutti
    • La metamorfosi – Franz Kafka: ogni essere vivente ha bisogno d’amore per sopravvivere
    • Doppia verità – Michael Connelly: la giustizia e l’integrità morale trionfano
    • Canto di Natale – Charles Dickens: anche il più burbero degli uomini fa sempre in tempo a redimersi

    Se lo scrittore non crede fermamente in quello che vuole dimostrare con la propria storia, allora non vale la pena scrivere il romanzo per realizzare la dimostrazione. Anche se dovesse sembrare assurdo agli occhi esterni, se noi ci crediamo a quello che vogliamo dimostrare con la nostra storia, allora la nostra storia sarà credibile e potremo convincere tutti i lettori.

    Possibile (importante) obiezione.
    Ok, Donato, ma se io voglio scrivere un romanzo la cui premessa è: il vero amore vince sempre su tutto, perché effettivamente credo in questo, ma già tanti altri romanzi e storie sono stati scritti e raccontati con questa stessa premessa, perché dovrei farlo anch’io? Dovrei trovare qualcosa di diverso? Qualcosa di più originale?

    La risposta è no. Assolutamente no. Dobbiamo sempre scrivere partendo da una premessa di cui siamo profondamente convinti, anche se questa specifica convinzione è stata già condivisa e dimostrata da altri scrittori.

    Puoi trovare degli approfondimenti utili sul questo importante argomento qui.

    Terzo Step: Trama conflitto e struttura

    Dopo che abbiamo capito il mood e siamo entrati nel giusto mindset dello scrittore e chiarito cosa vogliamo dimostrare con la nostra storia, è il momento di pensare alla struttura della trama e quali conflitti metterci, perché sono loro il vero cemento di tutto. Guarda questi esempi.

    Il re muore, la regina muore, il principe vende le terre.

    Questa è una storia, ovvero una semplice e fredda sequenza di eventi disposti in ordine temporale. La trama, invece, è qualcosa di più profondo.

    Il re muore, la regina muore per il dolore della perdita, il principe, rimasto solo, vende le terre del regno per ripagarsi i debiti di gioco.

    La trama è fatta di storia, ovvero una sequenza di eventi disposti in ordine temporale, ma ci sono anche le emozioni, che sono la causa intima degli avvenimenti e connettono inesorabilmente chi scrive a chi legge.

    La natura della trama è quindi quella di svilupparsi intorno alle azioni generate da un conflitto.

    Il conflitto deve essere di portata sempre più grande e generare nel lettore il bisogno di arrivare ad una risoluzione.

    Il bisogno di generare una risoluzione forma l’obiettivo, l’obiettivo dimostrerà la premessa che vi siete dati (vedi secondo 2° step)

    La mancanza di un conflitto forte e chiaro che mette la storia in movimento è un problema diffuso; quando non è chiaro il problema, non c’è alcun modo di appassionarsi al conflitto della trama.

    Per conflitto forte non si intende però solo e necessariamente conflitti esterni come maremoti, invasioni aliene, terremoti, glaciazioni, pandemie ecc…

    Molte grandi storie trattano di conflitti molto più circoscritti di quelli della distruzione dell’umanità, eppure ci toccano dentro.

    È quando la grandiosità si coniuga con l’intimità che la miscela diventa davvero esplosiva.

    Puoi trovare un’approfondimento utile sul tema trama, struttura e conflitto qui.

    Quarto Step: Personaggi e Ambientazioni

    È il momento dei nostri eroi, buoni o cattivi che siano dobbiamo metterci in loro tutto il nostro massimo impegno, e poi ovviamente, calarli in un contesto spazio-temporale in un ambientazione, appunto.

    Pronti?

    È fondamentale che lo scrittore conosca a fondo il proprio mondo narrativo, questo è un passaggio obbligato se si vogliono conseguire originalità ed eccellenza.

    L’ambientazione di una storia deve avere almeno tre dimensioni.

    ● Epoca ● Durata ● Location

    L’epoca è la collocazione temporale della tua storia: si svolge nel mondo contemporaneo, nel passato, in un futuro ipotetico oppure in una collocazione temporale ignota?

    La durata è la seconda dimensione temporale. Quanto tempo occupa la storia all’interno della vita dei personaggi? Decenni? Anni? Mesi? Giorni?

    La location è la dimensione fisica della storia. In quale luogo geografico si svolge? In che città, in quali strade? In quali edifici e quali stanze di quegli edifici?

    L’ambientazione di una storia determina in maniera inequivocabile le sue possibilità; se ambienti la tua storia in Svezia, non sarai credibile se parli di quartieri malfamati, scippi, rapine o proteste sociali…

    Ogni ambientazione, quindi ogni mondo narrativo, ha la sua precisa cosmologia.

    Ora veniamo ai personaggi, e per loro ti dico subito che per essere efficaci e non perdere tempo a tergiversare, dobbiamo saper rispondere a queste specifiche domande:

    1. Chi sono i tuoi personaggi?
    2. Cosa vogliono?
    3. Perché?
    4. Che cosa fanno per averlo?
    5. Cosa gli si mette contro?
    6. Quali sono le conseguenze di tutto questo?

    Trovare le risposte a queste domande centrali e trasformarle in un intreccio narrativo, in una storia è il nostro bellissimo compito. Io mi sento fortunato per questo, e tu?

    Progettare la forma della nostra storia, rispondendo a questi interrogativi, metterà alla prova la maturità e la capacità di intuizione dello scrittore, la conoscenza di ciò che lo circonda, della società, della natura umana.

    In definitiva un personaggio è concepito in virtù delle scelte che fa per compiere le azioni che deve compiere in funzione della premessa (step 2°) che ci siamo dati.

    Questa è una di quelle frasi da ripetersi almeno un paio di volte prima di proseguire.

    Mentre scrivi la storia, grazie ai personaggi e al loro agire crei la prova che quello che vuoi dimostrare con la premessa è vero.
    Come abbiamo appena visto, quindi, per caratterizzare bene un personaggio non ci basta sapere se è maleducato o cortese, religioso o ateo, integerrimo o depravato, dobbiamo saperne il perché.

    Dobbiamo sapere perché il nostro personaggio è come è? Perché vuole quello che vuole? Perché desidera quello che desidera?

    Pensa, dunque, e costruisci i tuoi personaggi in base a questi concetti.

    Puoi trovare un approfondimento sul tema personaggi qui, invece sull’ambientazione qui.

    Quinto Step: Ricerca e ispirazione

    Raccogliere informazioni sul tema che desideri trattare ti fa decidere se è giusto o meno iniziare il libro stesso, cioè se ne vale la pena, se l’argomento davvero ti emoziona e ti interessa. Puoi affrontare dei viaggi o leggere un mucchio di libri sull’argomento, infatti il primo step è proprio quello di fare conoscenza con il mondo che vuoi rappresentare, raccontare.

    In una delle sue interviste Dan Brown ha detto che prima di iniziare a scrivere Origin ha letto diversi libri, con l’obiettivo di provare a confutare le sue stesse convinzioni sull’evoluzione, gli serviva per trovare salde ma opposte opzioni per il suo libro.

    Ha dovuto studiare e fare approfondite ricerche prima di scegliere il luogo in cui ambientarlo, e alla fine ha scelto la Spagna, perché ha scoperto il Guggenheim, un museo veramente strabiliante, tanto da indurlo a decidere di inserire la prima scena di Origin proprio lì dentro. Cos’altro ci ha trovato? Per esempio la Sagrada Família, maestosa basilica progettata dall’architetto Antoni Gaudí, e poi il bizzarro Supercomputer di Barcellona…

    Come vedi, questo tipo di ricerca ha ispirato Dan Brown e può, anzi deve, ispirare anche te.

    Trovi un approfondimento sulla ricerca dell’ispirazione qui.

    Consiglio personale, finale

    Gli scrittori sono plasmati da altri scrittori. I libri che leggiamo da bambini influenzano i nostri gusti e spesso possono avere anche un impatto sul nostro stile di scrittura.

    Possiamo vedere gli scrittori che ci hanno dato e ci danno ispirazione come dei nostri mentori non ufficiali: leggendo i grandi maestri, possiamo imparare tantissimo.

    In tutti i manuali di scrittura, da Carver a McKee a Dan Brown, esiste almeno un paragrafo dedicato all’importanza della lettura, di quanto sia sostanziale leggere avidamente e con uno scopo, per esempio quello di vedere come scrittori diversi affrontano i loro romanzi, come creano le loro frasi, le varie strutture narrative e come gestiscono il dialogo.

    Altri autori possono insegnarci lezioni diverse: J. K. Rowling può mostrarci come si costruiscono mondi immaginari, Hemingway a essere semplice, breve ma profondo, ecc… tutto quello che dobbiamo fare è studiare il loro lavoro.

    Ora, prova a mettere tutto insieme, io ho fatto così per scrivere il mio romanzo Crisalide e, se ti va, lo trovi qui.

    Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi e a presto!

    Se ti interessano questi argomenti, ti consiglio di leggere queste guide:

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