10 metodi per promuovere un libro e vendere di più
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In oltre 12 anni alla guida di Youcanprint, una delle domande più frequenti che mi viene posta dagli autori è: posso già annunciare che sto pubblicando il mio libro o aspetto l’uscita per dirlo a tutti?
È chiaro che una domanda di questo tipo presuppone una mancanza molto importante e cioè: cos’è e come funziona un lancio di un prodotto in generale (e di un libro, nel nostro caso).
Questo articolo risponderà dettagliatamente a questa domanda spiegando cos’è un lancio, come si prepara, quali sono le fasi fondamentali che devi prevedere e gli aspetti principali da tenere sotto controllo per fare un lancio che generi degli ottimi risultati.
Iniziamo subito dalle basi, come sempre.
Un lancio non è un annuncio, un post, una mail o qualsiasi altro contenuto scritto, fotografico o video con il quale dichiari al mondo che hai pubblicato un libro e invitando al suo acquisto. Il lancio è un processo. La differenza è profonda e sostanziale, in particolare tra chi fa selfpublishing a livello amatoriale e chi invece lo fa in maniera professionale.
Dichiarare che un lancio è un processo significa fondamentalmente che il lancio non si può ridurre all’annuncio della pubblicazione, ma è il risultato di un insieme di iniziative e attività che devono verificarsi affinché esso possa avere luogo. Per darti un’immagine, l’annuncio è la punta dell’iceberg, il lancio è l’iceberg nella sua totalità.
La domanda più importante che dovresti porti non riguarda le fasi di questo processo, ma il perché il lancio è un processo e non un evento.
Il lancio è un processo in quanto il tuo target deve essere preparato ad accogliere la notizia della pubblicazione del tuo libro, deve essere coinvolto in questo percorso e non deve soltanto “subire” la notizia una sola volta indistintamente.
Se consideriamo il lancio un processo, ci mettiamo nelle condizioni di far sì che ogni fase del lancio serva esclusivamente a preparare la tua audience ad accogliere positivamente questa notizia. Solo in questo modo il lancio produce dei risultati di vendita, perché i tuoi lettori non vedranno l’ora di poter mettere le mani sul tuo libro e non saranno infastiditi dalla tua insistenza nel mandargli il link di acquisto.
Preparare correttamente un lancio trasforma la notizia della pubblicazione da un evento insignificante a un evento esclusivo. È come la differenza tra le file fuori dagli Apple store per il lancio del nuovo iPhone e l’uscita dell’ultimo Xiaomi nelle vetrine dei negozi di elettronica, insieme ad altre centinaia di telefoni.
Per raggiungere questi risultati, quindi, devi prima cambiare radicalmente le tue convinzioni su cosa significa lanciare un libro. Una volta cambiata la tua prospettiva, puoi approfondire quali sono le principali fasi di un lancio. Iniziamo.
A prescindere dalle scelte che farai, nel marketing informativo esistono almeno 4 fasi fondamentali per lanciare correttamente un prodotto sul mercato, e sono:
Il motivo per cui esistono tutte queste fasi è piuttosto semplice, ma fondamentale: i lettori che arriveranno alla fase di lancio, saranno esclusivamente quei lettori che fanno parte del tuo target e sono fidelizzati.
In altre parole, le fasi sono necessarie per filtrare l’audience e prepararla emotivamente all’annuncio. Solo in questo modo le tue possibilità di successo saranno esponenziali.
L’alternativa è annunciare una notizia a un’audience molto eterogenea (fatta di persone a cui interessa e a cui non interessa il libro) e non assolutamente pronta all’acquisto.
Quindi le fasi sono fondamentali per preparare l’audience giusta ad accogliere la notizia dell’uscita del tuo libro e massimizzare i tuoi risultati di vendita.
Durante le fasi, inoltre, si instaurerà un rapporto di fiducia tale per cui i tuoi potenziali lettori si fideranno di ciò che dirai loro e quando arriverà il momento di acquistare il libro non dovranno pensarci più ed effettueranno l’acquisto automaticamente.
Entriamo ora nel dettaglio delle singole fasi per capire qual è la loro funziona e cosa dovresti fare in ciascuna di esse:
Questa fase è dedicata al primo contatto e all’instaurazione della relazione. Il tuo scopo è intercettare bisogni ed emozioni dei tuoi lettori, condividendo valore con loro.
Ogni contenuto gratuito condiviso deve sempre essere connesso con il tema o il contenuto del tuo libro, senza parlare apertamente del lancio e della pubblicazione.
Devi intrattenere, offrire consigli, qualsiasi forma di condivisione che sia percepita come valore e sia soprattutto gratuita. Il tuo corpo in questa fase deve ascoltare, raccogliere dati e stimolare l’audience.
Il Pre-Lancio è la fase dell’hype, della suspense e del carico emotivo. In questa fase puoi condividere dei contenuti o in generale del valore connesso al tuo libro (un estratto, una lettura, etc.) invitando le persone a iscriversi alla tua newsletter per essere informati dell’uscita del libro.
I lettori devono potersi iscrivere ad una lista d’attesa in cambio di un beneficio concreto: uno sconto, una copia firmata, etc. Il tuo scopo in questa fase è attirare l’attenzione e promettere una ricompensa a chi si iscriverà alla tua lista d’attesa.
Questo è il momento cruciale. Il lancio ha durata variabile e non si esaurisce in un solo giorno.
In questa fase devi raccogliere tutto il lavoro svolto nelle fasi di pre-pre lancio e di pre-lancio offrendo ai tuoi lettori la possibilità di ordinare o preordinare il tuo libro con il vantaggio promesso nella fase di pre-lancio.
I lettori potranno preordinare o ordinare direttamente su Youcanprint o Amazon o, qualora ne fossi provvisto, anche sul tuo sito tramite una landing page dedicata.
È importante che le comunicazioni mail in questa fase, che si apre e si chiude in una finestra temporale precisa e breve, siano costanti e servano a creare nel lettore il senso di urgenza, di scarsità, e di perdita di opportunità. Questo non farà altro che aumenterà il bisogno e l’istinto del lettore a comprare il tuo libro, senza dovervi riflettere molto.
Se nel pre-pre-lancio i toni sono stati di anticipo, ma in ogni caso sereni e tranquilli, e nel pre-lancio hai spinto i tuoi lettori all’azione con l’iscrizione, man mano che si entra nel vivo del lancio i toni aumentano e diventano incalzanti, così come la comunicazione e la frequenza con cui viene inviata.
Il lancio è il tuo show, il tuo momento clou, il luogo in cui sprigioni tutte le tue risorse e la tua identità per raggiungere il successo: vendere più libri possibili.
Durante la fase di lancio condividerai anche i feedback entusiasti dei primi acquirenti, invierai all’azione e farai leva, come ho detto qualche riga fa, su scarsità e urgenza.
Se il lancio è il finale di un film, il post-lancio sono i titoli di coda e il contenuto extra che trovi alla fine nascosto. È importante che il tuo lavoro e il valore che offri ai tuoi lettori non si esaurisca al solo lancio, come fanno purtroppo la maggior parte dei selfpublishers.
Nel post-lancio i toni devono essere molto più rilassati, la frequenza delle mail minore e dovrai coltivare la relazione con chi ha acquistato il tuo libro.
Potrai sfruttare il post lancio anche per chiedere a chi non ha comprato il tuo libro il motivo che li ha frenati e questi dati saranno preziosissimi per migliorare i tuoi lanci futuri o il tuo stesso libro.
Il post lancio è fondamentale anche per poter dettare le tecniche di cross-selling e upselling. Queste tecniche sono molto utili per aumentare il valore di ogni singolo cliente offrendo loro di comprare altri prodotti simili (cross-selling, per esempio altri tuoi libri) oppure offrire un valore aggiunto sul prodotto già venduto ad un costo più alto (upselling, pensa per esempio ad una call con te, una copia firmata, una cena, etc.).
Coprire e svolgere correttamente tutte le fasi è fondamentale, poiché il marketing è proprio questo: coltivare delle relazioni con delle persone e trasformarle in clienti a lungo termine.
Instaurare una relazione fatta di fiducia e valore reciproco è la base per qualsiasi campagna marketing di successo, anche quella del tuo libro. Se ritieni di poter annunciare su Facebook o Instagram che hai pubblicato il tuo ultimo libro e vendere migliaia di copie, allora sei programmato a fallire salvo poi dare la colpa alla piattaforma che ti ha pubblicato, al fatto che in Italia non si legge come negli altri Paesi, a chi ti ha fatto la copertina, etc.
Il primo passo per avere successo come selfpublisher è assumerti la responsabilità della relazione con il lettore. L’acquisto di un libro è solo l’ultima azione di una relazione che inizia molto prima tra il lettore e l’autore.
Diventa un maestro nel creare e coltivare relazioni e i tuoi libri saranno dei best-seller senza il minimo sforzo.
La domanda che ti starai facendo ora è: quanto dura il lancio di un libro?
Ovviamente non esiste una risposta giusta, poiché ogni lancio dipende da molti fattori: da te, dal contenuto, dal genere, se si tratta del primo libro o no, se hai già fatto dei lanci o meno. In ogni caso posso consigliarti quelle che secondo me sono le durate minime delle fasi di un lancio per ottenere degli ottimi risultati. Eccole nel dettaglio:
Un lancio quindi deve durare almeno 60 giorni se intendi farlo come un professionista e vuoi ottenere dei risultati.
I marketers più ortodossi e professionisti ti direbbero che un buon lancio inizia un anno prima e con questo intendono che per costruire delle relazioni di fiducia con dei clienti prima di poter vendere loro qualsiasi cosa è necessario lavorare duramente, ogni giorno, per un periodo molto lungo: un anno appunto.
Ora che sai tutto questo, sono sicuro che capirai perché il tuo ultimo libro non ha venduto molto o perché molti ti rispondevano di non essere interessati o di non spammare. Non preoccuparti, è normale, tutti i self publisher hanno attraversato questa fase. Pensa però a ciò che ora sai e cosa puoi fare con questa conoscenza.
Da oggi puoi iniziare a operare con un self publisher professionista e costruire il tuo prossimo lancio come un vero marketers. Inizia da oggi stesso a costruire una relazione con il tuo pubblico, ci sono milioni di lettori che vogliono connettersi con te.
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I lettori devono essere un fine non uno strumento per raggiungere i propri fini commerciali velleitari che lei millanta. Lo scrittore autentico deve essere un umanista che possiede un’etica adeguata scevra da sotterfugi ambigui che ormai regnano in ogni luogo del mercato.Un libro non è un iphone-cellulare…ma un mondo in cui riflettersi.Lo scrittore vero non deve fingere valori che magari non possiede e di cui non gli importa o\e istigare falsi bisogni nei suoi simili. Il fine giustifica i mezzi, non è la visione di un saggista serio per esempio, ma di una pletora di contemporanei scriventi mediocri, tranne eccezioni, in preda alla pulsione di guadagno monetario illusorio comune nell’attuale società mercificante.
Ciao Ferdinando, grazie del tuo intervento. Purtroppo non sono d’accordo con ciò che dici, il libro è un prodotto come tutti gli altri e se non viene trattato come tale non assolverà al suo compito: raggiungere i lettori. Chi pensa che il libro abbia una natura diversa rispetto a qualsiasi altro prodotto è un intellettuale, un accademico, e di solito crede che la lettura o la scrittura siano per pochi eletti. Come sai io invece sono un sostenitore della libertà di ciascuna persona di essere ciò che desidera essere. Quando l’accesso a qualcosa o l’approvazione dell’identità è in mano ad un numero ristretto di persone che ritiene di essere migliori di altre per giudicare purtroppo i risultati non sono mai i migliori e la storia è piena di questi esempi. Considerare il libro un prodotto non significa svilirlo, mercificarlo, etc significa semplicemente che deve seguire le regole del marketing e per compiere la sua missione (farsi leggere) deve seguire determinate regole. Nell’articolo ho spiegato come costruire una relazione e dare valore ai lettori e arricchire la loro vita prima di vendergli un libro. Ti prego quindi di rileggere l’articolo senza pregiudizi intellettuali, ti troverai molto più d’accordo di quello che immagini. A presto!
Ti dai da fare! Complimenti
No, Alessandro io mi sentirei presa in giro da tanta insistenza senza neppure vedere il libro o sapere esattamente di cosa tratta e come lo tratta. Hai ragione, non capisco nulla di marketing ma sono allineata al concetto di Ferdinando Sorbo. Ho letto tutto il tuo articolo e sono destinata a fallire, ne sono consapevole, ma la mia coscienza mi impedisce di usare la gente, i lettori in questo caso, per il solo scopo di venderei il mio prodotto. Tu l’hai esposto molto bene e sono sicura che sia il metodo giusto, per chi si sente di imbrogliare le persone. Ognuno di noi scrittori pensa che il suo libro abbia valore, noi non siamo e non possiamo essere giudici di noi stessi. Il valore di un libro viene determinato dai lettori ma non perché lo comprano dietro un grosso lancio, ha valore perché risponde a determinati canoni letterari.
Secondo me Daida dovresti andare oltre alcune credenze inconsce che ti porti dietro come questa: chi fa marketing o chi vende qualcosa usa la gente per vendere un prodotto. Prova a sostituire questa convinzione con questa: chi fa marketing promuove un prodotto in grado di arricchire la vita di una persona o risolvere un suo problema o un suo bisogno. Vedi come cambia la prospettiva? Non c’è nulla di immorale anzi, stai dando valore e stai migliorando la vita dei tuoi lettori, che non avranno mai questa opportunità se non attraverso il marketing. Il lancio non fa altro che dare l’opportunità ad un numero maggiore di persone di conoscerti e apprezzare il tuo lavoro. Il mio consiglio è questo: elimina ogni credenza morale intorno al tema della vendita e del marketing, vedrai le cose in maniera diversa, dove prima c’erano persone ignare sfruttate da gente immorale senza scrupolo, vedrai persone desiderose di conoscere qualcosa in grado di migliorare la loro vita. Il marketing è uno strumento benefico, migliora e arricchisce la vita delle persone, non è uno strumento per gente immorale.
Che ogni individuo debba essere ciò che vuole essere è fuori di dubbio.Che tutti debbano accedere alla scrittura e ad altri tipi d’arte, è una visione ingenuamente democratica : la qualità del prodotto alla fine ne risentirà. Da adorno in poi sappiamo che il libro è un pro-dotto culturale che si vende come una lavatrice. Il termine pro-dotto indica che si attua un indirizzamento, una con-duzione verso una orizzontalità fino anche all’inflazione del prodotto culturale che ne farà abbassare il valore etico-qualitativo.Il problema è stato mal posto, non tutti sanno fare i politici, gli scrittori, gli artisti… ma tutti possono farlo se vogliono.Il marketing inoltre non è neutrale in termini etici, strumentalizza gli esseri umani-consumatori-scrittori…un prodotto etico come è il libro, entrando nel circuito del marketing a-etico, viene trasformato dal contesto economico-ontologico in cui viene inserito: non è più il fine che anche l’industria culturale millanta, ma un medium per fare profitto. Ecco il mio discorso era di tipo etico.In un certo senso e modo, il medium industriale-commerciale culturale è il messaggio, non più ciò che veicola sul mercato.
Scusa Ferdinando ma non condivido ciò che hai scritto. Il tuo punto di vista è impresso di credenze morali che ti impediscono di vedere le cose in altro modo: il libro è un prodotto etico, il marketing non è etico oppure che la letteratura deve essere per pochi, etc. Sono convinzioni personali che non necessariamente hanno un fondamento. Quello che cerco di dirti è di provare a cambiare queste tue convinzioni con altre come queste: il libro è un prodotto semplicemente perché segue le regole del mercato (domanda-offerta), il marketing permette alle persone che hanno bisogno di qualcosa di trovare il prodotto o l’esperienza di cui hanno bisogno e pertanto arricchisce la loro vita e infine che tutti hanno il diritto di scrivere e i lettori hanno il diritto di poter scegliere. L’idea romantica dello scrittore che ci hanno trasmesso a scuola dello scrittore che si isola dalla società, che rifiuta il consumismo per elevarsi e scrive per un bisogno morale elevato sono favole. Leggendo la storia dei più grandi scrittori o artisti dell’umanità capirai che la loro realtà artistica era inserita in una normalissima vita fatta di bisogni e speranza economiche quotidiane come le tue e le mie. Il mercato e il marketing non è il male, è l’uso che ne determina il valore. Se utilizzi il marketing per far si che persone che in cerca di un bisogno di conoscenza o pratica incontrino un libro in grado di arricchire la loro vita allora stai creando un valore per l’umanità e stai ottenendo un profitto per tutto questo. Finché guarderai al libro come ad un prodotto fuori dalle regole del mercato, dotato di una moralità superiore rispetto a tutto il resto, perderei l’opportunità di incontrare le persone reali che hanno bisogno di esso.