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Guida al dorso del libro: cos’è e come progettarlo

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In libreria, a casa o in biblioteca, i libri si posizionano in verticale lasciando quasi sempre in bella mostra non la copertina ma il dorso. Proprio con questa parte del libro la maggior parte dei lettori si imbatte quando deve scegliere un nuovo titolo oppure quando cerca un volume tra i suoi scaffali.

Anche se forse non ci avrai mai pensato, il dorso del libro è una parte fondamentale della tua opera, che va realizzata in maniera differente a seconda del tipo di volume e della sua rilegatura. In questo post ci soffermiamo proprio su come progettare il dorso di un libro, sia dal punto di vista grafico sia per quanto riguarda le informazioni che deve riportare.

Il dorso del libro: cos’è e che informazioni deve riportare

Il nome dorso deriva dal temine latino dorsum ossia schiena e indica proprio la parte posteriore del volume, nonché quella che sembra sostenerlo per permettergli di reggersi dritto. La sua funzione strutturale è quella di unire la prima e quarta di copertina, nonché di coprire e proteggere le pagine nell’area più delicata, ossia quella che prevede la cucitura dei fascicoli o l’incollatura.

Tuttavia il dorso non ha solo una funzione strutturale, ma anche informativa. Infatti su di esso vengono sempre riportati gli elementi che permettono di riconoscere un testo, ossia:

  • titolo;
  • autore o autrice;
  • casa editrice (nome, logo o entrambi).

Alcuni libri, anche in base alle dimensioni del dorso, possono riportare ulteriori informazioni. Ad esempio i titoli che fanno parte di una collana presentano spesso il numero del volume, nonché il nome della collana. Solitamente queste informazioni sono riportate sulla parte superiore e in posizione tale da permettere una facile lettura quando il libro è posizionato in piedi; il titolo, invece, solitamente è scritto in orizzontale e a caratteri più grandi che ne facilitano la lettura. Più avanti vedremo che questi aspetti sono ben regolamentati per assicurare le corrette informazioni al lettore.

Oltre a titolo e autore, il dorso presenta anche una grafica che può richiamare quella della copertina oppure essere caratterizzato da colori e disegni differenti. Considerando che si tratta del primo elemento su cui spesso cade l’occhio del lettore, è fondamentale che grafica e informazioni siano sempre chiare e accattivanti, in modo da permettere un riconoscimento facile tra i numerosi titoli presenti in libreria.

Per questo motivo, se sei un autore che deve scegliere la grafica per la tua copertina, ti consigliamo sempre di rivolgerti a esperti del settore, come i grafici di Youcanprint.it, che sapranno definire colori e caratteri più adatti al tuo libro.

Dorso del libro: la normativa internazionale ISO 6357:1985

Contrariamente a quanto si possa pensare, il dorso del libro non viene realizzato solo seguendo regole estetiche, ma viene regolamentato da uno standard internazionale, l’ISO 6357:1985, che definisce proprio le caratteristiche dei dorsi di libri e di altre tipologie di pubblicazioni, ossia le informazioni e l’orientamento di testo e grafica. Il nome completo dello standard è infatti ISO 6357:1985 – Spine titles on books and other publications.

Guardando i dorsi dei libri antichi si potrà facilmente verificare come differiscono da quelli odierni per una serie di fattori. Il primo riguarda il titolo, che viene quasi sempre posizionato in alto e in posizione tale da poter essere facilmente letto quando il libro è in piedi sullo scaffale della libreria. Inoltre, raramente vengono riportate altre informazioni, quali quelle relative all’autore o alla casa editrice; talvolta in basso, soprattutto in caso di tomi, viene riportato un numero a indicare che l’opera è divisa in più volumi. Nella maggior parte dei casi il dorso è arricchito con greche o figure dorate che conferiscono un aspetto elegante a questa parte del libro.

Oggi gli editori seguono invece le linee guida che vengono riportate dalla normativa ISO che definisce le informazioni che devono essere riportate sul dorso, nonché le posizioni e l’orientamento, anche a seconda dello spessore del volume.

La nuova tendenza per il dorso è pertanto quella di stampare tutte le informazioni utili per il riconoscimento immediato del libro e, soprattutto, di scrivere sempre in orizzontale. Questa modalità, anche se può apparire scomoda perché porta il lettore a dover inclinare la testa per poter leggere correttamente, permette tuttavia di riportare titolo, autore e casa editrice in maniera corretta anche nei volumi più piccoli, ossia con un minor numero di pagine e, quindi, con un dorso più sottile.

Dorso del libro e biblioteche

Un altro interessante aspetto che viene preso in considerazione dalla normativa ISO riguarda l’etichettatura dei dorsi per le biblioteche. Qui, infatti, i libri vengono catalogati ed etichettati per un più facile ritrovamento all’interno delle varie sezioni.

Per permettere di applicare le etichette ai volumi, lo standard internazionale prevede che venga lasciato uno spazio di almeno tre centimetri tra il limite inferiore del libro e le informazioni che vengono riportate. In tal modo l’etichetta non coprirà il testo riportato sul dorso e si potrà verificare immediatamente la completa corrispondenza tra il catalogo e il libro stesso.

Lo spessore del dorso

Come calcolare il dorso? Vai sul nostro sito, clicca sul menù in alto RISORSE e scarica la GUIDA ALLA PREPARAZIONE DEI FILE.

Se sei un appassionato di libri avrai ben chiaro che ci sono volumi molto sottili, perché costituiti da poche pagine e altri, invece, che sono dei veri e propri mattoni, con centinaia e centinaia di pagine. Il dorso di questi libri varierà non solo per quanto riguarda le dimensioni, ma anche per tutto l’aspetto grafico. Infatti, un dorso piccolo dovrà prevedere che le informazioni vengano riportate con caratteri più piccoli e stretti mentre quando si ha maggiore spazio a disposizione si potranno utilizzare caratteri di dimensione più ampia nonché valutare l’inserimento di colori e grafiche che aiutino a riempire maggiormente lo spazio a disposizione.

Soffermiamoci un attimo sui dorsi di dimensioni più ridotte. Per prima cosa devi sapere che per poter rispettare le indicazioni riportate dalla ISO 6357:1985 è necessario che il dorso abbia uno spessore di almeno cinque millimetri, corrispondenti indicativamente a un centinaio di pagine di grammatura standard.

In caso di volumi o pubblicazioni che presentano uno spessore inferiore, tutte le informazioni del dorso vengono solitamente stampate sulla copertina, in prossimità del bordo e con orientamento tale che la lettura proceda dal basso verso l’alto. Naturalmente i caratteri da utilizzare dovranno essere piccoli per non interferire con la copertina stessa, ma abbastanza grandi da poter essere letti facilmente.

Vediamo ora, invece, quali sono gli aspetti che devono essere presi in considerazione per la realizzazione di un dorso standard, come quello della maggior parte dei libri di lettura, siano essi romanzi, raccolte di racconti, biografie o altro. In tal caso gli elementi da valutare sono principalmente quattro, cioè:

  • numero delle pagine;
  • spessore e grammatura della carta;
  • tipologia di rilegatura;
  • tipologia della copertina, morbida o rigida.

Il numero di pagine è il primo elemento da prendere in considerazione in quanto rappresenta uno dei primi a definire le dimensioni e la struttura del dorso. Un libro con un numero di pagine inferiori a cento solitamente non presenta il dorso a meno che non si scelga di utilizzare una carta speciale che permetterà di incrementare lo spessore, oppure una copertina rigida che dia una struttura maggiore e, quindi, uno spessore adatto alla definizione del dorso.

Per quanto riguarda la grammatura e lo spessore delle pagine, questi parametri vengono solitamente definiti in base a due elementi, ossia le dimensioni del manoscritto e la qualità finale del testo. In passato si faceva uso di carte mediamente spesse e questo portava all’esigenza di dividere i testi più lunghi in diversi volumi. Oggi le carte da stampa hanno spessori e grammature minori per cui, grazie anche alle nuove tecniche di rilegatura, si potranno realizzare volumi anche di grandi dimensioni ma leggeri e facili da leggere.

Infine, un ultimo aspetto da prendere in considerazione riguarda la tipologia di copertina, sia essa rigida o morbida, ossia in brossura. In questa sede non vogliamo soffermarci sulla maggiore resistenza di un dorso di una copertina rigida, quanto piuttosto sulla facilità di lettura delle informazioni su di esso riportate. Le copertina rigide, infatti, hanno un dorso rigido che non viene piegato dalla continua apertura e chiusura di un libro.

I dorsi delle copertina morbide, invece, con il tempo tendono a rovinarsi, rigandosi lungo la verticale, ossia riportando i segni dell’usura del libro. Per questo motivo, quando si progetta un dorso in cartoncino è necessario puntare su caratteri quanto più possibile chiari, che potranno essere leggibili anche nonostante i segni di usura.

Per concludere

La realizzazione del dorso del libro viene effettuata insieme alla copertina, in modo da garantirne una continuità grafica. Tutte le informazioni riportate permetteranno di riconoscere facilmente il testo tra i tantissimi volumi presenti in una ben nutrita libreria, per cui è fondamentale puntare alla massima chiarezza e semplicità.

In alcuni casi i caratteri che vengono utilizzati possono essere un elemento riconoscitivo: si pensi ad esempio a un romanzo gotico il cui titolo venga riportato proprio con caratteri gotici. Questa scelta, però, non è idonea per la definizione dell’autore o della casa editrice che dovrebbero essere sempre riportati in maniera chiara e ben definita sul dorso del libro.

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