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Come realizzare la bibliografia della tesi di laurea?
Anche se viene spesso sottostimata, la bibliografia della tesi di laurea ne rappresenta una parte importantissima in quanto raccoglie tutte le fonti consultate durante la stesura dell’elaborato e quindi consente alla commissione di valutare realisticamente il lavoro svolto.
Il candidato deve ovviamente essere in grado di padroneggiare molto bene l’elenco dei testi consultati durante la stesura, poiché è anche per mezzo della bibliografia che la commissione dei docenti può valutare l’attendibilità e la validità dell’elaborato.
La bibliografia è una sezione fondamentale di ogni tesi di laurea, che raccoglie e organizza tutte le fonti consultate durante la stesura del lavoro.
Oltre a dare credibilità al lavoro accademico, la bibliografia è anche uno strumento di trasparenza: permette di verificare le fonti e di approfondire le tematiche trattate.
Serve, quindi, non solo a dimostrare la solidità delle ricerche svolte, ma anche a offrire al lettore un percorso di letture utili per ampliare la comprensione dell’argomento.
Oltre alle fonti scritte, che sono i lavori dedicati precedentemente all’argomento della tesi, dovrai occuparti di immagini e grafici, metodi validissimi per approfondire l’argomento.
Anche per questi strumenti è necessario citare gli autori o comunque i dati identificativi ad essi collegati.
Le fonti, che possono essere primarie o secondarie, consentono infatti di arricchire la bibliografia e pertanto devono sempre trovare una giusta collocazione.
Una bibliografia può essere scritta con le seguenti modalità:
Anche se non esiste una regola universale per compilare una bibliografia per tesi di laurea, ti consiglio di tenere a mente che questa dovrà elencare non soltanto le fonti citate nel testo, ma anche quelle consultate, seguendo standard di citazione riferibili a monografie, articoli cartacei, articoli digitali oppure contributi tratti da siti internet.
È fondamentale quindi, impostare la bibliografia della tesi di laurea sulla massima trasparenza in modo tale da offrire alla commissione esaminatrice tutti gli strumenti utili per giudicare il tuo lavoro.
La raccolta delle fonti cartacee e di quelle online è il primo passo per impostare correttamente una ricerca bibliografica senza perdere tempo e focalizzandosi sugli argomenti più utili.
La scelta di queste fonti è senza dubbio la fase più delicata dell’intero percorso dato che proprio da esse dipende tutto il lavoro successivo.
Come ti dicevo, citare correttamente un libro in una bibliografia è importantissimo per dare rigore accademico alla tua tesi. Il formato di citazione può variare in base allo stile richiesto (APA, MLA, Chicago, ecc.), ma in generale, una citazione completa deve includere questi elementi:
Facendo un esempio concreto, la struttura potrebbe essere:
Cognome, Nome. (Anno). Titolo del libro. Città: Casa editrice.
Se stai scrivendo una tesi di laurea su un determinato argomento, è molto probabile che ti troverai a citare libri scritti dallo stesso autore. In questo caso, è importante seguire un ordine logico e mantenere la coerenza stilistica in tutta la bibliografia. In genere, le opere vengono elencate in ordine cronologico, partendo dal libro più vecchio a quello più recente. Se le opere sono state pubblicate nello stesso anno, puoi differenziarle aggiungendo una lettera dopo l’anno (ad esempio, 2020a, 2020b). Ecco un esempio in stile APA:
Cognome, Nome. (Annoa). Titolo del primo libro. Città: Casa editrice.
Cognome, Nome. (Annob). Titolo del secondo libro. Città: Casa editrice.
L’uso delle lettere aiuta a distinguere le opere, e la disposizione cronologica permette di mantenere chiarezza e ordine all’interno della bibliografia.
Passiamo ora a come integrare un articolo scientifico nella tua bibliografia. Il formato più comune per citare un articolo varia a seconda dello stile di citazione utilizzato (APA, MLA, Chicago, ecc.), ma in genere comprende gli elementi essenziali dell’articolo, come l’autore, l’anno di pubblicazione, il titolo, la rivista scientifica, il volume, il numero e le pagine. Ecco un esempio in stile APA:
Cognome, Nome. (Anno). Titolo dell’articolo. Nome della Rivista, Volume(numero), pagine. DOI o URL
Ad esempio:
Rossi, Mario. (2021). Le nuove frontiere della biotecnologia. Rivista Italiana di Scienze, 45(3), 123-145. URL
Ricorda di includere il DOI (Digital Object Identifier) o il link all’articolo se disponibile, in modo che chiunque possa facilmente accedere alla fonte. Se l’articolo non è disponibile online, ometti l’URL o il DOI.
Citare un sito web nella bibliografia di una tesi è necessario quando utilizzi informazioni trovate online. Anche in questo caso, lo stile di citazione può variare a seconda del formato richiesto (APA, MLA, Chicago), ma gli elementi essenziali includono: l’autore (se disponibile), l’anno di pubblicazione o aggiornamento, il titolo della pagina o del contenuto, il nome del sito e il link completo. Ecco un esempio in stile APA:
Cognome, Nome. (Anno). Titolo della pagina. Nome del sito web. URL
Ad esempio:
Bianchi, Laura. (2022). Come scrivere una bibliografia per la tesi. Guide Accademiche. https://www.guideaccademiche.com/bibliografia
Se non c’è un autore specifico, puoi indicare il nome dell’organizzazione o del sito web al posto dell’autore:
Università di Roma. (2023). Risorse per studenti di laurea. Portale Universitario. https://www.universitaroma.it/risorse-studenti
Nel caso in cui il sito non abbia una data di pubblicazione, puoi indicare “s.d.” (senza data), ma cerca sempre di verificare l’ultimo aggiornamento della pagina.
Spesso la bibliografia viene considerata l’ultima cosa da fare dopo le fatiche derivanti dalla stesura della tesi, anche perché molti studenti la considerano soltanto un freddo elenco di fonti.
In realtà la bibliografia da sola può dare un’impattante impressione dell’intero lavoro svolto, soprattutto perché costituisce la parte meglio analizzata dalla commissione esaminatrice.
Possiamo dire che la bibliografia sia lo specchio della tesi dato che indica non soltanto le fonti, ma anche le caratteristiche, il livello di approfondimento e di conoscenza per un determinato argomento.
Il momento giusto per dedicarsi alla scrittura della bibliografia è molto soggettivo e relativo al tipo di elaborato, anche la regola generale consiglia di redigerla “in itinere” ovvero durante l’intera stesura.
Dovresti quindi appuntarti, volta per volta, tutte le fonti consultate nel corso del tuo lavoro, per poi avere gli strumenti migliori per redigerla al termine della tesi.
Indipendentemente dalla lunghezza della tesi, le fonti bibliografiche devono sempre avere il giusto risalto, non soltanto a livello quantitativo (numero di citazioni), ma anche qualitativo (scelta di quelle più pertinenti).
È chiaro che un lavoro del genere non può essere improvvisato negli ultimi giorni prima della consegna dell’elaborato, perché il rischio di realizzare una bibliografia scorretta diventerebbe realtà.
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