Il Conta caratteri immediato. Tool gratuito conta parole, lettere, spazi e altro…
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
Indice dei contenuti
Ben tornati con il nostro nuovo appuntamento settimanale! Oggi si ritorna a parlare di Font. Prima di inoltrarci sulla scelta del font per i nostri libri, dobbiamo mettere in chiaro una questione! Abbiamo consultato la più grande istituzione della lingua italiana: l’Accademia della Crusca. Ma si pronuncia IL FONT o LA FONT?
Voi come amate definirlo? Provate a scriverlo nei commenti di questo post.
In definitiva la versione corretta è quella maschile vale a dire IL FONT!
“Il termine font, che in ambito informatico e tipografico indica “l’insieme completo dei caratteri di uno stesso tipo” (GRADIT 2007), deriva dal sostantivo inglese font ‘fonditura’, a sua volta derivato dal francese medievale fonte ‘fusione’.”
Se vorrete approfondire eccovi qua il link completo:
Ora ritorniamo a noi, cerchiamo di capire insieme quali font scegliere per il nostro progetto editoriale. Al giorno d’oggi esistono migliaia di font, anzi no molti di più ed è nostro compito darvi qualche dritta da seguire.
La scelta del font può essere fondamentale e per certi aspetti identifica la nostra pubblicazione.
Per mettere da subito le carte in tavola: noi non amiamo particolarmente il Comic Sans! Dovremmo rispettare 5 regole fondamentali per aver una pubblicazione che sia elegante, coerente e consono al tema del libro.
Ogni font trasmette un messaggio preciso, bisogna avere la pazienza di scegliere quello giusto.
Il font scelto deve comunicare il messaggio che si vuole trasmettere attraverso il libro, quindi vediamo tra questi esempio vi sembra quello corretto:
Quindi ricordatevi di non scrivere la vostra tesi di Laurea in Comic Sans e viceversa non scrivete l’invito di una festa di compleanno per un bambino di 5 anni con un Impact!
Evitate come la peste i font di sistema, quelli che trovate di solito già installati sul vostro PC o MAC. Mi state chiedendo il perché? Provate a rileggere la regola numero 1. Scegliere un Times New Roman o un Calibri o Cambria che sia, vi farà sembrare troppo pigri. Il vostro libro è importante e importante deve essere anche la scelta del font! Quindi datevi da fare e cercate un font adatto. Vi segnaliamo qualche sito qui:
https://www.1001freefonts.com/
Ora solo l’imbarazzo della scelta, scatenatevi…
Ci colleghiamo alla regola precedente e cerchiamo di mettervi un pò di paletti, altrimenti sembrerà un quadro astratto! Usate per il vostro impaginato al massimo due font, uno per i titoli e uno per il testo. Cercate sempre di essere il lettore, trovarsi 3/4 font diversi crea soltanto confusione e niente più. Il Lettore si deve concentrare sulla vostra storia e non cercare di adattarsi al font diverso della riga precedente. Dovrete “colpire” il lettore per la scelta del font e per l’armonia e la grazia del testo.
Sulla rete esistono migliaia di articoli con migliaia di infografiche al riguardo, ma vi porteremo a consultarne solo due, le più importanti.
Questo semplice schema vi dirà in modo chiaro quali sono le migliori combinazioni di font:
https://www.as8.it/handouts/mixing-typefaces_U&lc1992.pdf
Questa invece ci ricorda e ci suggerisce le linee guida su come sfruttare i differenti font e creare un’armonia per il nostro testo:
https://www.designmantic.com/blog/infographics/ten-commandments-of-typography/
Ogni font ha la sua dimensione di leggibilità, ma non esagerate! avere un testo grande vi farà sembrare senza idee, come se voleste riempire la pagina. Una dimensione corretta può essere 12 o 14 pt ma, come detto dipende da vari fattori come il tipo di font e il formato del vostro libro.
Ora iniziate a sperimentare e condividete con noi i vostri esperimenti tipografici, il vostro prossimo libro dovrà essere elegante e coerente nella scelta del font!
Alla prossima e Buon Self-publishing a tutti!
Vuoi leggere un articolo sui font più aggiornato?
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
Nella tua scelta di pubblicare da te, senza una casa editrice, avrai capito senz'altro che ogni operazione svolta prima da uno staff editoriale adesso spetta...
Una delle funzioni più utili e interessanti per chi scrive e impagina un libro, una tesi o un documento con Microsoft Word o con Writer di OpenOffice, è quella...
Epub3 è l’ultima versione del formato epub, lo standard internazionale per il libro digitale Si tratta di un formato libero (open source), basato su...
Scegliere la dimensione dei libri è molto importante per uno scrittore che si autopubblica Prima di descrivere i principali formati di stampa, premettiamo che...
Uno degli errori più comuni nell'impaginazione di un testo con Microsoft Word, OpenOffice o LibreOffice riguarda l'inserimento delle note a piè di...
«Forma e contenuto non possono essere distinti in un'opera d’arte, sono una cosa sola», scriveva il celebre drammaturgo irlandese Oscar Wilde È...
Calibre è un software libero, open source, multipiattaforma dedicato alla gestione degli ebook, ma non, solo È un convertitore ePub-mobi ed un ebook reader...
Ecco il nostro appuntamento del Venerdì Oggi cercheremo di mettere un p' di ordine tra i mille formati dei vostri libri Vi scriveranno che è importante ciò che...
Eccoci, prendiamo spunto da un commento fatto nel post precedente per scrivere il nuovo post del venerdì! Accendiamo il condizionatore e iniziamoPer chi si fosse...
Immagina queste due situazioni: nella prima hai scritto un libro e vuoi fare una correzione bozze, mentre nella seconda vuoi inviare un manoscritto a una casa...
La correzione di bozze è un passaggio imprescindibile per ogni Autore Che tu voglia scrivere un libro, ma anche semplicemente un racconto breve, presentare una...
Realizzare un libro professionale richiede non solo un grande contenuto (una storia, un saggio, etc), ma la cura di tutti gli quegli elementi secondari che,...
Ma che vuol dire pigri?
Times e Cambria sono ambedue font di qualità, non per un caso sono standard.
Poi ci sono molti altri font di qualità tra cui scegliere, come il Garamond, il Palatino, etc.
Personalmente ho scelto il Cambria, perché è molto leggibile, relativamente elegante e soprattutto non mi urta gli occhi quando devo leggere ed editare sul mio monitor da xx DPI.
Times e Cambria e andate sul sicuro. Poi al limite potete chiedere consigli ad un tipografico.
Comunque qualche suggerimento in questo post sarebbe quasi dovuto, io vi consiglierei di editarlo e di aggiungere qualche buon font.
Poi se volete cancellare il mio commento, come in passato, fate pure eh… ci mancherebbe. Poi però è ovvio che i post successivi mancheranno di partecipazione. 😉
Ciao Agato! Grazie per il tuo commento.. “che vuol dire pigri?” vuol dire che non bisogna fermarsi al primo carattere che Word o chi per lui ci propone. Senza dubbio Times e Cambria sono di facile lettura sia a video che a stampa. Anche se qualche dubbio sul Cambria io ce l’ho.. soprattutto in fase di stampa, presenta dei difetti di lettura quando ci sono delle doppie. (cioè ll o tt).
Accolgo la tua richiesta e nel prossimo post ritornerò sull’argomento font e ne suggerirò qualcuno per ogni tipo di pubblicazione! Quindi Stay Tuned e aspetto un tuo intervento!
Ciao Francesco,
puoi esporre i tuoi dubbi sul Cambria? Sarebbe molto interessante conoscere la posizione di un tipografo.
Io lo trovo buono perché è Serif, si sviluppa verso l’alto, è molto chiaro, soprattutto la parte dedicata ai simboli, e si legge bene sui dispositivi digitali con pochi DPI. Quest’ultima qualità si è dimostrata vera solo in parte in quanto è più leggibile sui dispositivi Windows mentre non lo è sui dispositivi generici (es. Linux), ahimé.
La mia è stata una scommessa, e ho notato che anche altri autori hanno scelto questo carattere.
Poi il fatto che si sviluppi verso l’alto fa in modo che, per esempio, delle poesie possano stare su un libro di formato più piccolo senza dover rimpicciolire il carattere, così da non comprometterne la leggibilità.
Non è una Ferrari ma è una onesta berlina su cui puoi fare affidamento per svolgere nel migliore dei modi il tuo lavoro.
Detto questo ce ne sono di più eleganti, come il Minion Pro, ma il Cambria è tra i più completi e leggibili, e soprattutto versatili (digitale, cartaceo).
In ultima analisi un ‘occhio non allenato’ (più o meno qualunque lettore) non distingue granché la differenza tra font Serif, per questo l’utilità conta molto per il prodotto finale.
Amo la lingua inglese e a 14 anni quando cominciai a studiare l’inglese divenni immediatamente entusiasta. Detto questo, preferisco usare parole italiane quando posso anziché usare termini stranieri. Per quanto riguarda il carattere (alias font) dipende dalla lunghezza del libro, scegliendo tra 12 e 14. Quando scrivo, ho una sola regola: NON annoiare il lettore, rispettalo. In aggiunta si possono avere altri obiettivi. Non avere paura quando vuoi scrivere: ascolta il tuo cuore e fai funzionare il cervello al meglio. come dicevo prima: prima di tutto abbi rispetto per il lettore.