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Cosa cattura di più in un libro? Oltre al titolo e ad eventuali buone recensioni, sicuramente l’aspetto che attrae subito il lettore è una buona esposizione, in grado di incuriosire il lettore sin dalle prime battute. Spesso, molti romanzi non hanno il meritato successo non per via della trama quanto piuttosto per l’esposizione, che non convince e non cattura l’interesse del grande pubblico.
In questo post vedremo quali sono i principali errori che vengono solitamente commessi quando si parla di esposizione di uno scritto; ne abbiamo contati quattro, scopriamoli insieme e vediamo come evitarli dopo aver visto più nel dettaglio che cos’è l’esposizione in un romanzo.
L’esposizione, o più propriamente esposizione narrativa, è quella parte della storia in cui vengono inserite informazioni utili per lo svolgimento della vicenda. Si tratta quindi di una parte puramente descrittiva, in cui ad esempio viene introdotta l’ambientazione, il contesto storico, oppure vengono descritti fatti antecedenti che permettono di comprendere meglio il comportamento dei protagonisti.
Gli autori del passato erano grandi maestri nel realizzare esposizioni in grado di catturare subito l’attenzione del lettore, anche perché i grandi capolavori della letteratura dell’Ottocento e del primo Novecento si caratterizzano proprio per le lunghe e dettagliate descrizioni in grado di catapultare il lettore proprio all’interno del romanzo.
La scrittura moderna è molto più rapida e immediata e proprio per questo motivo scrivere l’esposizione in maniera corretta è fondamentale visto che i lettori di oggi non sono avvezzi alle lunghe descrizioni. Tuttavia questa parte del romanzo o racconto resta fondamentale: viceversa si avrebbero solo dialoghi senza nessuna parte narrativa per cui si sfocerebbe in una tecnica di scrittura molto differente, quella del teatro.
Anche se lo scrittore moderno fa un uso minore dell’esposizione rispetto ai colleghi del passato, essa resta una parte importantissima della narrazione, in quanto permette di definire alcuni aspetti della storia che non potrebbero essere descritti altrimenti. Oltre alla descrizione dei personaggi, infatti, l’esposizione permette di avvicinare il lettore alla trama principale, creando un crescendo di interesse e di aspettative.
La tecnica descrittiva che porta dal generale al particolare non è unica della narrativa ma può essere ritrovata anche nei film: spesso, infatti, i registi non catapultano gli spettatori direttamente nella storia, ma creano un contesto, presentando i protagonisti o i luoghi in cui si svolgono le azioni puntando sagacemente la telecamera su dettagli che potranno essere fondamentali nello svolgimento successivo delle azioni. Allo stesso modo lo scrittore dovrà saper procedere narrando non solo delle caratteristiche generiche, ma riuscendo a cogliere quegli aspetti che siano in grado di definire al meglio i luoghi e le persone.
Da quanto hai potuto leggere fino ad ora, quindi, l’esposizione non solo aiuta a catturare l’attenzione del lettore, ma anche di proiettarlo all’interno della narrazione. Ne deriva che si tratta di un elemento di primaria importanza per dare vita a un buon romanzo e, per questo motivo, è necessario fare attenzione ad alcuni errori comuni che i meno esperti fanno regolarmente quando scrivono le loro prime esposizioni.
Vediamo quindi quali sono i quattro errori più comuni e gravi che gli scrittori commettono quando si parla di esposizione e cosa riguardano.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Come abbiamo già evidenziato, uno degli scopi dell’esposizione è quello di chiarire un retroscena. Tuttavia, come si può capire dalla parola stessa, il retroscena rappresenta un avvenimento passato, avvenuto prima della scena che si sta per raccontare. Usare capitoli interi per raccontare un retroscena è uno degli errori più comuni che vengono fatti, proprio come il non dedicare abbastanza spazio agli avvenimenti già trascorsi.
Insomma, come sempre la virtù sta nel mezzo per cui è fondamentale bilanciare con attenzione la lunghezza e i contenuti di un retroscena. Se ti rendi conto che la vicenda da raccontare è troppo lunga, complessa e intrigata, più che un’esposizione potrai scegliere di dedicare un intero capitolo a fatti avvenuti nel passato che permettono di comprendere meglio gli avvenimenti raccontati nel romanzo.
Non è raro che durante lo svolgimento di un romanzo, ci si imbatta in un capitolo che riporta il lettore indietro nel tempo, che permetterà di comprendere meglio personaggi e comportamenti. In tal caso, quindi, non si tratta di un’esposizione ma di una nuova struttura del romanzo che, tramite flashback, porterà il lettore a fare un’escursione in avvenimenti passati.
Negli ultimi anni i romanzi e racconti fantasy hanno avuto un grandissimo successo. Tuttavia molti autori non sono stati in grado di ottenere il giusto riconoscimento per storie davvero interessanti ma che non permettevano di inquadrare bene il mondo in cui si svolgeva la storia.
Un mondo irreale, sia esso fantastico o fantascientifico, deve essere ben strutturato: se vuoi scrivere un romanzo ambientato in un universo parallelo o in un mondo magico è necessario definire perfettamente regole, geografia, abitanti, popolazioni e anche flora e fauna se necessario.
Inserire in allegato al romanzo una carta geografica che permetta il lettore di comprendere gli spostamenti dei personaggi attraverso le varie terre, ad esempio, permetterà di comprendere meglio eventuali difficoltà derivanti dalla presenza di percorsi tortuosi, montagne, fiumi, laghi o mari e, soprattutto, darà una maggiore percezione di quelle che sono le distanze.
Naturalmente, poiché stiamo parlando sempre di esposizione, si potrà capire facilmente come la descrizione di alcuni paesaggi e luoghi inventati sia fondamentale per permettere al lettore di ambientarsi in questo mondo completamente nuovo. Non è necessario descrivere tutti i luoghi insieme, in un’unica ampia esposizione, ma si potranno definire durante il percorso, per intervallare i dialoghi dei personaggi o per enfatizzare gli stati d’animo che possono derivare da ambienti particolarmente paurosi, suggestivi o romantici.
Un altro errore molto comune è quello di confondere l’esposizione con l’introduzione. Anche se in alcuni casi ci può essere una sovrapposizione delle due parti del romanzo, è necessario ricordare che l’esposizione può essere inserita in qualsiasi parte.
Come già scritto, infatti, si può alternare una parte espositiva e una narrante ai dialoghi dei personaggi: l’esposizione utilizzata in tal modo permetterà non solo di alternare discorsi e parti descrittive, ma anche di migliorare l’intreccio del romanzo stesso. Attenzione a non dilungarti troppo mettendo in attesa l’azione o i dialoghi, perché il rischio di descrizioni troppo lunghe e dettagliate quando non ve ne sia bisogno è sempre dietro l’angolo.
Un aspetto fondamentale che tuttavia non riguarda solo l’esposizione ma tutto il romanzo, è relativo alla mancata verifica, da effettuare non solo rileggendo il proprio lavor,o ma soprattutto facendolo leggere ad amici o parenti. Infatti un estraneo che non conosce quali siano i fatti, gli antefatti, la location e i personaggi, sarà in grado di notare in poco tempo eventuali anelli mancanti che non permettono alla narrazione di essere chiara e continua.
Ugualmente potranno evidenziare eventuali descrizioni ridondanti ed esposizioni troppo lunghe che portano ad appesantire la storia. Se non hai amici o parenti di fiducia, che sappiano fornirti un feedback sincero e costruttivo, puoi chiedere a noi di Youcanprint.it: il nostro team è infatti a tua disposizione per correzioni di bozze, suggerimenti e anche materiale didattico su come affrontare al meglio i diversi passaggi di stesura di un romanzo, inclusa l’esposizione.
Per fare lo scrittore, si sa, non basta la sola ispirazione, ma è necessario fare una formazione su quelli che sono i vari piani del romanzo, dalla descrizione di ambienti e personaggi alla tecnica di scrittura oltre che, naturalmente, conoscere la grammatica.
Un altro importante modo per comprendere come sviluppare i diversi elementi della scrittura, tra cui l’esposizione, è quello di leggere i romanzi di successo dei grandi autori contemporanei ma anche del passato. Dovrai selezionare racconti e romanzi dello stesso genere del tuo per poterti ispirare e comprendere quali sono le tecniche corrette per un’esposizione perfetta.
Noterai subito che i migliori scrittori sono in grado di descrivere gli aspetti salienti con poche parole, tralasciando le informazioni minori e permettendo anche al lettore di immaginare elementi che non sono importanti per lo sviluppo narrativo. Eventuali descrizioni più precise possono essere inserite in seguito, quando ti renderai conto che sono effettivamente necessarie. Ad esempio, descrivendo la capigliatura di un personaggio potrai scrivere che è castana, tralasciando se sia lunga, riccia o liscia a meno che questo aspetto non risulti fondamentale in una parte successiva.
Non sempre è necessario utilizzare l’esposizione per spiegare ogni dettaglio della storia. A volte, less is more. L’eccesso di esposizione può rallentare la narrazione e appesantire la lettura. È utile chiederti se l’informazione che stai per inserire è realmente indispensabile alla comprensione della trama o se può essere lasciata all’immaginazione del lettore. Nei romanzi moderni, la tendenza è di fidarsi dell’intelligenza del lettore, lasciando alcuni dettagli impliciti e non espressi.
Un’altra funzione importante dell’esposizione è la creazione di tensione narrativa. Un’esposizione ben dosata può suggerire eventi futuri, creare aspettative e mantenere alto l’interesse del lettore. Ad esempio, descrivere un oggetto apparentemente insignificante o una situazione normale con un tono ambiguo o con dettagli sospetti può far presagire un cambiamento imminente, mantenendo il lettore sulle spine.
Affrontare in maniera corretta l’esposizione di un romanzo ti permetterà di accompagnare il lettore in un viaggio continuo, senza rallentamenti lungo il percorso causato da un eccesso di dettagli inutili. Ugualmente, il corretto bilanciamento tra parti narrate e dialoghi ti garantirà quel dinamismo perfetto richiesto dal lettore moderno, non più abituato alle lunghe descrizioni ma più propenso a un’azione dinamica.
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