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Se stai lavorando al tuo libro, che sia un romanzo, una tesi di laurea o un saggio tecnico, c’è uno strumento tanto semplice quanto sottovalutato che può fare davvero la differenza per i tuoi lettori: il glossario.
Sì, esatto, il glossario del libro è uno di quegli alleati silenziosi che trasformano un testo da “bello” a “veramente utile”. E la cosa bella? È più facile da realizzare di quanto pensi.
A volte ci dimentichiamo che chi legge potrebbe non conoscere tutti i termini specialistici o i riferimenti tecnici che usiamo.
Eppure, spiegare quei concetti non significa appesantire la narrazione: significa rendere il tuo libro più accessibile, più chiaro e, soprattutto, più coinvolgente per chi lo legge.
Sapere come si fa un glossario è, quindi, una competenza fondamentale per un autore. In questa guida ti accompagno passo dopo passo per capire:
Il glossario è uno strumento che serve per fare chiarezza sulle parole utilizzate nel tuo libro.
In termini più precisi, il glossario di un libro è un elenco alfabetico di vocaboli particolari utilizzati nel tuo testo, accompagnati da una spiegazione breve e chiara. Il suo scopo? Facilitare la comprensione, arricchire l’esperienza di lettura e rendere il tuo libro più accessibile.
Ma attenzione: sapere cos’è un glossario implica il non confonderlo con un semplice vocabolario. Mentre il dizionario raccoglie termini della lingua in generale, il glossario è specifico per l’argomento che tratti. Per esempio, in un romanzo storico potresti inserire spiegazioni su usi e costumi dell’epoca, oppure in un libro di informatica, termini tecnici spiegati con semplicità.
Insomma, se ti sei mai chiesto cosa significa glossario, la risposta è semplice: uno strumento potente per guidare il lettore dentro il mondo che hai costruito.
Vediamo insieme qualche situazione concreta in cui creare un glossario può essere un’ottima idea:
Per creare un glossario, con i relativi significati corretti dei termini a fianco di ogni singola voce, è essenziale disporre di un dizionario.
In base alla natura del libro che si scrive, infatti, soprattutto se si tratta di un testo specialistico, il dizionario comune di lingua italiana o bilingue potrebbe non essere sufficiente, e trovare tutti i lemmi che necessitano per conoscere il significato di quel determinato termine potrebbe diventare difficile.
In alcuni casi potrebbe essere necessario servirsi di dizionari tecnici e specifici, in base all’ambito settoriale a cui appartiene il libro.
Oggi il web ci offre molte risorse da consultare online, in modo totalmente gratuito, quindi le informazioni importanti che ti permettono di creare un buon glossario sono molto facili da reperire e non richiedono costi.
Per creare il glossario, concretamente, puoi utilizzare l’App di Bloc notes presente in genere su tutti i computer. In alternativa puoi usare un qualunque altro editor di testo, l’importante che i termini vengano indicati rispettando una struttura ordinata: dovrai realizzare un lemma e separarlo dalla sua definizione da una tabulazione.
Ecco un esempio di glossario per un libro.
Hai capito l’importanza del glossario, ma adesso entriamo nel vivo: come creare un glossario efficace e professionale per il tuo libro?
Ti accompagno in questo percorso, punto per punto, con qualche consiglio pratico extra che può davvero fare la differenza.
Il primo passo per costruire un buon glossario è semplice ma fondamentale: identifica le parole che possono risultare difficili o poco comuni.
Durante la scrittura, abituati a “tenere le antenne alzate” per captare:
Consiglio bonus: tieni un file aperto mentre scrivi, oppure un taccuino dedicato solo al glossario. Segna subito i termini mentre li usi, così non li dimenticherai e non dovrai rileggere tutto a posteriori.
Qui viene la parte più delicata: spiegare senza complicare.
Il rischio più comune è essere troppo tecnici, o al contrario troppo vaghi. La chiave è trovare il giusto equilibrio: chiarezza e precisione.
Il glossario non è solo il contenuto, ma anche la forma.
Un glossario disordinato o difficile da consultare perde immediatamente efficacia.
Ecco come strutturarlo al meglio:
Tip: per la versione digitale, puoi aggiungere un’ancora o una funzione di ricerca rapida. E nel cartaceo? Spaziatura generosa tra i termini e grassetto per i titoli aiutano moltissimo la lettura.
La posizione del glossario è strategica.
Il consiglio è di collocarlo nelle ultime pagine del libro: in questo modo, i lettori possono consultarlo senza interrompere il flusso di lettura. Se lo metti all’inizio rischi che appesantisca l’apertura del libro e distragga prima ancora di iniziare la narrazione.
Naturalmente, puoi anche richiamare il glossario durante il libro, magari con una piccola nota:
“Se hai dubbi su questo termine, consulta il glossario a fine volume!”
Il modo giusto per creare un glossario efficace e utile per il lettore è quello di essere costante e non abbandonarlo subito: è importante includervi ogni termine “difficile”, tecnico o estruso.
Per spiegare il significato della parola non occorre fornire al lettore definizioni lunghe e complesse: è anzi necessario scrivere il meno possibile, l’importante che la spiegazione del termine venga resa in modo chiaro e coinciso.
Se vuoi rendere la lettura più fruibile per il lettore puoi anche aggiungere dei commenti, l’importante che siano utili e obiettivamente aiutino a facilitare la lettura.
C’è infine un segreto che rende il glossario veramente perfetto: questo deve essere scritto come se servisse all’autore stesso del libro, ovvero come se fosse uno strumento di apprendimento per se stessi, un po’ come un dizionario personale. Soltanto in questo modo il glossario rappresenterà un prezioso strumento per il lettore.
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