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Anche se viene (spesso) sottovalutata, la leggibilità è uno dei fattori più importanti per un libro di successo. Questo elemento è talmente importante che esiste un indice specifico che misura la leggibilità del tuo manoscritto: l’indice Gulpease.
Cos’è l’indice Gulpease
Per semplificazione, adottiamo la definizione che ne dà Wikipedia e cerchiamo di arricchirla con altre informazioni:
«Definito per la prima volta nel 1988 dal GULP (Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico) presso il Seminario di Scienze dell’Educazione dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, l’indice Gulpease si basa su rilevazioni raccolte tra il 1986 e il 1987 dalle cattedre di Filosofia del linguaggio e di Pedagogia dell’Istituto di Filosofia»
L’indice Gulpease si fonda essenzialmente su due variabili linguistiche fondamentali: la lunghezza della parola e la lunghezza della frase rispetto al numero delle lettere totali.
Come si calcola l’indice Gulpease?
La formula per calcolare l’indice Gulpease è questa:
I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore 100 indica la leggibilità più alta e 0 la leggibilità più bassa. In generale, risulta che testi con un indice:
- inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare
- inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media
- inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore
Complementare all’indice Gulpease è la valutazione del vocabolario comune utilizzato nel testo, ovvero la “notorietà” dei singoli termini utilizzati.
Quali sono i valori ideali da raggiungere?
Il tuo obiettivo come self-publisher è quello di ottenere un risultato da 40 in su in caso di fiction per adulti, da 80 in su per fiction per ragazzi, e da 30 in su in caso di non-fiction.
Utilizzare l’indice Gulpease può essere molto utile per valutare la difficoltà della propria scrittura in rapporto al target al quale vogliamo rivolgerci, ma non è un dato fondamentale.
Online troverai tantissimi tools gratuiti che ti permetteranno di calcolarlo, come, ad esempio questo qui. Il mio consiglio è di calcolarlo e conoscerlo, ma non di utilizzarlo come obiettivo di scrittura: le variabili che impattano sulla qualità del tuo libro sono anche molte altre.
Per approfondire questi temi, ti consiglio di leggere:
I font da usare per la copertina del tuo libro
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“Ben si sa che il livello scolastico statunitense è molto basso. Lo dicono anche alcuni report di indagini federali sulle scuole e università e sulla scolarizzazione negli USA. Da questo ne deriva una specie di ossessione per la scrittura facile facile, sostanzialmente di livello scuola elementare. In tal modo l’autore si assicura la maggior parte dei lettori. La questione può essere accettabile per una certa letteratura “da spiaggia” (finito il libro lo si dimentica per passare ad altro libro facile facile). Eminenti studiosi (filosofi, epistemologi, filologi ecc) hanno da sempre stabilito che uno scritto facile può trasmettere solo idee e concetti facili e scontati. Per idee e concetti non facili e non scontati serve altro linguaggio. Il test (la formuletta) così come congegnato ricalca appunto la necessità tutta statunitense di far passare idee facili e scontate, in definitiva non far pensare troppo. Chi pensa troppo corre il rischio di diventare un “eretico” culturalmente, politicamente, antropologicamente.