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Jonny Geller è un agente letterario che lavora e vive a Londra con la moglie e i due figli.
In questa immagine vedi 50 dei libri bestseller più venduti di sempre.
La domanda è: perché questi e non altri?
Cosa hanno di così speciale?
Sono scritti meglio?
Hanno una copertina migliore?
Sono stati solo fortunati?
Questi sono alcuni degli interrogativi che in genere più mi ossessionano come agente letterario negli ultimi 20 anni.
C’è una cosa che è filo conduttore fra tutti questi libri.
Sei tu. Il lettore.
E se c’è una sola cosa che unisce tutti è il sentimento che proviamo quando leggiamo un bel libro.
La prima cosa che ci viene in mente è raccontare a qualcuno quanto ci stia piacendo il libro che stiamo leggendo, condividere la nostra scoperta, perché leggere è fondamentalmente un atto sociale.
In altre parole quanto più leggiamo, più il nostro approccio con il prossimo migliora.
Leggere rende migliori, leggere fa di noi persone migliori.
Si, ma perché abbiamo deciso di leggere proprio questi libri e non altri?
E pensate che in UK ne sono stati pubblicati 184.000 l’anno scorso, e in USA più del doppio…
Ci sono un mucchio di storie la fuori…
Io come agente letterario quando ricevo un nuovo manoscritto sulla mia scrivania, poniamo di circa 300 pagine , ricevo parole su carta e queste parole non hanno in loro nessun valore commerciale.
Come agente letterario sto cercando qualcosa di leggermente di diverso, sto cercando una storia che possa farti fare un viaggio da un luogo familiare ad un posto nuovo, come attraverso un ponte che passi dal conosciuto al nuovo.
Ho pensato a 5 componenti essenziali:
Il libro deve creare un passaggio fra qualcosa di conosciuto a qualcosa di nuovo.
Se avessi un Thriller e ti dicessi che questo thriller è un misto fra GONE GIRL e IL CODICE DA VINCI:
sapresti subito che si tratta di un thriller psicologico con un personaggio femminile molto forte, con alla base una cospirazione, oppure se dovessi prendere un romanzo e dire che è un incrocio fra LIFE of PI e THE KITE RUNNER:
sapresti subito che si tratta di una storia di sopravvivenza ambientato in una zona di conflitto (tipo medio oriente).
Quindi una volta che abbiamo chiarito bene questo concetto di aggancio di e di ponte passiamo al secondo componente:
Tutti abbiamo una voce interiore, una voce unica che ci contraddistingue, se riesci a tradurre la tua voce sulla pagina se riesci a trasportarla efficacemente sul foglio bianco, allora sei uno scrittore, ma è difficile.
Scrivere è un lavoro artigianale è come un muscolo che ha bisogno di esercizio, cosi la scrittura: puoi iscriverti ad un corso di scrittura creativa, trovare suggerimenti su internet (e se ne trovano di buoni) come questo che una volta è ho trovato ed è di John le Carré
(John le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell (1931), è uno scrittore britannico. Autore di molti fra i più venduti romanzi di spionaggio, è stato un agente segreto del Secret Intelligence Service.
E fa così:
“Il gatto seduto sul tappeto” non è una storia.
Invece:
“Il gatto si sedette sul tappeto del cane”, allora si che questo è l’inizio di una storia!
Un altro consiglio che è un esempio, forse il migliore che esiste in circolazione su come funziona la prosa è questo e volevo condividerlo con te.
Tradotto fa così: (Leggilo e rileggilo varie volte)
Questa storia ha cinque parole. Ecco altre cinque parole. Le frasi di cinque parole vanno bene. Ma molte insieme sono monotone. Ascolta cosa sta succedendo. La scrittura sta diventando noiosa. Sembra un ronzio. Sembra un disco rotto. L’orecchio necessità di una certa varietà. Ora ascolta. Varia la lunghezza della frase. Crea musicalità. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, una cadenza, un’armonia. Io uso frasi brevi. E io uso frasi di media lunghezza. A volte quando sono sicuro che il lettore è pronto e riposato, allora lo impegno con una frase di notevole lunghezza, una frase che brucia energia e si costruisce nell’impeto di un crescendo, il rullo di tamburi, lo schianto dei piatti, suoni che dicono: ascolta cosa ho da dirti è importante!
Consigliamo l’ascolto della lettura, recitata da Jonny Geller in lingua originale dal minuto 7′.02″ del video (per cogliere appieno il senso di questo bellissimo esempio).
Adesso passiamo al prossimo step che è più profondo del gancio, della trama e del ponte, parliamo di:
Capire cosa succede nel mondo in un dato momento storico, fare delle previsioni anche se è difficile, gli editori spesso scommettono su ciò a cui la gente sarà interessata di lì a poco.
Per esempio Barbara Broccoli, produttrice del film JAMES BOND una volta disse che guarda fuori e si chiede di cosa il mondo ha paura?
E poi cerca di trovare l’incarnazione fisica di quella paura (pensate al cattivo di James Bond).
Ci sono altre cose che cerchiamo che hanno una risonanza ancora più profonda.
Se torni alla tabella con i 50 libri e prendessi ad esempio alcuni romanzi per esempio: Room
è stato appena trasformato in un bellissimo film non solo perché il gancio della storia è forte: la storia tratta di un madre e di suo figlio intrappolati in una cantina che cercano di fuggire, ma perché a livello più profondo questo libro parla dell’amore dei genitori verso i figli nella sua forma più pura.
Ancora.
La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo.
Con un grande gancio: una storia d’amore condannata perche uno dei personaggi è un viaggiatore nel tempo, perché ha funzionato?
Perché parla di assenza in una relazione. Quanti ne se sappiamo qualcosa a riguardo?
Ancora, One day:
Romanzo popolare, da cui è stato tratto un bellissimo film, gancio spettacolare: Una storia d’amore ambientata in vent’anni nello stesso giorno.
Perché ha funzionato? Perché in fondo ci parla di opportunità mancate, quanti ne sappiamo qualcosa a riguardo?
Adesso veniamo all‘ultimo elemento, il più difficile da spiegare:
Lo spazio fra le frasi. Il vuoto che lascia lo scrittore fra una parola e l’altra, che fa in modo che sia il lettore ad abitarlo.
Lo abitiamo con la nostra immaginazione, la nostra esperienza i nostri sentimenti.
A volte gli stessi autori non sanno definire bene la propria storia, mi capita spesso di chiedere a giovani scrittori:
“Di cosa parla la tua storia?”
Risposta:
“Riguarda l’amore, la morte, il matrimonio, la redenzione, il tradimento…
ehi ehi ok ok: Di cosa parla la tua storia? Puoi completare la frase?
Per esempio: questa è la storia di un uomo e una donna che… ” e restano perplessi.
Perché è difficile ridurre una storia in una frase.
E’ difficile ma è assolutamente cruciale: se vuoi che il tuo libro diventi un bestseller devi assolutamente poter comunicare facilmente l’idea principale.
Amleto: parla di un uomo che non riesce a prendere una decisione, se vendicare suo padre o meno.
MAcbeth, un uomo la cui ambizione diventa la sua stessa rovina.
Il libro è una scoperta, ma non sempre la scoperta è istantanea, anche per lo scrittore che deve scrivere il suo secondo libro e si blocca, una volta un’autrice che ho seguito mi ha chiesto aiuto perché era bloccata e non sapeva come uscirne, allora gli ho chiesto se avesse altre storie in mente e lei mi ha detto si c’è un quadro in casa mia che ritrae una giovane donna e spesso mi chiedo quale sia la sua storia e cosi io le ho detto, allora perchè non la scrivi tu?
E cosi sei mesi dopo TRACY CHEVALIER mi ha consegnato “La ragazza con gli orecchini di Perla” ha venduto 6 milioni di copie, è stato trasformato in un film.
Ho scoperto io quel libro? NO.
Ho scoperto l’autrice e insieme abbiamo trovato un modo per scoprire la storia giusta per entrare in quella classifica.
In definitiva ho risposto alla domanda, cosa rende un libro un bestseller?
Non lo so, ma quello che spero di aver scoperto insieme a te è che siamo noi lettori a rendere un libro un bestseller, il lettore e la lettura sono un atto creativo, posso dirti che il prossimo libro che acquisti potrebbe essere quello che ti cambierà la vita, chissà.
Jonny Geller è un agente letterario che lavora e vive a Londra con la moglie e i due figli.
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Come sempre i suoi articoli sono ricchissimi di spunti su cui ragionare. Concordo con lei in tutto. Aggiungerei che nei libri che scriviamo i lettori devono poter trovare una traccia personale, qualcosa che possano riconoscere come proprio e che permetta loro di ripercorrere a ritroso momenti e situazioni in cui si possano identificare. Grazie ancora. La seguo con immenso piacere.
Grazie Marina è gentilissima.
Certamente come dice Geller il lettore rende un libro best seller e lo fa se si ritrova fra le righe che legge, e si ritrova se si riconosce…come dice lei in questo commento…
Il nostro intento è proprio quello di esprimere il massimo valore attraverso questi contenuti. Continui a seguirci…!
Bellissima lezione, da rileggere attentamente, soprattutto il brano sugli spazi.
Si confermo assolutamente. Quel pezzo sugli spazi è illuminate!
Per quanto mi riguarda, il titolo, la copertina e l’autore sono le prime cose che mi portano ad acquistare un libro.
Solo dopo averlo letto mi rendo conto se mi ha arricchito o meno, se mi è piaciuto oppure no.
Non seguo mai i consigli di altri eventuali lettori perché credo che il rapporto fra libro e lettore sia molto personale. E se qualcuno mi racconta la storia di un libro non mi va più di comprarlo, perché viene a mancare la curiosità, che per me è un requisito essenziale nell’acquisto di un libro.
Cmq, l’articolo è interessante.
Ciao Enza Grazie per il tuo commento e il tuo apprezzamento. Devo dire che la tua posizione è molto rara, è difficile trovare lettori che non si lasciano influenzare come te, sei una lettrice preziosa per questo
Basta esterofilia. Tutti autori stranieri portati ad esempio di maestria. Basta, non ne posso più.
Ciao Emilia nn la metterei su questo piano, le interviste e i contributi di autori italiani sono facili da reperire e da leggere, questi in lingua straniera magari sono meno diffusi in Italia e danno anche loro degli ottimi spunti, tutto qui. Grazie per il tuo commento
Il problema è che qualcuno legga il libro perché possa aver successo. Con l’editoria in proprio non si riesce ad entrare nel mercato e semplicemente essere letti.
L’unico libro di cui ho venduto qualche centinaio di copie è la storia della Juventus. E questo è sufficiente a capire …
Gentile Mario, ti consiglio di leggere questo contenuto. Ciò che dici non è sbagliato ma ad ogni libro bisogna trovare i lettori giusti qui diciamo come: https://blogs.youcanprint.it/come-trovare-i-lettori-giusti-per-il-tuo-libro
Ciò che ho appena letto mi sembra interessante. Io sono un’accanita lettrice. Prediligo i thriller psicologici (adoro Carrisi…). Un libro, prima di tutto, mi appassiona per il titolo che deve essere breve, suggerire, ma non svelare. La copertina, per me, non ha un valore speciale. Amo provare emozioni, ma soprattutto, riflettere sul comportamento umano. Adoro i libri storici, nei quali personaggi e vicende s’intrecciano ad altri di pura fantasia, perché, oltre a consentirmi di ampliare le mie conoscenze su un certo periodo, mi portano in un tempo lontano, pieno di mistero e di fascino. Poi, naturalmente, mi piace anche la scrittura, che apprezzo quando è sciolta, non ripetitiva e monotona, sempre adeguata al carattere e al ceto dei personaggi. Leggere -e scrivere- sono per me una sorta di droga. Non riesco a farne a meno, soprattutto ora che l’età avanza. Viva i libri! Quelli buoni, naturalmente… Patrizia
Ciao Patrizia, grazie per il tuo bel commento! Abbiamo gli stessi gusti, anche io amo leggere libri storici in cui i personaggi e le vicende si intrecciano con la fantasia, qual è stato l’ultimo bello che hai letto?
Gentile Donato , L ultimo libro storico che ho letto è La reina descalza di Ildefonso Fancones , ambientato nella Spagna della prima metà del Settecento e imperniato sui gitani e la nascita del flamenco … io ero docente di Lingua spagnola all università di Bologna e ho dedicato diversi saggi al teatro di quel secolo nel quale poco a poco si fece strada il pensiero illuministico . Anche io ho imperniato due romanzi su quel secolo : Al bivio ( Amazon , 2014) e recentemente La passione della ragione , imperniato sull ultimo anno di vita del commediografo Tomas de Iriarte . Quest ultimo è in pubblicazione presso youkanprint. Sarei lieta se lei lo leggesse … cordialmente , Patrizia Garelli
Io scrivo con sentimento e con passione. Quando creo una trama cerco di trasmettere questi sentimenti al lettore che deve scoprire la mia passione. La deve individuare, la deve riconoscere come propria e deve restarne avvolto. Non è facile raggiungere sempre questo scopo. Non so se questa è la strada per essere una brava scrittrice, ma qualsiasi soggetto io scelga devo sentire dentro di me un tremito ed una soddisfazione interiore.
Ciao Daida, credo tu sia perfettamente in linea con il punto in cui Geller parla della VOCE che uno scrittore deve riuscire a trasferire nel suo romanzo, il fatto di riuscirci non è per nulla facile o scontato. Grazie per il tuo commento e continua a seguirci!
Mi sembra che alcuni commentatori si sforzino di apparire intelligenti piuttosto che entrare nel merito… Spero di non cadere anche io in questo ‘difetto’… Chissà !
Grazie mille, davvero interessante!!
Ciao Gioia, grazie!!
Salve Donato, eccomi di nuovo, interessantissimi tutti gli articoli che scrivi, li ho raccolti per rileggerli nei momenti di riposo. Io ho scritto molto di tutti i generi meno l’horror perchè non lo amo. Secondo il mio modestissimo parere il mio libro migliore è UNA MADRE che ha preso spunto da un fatto veramente accaduto rielaborato da me sulla vecchiaia di una donna sola. Non ne ho venduto neppure uno, nonostante gli abbia cambiato la copertina e il titolo più accattivanti. Ora io non ho l’ambizione di scrivere un best seller, ma visto che ci metto molta passione nello scrivere e sento la famosa VOCE, pensavo di averla trasmessa ad un probabile lettore. Mi sbagliavo. Forse sono più adatta ai libri x bambini visto che hanno un discreto successo.
ciao Daida, fammi leggere il tuo libro (Una Madre) sono curioso di capire
Grazie per i consigli veri e profondi ,vorrei scrivere un libro sul cambiamento dell’umanità , ma soprattutto dei bambini che oggi non si divertono più.
Ciao Luisa, è una bellissima idea. Cosa ti ferma dall’iniziare a scrivere?
Salve, sono contento di aver trovato questo interessante sito perché vorrei anch’io scrivere un libro e capire la metodologia migliore per farlo. Vorrei raccontare la mia vita variopinta caratterizzata da una infanzia difficile con una madre disfunzionale e narcisista, con un padre molto anziano morto presto. Delle mie mille esperienze ecclettiche spesso contrastanti ed ambigue. Del mio disagio psichico che mi ha sempre accompagnato, con tutti i problemi associati che ciò comporta. Ma anche della mia capacità di simulare un apparente normalità. E nonostante un vissuto scolastico, direi disastroso, alla fine mi ha portato comunque a diplomarmi infermiere professionale e lavorare nel mondo sanitario. Ed essere persino apprezzato, stimato e ben voluto. E qui si entra nel vivo della storia che vorrei narrare. Della “malasanità”, della follia di chi ci lavora, e delle innumerevoli esperienze assurde e incredibili a cui ho potuto assistere. Della fragile umanità che vi si concentra in cui sofferenza e tragedia vanno a braccetto con amore, goliardia, divertimento e anche sesso. Luoghi in cui si scontrano le personalità e i caratteri, fatte di cattiveria ma anche bontà, indifferenza ed empatia, arroganza e umiltà, scortesia e gentilezza, ignoranza e competenza. Ma alla fine tutti in guerra con una sola cosa: la malattia professionale detta “Burn Out”. Bruciare dentro. Che volendo potrebbe essere il titolo, anche se suggerite che è l’ultima cosa da decidere. Penso che l’argomento possa essere piuttosto interessante con un notevole potenziale scandalistico, in quanto metterei a nudo il sistema sanitario, le strutture ospedaliere, i miei ex colleghi, e soprattutto me stesso. E probabilmente potrei finire anche in tribunale. Anche se non è un mio timore visto che sono passati tanti anni e tutto è ormai caduto in prescrizione. E non è mia intenzione tornare a lavorare visto che ho una malattia cronica.
Se possibile mi piacerebbe sapere una vostra opinione e magari qualche suggerimento.
Grazie dell’attenzione e un saluto.
Ciao Luca, ti consiglio di prenotare una consulenza gratuita pre pubblicazione per avere tutte le informazioni sui servizi e valutare insieme a una nostra consulente il percorso migliore per la pubblicazione del tuo libro https://www.youcanprint.it/consulenza-pre-pubblicazione
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