10 metodi per promuovere un libro e vendere di più
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I libri non sono solo narrativa (fiction) giusto? Tantissimi hanno i titoli o le competenze per scrivere un saggio, un manuale, un libro fotografico, un libro d’arte o di cucina ecc…
In questo articolo voglio darvi alcuni consigli specifici per la promozione di questo genere di libri perché per alcuni aspetti, sarà differente dalla promozione di un libro di narrativa.
Iniziamo col dire che in italiano non abbiamo un termine univoco per questo genere ombrello.
Viene utilizzato spesso il termine saggistica ma spesso in modo improprio perché un saggio è un testo divulgativo, di carattere accademico, nulla a che vedere, per esempio, con una biografia.
Eppure il saggio e la biografia sono entrambi “non-fiction”.
Possiamo chiamarla narrativa divulgativa? Potremmo, ma in generale in italiano si preferisce caratterizzare direttamente il singolo sottogenere, quindi saggio, manuale, biografia, ecc.
Più in generale possiamo includere nella non-fiction tutto ciò che, per l’appunto non è fiction, quindi, non è invenzione, non è un romanzo, ma è realtà. Realtà scientifica, vita vissuta, ricerca, testimonianza.
Possiamo pensare alla non-fiction come una categoria di libri che servono ad imparare qualcosa, a risolvere un problema, a colmare una lacuna. Pensiamo a tutti i manuali che ci sono su qualsiasi argomento, dalla finanza personale, al fai da te, alla crescita spirituale.
Capire questo sarà la chiave della promozione di questo tipo di libri.
Il tuo libro non-fiction è stato scritto per divulgare delle nozioni che possano aiutare qualcuno a risolvere un problema, oppure ad imparare qualcosa di nuovo.
Il tuo obiettivo principale è, quindi, costruire la promozione del tuo libro attorno a questo tema.
Fatti delle semplici domande:
La prima domanda è quella più facile a cui rispondere, non mi ci soffermerò.
La seconda domanda è forse la più importante. Qualunque sia l’argomento del tuo libro, non puoi pensare che esso sia rivolto a tutti, o a chiunque abbia la curiosità di leggerlo. È sottinteso che sia così, ma prima di tutto devi trovare il tuo pubblico specifico.
Se, per esempio, hai scritto un manuale sulla costruzione di una serra in giardino con struttura in legno, chiunque può leggerlo, ma il tuo pubblico di destinazione saranno gli appassionati di giardinaggio con specifica esperienza e strumenti per la lavorazione del legno.
Anche la terza domanda richiede una analisi più approfondita. L’utilità che il tuo lettore deve trarre dal tuo libro deve essere molto concreta. Deve trattarsi di un beneficio tangibile e non del semplice “imparare qualcosa di nuovo”.
Tornando all’esempio di prima, è fondamentale sottolineare nella promozione del tuo libro, il vantaggio di avere una guida step-by-step che ti consentirà di costruire davvero una serra in legno dopo aver letto il libro. Hai letto il libro? Ora puoi costruire una serra.
La quarta domanda è la più delicata.
Solitamente chi scrive un libro non-fiction è un’autorità nel campo di cui scrive, oppure ha i titoli o una comprovata esperienza per farlo.
Ma cosa succede se tu non ce li hai? Potresti essere un mago nella costruzione di serre in legno ma non hai un titolo per questo. Qui entra in gioco la tua storia e la tua esperienza personale.
Fai sapere ai tuoi lettori chi sei, quali esperienze ti hanno portato alla scrittura di quel manuale o di quel saggio, quanto la tua storia possa aiutare il lettore ad ottenere i tuoi stessi risultati o anche migliori.
Abbiamo sempre detto che costruire il proprio pubblico è un’attività che si fa con i contenuti, dando qualcosa di valore a quel pubblico. Questo è ancora più vero nel mondo non-fiction, in quanto gli argomenti trattati sono reali, non sono storie di fantasia.
La tua strategia, sarà quindi nel produrre contenuti originali, affini al tema per cui scrivi che diano valore ai tuoi lettori.
Come?
Innanzitutto parti da un blog nel quale scriverai articoli sui temi del libro e sugli argomenti simili, degli approfondimenti, degli aggiornamenti o notizie del settore.
Ovviamente condividi i tuoi articoli sulle tue pagine social e magari facci anche dei video da pubblicare su YouTube o IGTV di Instagram. I video li puoi incorporare anche nelle pagine del tuo blog e di solito coinvolgono di più l’utenza rispetto all’articolo scritto semplice.
Scrivi qualche articolo più approfondito da fornire gratuitamente in cambio dell’iscrizione ad una newsletter. Te ne parlavamo nell’articolo sul lead magnet che trovi qui.
Sembra poco, ma già questo è un lavoro impegnativo ed importante che ti garantirà la creazione di un tuo pubblico che ti sarà fedele finché tu gli darai valore. Potrai farlo continuando a scrivere articoli utili sul tuo blog, i tuoi lettori vorranno saperne di più e acquisteranno il tuo libro.
Sii coerente e costante e avrai ottimi risultati.
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Gentile Marco Luigi Palma,
Il suo nome mi suggerisce che lo avrei dovuto scegliere per un mio figlio, ma non mi dilungo oltre. Dunque, la tematica principale da lei trattata mi ha acceso una grande luce, insomma mi ha illuminato a tal punto che se mi pongo con serietà le sue domande sul libro – no-fiction, mi assale un turbamento esistenziale e dei miei più di dodici libri ne faccio un materasso per il gatto! Mi sono risposta cosi: credo di aver scritto finora come se fossi stata una dipendente di un giornale o di un settimanale con uno spazio sempre variegato da riempire, del resto ho fatto questo a lungo per mensili e riviste varie. Ora che mi rimaneda fare? Ci pensero’ caro Marco Luigi e come una nonna beccata a rubare la cioccolata, mi fermo qui e spero di riprendere il discorso per chiarire che roba ho scritto finora!!! MGC
p.s. se lei lo ha capito me lo dica, grazie
Beh, tralasciando poesie e racconti che sono già più inquadrabili presi singolarmente, credo che i suoi libri siano semplicemente espressione creativa, non sono incanalati, nel loro complesso, in dei generi ben strutturati. E’ giusto rifletterci su un attimo ma neanche più di tanto. Sono libri che mi sembrano pensati più per avere un’esperienza di lettura globale che per concentrarsi sul singolo elemento poesia, racconto, dipinto o fotografia.
Per quanto riguarda il nome…grazie ne sono onorato 😀
Grazie! Veramente un articolo interessante.
Grazie mille Francesca!
Sono proprio in attesa della pubblicazione di un saggio,(Vi ho già inviato il materiale): soggetto la musica blues ,in particolare il blues femminile, attraverso il ritratto professionale e personale di una regina degli anni 20/30 e l’analisi verbale e strutturale dei suoi brani, che ne connotano il genere. un lavoro immane, con trascrizione di partiture e analisi di ascolto di stessi brani lontani nel tempo….Insomma, qualcosa per addetti ai lavori ( ma quali? Chi ha voglia di leggersi un lavoro di cotale sostanza???). Io però l’ho scritto per passione. Ho già messo in conto che nessuno lo vedrà nemmeno, altro che comprarlo!!! In effetti io non ho fatto alcuna campagna pubblicitaria….Ora sto provando ad aprire una pagina autore, con il mio logo di self publisher che compare in tutti i libri che ho pubblicato con Voi, l’ho già abbozzata ma ho paura a pubblicarla…. Tanto audace nei contenuti, tanto codarda nel promuovermi….
Giovanna, i libri non-fiction sono quelli che hanno vendite più solide proprio perché sono destinati ai soli addetti ai lavori. Pensaci, un conto è scrivere un romanzo da lanciare nell’oceano dei milioni di lettori possibili, un conto è pubblicare un saggio destinato alle poche persone che conoscono la materia e quindi lo comprerebbero a prescindere da tutto. Avere una nicchia di mercato definita significa avere una strada pressoché libera da ostacoli per raggiungerla con il tuo libro.