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Uno dei dubbi più comuni tra chi scrive è proprio sulla parola “stasera”. Si scrive stasera o sta sera? Vediamolo insieme.
Molto spesso succede che le parole formate da due vocaboli siano scritte staccate, distanziando quindi le due componenti originali.
Nel caso di “stasera” la versione corretta dal punto di vista grammaticale è quella unita, in quanto questo termine deriva dall’unione di “questa” e “sera”, che attaccandosi subiscono un processo di aferesi.
L’aferesi è una regola linguistica che prevede la caduta di una o più lettere tra due vocaboli che si uniscono, per migliorare il suono di quello risultante dalla loro fusione.
Pertanto si verifica il seguente processo:
questa + sera = stasera
con l’eliminazione di “que”.
Oltre a stasera, seguono le stesse regole anche stamattina, stanotte e stavolta, che sempre per aferesi perdono una sillaba di collegamento.
Alcuni scrittori credono che sia corretto scrivere “stassera” in quanto ritengono che il vocabolo derivi dall’accostamento tra la III persona singolare del presente indicativo del verbo “stare” e la parola “sera”.
Questa versione è sbagliata in quanto “sta” non è una voce verbale, ma piuttosto il residuo aferesico dell’aggettivo dimostrativo “questa”.
Chi utilizza i programmi di videoscrittura spesso non viene corretto in quanto la tecnologia ad essi associata consente entrambe le opzioni, anche se l’unica corretta è “stasera”.
Proprio per questo motivo è fondamentale che un autore conosce bene le regole grammaticali di base, oppure consulti siti autorevoli come l’Accademia della Crusca oppure il Vocabolario della Lingua Italiana, considerati i principali punti di riferimento del settore.
Pertanto le due possibilità consentite sono le seguenti:
• stasera;
• questa sera.
Mentre quelle sbagliate sono:
• stassera;
• sta sera.
“Stasera” appartiene alla categoria degli avverbi di tempo e, come tale, trova largo impiego nei testi di qualsiasi genere, sia letterari che scientifici, ma sempre nella sua versione corretta.
Vediamo qualche esempio di utilizzo delle forme corrette stasera e questa sera:
Chi si appresta a scrivere un libro deve valutare alcuni aspetti di fondamentale importanza, che possono condizionare definitivamente il successo del testo in questione.
Bisogna innanzi tutto discriminare tra differenti generi di scrittura, tra diversi stili e tra varie tematiche da affrontare durante la stesura.
Un romanzo, ad esempio, prevede una trama interessante ma non troppo complicata, soprattutto se appartiene al genere “noir”, dove un’eccessiva complessità potrebbe diminuire il coinvolgimento del lettore.
Un romanzo sentimentale, invece, può essere scritto anche con vari intrecci, ma mantenendo sempre un filo logico di sottofondo per rendere l’opera coerente e interessante.
Un saggio (sia letterario che scientifico) presuppone un linguaggio tecnico e quindi molto specialistico, ricco di parole esplicative dei concetti esposti.
Un manuale deve essere il più possibile chiaro, lineare e intuitivo, ricco di esempi pratici e di suggerimenti, dato che il suo scopo principale rimane quello di supportare il lettore.
I libri di poesia generalmente hanno uno stile molto soggettivo e difficilmente inquadrabile in quanto, esprimendo emozioni e sentimenti, prevedono un’esposizione individualizzata al massimo.
Indipendentemente dal genere, qualsiasi libro deve sempre essere scritto correttamente dal punto di vista grammaticale e lessicale, senza dunque presentare nessun errore.
L’autore, dopo aver terminato il suo lavoro, ha realizzato una bozza che deve essere adeguatamente corretta in seguito a varie riletture.
È proprio a questo punto che egli, erroneamente, crede di essere arrivato alla conclusione della sua fatica trascurando la correzione della bozza.
In realtà la situazione è diametralmente opposta poiché soltanto in seguito a una revisione accurata, completa e ben fatta, il libro può considerarsi pronto per venire stampato.
Molti scrittori arrivano a questo punto con poche forze mentali ed emotive perché la creazione del testo ha assorbito un’enorme quantità di idee e perché la concentrazione generalmente è stata molto faticosa.
Inoltre una rilettura effettuata da parte dell’autore di solito non è produttiva in quanto l’attenzione tende a diminuire sempre più.
Ecco perché una soluzione ideale è quella di rivolgersi a professionisti qualificati in questo settore, che possiedono le competenze necessarie per svolgere la revisione finale del testo.
I correttori più esperti, come quelli di Youcanprint, solitamente lavorano in team e si scambiano tra loro il testo da rivedere per avere la certezza che qualsiasi imprecisione possa essere identificata ed evidenziata.
Non è mai opportuno sottovalutare l’importanza dell’analisi grammaticale e lessicale di un libro perché, anche se esso è stato scritto con fantasia e creatività, deve essere anche scorrevole e corretto dal punto di vista linguistico.
Per scrivere correttamente un testo l’autore deve innanzi tutto essere molto motivato, dato che chi prende una decisione del genere attraverserà senza dubbio fasi di sconforto, di carenza di idee e di scarsa creatività.
Un’opera letteraria richiede un impegno costante, regolare, continuativo, mettendo in conto che in alcuni periodi tutto il lavoro potrà apparire inutile e banale.
Per raggiungere risultati soddisfacenti è consigliabile cercare sempre vari canali espressivi, lavorare sullo stile, migliorare la tenuta narrativa e soprattutto curare l’aspetto grammaticale.
Chiunque si stia approcciando alla stesura di un testo deve preventivamente analizzare i propri punti deboli e quelli forti, acquisendo la consapevolezza delle attitudini che possono essere valorizzate.
A tale scopo può essere conveniente redigere alcune tabelle esplicative comprendenti i seguenti aspetti:
• stile;
• punteggiatura;
• scrittura dei dialoghi;
• presenza di discorsi diretti e indiretti;
• analisi delle ripetizioni;
• scelta dell’incipit;
• lunghezza prevista;
• citazioni;
• conclusioni.
L’organizzazione è un altro aspetto importantissimo per scrivere un libro, poiché durante le fasi creative spesso l’autore può perdere di vista il collegamento tra le varie parti e quindi smarrire il filo conduttore.
Ottimizzare il lavoro di scrittura prevede inoltre definire il tempo che si può dedicare a tale attività, cercando di rispettarlo in qualunque situazione, magari allontanandosi dall’ambiente domestico che potrebbe essere fonte di distrazione.
La scrittura deve avere infatti i suoi tempi, ma anche i suoi luoghi: c’é chi riesce a scrivere soltanto immerso nel silenzio più assoluto e chi invece ha bisogno di un sottofondo musicale oppure del rumore del traffico.
Un importante presupposto rimane comunque quello di evitare al massimo le distrazioni, responsabili dei tanto temuti blocchi narrativi.
La struttura del libro deve rimanere l’impalcatura dell’intero testo a cui è necessario fare riferimento dall’inizio alla fine del progetto narrativo.
L’autore dovrebbe pertanto essere in grado di associare alla sua indispensabile arte creativa anche un’impostazione logica organizzata con una scaletta di argomenti, una specie di indice strutturato in modo tale da indicare sempre la strada da seguire.
È poi basilare mantenere un certo equilibrio tra i protagonisti del libro, che non sono soltanto i personaggi, ma anche il paesaggio, i colpi di scena e la conclusione, una parte spesso trascurata, ma di estrema rilevanza per il successo del testo.
In tutto ciò la lingua deve rispettare le fondamentali regole grammaticali, evitando errori e soprattutto mantenendosi scorrevole, chiara e coerente con la trama.
Nei romanzi, ad esempio, esiste una regola secondo cui è necessario procedere secondo tre tappe successive:
• introduzione (presentazione);
• parte centrale (accadimento);
• parte finale (risoluzione).
Esistono specifiche percentuali di svolgimento di tali sezioni corrispondenti al 25% per la prima parte, al 50% per la parte centrale e al 25% per la conclusione.
Soltanto rispettando una distribuzione equilibrata delle parti, la narrazione risulta ben strutturata e quindi meglio leggibile.
Indipendentemente dal tipo di libro che viene realizzato (romanzo, manuale, testo scientifico, antologico, poetico), la correttezza grammaticale è indispensabile.
Bisogna tenere conto del fatto che, anche se esistono numerosi sistemi di correzione automatica dei testi, non è possibile fare affidamento soltanto su questi perché l’intervento umano è importantissimo.
Molti vocaboli, infatti, non vengono corretti in fase di revisione e pertanto rimangono sbagliati contribuendo a diminuire il valore del libro.
Se da un lato il linguaggio dipende principalmente dalla voce narrante, d’altro lato lo stile è universale e deve quindi rispettare precise regole, collegate alla scelta dei vocaboli.
Rendere originale un testo significa saper padroneggiare bene anche la punteggiatura, per creare periodi equilibrati sia quantitativamente (non troppo lunghi né troppo corti) che qualitativamente (impiego di termini adeguati).
Esistono alcuni suggerimenti che possono supportare lo scrittore durante il suo lavoro, e precisamente:
• leggere molti libri;
• cimentarsi in vari generi letterari;
• approfondire tutte le tecniche di scrittura;
• dedicare tempo alla formazione letteraria;
• evitare distrazioni;
• limitare le digressioni;
• scrivere e poi rileggere ogni periodo;
• correggere accuratamente le bozze.
Scrivere un libro è indubbiamente un’opera molto complessa che, nella maggior parte dei casi, richiede fatica e impegno.
Giunti al termine della stesura di solito gli autori tendono a trascurare la fase finale, corrispondente alla correzione delle bozze, commettendo un errore grossolano e pregiudicante sul successo finale.
Per evitare questo pericolo è consigliabile rivolgersi a professionisti di editing, come il team di Youcanprint, che si occupa proprio della revisione dei testi, ponendo particolare riguardo ai seguenti aspetti:
• ortografia,
che si riferisce alle regole grafiche corrette;
• grammatica,
che comprende le regole di scrittura;
• sintassi,
che studia la formulazione delle frasi.
Nella fase conclusiva prima della stampa, il libro deve essere corretto su:
• refusi;
• imprecisioni;
• errori;
• frasi poco chiare;
• incongruenze;
• cadute narrative.
Soltanto rispettando alcune semplici regole basilari è quindi possibile mandare in stampa un libro destinato a riscuotere l’apprezzamento dei lettori e quindi a diventare un sicuro successo editoriale.
La forma corretta è “stasera”. “Sta sera” è sbagliato e non conforme alla grammatica italiana.
“Stasera” è il risultato di un processo linguistico chiamato aferesi, che unisce “questa” e “sera” eliminando alcune lettere per rendere il suono più fluido e armonioso.
No, “stassera” è errato. La forma corretta è “stasera”.
Sì, altre parole formate attraverso aferesi includono “stanotte” (questa notte), “stamattina” (questa mattina), e “stavolta” (questa volta).
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sta sera sarebbe sbagliato due volte, in quanto, se anche fosse consentito separare la frase in due, allora si dovrebbe scrivere ‘sta sera.
Ciao Donato, ho trovato come tutti gli altri questo articolo interessante , io scrivo giusto stasera, eppure devo dirti che mai mi ero posto l alternativa sbagliata sta sera. Lo trovo molto importante porre l’attenzione su certe questioni che aiutano a poter scrivere un libro in modo più accurato.
Ringrazio sempre per i vostri articoli.
Stiamo imparando, ll vostro aiuto abbiamo fatto, attraverso stadi di apprendimento,
un salto di qualità. Un caro saluto