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Self publishing e autopromozione su Facebook: 3 consigli per aumentare le interazioni

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Uno dei problemi principali, quando si inizia a creare una propria presenza social, è la capacità di innescare interazioni. Per interazioni, spesso, si intendono sempre e solo quelle che avvengono nei social network. Facebook, in questo caso.

Condivisioni, commenti, like diventano, così, un incubo. E l’impegno volge tutto alla stimolazione delle interazioni. Ma non sempre è così. Il titolo di questo post, infatti, va letto da un’altra angolazione. Tra poco capirai.

Ad ogni modo, però, non sempre si riesce a ottenere un buon risultato, anzi, in molti casi le interazioni non arrivano neppure chiedendole direttamente.

Come fare allora?

Potrei continuare questo post illudendoti che facendo ciò che ti dirò darai una svolta al tuo “business letterario”, che guadagnerai interazioni e aumenteranno le vendite. Ma a me non piace prendere in giro gli altri. Quindi, sarò onesto.

Una regola non c’è. E nemmeno una formula magica. La natura umana è troppo varia per permetterci di tirar fuori dal cilindro la formula per catturare l’attenzione di chi ci legge. Tuttavia, delle linee guida possono essere individuate, sulla base di esperienza e tentativi.

Una piccola premessa. Mentre scrivo questo post (gennaio 2013), Facebook è in pieno mutamento. Qualche mesetto fa ha reso ancora più importanti i cosiddetti post promozionali. Ovvero, un servizio che, pagando, permette a chiunque di dare visibilità ai propri aggiornamenti di stato.

Uno strumento che non ho gradito particolarmente, non solo perché tradisce la filosofia di libera e democratica condivisione di contenuti, ma perché penalizza chi non ha intenzione di acquistare il servizio.

In pratica, nella “home” dei tuoi contatti, appariranno prima i post promozionali (se qualche loro contatto ne ha pubblicati) e poi quelli di tutti gli altri. Quindi, è probabile che, se il tuo contatto si è collegato a Facebook con l’idea di vedere cosa c’è in giro, non arriverà fino in fondo alla pagina “home”, tanto da visualizzare anche il tuo post.

Tutto cambia, invece, se si tratta di un contatto affezionato, che non vede l’ora che tu pubblichi qualcosa. Se ne hai già molti, sai come si fa e non hai neppure bisogno di leggere oltre, ora. Perché proprio di questo parlerò tra poco. Proprio questo intendevo con “aumentare le interazioni”. Lo scopo finale dovrebbe essere, per tutti, proprio quello di creare un seguito di fan appassionati, pronti a leggere ciò che scrivi non appena collegati.

Vediamo, in 3 passi, come raggiungere questo scopo.

1.     Portali a casa tua

Come dicevo sopra, il titolo di questo post va letto diversamente. Ciò che intendo, infatti, non è solo “come aumentare le interazioni su Facebook”, ma “come aumentare le interazioni in generale” partendo da Facebook, il più seguito e affollato dei social network.

Voglio dire, dobbiamo essere pragmatici. A noi cosa interessano? I like o il passaparola e l’interessamento dei lettori? La seconda, direi.

Quindi, la prima strategia è: porta i tuoi lettori a casa tua. Questo vuol dire che devi fare in modo che loro sappiano dove trovarti. Ok, fa’ in modo che mettano mi “piace” sulla tua pagina e sui tuoi post, ma non solo, visto quello che ho accennato prima sui post promozionali.

Spiega loro come essere sempre aggiornati, inserendoti nella lista interessi e ricevendo i tuoi aggiornamenti. Portali sul tuo sito/blog (importantissimo averne uno), falli iscrivere alla tua newsletter.

Bene, ora, da questi “punti di raccolta”, spingili a condividere, a commentare (meglio se pubblicamente), a interagire.

2.     Vai a trovarli a casa loro

Ok, ma come dirgli di mettere “mi piace” sulla pagina, di fare passaparola e di venire “a casa tua”? Semplice: andando a casa loro. E qui parliamo di una delle regole base del personal branding.

Andare “a casa loro”, infatti, non vuol dire spammare le loro caselle email o riempirgli la bacheca di tuoi messaggi promozionali.

Al contrario, vuol dire parlare con loro. Interagire per primo/a. Vai nelle loro bacheche, sì, ma inserisciti in qualche discussione e fornisci il tuo contributo. Ma, ti prego, non parlare di te! Non dire “ho un sito”, “ho una pagina”, “ho scritto un libro”, “il mio libro è primo qui e qua”. Per favore!

Fornisci, invece, reale valore. Se hanno fatto domande, rispondi. Se hanno dubbi, risolvili. Se hanno postato la loro opinione su un libro, di’ la tua.

“E come diavolo glielo dico che ho una pagina e un sito, allora?”. Te lo spiego subito.

Utilizza il pretesto della discussione per parlare della tua pagina Facebook, del tuo sito, o della tua newsletter. Ma che fa’ che il tutto sia contestualizzato. Se sul tuo sito hai scritto la recensione di un racconto di Hemingway e nella discussione a cui stai partecipando si parla di lui, rimanda, per un approfondimento, al tuo articolo. Magari è di interesse. E magari scoprono un sito sino ad allora sconosciuto: il tuo.

Ad ogni modo, se scrivi commenti sensati e fornisci reale valore alla discussione, le persone interessate saranno spinte naturalmente a cliccare sul tuo nome e a visitare il tuo profilo. Se lì troveranno post interessanti (o, meglio ancora, rimandi agli articoli del tuo sito), il meccanismo sarà innescato

3.     Stuzzica le loro emozioni

Resta l’ultimo punto da affrontare: come colpire l’interesse dei potenziali fan? Semplice, stimolando le loro emozioni.

È stato provato che la viralità e il passaparola si scatenano se ciò che si propone dona valore al pubblico e/o evoca forti emozioni. Che tu voglia intenerire, provocare, scandalizzare o far riflettere, poco importa.

L’importante è non ledere la tua immagine e quella altrui. E stimolare le emozioni più profonde.

Questo scopo si raggiunge più facilmente quanto più multimediali sono i tuoi messaggi. Un video, con musica e immagini in movimento (magari anche ben montate) sarà più coinvolgente di un’immagine (anche se ben fatta). Così come un’immagine sarà più coinvolgente di un testo (anche se poetico e ben scritto).

Inoltre, i messaggi altamente multimediali sono più facilmente fruibili. E non dimenticare che chi naviga sul Web non è alla ricerca di una pausa, come quando apre un libro. E ricorda che l’ipertestualità del Web porta l’attenzione facilmente altrove, spingendo a cliccare sui link in modo quasi compulsivo, facendo andar via il potenziale fan dal tuo post, molto velocemente.

Quindi, devi catturare da subito la sua attenzione e fornirgli del materiale che sia facilmente fruibile. Un video va benissimo, basta dare “play” e star lì a guardare. Se è corto e concentrato, meglio ancora. Un’immagine è ottima per catturare subito l’attenzione. Il testo, invece, più breve è, meglio è: un aforisma, una breve poesia, un pensiero in stile Twitter.

A te libera fantasia. Il vero segreto sta nel conoscere quanto più possibile la natura umana, i comportamenti, specie sul Web. Quello è il vero segreto.

Alla prossima e…occhio alla penna ;)!

Roberto Tartaglia

Giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale è www.robertotartaglia.com.

Presente anche su Youtube (https://www.youtube.com/rotartaglia), Facebook (https://www.facebook.com/Roberto.P.Tartaglia), Twitter (https://twitter.com/rotartaglia)  e Google+ (https://plus.google.com/u/0/102819774398765592106/posts).

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