9 cose che devi sapere prima di pubblicare un libro con Amazon KDP
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Diversi giorni fa un mio carissimo amico mi ha scritto per chiedermi un consiglio. Lui è alle prese col suo primo romanzo e mi ha confidato che il docente di un corso di scrittura creativa che sta seguendo gli ha consigliato di leggere una lista di romanzi prima di scrivere o pubblicare qualsiasi cosa, una lista di 500 libri, capite?!
Ovviamente puoi immaginare cosa ha generato nella mente del mio amico questo “incredibile” consiglio: ansia, insicurezza, senso di colpa, nonché scoraggiamento di fronte alla prospettiva di non diventare mai scrittore dovendo leggere 500 libri (cioè anche leggendo 50 libri all’anno il tempo richiesto sarebbe stato comunque di 10 anni!).
Con questo blog post voglio condividere con te qual è stata la mia risposta e qual è la mia posizione sulla questione: quando puoi dirti di essere uno scrittore?
Come fondatore di Youcanprint, la libertà è un valore fondante della nostra attività e rappresenta la nostra stella polare. La libertà intesa come il diritto di ciascuna persona di decidere il proprio destino, la propria identità e i propri valori.
Partendo da questo presupposto capirai che la possibilità di delegare a chiunque l’autorità di definire anche uno solo di questi aspetti della tua vita, è per me incomprensibile oltre che estremamente pericoloso.
Questo vale anche per la scrittura.
In Youcanprint siamo profondamente convinti che chiunque abbia una storia da raccontare o un’idea da condividere e chi si impegna a scriverla è uno scrittore. Non ci sono eccezioni a questo assioma. Non servono grandi o piccoli editori, professionisti dell’editoria, critici letterari, lettori forti o chiunque altro per validare la tua identità e far sì che solo ottenendo questa potrai sentirti uno scrittore o una scrittrice.
Quando deleghiamo la conferma della nostra identità a qualcuno o a qualcosa di esterno stiamo diventando schiavi di questo qualcuno o qualcosa. Che sia il possesso di un bene (una borsa, una macchina, soldi etc.) o il giudizio di un’altra persona, quando il nostro sistema di approvazione dipende da un terzo e non da noi stessi, siamo fragili, vulnerabili, manovrabili e infine deboli.
L’identità è il frutto di una scelta cosciente e consapevole che poggia i suoi pilastri sui propri valori. Ciascuno di noi dovrebbe scegliere consapevolmente di affermare da solo chi è o ciò in cui crede, e nessuno, e dico nessuno potrà mai mettere in discussione questa affermazione.
So che questo potrà sembrarti difficile da praticare in ogni aspetto della tua vita, non solo nella scrittura, ma ti assicuro che quando succederà, la tua vita cambierà, il tuo modo di guardarla e percorrerla sarà rivoluzionario.
Per questo al mio amico ho suggerito che per essere scrittore non deve diventarlo superando una serie di prove, leggendo un tot di libri, o aspettando l’approvazione di qualcuno, ma deve agire come se lo fosse, deve sentirsi già scrittore, questa è la differenza.
Agendo come se fossimo la persona che vogliamo diventare adotteremo le abitudini e i valori di quella proiezione di noi . È questo il motivo per cui la ricchezza o il successo è per il 90% una questione mentale. Perché per quanto potrai impegnarti nell’ottenere risultati, se il tuo sistema di valori interiore, la tua identità inconscia (quello che davvero tu pensi di te stesso) andranno in una direzioni opposte, soffrirai, faticherai, ti allontanerai dalla tua essenza e avrai programmato il tuo fallimento.
Benché la maggior parte delle persone sostenga il contrario, la vita è un sistema di pesatura piuttosto equo. In definitiva posso dirti che nella vita diventerai o realizzerai ciò che pensi, ciò in cui credi e ciò che fai, ogni giorno, con impegno ovviamente. La vita è la somma algebrica di queste componenti, non il frutto del destino avverso.
Essere scrittori significa decidere consapevolmente di volerlo essere e adottare dentro di te i valori, i pensieri, le abitudini e le scelte coerenti con la tua identità.
Quando tutto questo sarà in armonia le cose accadranno senza difficoltà, come per magia. Quando al contrario vorresti essere uno scrittore ma dentro di te pensi di non meritarlo, non adotti le giuste routine di scrittura, e continui ogni giorno a pensare che devi fare questo o quello per poter essere pronto, sarà allora che i tuoi desideri si scontreranno col tuo sistema di valori e il risultato sarà frustrazione, senso di colpa, paura e infine procrastinazione e rinuncia. Non diventerai mai uno scrittore o una scrittrice e darai la colpa a qualcuno o al fatto “che tu non sei adatto”.
In fondo è quello che stava accadendo al mio amico a cui dedico questo articolo.
Quello che ho consigliato a lui e che voglio consigliare a te è questo: smettila di desidera di diventare uno scrittore o una scrittrice aspettandoti che l’approvazione o l’autorizzazione provenga dall’esterno ma decidi oggi, consapevolmente, la tua identità, e afferma “io sono uno scrittore”.
Definisci la tua identità e compi ogni azione quotidiana in linea con essa. Questo accrescerà la fiducia in te stesso, scrivere diventerà più facile, ciò che produci ti piacerà di più, infine pubblicherai e i lettori percepiranno questa tua sicurezza e il tuo progetto avrà successo.
Cosa serve quindi per essere considerati uno scrittore o una scrittrice? Servi Tu. Serve che la tua anima e il tuo cuore affermino con sicurezza questa convinzione e serve che agisci in armonia con essa in tutte le tue azioni. Ogni volta che la tua identità, i tuoi pensieri, il tuo agire saranno in disarmonia tra loro sentirai emergere le emozioni negative e inizierai a fallire.
Essere scrittori è una questione mentale prima che una questione di grammatica o di trama.
La scrittura inizia nella testa, passa dal cuore e finisce nella carta per poi fare il viaggio a ritroso nella vita del lettore.
Decidi oggi stesso di essere uno scrittore o una scrittrice e non lasciare a niente e nessuno il diritto di stabilire regole o criteri a cui dovresti sottostare per poterti fregiare di questo titolo.
Io sono dalla tua parte, sono dalla parte della tua libertà di scegliere chi essere nella tua meravigliosa vita.
P.S.: come è andata poi con il mio amico? Beh guarda tu stesso l’immagine 🙂 (messaggio ricevuto il giorno dopo la nostra conversazione)
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Buongiorno Alessandro, condivido il principio del suo pensiero, però sono sicuro che cinquecento libri sono una provocazione. Bisogna guardare il pensiero di fondo, cioè essere dei buoni lettori aiuta a diventare dei buoni scrittori. Leggere centinaia di romanzi prima di essere in grado di scriverne uno è una esagerazione, così come lo è l’idea che sia sufficiente riempire le pagine bianche per realizzare qualcosa di presentabile. Il docente di cui ho grande stima ricorda sempre di mettere al primo posto l’umiltà e la riscrittura. Condivido la sua filosofia e la sto sperimentando. Costa fatica ma si cresce e si rimane realisti a dispetto dell’ego che vorrebbe sempre gonfiarsi e alimentarsi di illusioni. Non vado oltre. Grazie per l’attenzione.
Certo, assolutamente Gianmarco. Qui non è in discussione l’umiltà, ma ad essere troppo umili si finisce ad essere servili. Quello che volevo sottolineare nell’articolo è che dobbiamo sentirci scrittori per essere scrittori e non aspettare di raggiungere un risultato, passare un esame, o ottenere un riconoscimento o approvazione da qualcuno. Se iniziamo ad agire come se fossimo degli scrittori avremo la confidenza e la fiducia in noi stessi di diventarlo, con studio e impegno, ma dipenderà da noi non da qualcun’altro.
Parole sante! Però è anche altrettanto vero imparare sempre e non.momtarsi la testa. Saluti
Certo, restare sempre umili ma non fedeli a se stessi.
Alessandro, pensare di essere un pittore non mi rende tale e nonostante mi credo forte come Ronaldo mi manca il talento e faccio schifo anche sul campo dell’oratorio.
Riconosco il principio democratico dell’autopubblicazione, io stesso ne ho usufruito e ne riconosco i meriti, però vedo ancora molti limiti e rischi.
Ciao Gianmarco grazie per aver letto il post. In realtà funziona proprio così. Non sto dicendo che pensando di essere Ronaldo improvvisamente lo diventerai. Pensare e sentire di avere una certa identità e poi non fare nient’altro non ti farà diventare quella persona, bisogna sempre agire, impegnarsi, sudare. Sto dicendo che se non superi il blocco dell’identità e ti aspetti che qualcun’altro o qualcos’altro fuori di te ti confermi di essere qualcuno o quel tipo di persona, allora non avrai mai successo o non produrrai grandi risultati. Ronaldo non si sentiva Ronaldo all’inizio della sua carriera ma si sentiva di essere un campione ancora prima di diventarlo e questo gli ha permesso di agire, allenarsi e pensare come un campione il che significa allenarsi più degli altri, fare le scelte giuste, incontrare le persone giuste. Pensare ed agire come uno scrittore prima di esserlo ti permetterà di fare e pensare come uno scrittore. Ti permetterà di avere una routine di scrittura come tutti i grandi scrittori, ti permetterà di avere fiducia in te stesso e in ciò che scrivi, ti metterà in contatto con altri scrittori, etc etc. In sostanza quando agisci come se fossi la persona che intendi diventare, il tuo cervello libererà tutte le risorse necessarie per diventarlo.
Buonasera Alessandro, il suo concetto è chiaro, lo ha spiegato molto bene. Se però manteniamo l’esempio di Ronaldo, lui ha anche tante altre qualità che non dipendono solo dal carattere. Ho giocato a calcio e gli sbruffoni abbondavano ma sempre nel mio stesso campionato giocavano. La realtà è sempre molto più complessa della teoria e dei buoni propositi.
Sono sempre più convinto che un amante della lettura ha buone probabilità di diventare un buon scrittore. Perché è il primo lettore e critico di sé stesso e questo lo sprona a crescere e migliorarsi.
Grazie per il dialogo e il confronto.
Buon lavoro.
Sono d’accordo con te. Non ho mai affermato che si possa diventare scrittori senza leggere, o impegnarsi o migliorarsi. Quello che cerco di dire è che se non sei profondamente convinto di poterlo essere, di meritarlo di esserlo, e che questo faccia parte della tua identità, di ciò che tu pensi di te stesso (prima di chiunque altro), allora non lo diventerai mai.