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Come si pianifica un romanzo? Ci sono diversi modi ma uno che trovo davvero efficace e che ti consiglio è il metodo del fiocco di neve.
È stato ideato da Randy Ingermanson, e prevede dieci passaggi che ti porteranno gradualmente a un livello di dettaglio sempre maggiore nella definizione della trama del tuo romanzo.
Io non sono mai arrivata oltre al punto 4 o 5, nonostante questo ti consiglio davvero di provarlo: metterà da subito alla prova la tenuta della tua idea e ti aiuterà a darle maggiore dettaglio e concretezza passaggio dopo passaggio. Ecco come fare:
Se pensi la tua storia come un’opera in tre atti, alla fine della prima parte ci sarà il primo colpo di scena, alla fine della seconda il secondo, alla fine della terza il terzo, e l’ultima parte ti servirà per rimettere a posto le cose e arrivare alla conclusione.
Come dicevo all’inizio, io non sono mai arrivata oltre il punto 4 o 5 ma forse avrei fatto meglio ad andare oltre visto alle difficoltà in cui mi sono trovata a causa della mancanza di pianificazione.
E tu? Come pianifichi i tuoi romanzi? Scrivilo nei commenti.
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Penso sia troppo algebrico. Pensiamo: manzoni avrebbe potuto seguire questo metodo?
Ciao Francesco e grazie per il tuo commento. Manzoni scriveva per i suoi 25 lettori. Ora i lettori sono molto di più e molto più esigenti, non tanto (o non solo) perché hanno possibilità di scegliere tra un mare di letture, ma perché guardano molti film e serie tv che hanno in qualche modo affinato il senso della “narrazione”
Artificioso. Sembrano le istruzioni di una fotocopiatrice 🙂
Si chiama ‘maniera’, quella che si vede nella fiction TV e del cinema. E nella narrativa noiosa che riempie le librerie.
ciao Maurizio,
grazie per il tuo commento. Anch’io trovo il metodo artificioso se seguito fino in fondo, ma i primi step sono davvero efficaci, secondo me, per mettere a fuoco le idee e non perdersi.
Non pianifico. Il romanzo si scrive da solo man mano che i personaggi incominciano a vivere di vita propria. Sono loro che fanno la storia io mi limito ad annotare
ciao Alda,
grazie per il tuo commento. Sono contenta che i tuoi personaggi siano così disponibili con te, i miei sono parecchio capricciosi e un po’ di pianificazione mi è necessaria. Buona scrittura.
ciao Alda,
grazie per il tuo commento. Sono contenta che i tuoi personaggi siano così disponibili con te, i miei sono parecchio capricciosi e un po’ di pianificazione mi è necessaria. Buona scrittura.
già al punto uno l’esempio non soddisfa i requisiti richiesti: la frase non ha meno di 15 parole.
ciao Carlo, grazie per il tuo commento.
Non posso che dire: touché
Ciao Silvia, innanzitutto complimenti per questa iniziativa e per l’articolo. Io non riesco a pianificare così nel dettaglio. Ho un file excel in cui a inizio libro scrivo una sorta di riassunto in poche parole di ogni capitolo, o quelli che penso possano essere i capitoli inizialmente. Poi riempo ognuno con la storia. Il bello è che la pianificazione dura pochissimo perché molto spesso già al secondo capitolo cambio tutto oppure è capitato, anche se raramente, di scrivere non in ordine di capitolo ma a pezzi, a seconda della sensazione del momento, e poi rimettere insieme il tutto. Penso che entrare così nel dettaglio nelle caratteristiche dei personaggi mi annoierebbe e mi porterebbe ad abbandonarli subito, perché mi piace “scoprirli” man mano, attraverso le azioni che fanno. In ogni caso, non è detto che non possa provare prima o poi anche questo metodo!
Ciao Arianna e grazie per il tuo commento. Nemmeno a me piace andare così nel dettaglio, però i primi step di questo metodo mi sembrano efficacissimi per chiarirsi le idee, per questo lo consiglio sempre. Buona scrittura, con o senza neve 🙂
Molto interessante…da scrittrice alle prime armi, anzi no…alle primissime armi, di solito prima di cominciare un nuovo romanzo,scrivo un promemoria con il riassunto della trama, dei personaggi, tutto a grandi linee. Di solito so cosa voglio scrivere e ciò che vorrei far succedere, ma lungo il percorso poi i fatti cambiano a seconda di nuove idee che sorpendono anche me…bene, sarà meglio che accetto il vostro consiglio seguendo la linea da voi proposta…grazie
ciao Carla, grazie per il tuo commento. Questo metodo è molto strutturato (secondo me troppo), ma i primi step sono molto efficaci, soprattutto per chi è alle prime armi. In bocca al lupo e buona scrittura.
Io pianifico cominciando da l’obiettivo: cosa voglio dimostrare? Poi attribuisco al personaggio le caratteristiche che deve avere e man mao creo le condizioni affinchè alla fine avvenga il cambiamento (che corrisponde al mio obiettivo) Scrivendo racconti è ancora più difficile il percorso da fargli fare perchè devo concentrare le fasi di cambiamento in tot pagine invece che in 300 per esempio. Comunque la fase finale, quando si apre a ventaglio in nuovo personaggio è molto delicata perchè deve esserci anche la congruenza con quello che hai scritto all’inizio. Altrimenti cade tutta l’impalcatura.
ho trovato interessanti i primi steep…oltre penso sia la creatività e la fantasia della scrittrice ad entrare in gioco. Mi è capitato di sconvolgere la trama prefissata, per stupire il lettore con sviluppi inaspettati.Grazie comunque a youcanprint per i suoi preziosi consigli!
consiglio di leggere On writing di Stephen Kings, dice esattamente il contrario di quello che qui viene detto
Ciao,
l’articolo lo sto trovando ottimo.
Sono alle prime armi ma devo dire che con questo metodo sto trovando una linea da seguire. Ho già scritto racconti dando sfogo solo all’aspetto emotivo e di impeto ma, almeno per me, risulta come provare a correre velocemente e stancarsi dopo qualche metro, rimanendo senza fiato. Al momento sono in iterazione sul punto 4 e credo proprio che andrò oltre: vedo la struttura, vedo il percorso da seguire e questo non mi pare che ammazzi la creatività, anzi la supporta anche quando sembra che siano finite le idee
GPT
Ciao Tony,
Grazie mille per il tuo feedback positivo sull’articolo “Pianificare il tuo romanzo con il metodo del fiocco di neve” sul nostro blog Youcanprint. È entusiasmante sentire che, come autore alle prime armi, hai trovato una guida preziosa in questo metodo.
Comprendo perfettamente la sensazione che descrivi, quella di esaurire la spinta emotiva iniziale nel processo creativo. È un aspetto che molti scrittori sperimentano. La scrittura può essere un viaggio turbolento, oscillando tra flussi di creatività e momenti di incertezza. Il bello del metodo del fiocco di neve è proprio questo: fornisce una struttura che può aiutare a canalizzare la tua creatività in modo più organizzato, fornendoti una direzione chiara e mantenendo viva l’ispirazione.
Sono felice che tu stia scoprendo come questo approccio possa effettivamente potenziare la tua creatività, anziché limitarla. Quando hai una mappa chiara del percorso da seguire, come stai sperimentando con il punto 4 del metodo, la tua immaginazione ha ancora spazio per esplorare e svilupparsi, ma all’interno di un quadro che ti guida verso un obiettivo definito.
Continua così, Tony, e non esitare a spingerti oltre nel tuo viaggio di scrittura. E, naturalmente, se ti trovi ad affrontare delle sfide lungo il percorso o hai bisogno di ulteriori consigli, il team Youcanprint è sempre qui per supportarti.
In bocca al lupo con il tuo progetto di scrittura!
Io ho usato questo metodo già una volta e mi sono trovata bene, penso lo userò di nuovo ma lo affianco ad altri schemi personali che ho sviluppato negli anni.