
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
Come si pianifica un romanzo? Ci sono diversi modi ma uno che trovo davvero efficace e che ti consiglio è il metodo del fiocco di neve.
È stato ideato da Randy Ingermanson, e prevede dieci passaggi che ti porteranno gradualmente a un livello di dettaglio sempre maggiore nella definizione della trama del tuo romanzo.
Io non sono mai arrivata oltre al punto 4 o 5, nonostante questo ti consiglio davvero di provarlo: metterà da subito alla prova la tenuta della tua idea e ti aiuterà a darle maggiore dettaglio e concretezza passaggio dopo passaggio. Ecco come fare:
Se pensi la tua storia come un’opera in tre atti, alla fine della prima parte ci sarà il primo colpo di scena, alla fine della seconda il secondo, alla fine della terza il terzo, e l’ultima parte ti servirà per rimettere a posto le cose e arrivare alla conclusione.
Come dicevo all’inizio, io non sono mai arrivata oltre il punto 4 o 5 ma forse avrei fatto meglio ad andare oltre visto alle difficoltà in cui mi sono trovata a causa della mancanza di pianificazione.
E tu? Come pianifichi i tuoi romanzi? Scrivilo nei commenti.
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
Il saggio di Umberto Eco "Come si fa una tesi di laurea" (Bompiani, 1977) parte dai fondamentali, spiegando che cos'è una tesi di laurea Ma, se sei qui,...
L'incipit di un romanzo è davvero una delle cose più difficili da scrivere In quest'epoca di gratificazione istantanea, brevi momenti di attenzione e...
Quante volte sentiamo parlare di "genere letterario" Forse è un concetto poco conosciuto da chi non ama scrivere o leggere, ma che rappresenta un argomento...
Scegliere il font migliore per scrivere un romanzo non è così semplice Nel self publishing, la libertà di non avere un editore alle spalle consente agli autori...
Hai finito di scrivere il tuo libro finalmente Dopo mesi e mesi di fatica è arrivato anche il momento di scegliere il titolo giusto e questo è un compito che...
Scrivere un libro per bambini spesso viene considerato un compito meno impegnativo che scrivere un libro destinato ai grandi, ma le cose non stanno...
Hai deciso di scrivere un libro o lo stai già facendo Ecco 5 step, fra cui la Piramide di Freytag, che ti aiuteranno a farlo senza perdere altro tempo 1...
Introduzione e consigli utili Intreccio, trama, fabula, personaggi, dialoghi, incipit, finale, sono solo alcuni degli elementi che compongono la scrittura di...
La prefazione di un libro rimane sempre un elemento misterioso: è necessaria È utile Ma soprattutto cos'è e come si scrive la prefazione di un...
L’importanza della scrittura creativa Quante volte ti è capitato di andare in libreria e comprare un libro solo perché ti hanno colpito le prime tre o...
Come è nato il genere giallo Il genere giallo è riconducibile con ogni probabilità a quello poliziesco; ad ogni modo, recentemente, sono nati filoni...
Come è nato il genere horror Il genere letterario horror non ha un'origine temporale ben specifica in quanto diversi temi horror sono stati scritti fin...
Penso sia troppo algebrico. Pensiamo: manzoni avrebbe potuto seguire questo metodo?
Ciao Francesco e grazie per il tuo commento. Manzoni scriveva per i suoi 25 lettori. Ora i lettori sono molto di più e molto più esigenti, non tanto (o non solo) perché hanno possibilità di scegliere tra un mare di letture, ma perché guardano molti film e serie tv che hanno in qualche modo affinato il senso della “narrazione”
Artificioso. Sembrano le istruzioni di una fotocopiatrice 🙂
Si chiama ‘maniera’, quella che si vede nella fiction TV e del cinema. E nella narrativa noiosa che riempie le librerie.
ciao Maurizio,
grazie per il tuo commento. Anch’io trovo il metodo artificioso se seguito fino in fondo, ma i primi step sono davvero efficaci, secondo me, per mettere a fuoco le idee e non perdersi.
Non pianifico. Il romanzo si scrive da solo man mano che i personaggi incominciano a vivere di vita propria. Sono loro che fanno la storia io mi limito ad annotare
ciao Alda,
grazie per il tuo commento. Sono contenta che i tuoi personaggi siano così disponibili con te, i miei sono parecchio capricciosi e un po’ di pianificazione mi è necessaria. Buona scrittura.
ciao Alda,
grazie per il tuo commento. Sono contenta che i tuoi personaggi siano così disponibili con te, i miei sono parecchio capricciosi e un po’ di pianificazione mi è necessaria. Buona scrittura.
già al punto uno l’esempio non soddisfa i requisiti richiesti: la frase non ha meno di 15 parole.
ciao Carlo, grazie per il tuo commento.
Non posso che dire: touché
Ciao Silvia, innanzitutto complimenti per questa iniziativa e per l’articolo. Io non riesco a pianificare così nel dettaglio. Ho un file excel in cui a inizio libro scrivo una sorta di riassunto in poche parole di ogni capitolo, o quelli che penso possano essere i capitoli inizialmente. Poi riempo ognuno con la storia. Il bello è che la pianificazione dura pochissimo perché molto spesso già al secondo capitolo cambio tutto oppure è capitato, anche se raramente, di scrivere non in ordine di capitolo ma a pezzi, a seconda della sensazione del momento, e poi rimettere insieme il tutto. Penso che entrare così nel dettaglio nelle caratteristiche dei personaggi mi annoierebbe e mi porterebbe ad abbandonarli subito, perché mi piace “scoprirli” man mano, attraverso le azioni che fanno. In ogni caso, non è detto che non possa provare prima o poi anche questo metodo!
Ciao Arianna e grazie per il tuo commento. Nemmeno a me piace andare così nel dettaglio, però i primi step di questo metodo mi sembrano efficacissimi per chiarirsi le idee, per questo lo consiglio sempre. Buona scrittura, con o senza neve 🙂
Molto interessante…da scrittrice alle prime armi, anzi no…alle primissime armi, di solito prima di cominciare un nuovo romanzo,scrivo un promemoria con il riassunto della trama, dei personaggi, tutto a grandi linee. Di solito so cosa voglio scrivere e ciò che vorrei far succedere, ma lungo il percorso poi i fatti cambiano a seconda di nuove idee che sorpendono anche me…bene, sarà meglio che accetto il vostro consiglio seguendo la linea da voi proposta…grazie
ciao Carla, grazie per il tuo commento. Questo metodo è molto strutturato (secondo me troppo), ma i primi step sono molto efficaci, soprattutto per chi è alle prime armi. In bocca al lupo e buona scrittura.
Io pianifico cominciando da l’obiettivo: cosa voglio dimostrare? Poi attribuisco al personaggio le caratteristiche che deve avere e man mao creo le condizioni affinchè alla fine avvenga il cambiamento (che corrisponde al mio obiettivo) Scrivendo racconti è ancora più difficile il percorso da fargli fare perchè devo concentrare le fasi di cambiamento in tot pagine invece che in 300 per esempio. Comunque la fase finale, quando si apre a ventaglio in nuovo personaggio è molto delicata perchè deve esserci anche la congruenza con quello che hai scritto all’inizio. Altrimenti cade tutta l’impalcatura.
ho trovato interessanti i primi steep…oltre penso sia la creatività e la fantasia della scrittrice ad entrare in gioco. Mi è capitato di sconvolgere la trama prefissata, per stupire il lettore con sviluppi inaspettati.Grazie comunque a youcanprint per i suoi preziosi consigli!
consiglio di leggere On writing di Stephen Kings, dice esattamente il contrario di quello che qui viene detto