
10 metodi per promuovere un libro e vendere di più
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In questo blog abbiamo parlato spesso dell’importanza delle newsletter per gli scrittori, di quanto sia importante fare mail marketing non solo per i propri libri, ma anche e soprattutto per sviluppare un proprio personal branding.
Le newsletter sono uno strumento che non solo è rimasto sempre attuale, ma negli ultimi anni è cresciuto sempre di più. In questo articolo andremo a vedere come sono cresciute le newsletter per gli scrittori e analizzeremo due nuovissimi strumenti creati in modo specifico per gli autori che trasformeranno le newsletter nel prossimo futuro.
Il consolidamento dei social network alla soglia degli anni ’10 aveva già fatto dare per spacciate le newsletter. Uno strumento obsoleto, si pensava, dato che ormai le persone le si può raggiungere molto più semplicemente tramite i social network.
Ed era vero.
Centinaia di nuovi brand e aziende sono nate e cresciute grazie ai social network e alla incredibile semplicità di raggiungere i propri clienti che erano già lì, alla loro portata. Obbligare delle persone ad iscriversi a delle newsletter per ricevere notizie, sconti, servizi, era un passaggio di troppo che non faceva altro che danneggiare il business di una azienda. Molto più semplice avere una pagina Facebook dove pubblicare i propri contenuti a disposizione di tutti.
Ma i tempi sono cambiati, i social sono diventati un luogo dispersivo, in cui sono presenti miliardi di persone e in cui le possibilità di una azienda di raggiungere dei clienti specifici si sono diluite sempre di più.
Come fare allora per pubblicare i propri contenuti e farli leggere alle persone realmente interessate ad essi? Come fare, in sostanza, per raggiungere il proprio target senza sprecare risorse inutili?
La newsletter.
Uno strumento considerato ormai obsoleto, si è rivelato cruciale, indispensabile. Chi crea dei contenuti e ha bisogno di renderli profittevoli non può più permettersi di impiegare enormi risorse per farli raggiungere al proprio pubblico filtrandolo attraverso milioni di persone che, invece, non sono in target.
Ecco perché le newsletter sono tornate improvvisamente di moda.
Un lettore può decidere di iscriversi ad una newsletter senza aver paura di ricevere contenuti che non gli interessano. Un autore può decidere di creare una newsletter con la certezza di raggiungere solo un’audience interessata e in target. È uno strumento in cui vincono tutti.
Questo è ancora più vero per gli scrittori che hanno bisogno di trovare un proprio pubblico di lettori fedeli. Scrittori di narrativa che pubblicano dei libri il cui potenziale pubblico può essere molto vasto, ma anche scrittori di saggistica, il cui pubblico è più definito, che possono utilizzarle per divulgare contenuti approfonditi sulle materie trattate nei propri libri.
Il ritorno delle newsletter è un evento che non è passato inosservato negli uffici dei grandi colossi dei social network. Si, proprio i social network che, con la loro esplosiva popolarità, lo hanno causato.
Potrà sembrare un paradosso ma Twitter ha terminato, lo scorso gennaio 2021, l’acquisizione di Revue una piattaforma per la gestione delle newsletter. Un paradosso, dato che Twitter è il social media dei testi brevi per eccellenza.
Le intenzioni sono chiare: “Making Twitter a better home for writers“, rendere Twitter una casa migliore per gli scrittori.
È proprio agli scrittori, quindi, che si rivolge questa nuova mossa e la cosa non è del tutto inaspettata data la popolarità di cui godono i cinguettii nell’ambiente dell’editoria e del giornalismo, tanto in Italia quanto nel resto del mondo.
Revue è già integrato all’interno di Twitter e visibile dal pulsante Newsletter che si trova cliccando su “Altro” nell’interfaccia web del proprio profilo.
Come funziona? È piuttosto semplice e ora che è stato acquistato da Twitter è anche gratuito.
Si possono creare delle newsletter gratuite oppure a pagamento per i tuoi lettori. Se deciderai di creare una newsletter gratuita non dovrai pagare nulla. Se creerai una newsletter a pagamento, Revue tratterrà il 5%.
L’editor delle newsletter è piuttosto completo e ti permette di creare la tua newsletter, di editare lo stile del testo, aggiungere link e immagini e tutti gli strumenti base che si trovano in ogni editor. È disponibile anche una estensione per Google Chrome che ti permette di salvare delle pagine web da includere come link nella newsletter. Molto comoda se trovi un articolo interessante in giro per il web e vuoi che i tuoi lettori lo leggano.
Per concludere, uno scrittore che usa abitualmente Twitter non può proprio permettersi di ignorare questo strumento. È gratis, può farti guadagnare anche direttamente con delle newsletter a pagamento (anche se occorre avere un pubblico davvero fedele per poterle sfruttare efficacemente), ed è estremamente semplice da utilizzare e controllare perché integrato direttamente nel social network.
Facebook non poteva certo stare a guardare e il 29 giugno 2021, ha annunciato il lancio di Bulletin, la sua piattaforma per newsletter.
La piattaforma è apparentemente poco connessa con il suo social di riferimento, tant’è che non è nemmeno necessario avere un account Facebook per poterla utilizzare e ha un suo sito separato. Fa però utilizzo di Facebook Pay per tutta la gestione della monetizzazione, ovvero per il pagamento da parte degli utenti per le newsletter premium.
Essendo appena arrivata sul mercato, Bulletin è disponibile al momento solo negli Stati Uniti e ha nel suo roster, una lista di scrittori e giornalisti da noi forse poco noti ma che vendono milioni e milioni di copie ogni anno: Mitch Albom, Malcom Gladwell, Tan France e Erin Andrews.
Scrittori e giornalisti.
Anche in questo caso lo scopo è chiaro, dare agli autori, uno strumento semplice da usare ma potentissimo.
Facebook ha avuto un approccio diverso da Twitter, e sta pagando in anticipo questi autori per creare le proprie newsletter. Un modo più “aggressivo” per spingere questo strumento che probabilmente deriva dal ritardo con cui sta vedendo la luce. Allo stesso tempo Bulletin è uno strumento chiuso, per il momento accessibile solo su invito da parte di Facbeook e ne fanno parte solo poche decine di autori importanti, ognuno con una propria newsletter.
Questa mossa per il momento è giustificata con una ricerca di una maggiore qualità editoriale, ma probabilmente serve per testare il mercato, giudicare il funzionamento di questo strumento e di perfezionarlo prima di aprirlo al grande pubblico.
L’enorme investimento di Twitter e Facebook nello sviluppo di strumenti specifici per la gestione di newsletter da parte di scrittori e giornalisti, ci fa capire quanto esse siano ormai indispensabili per queste categorie di autori.
La pandemia ci ha insegnato che le persone hanno sempre più fame di contenuti, siano essi video, audio, scritti. La cosiddetta “creator economy” è in una fase di crescita costante.
Se sei uno scrittore, non puoi perdere questo treno.
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Veramente all’avanguardia..
..direi che sapete cogliere l’attimo del pensiero e della moda sociale in termini di evoluzione ed espansione linguistica e letteraria. Complimenti.
Grazie mille Peppe! Il mondo si evolve e quindi abbiamo il dovere di tenervi aggiornati!
Da sempre ho pensato di fare lo scrittore non appena ne avessi avuto il tempo….e così…. ridotto per un fatto naturale il ritmo della mia attività…ho cercato di attuare il mio sogno scrivendo le mie esperienze di vita….da servire come stimolo per i miei nipoti…invitandoli a “Volare in Alto”. Poi, mano mano, sfruttando i ritagli di tempo libero, ho scritto il romanzo che è già in stampa prova. La verità è che bisogna sentire il piacere di raccontare qualche cosa agli altri….di sfogare i bisogni della propria anima..di parlare con il proprio io…di mettere in evidenza i propri sentimenti… l’evoluzione della vita e del mondo che ti circonda……così si diventa scrittore.
Hai perfettamente ragione. Forzare qualcosa non porta mai buoni risultati. Un libro deve essere scritto con una passione sfrenata per quello che si sta facendo, altrimenti si scrive qualcosa privo di vita. E i lettori lo capiscono subito.