9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
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Districarsi tra diritti di autore e divieti di utilizzazione delle opere può essere difficile, per questo è importante conosce le licenze Creative Commons, in modo da non incorrere in spiacevoli errori e fraintendimenti. Ma cosa sono, esattamente, le licenze “Creative Commons” e come possono essere spiegate facilmente? Cerchiamo di capirne di più.
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Le realizzazioni artistiche create dagli scrittori, ma anche le opere di fotografi e musicisti, sono interessate dal diritto d’autore e di conseguenza non possono essere utilizzate o copiate da altre persone. Ma benché protette, le opere di ingegno, possono essere messe a disposizione di altri utenti in base alle volontà dell’autore: quest’ultimo può decidere in assoluta autonomia in che modo dare ai terzi la possibilità di disporne, senza che siano tenuti a chiederne di volta in volta l’autorizzazione.
La chiave risiede nelle cosiddette Creative Commons Public Licenses: diverse varietà di licenze attraverso cui gli autori possono rilasciare contenuti mediali per l’utilizzo da parte delle persone che vogliono farlo, evitando dispendiose e lunghe procedure giuridiche tramite un apposito contratto di licenza standard.
La “Creative Commons” è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti d’America, operativa nel campo delle licenze di autorizzazione nello sfruttamento delle opere dell’ingegno. I contratti di licenza standard messi a disposizione dall’organizzazione sono vari, e attraverso queste ogni autore ha la possibilità di concedere i diritti d’uso pubblico ad altre persone, e limitarle in base alle proprie esigenze.
Le licenze CC possono essere applicate a varie tipi di file media, non solo testi ma anche foto, immagini, musiche e video. Ma vediamo nei particolari le diverse licenze Creative Commons, quanti tipi ne esistono e come funzionano.
La Creative Commons permette agli utenti di utilizzare diverse licenze: si va da quelle molto ristrette (che consentono l’utilizzo dell’opera in modo relativamente forte), a quelle con condizioni operative molto estese, fino a dare la possibilità all’autore di usare la propria opera di ingegno come una fonte di pubblico dominio (c.d CC0). Per scegliere la licenza adeguata, l’autore dell’opera, deve porsi alcune domande fondamentali:
Le licenze Creative Commons si esplicano in varie condizioni d’uso basilari: le diverse tipologie di licenze sono costituite infatti dalla combinazione di quattro attributi base, che disciplinano e determinano anche i limiti relativi alle diverse autorizzazioni, e dunque anche anche obblighi e divieti che si applicano all’opera in questione.
Il primo attributo è costituito dalla sigla “BY”: un codice presente in ognuna delle varie licenze elencate. Questa sigla, in particolare, disciplina le informazioni obbligatorie che che devono essere presenti in caso di utilizzazione, ovvero nome dell’autore, titolo dell’opera, il link relativo all’autore o all’opera, e la specificazione della relativa licenza di utilizzo.
La sigla “ND” invece, non permette all’utilizzatore l’elaborazione sostanziale dell’opera: ciò significa che è ammessa soltanto la modifica delle immagini, ma dell’opera non possono essere fatti tagli in modo tale da rielaborarla in modo sostanziale o traduzioni di contenuti in altre lingue.
La sigla “NC” non permette all’utilizzatore di sfruttare l’opera dal punto di vista commerciale (nel senso che non si può fare un uso commerciale della stessa); mentre il codice “SA”, infine, dispone che l’eventuale opera modificata (sempre che la stessa possa essere rielaborata), può essere pubblicata soltanto utilizzando la medesima licenza dell’originale.
Vediamo adesso le sei licenze Creative Commons specificate nel dettaglio, le condizioni di uso e le relative limitazioni disposte a tutela delle opere dell’autore originale.
Dall’unione delle quattro sigle (“tributi”) suddetti, è possibile evidenziare sei licenze complessive, ovvero le seguenti:
La licenza “CC0” rappresenta una sigla autorizzativa particolare, con la quale l’autore dell’opera rinuncia totalmente ai diritti derivanti dalla stessa. Con questa sigla si rende infatti l’opera oggetto di autorizzazione “bene pubblico”: l’opera frutto dell’ingegno può essere dall’utilizzatore diffusa, modificata e rielaborata senza alcun limite. Quando un autore o un artista utilizza la licenza “CC0” significa che lo stesso ha deciso di rinunciare completamente ai propri diritti di autore, e che, qualunque soggetto, può utilizzarla senza alcun limite, divieto o obbligo.
Utilizzare delle Creative Commons Public Licences conferisce numerosi vantaggi a coloro che lavorano sul web come blogger, gestori di pagine web o webmaster. Il primo vantaggio indiscutibile è quello che riguarda la sicurezza sul versante legale: la “Creative Commons” fa sì che gli utenti non si debbano preoccupare delle complesse questioni giudiche: tramite l’uso delle licenze CC possono operare senza temere incombenze, rimanendo sicuri dal punto di vista giuridico.
Un altro vantaggio non indifferente è dato dalla sicurezza dal punto di vista del controllo da parte dell’autore: va considerato che, anche quando quest’ultimo rilascia pubblicamente le sue opere dell’ingegno, il diritto di autore resta. L’artista infatti, in qualità di autore, decide autonomamente in che modo e in che contesto concreto la sua opera possa essere utilizzata dall’utente, e di conseguenza può anche decidere di non consentirne l’utilizzo in certi determinati contesti (ad esempio su determinati siti internet).
Le licenze CC hanno inoltre un altro vantaggio non indifferente: presentano un elevato “margine di flessibilità” a beneficio degli altri utenti che vogliono utilizzare l’opera coperta dai diritti. Le licenze CC conferiscono la possibilità di trattare con l’autore originale: ciò significa che, ad esempio, il soggetto che desidera utilizzare un’opera con licenza “BY-NC” per fini commerciali, può trattare con lo specifico autore e chiedergli il permesso per iscritto.
Ma grazie alle licenze CC oggi si ha anche una vasta disponibilità di file multimediali “liberi”, ovvero di opere a cui si può avere accesso in modo assolutamente libero. La possibilità di avere accesso ad opere gratuite oggi è aumentata in modo decisamente esponenziale.
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