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Come scrivere l’indice di un libro?
Esistono delle tecniche che aiutano a stilarlo nel migliore modo possibile?
Sono tutte domande che gli scrittori, esordienti o meno, si pongono ogni qualvolta si trovano a iniziare un nuovo libro. Ma non solo: tutti sappiamo quanto sia importante l’indice nella creazione di tesi ed elaborati di carattere culturale, oltre che per i romanzi.
L’indice non è un semplice elenco, ma di un testo completo e ordinato che consente di mantenere le idee ben chiare durante la fase di progettazione di un libro.
Sebbene non rappresenti la parte più “affascinante” di un progetto di scrittura, l’indice è fondamentale per restituire al lettore un’opera leggibile e ordinata, sia per i libri di carattere culturale che per i saggi e lavori tecnici. Realizzarlo non è difficile, ma la sua costruzione non deve essere rilegata alla fine del lavoro, ma bensì all’inizio, seguendo passo dopo passo alcuni consigli basilari che permettono di non sbagliare. Vediamo di seguito come creare un indice utile per i lettori, senza che la sua realizzazione diventi troppo complicata.
L’indice di un libro non è altro che un elenco dei concetti principali contenuti all’interno di quel determinato libro. Per questo motivo, per realizzarlo correttamente, bisogna partire proprio dal contenuto del libro stesso, e a tal fine è necessario iniziare almeno una bozza del libro prima di metterlo nero su bianco.
Per capire la sua funzione bisogna immaginarlo come un puntatore di quei determinati termini usati dentro il contenuto, costituiti da pagine, sezioni o numeri di paragrafo. Solitamente l’indice è infatti posto dallo scrittore direttamente alla fine del libro, anche se al riguardo ci possono essere delle eccezioni (pensiamo alle tesi di laurea o ad altri tipi di documenti di carattere scientifico, dove spesso l’indice è collocato dall’autore nella parte iniziale dell’opera). Non bisogna poi confondere l’indice con il sommario, con la bibliografia o da altri materiali di supporto.
Non esiste un solo tipo di indice, ma diverse soluzioni in base al tipo di libro che stai scrivendo. Scegliere il formato giusto rende il tuo libro più leggibile e professionale. Ecco i tre principali:
Perfetto per romanzi, raccolte di racconti, autobiografie e narrativa in generale.
In questo caso, l’indice si limita a elencare i capitoli o le parti del libro in ordine, con o senza numerazione.
Esempio:
Quando usarlo: quando il libro ha una struttura lineare e il lettore non ha bisogno di saltare tra sezioni tematiche.
Lo consigliamo per saggi, manuali, guide pratiche e libri tecnici. Questo tipo di indice è più dettagliato: include titoli, sottotitoli, sezioni, e può arrivare fino a tre livelli di profondità.
Esempio:
Quando usarlo: quando il lettore deve trovare velocemente argomenti specifici o consultare il libro in modo non lineare
Fondamentale per i libri digitali, soprattutto in formato EPUB o Kindle (MOBI/KPF).
Un indice interattivo è cliccabile e permette al lettore di raggiungere qualsiasi sezione con un semplice tap.
Come si crea?
Quando usarlo: sempre, se pubblichi in digitale. È una questione sia di usabilità che di accessibilità.
Per scrivere correttamente un indice devi partire dal contenuto del testo, rileggendolo e cercando di individuare le parole e le idee chiare più importanti. A prima vista questo lavoro potrebbe sembrare difficile, ma una volta che avrai davanti la tua prima bozza di contenuto, individuare le parole chiave fondamentali sarà molto facile.
Se usi un programma di elaborazione testi (prima di acquistarlo assicurati che abbia inclusa la funzione di indicizzazione), puoi cominciare ad assegnare caratteri di identificazione (c.d tag), mentre redigi il contenuto del libro o quando leggi. Se stai scrivendo il libro a mano puoi creare i “tag” aiutandoti con adesivi, schede indice o altre marcature, da collocare in ogni singola pagina.
Può sembrare difficile, ma individuare i punti chiave del testo, o le idee principali utilizzate nella trattazione, è in realtà molto semplice perché in genere questi sono immediatamente evidenti nel testo, ti basta leggerlo con accuratezza. Per creare un buon indice devi cercare di inserire nel testo almeno due o tre richiami per ogni parola chiave o idea che esprimi nel libro, senza tuttavia esagerare: non usare troppi termini o richiami, ne bastano un paio, altrimenti il testo potrebbe apparire confusionario e disordinato.
Quali sono le caratteristiche che un indice deve assolutamente avere per essere efficace? È importante che un indice risponda a delle esigenze ben precise: in primis quella di facilitare la lettura da parte del pubblico, e poi quello di dare una prima impressione sul testo. Devi tenere conto, infatti, che un indice ha proprio lo scopo e la funzione di trasmettere al lettore il suo contenuto e l’impegno profuso per scriverlo, ovvero quello di comunicare implicitamente la qualità del lavoro svolto dall’autore. Vediamo dunque insieme le caratteristiche fondamentali che l’indice di qualunque genere di libro deve avere:
La prima qualità fondamentale è la chiarezza: un indice deve essere redatto in modo da risultare chiaro e ordinato, facendo in modo che chi lo legge ne capisca subito il contenuto e non sia costretto a interpretare concetti o parole.
Per questo motivo ti consigliamo di non usare termini complessi o poco conosciuti, più le parole usate sono appartenenti al gergo comune più il lettore si sentirà a “suo agio” nel suo primo approccio con il libro. È poi molto importante che anche la struttura sia efficace: l’indice deve essere scritto in modo ben articolato, senza creare una sorta di labirinto confusionario composto da paragrafi e sottoparagrafi.
Nell’indice, inoltre, non vanno messi tutti i sottotitoli usati nel testo: si può provare a dividere il libro in modo organico e logico (in particolar modo quando il suo contenuto è piuttosto lungo, ad esempio più di 300 pagine). È tuttavia importante fare attenzione su questo punto: per evitare che l’indice appaia disordinato è necessario non far figurare nella sua struttura troppi sottotitoli, perché questi contribuirebbero solo a rendere l’indice più complesso da comprendere e soprattutto confusionario.
L’indice deve essere infine redatto seguendo un’articolazione logica. Che significa? Che deve essere scritto in modo progressivo, e secondo uno sviluppo ordinato: il passaggio da un argomento a un altro va effettuato in modo progressivo, nel senso che deve seguire una logica di approfondimento sensata che possa facilitare la lettura, talmente tanto da dare al lettore un senso compiuto ancor prima di leggere il libro, dal generale al particolare o viceversa.
Se si sta scrivendo un manuale o un saggio, è bene evitare l’uso di indici piatti e inespressivi, che si traducono in banali elenchi dei termini che si trovano nei libri. È bene tenere conto che l’indice non è un elenco, ma è parte fondamentale del libro; per questo va sempre scritto in modo attento e preciso. Dopo aver creato la prima bozza dell’indice può essere utile farlo leggere a conoscenti e amici, in modo da trarre spunti per eventuali modifiche o miglioramenti.
Se cerchi altri consigli di scrittura, continua a seguirci su questo blog. Ora, non ti resta che dedicarti al tuo indice!
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ottimo