10 metodi per promuovere un libro e vendere di più
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Quante volte sentiamo parlare dell’importanza della diffusione della lettura? Il primo strumento per realizzare questo obiettivo è sicuramente il libro, che attraverso la promozione, la diffusione e la discussione dei contenuti tra più utenti è in grado di ampliare le conoscenze sui più svariati temi, con la consapevolezza che l’istruzione rappresenta l’arma più importante che esista. Da questo punto di vista, i “book club” rappresentano uno degli strumenti più potenti, perché sono il luogo ideale per favorire la socialità e l’aggregazione tra i lettori. Vediamo cosa sono i book club, e soprattutto perché esistono.
Con il termine book club si intende riferirsi ad un incontro organizzato di più persone a cadenza fissa in un luogo prestabilito, allo scopo di discutere e confrontarsi sui contenuti dei libri letti.
Si tratta di una modalità assai peculiare di aggregazione: l’unione di un gruppo più o meno ampio di persone che nutrono la stessa passione per la lettura, e che si riuniscono appositamente per confrontarsi e godere di reciproci spunti riflessivi.
I “gruppi di lettura“, infatti, sono sempre esistiti, anche se negli ultimi anni si è assistito a una crescita esponenziale di questa forma di aggregazione, considerata anche un modo per socializzare e ampliare il ventaglio delle proprie conoscenze.
L’origine dei book club è piuttosto datata, è noto infatti che fin dagli antichissimi tempi si amava condividere le proprie esperienze culturali con gli altri, seppure in origine i gruppi di lettura fossero piuttosto selettivi e rivolti a un pubblico ristretto di lettori.
I più affamati di lettura, infatti, si davano appuntamento in un luogo prestabilito, condividendo il dibattito sui libri con un pubblico assai limitato di interlocutori, e tra buon cibo e vino si condividevano le esperienze reciproche di lettura, in una biblioteca o in una casa privata, ma dopo aver letto lo stesso libro di comune accordo.
Ma se in origine si trattata di circoli piuttosto “selettivi”, oggi i gruppi di lettura rappresentano un modo informale e divertente per riunirsi con chi nutre gli stessi interessi, con il fine di creare reti, relazioni e stimolare la discussione relativamente a una storia letta e condivisa.
Naturalmente non esiste un luogo ideale per incontrarsi e discutere sui propri interessi di lettura, di certo i principali book club popolano nelle università, nelle biblioteche o nelle librerie, in circoli letterari o associazioni culturali e spesso sono facili da trovare prestando attenzione alle bacheche pubbliche e virtuali, in modo da prenderne i contatti necessari per parteciparvi.
All’interrogativo inerente alla nascita del primo gruppo di lettura non esistono risposte certe.
Sono tanti infatti i dibattiti aperti sul luogo in cui nacque il primo incontro tra i lettori, anche se Rachel Jacobsohn, un famoso autore e scrittore del manuale “The Reading Group“, descrisse fantasiosamente il contesto dei book club ai tempi dei primissimi appuntamenti culturali del 1800, ponendo l’accento sull’ambientazione, sul contesto e i partecipanti dei primi appuntamenti culturali della storia, quando solo i più abbienti potevano permettersi un’istruzione: “white glove-wearing, hat-wearing, tea-drinking, elitist old white women“, che tradotto significa: “aristocratiche signore bianche, con guanti bianchi, cappello e una tazza di tè da sorseggiare”.
Nell’immaginario di questo autore, gli incontri di lettura si caratterizzano per la presenza di un numero molto ristretto di lettori, perlopiù donne abbienti che poteva permettersi l’istruzione dal punto di vista economico, descrivendole come interlocutrici che discutevano con altri lettori di elevata classe sociale, su libri accessibili soltanto a pochi.
Da queste premesse si può comprendere come sia cambiata la concezione dei book club: oggi questi rappresentano degli appuntamenti informali, aperti a tutti e finalizzati alla diffusione della lettura e della condivisione della stessa, senza alcuna distinzione o riferimento a classe sociale.
Ma come funzionano i gruppi di lettura? Il meccanismo di gestione è semplice: i partecipanti scelgono un titolo e si danno appuntamento per discuterlo insieme, ripromettendosi di leggerlo in totale autonomia.
Nel giorno prestabilito i lettori si riuniscono in una sede prestabilita, e durante i gruppi di lettura si confrontano sui significati del libro, raccontando le loro reciproche sensazioni ed emozioni, in modo da confrontarsi apertamente sui suoi contenuti.
Naturalmente i book club sono concepiti anche ai fini promozionali, nel senso che agevolano la consapevolezza dell’importanza della lettura. Quest’ultima infatti, come noto, rappresenta lo strumento più efficace per migliorare le proprie conoscenze linguistiche, ma anche la capacità di espressione e di pensiero analitico, contribuendo e non poco, allo sviluppo cognitivo dei soggetti che vi si dedicano.
I vari gruppi di lettura intendono valorizzare la cultura nel senso più allargato del termine (cultura dello stare insieme, cultura sociale) e sensibilizzare i lettori sull’importanza dei libri, in modo da promuovere la lettura e diffondere l’educazione (non a caso, la maggior parte degli istituti scolastici tendono a organizzare incontri di lettura per gli studenti, consapevoli dell’importanza ai fini istruttivi).
Oggi questo strumento viene utilizzato dalle varie case editrici anche ai fini promozionali del libro stesso, nel senso che non sono poche le librerie e gli editori stessi, che organizzano gruppi di lettura al fine di effettuare la promozione del libro, agevolando la diffusione stessa dei testi. In questo modo promuovere un’opera scritta diventa facile, anche grazie ai numerosi canali di condivisione.
I book club sono degli strumenti diffusi in tutto il mondo. Alcuni paesi tuttavia, propongono delle modalità di organizzazione assai peculiari, come ad esempio New York, che concepisce i gruppi di lettura come uno strumento istruttivo serio e formale, proponendo persino la differenziazione dei generi letterari (molti incontri di gruppo sono organizzati in modo da discutere di un solo genere culturale, soprattutto per ragioni di ordine).
Guardando le antiche esperienze di New York e Londra, è possibile constatare come sia cambiata la concezione dei gruppi di lettura, per riflettere su come sia cambiato lo stesso modo di concepire i libri e la lettura.
Anche le principali città italiane, come Roma o Milano, vantano numerosi book club, e la maggior parte di essi devono la loro diffusione al sistema bibliotecario (pensiamo ad esempio al “Circolo della Lettura”, fondato a Roma, che a partire dal 2008 ha aperto la partecipazione a tutti coloro che condividono la passione per la lettura).
Ma qual è il segreto del successo di questa modalità di incontro? Probabilmente la semplicità della condivisione dei propri interessi con chi desidera condividerli insieme a noi.
I book club prima della pandemia erano concepiti come strumenti di condivisione “vis a vis“, nel senso che la presenza fisica dei lettori era un elemento fondamentale per l’esistenza stessa di un gruppo di lettura.
Gli interessati fissavano un titolo e si davano appuntamento per una nuova data, ripromettendosi di concentrarsi sulla lettura del testo scelto. La diffusione del Covid19 ha costretto a rivedere la concezione originaria dei book club, non potendo i lettori riunirsi fisicamente a causa dei lockdowns e delle sue conseguenze.
Ma se la tecnologia ci ha permesso di ridurre le distanze con la possibilità di mantenere i contatti con chi vive lontano, ci permette anche di condividere i nostri interessi a distanza, potendo organizzare dei veri e propri gruppi di lettura tramite videoconferenze o altri sistemi molto creativi.
Se a causa del virus ci troviamo in una condizione di isolamento, possiamo provare a reinventare nuovi modi per riunirci e discutere un libro online.
L’idea di creare e condividere gruppi di lettura in rete rappresenta anche un modo originale per diffondere l’importanza della lettura: quanti utenti evitano di partecipare ai gruppi in presenza a causa del poco tempo a disposizione? Molti lettori non vi presenziano a causa di difficoltà di spostamento materiale, o evitano di farlo per esigenze superiori o per il poco tempo a disposizione.
Creare un gruppo di lettura online permette di ridurre le barriere fisiche, e aumenta considerevolmente il numero di persone che decidono di avvicinarsi alla lettura e di condividere con altre persone interessi comuni e momenti di convivialità.
I gruppi di lettura online simulano la presenza faccia a faccia dei partecipanti, permettendo a questi ultimi di interagire contemporaneamente. Gli strumenti che vengono in genere utilizzati per realizzare una comunicazione sincrona tra i lettori sono quelli tradizionali: ovvero la videoconferenza, tramite delle vere e proprie applicazioni social, spesso gratuite, come ad esempio Whatsapp, Zoom, YouTube, Twitch.
In questo modo, qualunque utente, può organizzare delle vere e proprie riunioni online, che permettono di interagire contemporaneamente con più persone. Ogni book club può essere formato da un numero variabile di utenti, trattandosi di un gruppo a distanza è importante che vi sia la collaborazione costante di un moderatore che possa intervenire in caso di conflitti comunicativi tra i partecipanti.
Il vantaggio di questa modalità di riunione è evidente: a differenza dei gruppi in presenza, i partecipanti possono riunirsi con qualunque grado di frequenza, anche più volte nel corso di una settimana.
I book club online rappresentano una delle innovazioni più originali dei nostri tempi, non a caso sono organizzati con grande frequenza sui principali canali social, in particolare su Instagram, YouTube e il neo arrivato Twitch e su altre numerose piattaforme (sui social appena citati diventa facile partecipare ai gruppi di lettura, perché basta cercare i vari gruppi e richiederne l’iscrizione, nella maggior parte dei casi indicando soltanto il proprio nome e indirizzo email).
Naturalmente le modalità di condivisione e discussione cambiano da gruppo a gruppo, ma il risultato rimane sempre uguale: grazie agli incontri i partecipanti godono di un momento di socialità, ampliando la propria cultura e affinando le capacità di comunicazione. Nel contempo, gli editori e nel nostro caso i self publisher, trovano il modo per realizzare una campagna di diffusione del libro semplice e priva di rischi, attraverso un vero e proprio book marketing promosso tramite i social.
Come già detto nei paragrafi precedenti, la chiusura dovuta alla pandemia ha fatto esplodere letteralmente la voglia di vicinanza, mettendo in moto ogni forma di creatività, attraverso gli strumenti a disposizione, e che in tantissimi casi è riuscita nel suo intento.
Ne riporto qui alcuni:
Il Club del Libro, presente in rete da oltre 10 anni, possiamo considerarlo il primo e forse il più grande club del libro online nato in Italia. Ha una community composta da migliaia di lettori, dove sicuramente non avrete problemi a trovare qualcuno che condivide i vostri stessi gusti letterari.
Io vi consiglio di dare un’occhiata alla sezione “i libri del mese”, scoprire tutti i libri che sono stati letti dalla community, sintonizzarvi sul libro del mese corrente e partecipare alle discussioni che sono sempre aperte, anche per i libri dei mesi passati.
Machedavvero è il nome scelto per la community di Chiara Cecilia Santamaria. Chiara è una blogger e influencer poliedrica e dalle mille risorse, che il 4 maggio 2020 lancia il suo Book Club attraverso un video sul canale Youtube.
Machedavvero ha sempre condiviso le sue letture sul suo canale Instagram, poi grazie all’enorme seguito e all’interesse suscitato, ha deciso di dare vita a un book club, che non è solo un modo per parlare di ciò che più gli piace, ma soprattutto un sistema nuovo per incontrare la sua community e avvicinarsi a questa in un modo diverso. Il primo libro scelto per il gruppo di lettura è il famosissimo e molto discusso “Shantaram” di Gregory David Roberts.
Un altro posto molto bello dell’internet è senza dubbio il Circolo dei Lettori che con il suo canale Instagram raccoglie una community folta di appassionati lettori e scrittori. Consiglio di guardare sulla IGTV i suoi Social Reading!
Un modello di book club degno di nota è quello pensato dall’influencer Giulia Valentina. Giulia è una donna di trent’anni, arguta, ironica, brillante e conosciuta nella rete per i suoi TGIG (Thank God It’s Giulia), cioè delle “lezioni” tenute dal suo divano di casa sui modi di dire, “frasi fatte”, espressioni della lingua americana.
È anche una lettrice che ha inventato un book club che definisco ibrido. Come funziona: Giulia decide il libro oggetto di lettura condivisa e seleziona, attraverso un sistema di commenti sulla sua community, 15 ragazze e ragazzi a cui mandare la sua copia del libro. Ognuno di parteciparti lo riceverà a turno e dopo averlo letto (e soprattutto dopo averci scritto le proprie sensazioni) lo spedirà alla persona successiva.
Insomma un modo che sfrutta l’online e l’offline con grande creatività. Il contatto con la sua community è sì virtuale, ma allo stesso tempo reale: sfogliano lo stesso libro, si leggono le riflessioni, se ne scrivono delle nuove, si comunica. C’è un po’ di magia in tutto questo!
Giulia organizza anche dei bellissimi audiobook club, in questo momento sul suo profilo è in corso quello su Eshkol Nevo – L’ultima intervista.
Dopo questa brevissima carrellata di book club conosciuti e riconosciuti, (ne ho lasciati tantissimi per strada!), non avete anche voi voglia di crearne uno?
Probabilmente appena sarà possibile vivere una forma di normalità i book club in presenza torneranno prepotenti, anche perché, noi amanti dei libri, ne sentiamo davvero il bisogno, ma queste nuove modalità di incontro rimarranno in vita, ne sono certa. Perché allargano le visioni, moltiplicano le possibilità di confronto, eludono molte barriere comunicative, che per motivi vari creiamo senza rendercene conto.
Personalmente questi “sistemi” li ho trovati preziosi per rimanere a galla dalla solitudine del lockdown e dalla mia costante necessità di discutere di storie.
C’è un potere magico nei book club online: ci fanno scoprire il significato più autentico di rete. I confronti, lo scambio di pensieri hanno la capacità di unire menti e animi, superando il tempo e anche lo spazio (è proprio il caso di dirlo). Hanno il potere di rievocare storie di anni, secoli fa, per attualizzarle e riportarle in vita.
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