9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
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Molto spesso la critica che viene fatta al self-publishing è dovuta alla mancanza di controllo su quanto viene pubblicato.
Anche se si potrebbe replicare che i controllori in questo caso sono gli stessi lettori, che non continueranno mai a leggere un libro pessimo e mal editato, un autore che si dice indipendente dovrebbe essere in grado di effettuare da solo una prima valutazione su quanto scritto.
Come fare allora a scrivere un libro che sia all’altezza di quelli pubblicati dalle classiche case editrici, che ne rispetti gli stessi standard?
Vediamo i criteri da prendere in considerazione:
La velocità dell’azione dovrebbe variare, salire e scendere, come le onde in un oceano. Anche la storia più concitata dovrebbe avere ad un certo punto delle battute d’arresto, per creare la giusta suspense, quella tensione drammatica che tiene il lettore incollato al libro, desideroso di scoprire cosa accadrà dopo l’ultima pagina. Inoltre, la trama, dovrebbe essere anche il mezzo per stimolare alla riflessione i lettori, condividendo con loro il tuo punto di vista su un tema, un’idea, una visione personale del mondo.
Se ti trovi a pensare “lui non lo farebbe mai” o “lei non avrebbe mai parlato in quel modo”, allora, ci potrebbe essere un problema. Certo è una questione abbastanza soggettiva, ma controlla che i personaggi non siano troppo prevedibili, stereotipati e poco interessanti. Soprattutto, accertati che abbiano un qualche sviluppo, un cambiamento che avviene gradualmente nel corso della storia.
Assicurati di non stare dicendo la stessa cosa in modi diversi e che ogni parte del libro contribuisca a far progredire la trama. Per una descrizione sono sufficienti un paio di paragrafi e quando introduci un personaggio, non andare troppo a ritroso nella sua storia, limitati a ciò che è strettamente necessario al racconto.
Ciò significa che, dove possibile, la storia viene mostrata piuttosto che detta e la scrittura è attiva piuttosto che passiva. C’è una sottile differenza tra il mostrare e il raccontare, che però può distinguerti da uno scrittore alle prime armi.
Si deve leggere una frase o un passaggio più volte per capirne il significato, probabilmente a causa dell’incapacità dell’autore di esprimere le idee in modo chiaro, ai troppi errori di grammatica o ad un uso inappropriato della punteggiatura.
Bisogna tornare indietro tra le pagine per accertarsi di aver capito bene, a causa di una progressione illogica della trama, a un salto poco chiaro del punto di vista di chi racconta, oppure, (rassegnati) c’è un buco gigantesco nella trama.
Mancanza di immedesimazione. L’attenzione si concentra di più sulle parole che sulla storia, sintomo di un’errata sintassi o di un linguaggio inappropriato al contesto del racconto.
La buona scrittura è una scrittura chiara, così come le parole più semplici sono di solito quelle più efficaci; come sintetizzano molto bene gli americani “less in more”.
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Sì, sono buoni consigli! anche se vanno integrati da una buona copertina e da una parvenza di lancio pubblicitario.
Puoi aver scritto anche un capolavoro ma essendo un autore esordiente completamente sconosciuto se non acquisti forte visibilità, il che significa spendere molti soldi, non ti leggerà mai nessuno.
Giustissimo, per questo pubblichiamo anche post sul tema del merketing editoriale. Continuate a seguirci!