Il Conta caratteri immediato. Tool gratuito conta parole, lettere, spazi e altro…
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
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Saper creare copertine d’impatto è fondamentale per convincere qualcuno a comprare il nostro libro. Specie se questo lettore è un amante del cartaceo.
Sì, perché il cartaceo non è solo un libro, è anche un’opera d’arte visiva, un complemento d’arredo. Deve essere bello anche da vedere e da esporre nella propria libreria.
Molti ritengono che sia antietico, ignobile pensare che un lettore possa essere attratto dalla copertina e che acquisti il libro solo (o principalmente) per questo. Credono che questo tipo di lettori sia di “serie B”.
Nulla di più sbagliato. Io credo che, al contrario, sia giusto e onesto attrarre un lettore anche cpn la copertina. In fondo, essa è un’anticipazione grafica della nostra storia, giusto?
Ecco, allora, come crearne di ottime.
Prima di tutto cura l’immagine. È vero il detto secondo cui “un’immagine vale più di mille parole”. Specie se il lettore sta acquistando il libro sul Web o in una libreria dove è esposto “di faccia”.
L’immagine deve essere perfettamente in linea con il tema del libro. Deve emanare le stesse emozioni. Inserire il clown di It sulla copertina di un libro rosa non avrebbe avuto lo stesso effetto che ha avuto con l’opera di King, giusto?
Ma anche i colori sono fondamentali.
Il giallo e il nero si prestano più per i generi poliziesco, giallo, noir, thriller, hardboiled e così via. Il rosa e il bianco per commedie e storie d’amore, così come l’azzurro. Il nero, insieme a nuance più scure d’azzurro e blu, vanno benissimo per i fantasy, invece. Mentre il rosso può essere utilizzato per tutte quelle storie che hanno sullo sfondo violenza, azione e sangue a volontà. O sesso. Quindi, anche per l’erotico e l’horror (che non disdegna il nero, ovvio).
Mi raccomando: non far mai accavallare immagine e testo, altrimenti renderai incomprensibile ogni cosa. Con effetti disastrosi.
Il titolo deve essere scritto con caratteri chiari e di grande formato. Anche se il fantasy lo ama tanto, evita i caratteri in stile “menu da ristorante”, che simulano la scrittura a mano, insomma. Fanno effetto ma la reazione è sempre la stessa: che diavolo c’è scritto?
Il titolo deve essere posizionato sia sul bordo del libro (così da essere letto anche se il tuo lavoro viene esposto “di lato” in libreria), sia sulla prima di copertina, ovviamente.
E deve riprendere gli stessi colori dell’immagine e del resto della copertina. Ovviamente non deve accavallarsi con l’immagine, ma inserito in un punto in cui questa è più “libera”, per così dire.
In caso di immagini senza punti “vuoti”, si ricorre al box. Si crea un box che scherma l’immagine di sfondo, all’interno del quale si inserisce il titolo.
Come per la copertina, il titolo deve riflettere appieno il senso del libro. Deve subito stabilire una connessione tra te e il tuo lettore modello. Deve renderlo subito partecipe della storia e convincerlo a comprare.
In una delle mie prime videoguide riservate agli iscritti alla mia newsletter gratuita su www.viverediscrittura.it, faccio l’esempio di “Profondo rosso”. Non si tratta di un libro, lo so, ma, in due parole, si dà subito l’idea di ciò che ci si troverà davanti, al cinema: il rosso del sangue e l’ignoto abisso del “profondo”.
La sinossi, solitamente, va in quarta di copertina. Dietro, per capirci. Sulle pagine Web, invece, è una sezione a parte.
Molti credono che la sinossi debba raccontare per filo e per segno il libro. In realtà non è così. La sinossi deve essere breve, concisa e descrivere in poche parole l’atmosfera, i personaggi principali, la trama e, soprattutto, le emozioni del tuo libro (parlando sempre di narrativa, ovvio).
Fa’ in modo che la tua sinossi sia ben posizionata in copertina, che non si sovrapponga ad eventuali immagini e che sia scritta in modo chiaro. Sinossi troppo lunghe, per forza di cose, ti costringeranno a ridurre il carattere e, quindi, ad abbassarne l’indice di leggibilità.
Vuoi che manchi proprio la biografia? No, dà!
In un libro non è così importante come il resto degli elementi, ma deve esserci. Magari corredata dalla foto del tuo viso. Il lettore vuole avere un’idea di chi abbia scritto quel libro.
È giovane? Laureato? Uomo? Donna? Scrive per mestiere o è un appassionato? Queste risposte deve trovarle nella tua piccola, ma significativa biografia.
Generalizza le tue esperienze e metti solo il necessario. Non entrare nei dettagli. Magari inserisci il link al tuo sito personale per chiunque volesse approfondire la tua conoscenza o contattarti.
Mai inserire più di 3 elementi per sezione.
Sul dorso deve esserci il titolo e il tuo nome. Solo se avanza spazio, anche il genere. Ma è molto facoltativo.
In prima di copertina solo l’immagine, il titolo e il tuo nome. Puoi inserire anche il genere, ma molto piccolo, così che non richiami l’attenzione. Molti scrivono solo “romanzo”. Io amo scrivere anche il genere, invece.
In quarta, infine, metterei sinossi, biografia ed eventuali link di approfondimento.
Perché tutto ciò? Perché, inserire più di 3 elementi per volta, vuol dire mettere il lettore dinanzi a un eccesso di informazione, confonderlo. E la confusione porta all’arresa. Il lettore andrà via senza comprare il tuo libro.
Dagli solo 3 informazioni per volta, invece, e lui saprà dove guardare. La sua mente capterà i concetti principali e non andrà in confusione.
Questo è quanto, anche stavolta. Alla prossima e occhio alla penna!
Roberto Tartaglia
Giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale è www.robertotartaglia.com.
Presente anche su Youtube (https://www.youtube.com/rotartaglia), Facebook (https://www.facebook.com/Roberto.P.Tartaglia), Twitter (https://twitter.com/rotartaglia) e Google+ (https://plus.google.com/u/0/102819774398765592106/posts).
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