
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
Se sei alle prese con la scrittura di un libro tieni a mente che:
L’apparenza inganna (cit.)
Ci sono tre periodi nella vita: la giovinezza, la mezza età e l’apparire.
(Nelson Rockefeller)
Siamo tutti impostori in questo mondo, noi tutti facciamo finta di essere qualcosa che non siamo.
(Richard Bach)
Sii quello che sembri.
(Lewis Carroll)
Chi si aspetta che nel mondo i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni coi sonagli sarà sempre loro preda e il loro zimbello.
(Arthur Schopenhauer)
Scusa, mi sono fatto prendere la mano, ne avrei scritte anche altre ma la mia indole (nascosta) da editor (mancato e pignolo) me l’ha proibito.
Cosa voglio dire?
Che siccome la scrittura è imitazione della vita (mimesi diceva Aristotele), allora per i nostri personaggi, i tuoi personaggi, non possono non esserci che due facce: il vero personaggio e la sua caratterizzazione.
La caratterizzazione è la somma di tutte le qualità osservabili in un essere umano, tutto ciò che è possibile conoscere attraverso un attento esame: età, quoziente intellettivo; sesso o sensualità; modo di parlare, gestualità; grado d’istruzione e lavoro; personalità e nevrosi; valori e atteggiamenti, ecc…sono tutti aspetti umani che potremmo giungere a conoscere prendendo quotidianamente appunti su qualcuno.
La totalità di questi tratti rende ogni persona unica nel suo genere.
La caratterizzazione denota in modo totale l’apparenza di un personaggio: essa è la somma di tutti i tratti visibili e dei suoi comportamenti ma non è il personaggio.
Il vero personaggio, infatti, si rivela attraverso le scelte che compie sotto pressione: maggiore è la pressione, maggiore sarà la sua efficacia ed il suo mostrarsi al lettore.
Mi viene da pensare a 1q84 di Murakami.
L’hai letto?
Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L’autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all’appuntamento importante che l’aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: “Non si lasci ingannare dalle apparenze.
Ecco ora non pensare che l’abbia fatto apposta sul discorso delle apparenze…prenditela con Murakami.
Quello su cui vorrei focalizzassi la tua attenzione è però questo:
La protagonista sin dalle primissime pagine del (magnifico) romanzo di Murakami viene messa davanti alla prima importante una scelta: scendere dal taxi e prendere quella scala d’emergenza oppure no?
In questo modo il lettore in seguito alla scelta di Aomame inizia a farsi un’idea ben precisa (e vera) del personaggio Aomame.
Il vero personaggio, infatti, si rivela attraverso le scelte che compie sotto pressione: maggiore è la pressione, maggiore sarà la sua efficacia ed il suo mostrarsi al lettore.
Murakami è un maestro indiscusso, basterebbero anche solo le prime 10 pagine di 1q84 per impiantare un corso di scrittura.
Quali scelte hai posto dinanzi al tuo protagonista? E quante pagine hai aspettato per farlo?
Pensaci.
Torniamo alla caratterizzazione.
Anche la caratterizzazione è fondamentale e serve a due scopi: incuriosire e convincere.
Incuriosire: il lettore sa che l’apparenza di un personaggio non è la sua realtà, e che altro non è che la sua rappresentazione, la maschera di una personalità messa tra il mondo e il vero personaggio che si nasconde dietro il travestimento.
Ritorno con l’esempio di 1q84, sempre nelle primissime pagine Murakami racconta al lettore proprio di questa “maschera” indossata da Aomame per affrontare la realtà: scelta narrativa portata all’estremo dato che Aomame è particolarmente condizionata proprio dalle espressioni del suo viso e cerca in ogni momento di nasconderle.
Una volta che è stata agganciata la curiosità del lettore, la storia consiste (anche) in una serie di rivelazioni che rispondono a queste domande.
Impara le regole come un professionista, così potrai infrangerle come un’artista diceva Picasso (beccati quest’altra citazione).
Ma è vero.
Scrivere è un mestiere con le sue regole (da infrangere). Ma devi conoscerle, prima.
Proseguiamo.
Dopo incuriosire viene Convincere: una caratterizzazione ben architettata e ben disegnata unisce capacità (mentali e fisiche) e comportamenti (emotivi e vebali) che incoraggiano il lettorea credere nel personaggio inventato come se fosse vero.
Il lettore sa che storie e personaggi non sono reali, ma come ho già detto con l’esempio dello Scarafaggio di F.Kafka qui, se lo scrittore sa Convincere il lettore si lascia coinvolgere dalla narrazione e sospende l’incredulità, accettando temporaneamente di credere alle azioni e reazioni dei personaggi, senza dubbi e senza discutere.
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Fantastico!!!!!!!!!!!!!!
Grazie per i consigli Donato, ma io la penso in un altro modo, infatti oggi giorno i lettori preferiscono leggere libri di autori di fama e tralasciano le letture dei scrittori emergenti, purtroppo, pensando di leggere porcherie, ma molte volte si sbagliano, perché si trovano degli scrittori emergenti che superano questi maestri scrivendo libri avventurosi dove il protagonista diventa un eroe ed attira la passione di leggere le sue avventure, che le fa vivere nella scrittura, ma c’è sempre un ma… ed è quello delle case editrici, le quali, molte non leggono il libro, per mancanza di tempo, ma a loro interessa soltanto che questo stia sui portali internet e forse nelle librerie, per far vedere che hanno infiniti scrittori, ma non fanno a loro propaganda della bontà dell’ opera, questo è il vero problema… anche Voi usate questo sistema e l’ho notato che non fate scrivere all’autore la sinossi dell’opera, oltre a fare un po’ di propaganda al libro…. mi dispiace averlo detto , ma con voi ho già avuto questa esperienza con il mio libro STORIE E RACCONTI… infatti aveva necessità di avere delle correzioni, io non mi era accorto, purtroppo non sono mai state fatte ed il libro così è morto….infatti il lettore, ha il vizio del passa sempre parola quando legge un buon libro e lo fa leggere agli altri.
Ciao Enzo, grazie per il tuo commento questo mi da modo di fare chiarezza su diversi importanti aspetti che sollevi.
Youcanprint è un selfpublishing e come ben sai non esiste selezione essendo una piattaforma di autopubblicazione. La selezione la fanno i lettori dopo quando il libro è pubblicato, se il libro è scritto bene e la storia vale si farà strada, altrimenti no.
Il fatto di essere un selfpublishing quindi implica che non correggiamo i testi, ma attenzione, abbiamo diversi servizi (a pagamento, ma comunque a buon mercato) di editing e correzione bozze svolti da professionisti: se non si vuole rischiare di pubblicare un libro con errori di battitura ecc… il modo quindi c’è.
Permettimi anche di dire che sono solo in parte d’accordo anche sul fatto che è “colpa” dei lettori che tendono a leggere solo scrittori “famosi” un pò è vero ma la “colpa”, permettimi non solo dei lettori ma anche in parte di quel genere di scrittori che sentendosi il più delle volte degli Hemingway, non studiano e Non credono di doversi migliorare, ma ripeto, se un kluibro è bello e la storia funziona puoi essere anche il sig. Nessuno ma il tuo libro si farà strada.
Questo te lo posso garantire visto che sono 10 anni che lavoro in questo settore (l’unico in cui abbia mai lavorato) e posso dirti che abbiamo versato quasi 2 milioni di euro i diritti d’autore, ripeto 2 milioni di euro in diritti d’autore a persone (scrittori) completamente sconosciuti al grande pubblico eppure hanno venduto.
Sono d’accordo con te quando dici che ci sono tanti scrittori sconosciuti che invece, superano di gran lunga scrittori più famosi e blasonati, ma stai pur certo che le vendite reali ed i guadagni di questi sconosciuti sono superiori anche se non appaiono agli onori della cronaca…
Grazie Enzo continua a seguirci!
Sempre perfetto nei tuoi consigli! Grazie
Ciao Elena, grazie continua a seguirci e commentare, i vostri commenti mi servono per capire se apprezzate 🙂
I commenti sono sprecati. Sono d’accordo con quanto scrivi. Continua a darci consigli. Antonio
Ciao Antonio grazie per il tuo commento che non sono mai sprecati anzi!
Salve, sono onorato del tuo interessamento.
Scrivere non è facile quindi essendo un debuttante le tue critiche sono oro per me.
Grazie
Ciao Giovanni! Grazie e continua a seguirci!!!
Certo, se magari in futuro dessi uno sguardo al mio libro sarei contento di sapere cosa pensi.
ciao Giovanni ti chiedo scusa, ma il tuo libro me lo hai inviato?
dammi una mail
la mail è [email protected]
Grazie Donato, in parte sono d’accordo ed ecco il motivo per cui do a voi i miei scritti, però una vostra guardatina al libro, non farebbe male affinché l’autore potesse far meglio… certo pagando si hanno tutti i privilegi… ma l’autore emergente è un pivello, insomma è come un bambino che non avrebbe, forse, la possibilità per pagare il correttore, magari pensasse che con la vendita del libro potrebbe sopperire alle eventuali spese… insomma si crede di vivere in famiglia, dimenticandosi che senza denaro non si dicono messe, come dicono a Napoli…. siamo tutti affamati di soldi, purtroppo, ma una guardatina ad un libro e trovando degli errori e questi fossero comunicati all’autore, lo farebbe felice…. e lavorerebbe tranquillo non ti sembra fosse una buona azione?. Spero di si… Ti saluto. Enzo Vitale
Caro Donato secondo me quello che fai è utilissimo e a chiunque voglia iniziare a scrivere un libro, ma penso anche ai più esperti. Quindi grazie e avanti così!. Beppe
e grazie Beppe! Sei davvero gentile! Se hai bisogno di aiuto scrivimi
ma non tutti gli scrittori emergenti hanno possibilità economiche per far correggere i suoi scritti, quindi loro pensano che la casa editrice vada loro in contro con trattenergli sulla vendita del libro la spesa affrontata per le eventuali correzioni, questo è il dilemma…e molti rinunziano a scrivere, quello che anche io sto pensando di fare, giustamente, quando non vedo venduto un mio libro, giudicandolo spazzatura, quindi non merito di scriverne altri…è una perdita di tempo, così la penso io. Ciao Donato, ma bisogna essere drastici per raggiungere un avvenire nella vita e non perdere tempo. Enzo Vitale