9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
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Ascoltare audiolibri coinvolge emotivamente molto di più che guardare un film. È ciò che emerge da una ricerca che Ucl Consultants, ente di ricerca con sede a Londra, ha eseguito insieme ad Audible (società di Amazon leader mondiale nella produzione e nella distribuzione di audiolibri) lo scorso anno.
Come abbiamo spiegato in un recente articolo, il mercato degli audiolibri è in costante crescita: sono sempre di più sia i lettori che scelgono di leggere ascoltando, sia gli autori che decidono di affidare le loro opere al mercato dell’audiolibro.
Il fatturato, nel settore degli audiolibri, è aumentato sensibilmente (circa il 23% in un anno negli Usa), così come ha visto un forte incremento il numero di titoli pubblicati.
Ma quale impatto ha sul lettore, dal punto di vista emotivo e cognitivo, l’ascolto di un audiolibro? È la domanda che si sono posta gli esperti dell’University College London Consultants, che insieme al team di Audible hanno realizzato una ricerca per scoprire qualcosa in più sui lettori di audiolibri e per comprendere in che modo questo modo di fruire le narrazioni possa influire sul coinvolgimento emotivo.
La ricerca ha coinvolto 95 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni, ai quali sono state presentate otto storie, quattro in audiolibro e quattro in video.
Sono state scelte opere di narrativa appartenenti a quattro generi diversi: Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e Grandi speranze di Charles Dickens per la letteratura classica; La ragazza del treno di Paula Hawkins e Il Codice Da Vinci di Dan Brown per i romanzi d’azione; Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle e Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris per la crime fiction; Alien di Christopher Golden e Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Game of Thrones) di George R. R. Martin per il genere fantascienza/fantasy.
Ogni testo è stato selezionato sia perché è un noto esempio del genere di appartenenza, sia perché era disponibile sia in audiolibro, sia in adattamento cinematografico. Per ogni testo, i ricercatori hanno estratto una scena emotivamente carica e dai contenuti audio e video il più simili possibile.
I partecipanti sono stati dotati di un sensore da polso che ha catturato la loro frequenza cardiaca e altri parametri fisiologici. Così, mentre la fruizione dell’opera era in corso, il team ha misurato le loro risposte fisiologiche.
Al termine della visione o dell’ascolto, poi, ogni partecipante ha risposto a un questionario sul coinvolgimento emotivo, sulla comprensione narrativa, sul livello di attenzione.
I partecipanti hanno riferito che i video sono stati più coinvolgenti degli audiolibri di circa il 15% in media. E hanno anche affermato di aver trovato più facilmente comprensibili le scene video rispetto a quelle audio.
Tuttavia, le misurazioni fisiologiche hanno fatto emergere il contrario: i partecipanti sono stati maggiormente coinvolti dall’ascolto degli audiolibri rispetto alla visione dei video. La loro frequenza cardiaca, infatti, era più elevata in fase di ascolto di circa due battiti al minuto, così come più alta (di circa un terzo di grado) era la loro temperatura corporea. Più alta anche la conduttanza della pelle. Insomma, i dati fisiologici hanno dimostrato risposte più forti per l’audiolibro rispetto al video.
Ciò significa che ascoltare una storia è un processo più attivo rispetto alla visione della stessa narrazione. Durante l’ascolto, lo spettatore simula mentalmente la narrazione, al contrario dello spettatore del video, che la elabora passivamente. Ciò richiede uno sforzo maggiore, che si concretizza in un aumento della frequenza cardiaca.
In conclusione, così come evidenziato dalla ricerca, i partecipanti si sono percepiti più impegnati e concentrati durante la visione delle narrazioni, ma le loro risposte fisiologiche hanno rilevato il contrario, cioè un loro maggior coinvolgimento cognitivo ed emotivo durante l’ascolto degli audiolibri.
Secondo i ricercatori, questa differenza tra le sensazioni percepite e quelle rilevate è giustificata dal fatto che le narrazioni audio vengono giudicate meno coinvolgenti perché le immagini nella mente dell’ascoltatore potrebbero essere meno vivide e dettagliate rispetto a quelle che appaiono sullo schermo. Tuttavia, e proprio per questo motivo, l’elaborazione di quelle immagini richiede un maggiore impegno cognitivo ed emotivo e, quindi, un maggiore coinvolgimento.
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