Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
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Come scrivere una sceneggiatura teatrale?
La sceneggiatura teatrale è un particolare progetto editoriale che dà luogo alla nascita di una rappresentazione. Molti studiosi pensano che la rappresentazione teatrale abbia origini molto antiche, ovvero che parta addirittura dall’età primitiva, anche se, concretamente, la prima rappresentazione teatrale viene sostanzialmente attribuita ai Greci.
Al di là delle origini, e della storia antichissima che vede protagonisti i grandi drammaturghi come Eschilo, ancora oggi la sceneggiatura teatrale continua a riscuotere grande successo tra gli appassionati di questo genere. Ecco perché sono tanti gli autori che si chiedono come si possa scrivere correttamente, quali siano i primi passi da muovere e come realizzarne una di successo. Nel corso di questa guida vedremo insieme come scrivere una sceneggiatura teatrale, partendo da zero. Iniziamo!
La sceneggiatura può essere definita come una creazione di grande importanza, considerando che al suo “interno” si rinvengono tutti i fattori che consentono di ottenere o meno una commedia di successo. In primis, è bene tenere in mente, mentre la si scrive, l’importanza dei dialoghi dei personaggi coinvolti nella sceneggiatura.
È poi molto importante descrivere con attenzione tutte le azioni che costituiscono la rappresentazione stessa. A monte di tutto troviamo infine lo sceneggiatore, che non è altro che l’autore: il professionista che si occupa di mettere nero su bianco la storia e proporla al pubblico.
A questo punto dobbiamo soffermarci, passo dopo passo, su come scrivere concretamene la sceneggiatura di una commedia teatrale. La risposta può sembrare scontata non lo è: ci sono infatti dei criteri importanti da rispettare, nonché dei suggerimenti relativi ai passaggi e ai contenuti della sceneggiatura. Vediamo insieme come procedere.
Ecco il primo passo fondamentale che consente di scrivere una buona sceneggiatura teatrale: partire da un’idea avvincente, che sia in grado di coinvolgere i lettori. La sceneggiatura di una commedia teatrale, infatti, deve cercare di essere prevalentemente originale, ovvero scritta partendo da un’idea totalmente nuova o al massimo solo parzialmente ricalcata su testi già esistenti, scritti da altri autori (ad esempio romanzi).
Sinteticamente possiamo affermare che la struttura corretta da seguire è la seguente: partire da un’idea principale per poi estendere la trattazione al soggetto, raccontando la storia in modo sintetico.
La trattazione completa e ampia si ha infatti nel cosiddetto “trattamento”, che è la fase della trattazione in cui l’autore descrive a fondo e nei particolari le ambientazioni e quelle che vivono i personaggi coinvolti nella trattazione.
L’autore, per evitare di confondersi, deve aiutarsi con una scaletta, mettendo nero su bianco tutti questi dettagli. Nella scaletta, preferibilmente da redigere a mano, devono essere elencati tutti i momenti delle varie scene, anche per facilitare un eventuale lavoro di correzione.
Bisogna poi tenere conto di un altro fattore: abbiamo detto che qualunque genere di sceneggiatura parte da “un’idea” che deve essere messa subito nero su bianco dall’autore, anche se inizialmente si tratterà di una semplice bozza da modificare e rimodificare nel proseguo della trattazione.
Ciò infatti non equivale a dire che l’autore deve scrivere la trama, perché tra idea e trama c’è una differenza sostanziale: l’idea serve semplicemente a riassumere, sinteticamente, la commedia che l’autore sta scrivendo, mentre la trama deve essere più approfondita e dettagliata. L’idea, infine, non deve essere “grande”, nel senso che l’autore deve semplicemente lanciarsi in un progetto dando sfogo alla propria creatività, senza fare confronti con altre sceneggiature già esistenti.
Alla creazione dell’idea deve seguire l’accurata determinazione del soggetto principale della rappresentazione teatrale. Si può dunque procedere a descrivere tutte le ambientazioni e le “caratteristiche” del protagonista, evitando di perdersi in dialoghi lunghi e troppo dettagliati (è sufficiente scrivere una sola pagina).
A questo punto si può provare ad avviare nella sceneggiatura una descrizione ambientale, per poi focalizzarsi sul protagonista, mettendone in particolar modo in evidenza l’aspetto fisico, i suoi tratti caratteriali e le problematiche di vita. Successivamente si devono descrivere i suoi “problemi”, nonché il modo in cui il protagonista li affronta, cercando per questa via di far sfociare il discorso della sceneggiatura sulla scena madre (cioè sulla modalità con cui il protagonista risolve i suoi problemi).
Cercando di essere molto brevi, infine, bisogna poi dedicare un paio di righe alla parte finale della vicenda. Uno dei segreti più preziosi per creare una buona sceneggiatura teatrale? Cerca di esaltare i suoi punti deboli, evitando di nasconderli, per creare un personaggio verosimile ricco di umanità.
La fase più impegnativa della creazione di una sceneggiatura teatrale, ma anche la più importante, è quella del “trattamento”. All’interno di questa fase è fondamentale mettere il protagonista di fronte ai propri “limiti”, mettendo nero su bianco i dialoghi più importanti e facendo in modo di trasformare i dialoghi scritti in azioni concrete.
Questo per permettere agli spettatori di immedesimarsi nella sceneggiatura. Fatto ciò dobbiamo iniziare a dare apertura anche agli altri protagonisti, che in base alla storia possono essere nemici o amici del protagonista principale.
L’azione concreta della sceneggiatura deve cominciare nel momento in cui il personaggio principale prende atto della necessità di cambiare la sua vita, per dare una svolta. Per questa via si deve dunque realizzare il colpo di scena, mettendolo nero su bianco (immaginiamo il protagonista che, per dare una svolta alla sua vita, decide di partire e cambiare lavoro).
Più grande è la gravità dei suoi problemi, maggiore sarà l’interesse del pubblico a seguire la vicenda. Arrivando a questo punto puoi iniziare a parlare di tutte le difficoltà dell’azione del protagonista, proseguendo poi con la trattazione della risoluzione della vicenda, concludendo con un finale negativo o positivo.
Per scrivere una buona sceneggiatura teatrale è consigliabile riportare anche i dialoghi dei personaggi, fornendo anche qualche dettaglio sulle loro intenzioni. È necessario descrivere le azioni che il protagonisti e gli altri personaggi compiono, nonché gli ambienti in cui si svolgono le loro azioni. È importante che ogni personaggio della sceneggiatura teatrale mostri una propria personalità, il modo di comportarsi e la sua storia.
Non va mai trascurata l’importanza di quest’ultima, ovvero della trama, che rappresenta una responsabilità dello sceneggiatore: se questa non risultasse avvincente, difficilmente la sceneggiatura teatrale potrà avere successo.
Come deve essere impostata, concretamente, una sceneggiatura teatrale dal punto di vista scritturale? In primis bisogna creare una pagina in cui decidere il titolo della sceneggiatura della commedia teatrale e la sua durata complessiva, compreso il tuo nome e cognome.
La regia deve essere scritta preferibilmente in corsivo, per differenziarla dalla rimanente sceneggiatura. È importante usare un font che riproduca molto similmente la scrittura di una macchina da scrivere: per ogni scena che viene descritta nella sceneggiatura è importante inserire le cosiddette “slug lines”.
Si tratta di indicazioni relative all’ambiente e al momento temporale dell’azione dei personaggi (se di giorno, ad esempio). Il nome del personaggio protagonista deve essere scritto in maiuscolo.
Fai attenzione a non superare la durata di un minuto per ogni pagina scritta (tieni conto che le sceneggiature teatrali si distinguono notevolmente dai libri, nel senso che hanno una lunghezza e una struttura totalmente diverse).
Curati i contenuti e la struttura della sceneggiatura teatrale, non rimane altro che ridefinirla. Durante questa fase bisogna rileggere con cura il lavoro, in modo da eliminare difetti e sviste, senza cercare la perfezione.
Successivamente, a lavoro terminato, consigliamo di far leggere il contenuto ad altre persone, magari con gusti differenti, in modo da riceverne l’opinione. Le critiche possono aiutarti a migliorare il lavoro e renderlo più completo: è bene accettare qualunque critica o commento negativo.
La revisione della sceneggiatura va fatta preferibilmente a mente fresca, anche più volte prima di considerare il lavoro definitivamente terminato. Nel momento in cui avrai tutte le informazioni in mano, sia sul contenuto che sulla struttura, potrai iniziare seriamente la scrittura del contenuto.
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