Il Conta caratteri immediato. Tool gratuito conta parole, lettere, spazi e altro…
Il Tool online di Youcanprint gratuito che ti permette di contare i caratteri di un testo con e senza gli spazi, contare le parole, contare le lettere e...
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Le parole brevi tendono ad essere più potenti e meno pretenziose delle parole lunghe.
Stupro è una parola molto più potente di violenza sessuale.
Stop! è più forte di fermati.
Il modo più veloce per convincerti di questo è leggere Baricco o Hemingway
Meno parole usi per esprimere un’idea, più impatto avrà quell’idea.
Quando sei in fase di revisione cerca sempre di tagliare e accorciare le frasi con parole più dense e brevi: ciò che la gente non conosce può benissimo diventare sconosciuto, oppure qualcosa di impossibile da immaginare diventa inconcepibile e così via…
Le parole che i tuoi lettori possono non comprendere sono prive di qualsiasi potere (anche se nella tua mente invece ce l’hanno).
Una parola la puoi definire familiare se ti viene facile da pensarla ma non fa parte di una tua specifica conoscenza (per esempio termini che derivano dalla tua laurea in informatica ecc…)
I verbi attivi fanno qualcosa, i verbi inattivi sono qualcosa.
Otterrai più attenzione dai tuoi lettori se invece di usare il verbo essere (è, era, sarà) usi verbi d’azione o movimento, esempio: …stava in piedi, invece di era in piedi dietro la scrivania).
Verbi e parole che esprimono azione sono la principale sorgente d’energia per la tua narrazione. Se i verbi che usi sono deboli, nessuna modifica o riscrittura potrà evitare di annoiare il lettore.
In generale, i verbi sono più deboli quando non sono specifici o non attivi o sono necessariamente dipendenti da avverbi per essere compresi.
I verbi più forti ti permettono di ridurre le parole nella tua frase, aiutandoti così ad eliminare gli avverbi e a confezionare frasi in modo da rendere la lettura più avvincente.
Esempio: invece del verbo guardare puoi usare: fissare, squadrare, esaminare…
Attenzione anche agli avverbi, usane il meno possibile: quale delle due frasi è più efficace secondo te?
Antonio mangiò velocemente la sua cena prima di cadere in un sonno profondo…
Antonio divorò la sua cena, poi crollò addormentato.
Non cercare aggettivi quando puoi trovare un sostantivo che da solo svolge bene il suo compito.
In molti casi gli aggettivi sono necessari e svolgono un grande lavoro, ma molto spesso sono usati anche quando non servono.
Prima di scrivere un sostantivo accompagnato da uno o più aggettivi, chiediti se esiste un sostantivo che da solo può comunicare le stesse informazioni: invece di raccontare di “un cane nero” forse potresti scrivere qualcosa riguardo un “Doberman”.
Invece di parlare di una grande casa non sarebbe meglio scrivere di una villa?
Se devi parlare di un comportamento crudele, forse è meglio se parli di barbarie o brutalità?
Guarda queste due frasi:
Un uomo è appena entrato nella stanza
Un prete è appena entrato nella stanza
Quale delle due è più interessante? Certamente quella dove si parla di un prete che entra nella stanza, meglio ancora se fosse stato più specifico come un Vescovo, o un Prelato…
Quando sostituisci una parola generica con una più specifici stai sicuramente migliorando la tua scrittura
Se invece di scrivere che il tuo protagonista sta guidando un’automobile, scrivi che sta guidando una Jaguar certamente stai specificando meglio e creando maggiore interesse e maggiore caratterizzazione: la Jaguar è sinonimo di velocità e di denaro, quindi usa la Jaguar solo se è in linea con quello che vuoi comunicare al tuo lettore.
Ripassiamo alcuni concetti già conosciuti ai tempi della scuola.
Un verbo è alla forma attiva quando il soggetto della frase compie l’azione.
Esempio:
Antonio raccolse la borsa è nella forma attiva perché il soggetto, Antonio, compie l’azione, invece al contrario: la borsa è stata raccolta da Antonio è passivo perché il soggetto, la borsa, ha subito l’azione.
La forma attiva è quella che ci interessa di più ed è quella che maggiormente viene usata nella scrittura perché crea nel lettore un maggior senso di attenzione, è generalmente più breve da scrivere e quindi da capire, è più diretta e crea quel senso accadimento.
Quindi cerca di usare più spesso la forma attiva, ma ci sono delle eccezioni.
Quando il soggetto dell’azione è un oggetto importante e vuoi dargli maggiore importanza ed enfasi è meglio usare la forma passiva.
Esempio:
Dei vandali mercoledì scorso hanno graffiato la mia macchina (attiva)
La mia macchina è stata graffiata da dei vandali mercoledì scorso (passiva)
Questo genere di parole sono quelle a cui vuoi che il lettore ponga la massima attenzione, per questo conviene sempre metterle alla fine della frase, guarda questi esempi:
Vengo per seppellirti, non per parlarti. (meno effetto)
Non vengo per parlarti, ma per seppellirti. (più effetto)
Dentro il mio cuore ci sei tu, ma se vuoi spezzarmelo fai pure…
Se vuoi spezzarmi il cuore fallo pure… ma ricordati che dentro ci sei tu!
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Per esempio abbiamo parlato dell’importanza degli incipit qui, e dell’incidente scatenante qui.
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Non è facile adottare questa continua sintesi ,anche se l’uso di termini forti ,diventa accattivante.Tuttavia ci sono dei momenti nel libro in cui l’autore potrebbe voler ampliare i suoi concetti per sviluppare di più la parte riflessiva e descrittiva del racconto.I tempi sono cambiati, da quando il Manzoni nei”Promessi sposi”, si dilungava nelle sue splendide e poetiche descrizioni.
si Giovanna hai ragione i tempi sono davvero cambiati…