Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Tanto per cominciare ricorda sempre che devi usare il se seguito dal congiuntivo quando dopo trovi una condizione Esempio: Sarei molto felice se tu...
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Che tu ci creda o meno, scrivere la biografia per molti autori risulta essere un compito piuttosto ostico. Attraverso le sue righe, uno scrittore presenta se stesso, il proprio lavoro, mettendosi in qualche modo a nudo davanti al proprio pubblico. Accanto alla sinossi (ovvero il riassunto completo dell’opera letteraria, che include gli elementi più significativi del manoscritto, i colpi di scena, la struttura centrale e qualche riferimento alle articolazioni secondarie che hanno un peso nella trama), la bio è un complemento fondamentale della tua proposta a una casa editrice piccola o grande che sia oppure a un’agenzia letteraria che tratta il self-publishing.
La biografia autore è una sorta di curriculum letterario, una presentazione breve, professionale e chiara di te, in cui andrai a descrivere i momenti più importanti della carriera artistica, includendo anche parte del tuo mondo (il percorso di studi, le influenze, gli eventuali stili da cui trai ispirazione e quant’altro). Redigere la bio non è difficile, ma neppure una cosa da poco. Se sei a corto di idee oppure è la tua prima esperienza, permettimi di darti qualche consiglio utile per aprire le porte del successo.
Prima di iniziare, cerchiamo di fare chiarezza. La biografia autore è una breve presentazione di te, in terza persona. Non puoi ometterla perché oltre ad essere poco professionale, causa l’allontanamento di potenziali lettori, perdendo l’opportunità di connetterti con un pubblico di destinazione più vasto. In più, rischi di ridurre le vendite dei tuoi libri, e non credo sia ciò che vuoi davvero, soprattutto se intendi intraprendere una carriera da scrittore, giusto?
Se mi permetti di darti un consiglio spassionato, quando ti trovi davanti allo schermo del tuo PC, mani alla tastiera, ricorda che non serve a nulla dilungarti, anzi potrebbe essere controproducente perché finirebbe per annoiare in primis l’editore e poi il tuo pubblico.
In questo ambito, il concetto di less is more vale davvero oro, per cui fai tesoro di questo primo consiglio. Essere conciso, ma al tempo stesso concreto ed efficace, ti premierà.
Ti starai chiedendo, a questo punto, cosa inserire nella bio per apparire simpatico, interessante e, soprattutto, per attirare l’attenzione di chi sta per leggere il tuo manoscritto: semplice, aggiungi solo quelle informazioni che serviranno ad individuarti (hai presente quelle che difficilmente si potranno dimenticare?) a renderti unico in un campo così competitivo.
Una buona presentazione autore deve contenere oltre al nome, al cognome e (se preferisci) all’età, la città di nascita ed eventualmente quella d’adozione, la professione soprattutto se questi dettagli hanno qualcosa a che vedere con il tuo manoscritto. Un esempio? La trama è ambientata a Parigi, un luogo a te molto caro dove hai trascorso i primi anni della tua infanzia o dell’adolescenza oppure dove da recente ti sei trasferito: ecco questo gioca molto a tuo favore anche perché rende più credibili e affidabili le descrizioni presenti nel testo.
La parole chiave nella stesura della bio è: semplicità. Evita di farcire la presentazione con termini incomprensibili, o con un linguaggio fin troppo aulico. Le informazioni che inserirai dovranno essere capite da tutti, indipendentemente dal tuo livello e dalla tua preparazione culturale.
Scrivi in italiano corretto: non è una banalità, ma per poter essere preso in considerazione dall’editore e dal tuo pubblico devi assolutamente evitare refusi, una sintassi stramba o preposizioni troppo lunghe.
Ovviamente, evita le descrizioni magniloquenti e le auto-celebrazioni, ma cerca di rispecchiare lo stile del tuo libro. Nello specifico, se il romanzo è di tipo comico, divertente, allora rendi simpatica la tua bio con battute di spirito, con aneddoti che strappano una risata. Allo stesso modo, se hai fatto delle esperienze particolari nella tua vita che possono influenzare il manoscritto, vale la pena citarle. Un esempio potrebbe essere quello di accennare alla tua eventuale laurea in medicina se il libro è ambientato in ospedale.
La lunghezza di una bio autore standard è di 200-250 parole totali. Come ti dicevo prima non serve a nulla dilungarti, raccontare la storia della tua vita: la gente che ama leggere, non apprezza i giri di parole perché sono noiosi e rubano tempo prezioso. Racconta tutto quello che ritieni utile e significativo non solo per te ma soprattutto per il tuo pubblico.
Nei primi passaggi abbiamo definito la biografia come un curriculum letterario, ma ricorda che non stai cercando un lavoro e se sei automunito o meno, non interessa assolutamente a nessuno. Metti da parte la tua eventuale mancanza di autostima (o, al contrario l’eccessiva fiducia in te stesso) e inizia a parlare di te, presentandoti come faresti con uno sconosciuto.
Cosa vorresti far sapere a una persona che hai appena incontrato e che potrebbe darti una grande opportunità lavorativa?
Nella prima parte della bio autore offri al pubblico una panoramica generale di te come scrittore. Se hai pubblicato altri manoscritti, inseriscili senza timore, anche se non ne vai particolarmente fiero perché un po’ acerbi, frutto magari di lavori giovanili. Ovviamente, non metterli tutti ma solo quelli che hanno ricevuto delle recensioni positive dalla critica, che ti rappresentano meglio come scrittore e si avvicinano maggiormente al tuo stile.
Lascia perdere le vecchie leggende metropolitane secondo cui chi autopubblica le opere letterarie utilizzando i servizi di self-publishing viene automaticamente scartato dalle grandi case editrici. Esistono autori che sono diventati famosi e sono stati scritturati da editori di un certo rilievo dopo aver pubblicato i propri romanzi su piattaforme come Wattpad. Qualche esempio? Erin Doom, Anna Todd (diventata nota per il famoso romanzo After, ora anche pellicola per il piccolo schermo), Ali Novak, Silvia Ciompi e molti altri.
Se i tuoi manoscritti hanno ottenuto qualche premio importante o che comunque vale la pena citare in bio, perché non inserirli? Dovrai fare attenzione però a non includere riconoscimenti che non sono degni di nota (ad esempio, il premio per la migliore poesia ottenuto alle medie). Se un tuo libro ha partecipato a un concorso ma si è posizionato sfortunatamente all’ottavo posto, in una classifica di dieci, evita di dare ai lettori questa informazione. Daresti un’immagine di te e della tua scrittura non molto positiva e dobbiamo evitare che ciò accada, non trovi?
Se collabori con un giornale, un blog, una rivista dovrai per forza di cose renderlo noto nella tua bio, aiuterà a migliorare la tua immagine.
Infine, ricorda che non devi necessariamente fare il simpatico con battutine che magari non senti tue. Purtroppo, in circolazione, si trovano tante biografie autore davvero imbarazzanti in cui gli scrittori cercano di apparire divertenti a tutti i costi. Ecco questo è proprio quello che devi evitare per non buttarti la zappa nei piedi. Le battute riserviamole per gli amici quando andiamo al bar, ma non in una bio. Scegli con cura il registro da adottare e pensa molto prima di scrivere.
La bio autore è un dettaglio che non puoi omettere. È il tuo biglietto da visita, un modo per farti conoscere dai lettori, stipulare con loro un rapporto da portare avanti su eventuali social o un blog. Capirai dunque che scrivere una buona presentazione di te stesso è importante e non puoi lasciare nulla al caso.
Ricapitolando, dovrai parlare di te ma senza esagerare, senza cioè includere informazioni che per il pubblico non hanno alcuna valenza. Scrivi in un italiano corretto, sii breve, conciso ma incisivo. Aggiungi eventuali esperienze precedenti, riportando alcuni titoli anche se li reputi poco maturi, con uno stile ancora infantile. Questa mossa ti servirà a creare un interessante paragone per far comprendere l’evoluzione della tua scrittura.
Se hai ancora qualche dubbio, non esitare a contattare lo staff di Youcanprint.it. Siamo a tua disposizione per ogni necessità.
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Sempre piacevole leggerti, avevo deciso di abbandonare il mondo della scrittura, eppure oltre agli sforzi di mia moglie tutto il gruppo Youcanprint mi è stato vicino. Ora ritorno ma è solo grazie a voi e ai vostri preziosi consigli. Grazie per il vostro lavoro. Io amo definirvi costruttori di sogni. siete persone grandiose sia come professionisti che come esseri umani Grazie per il vostro lavoro e per assisterci come una grande famiglia
Caro Francesco,
Grazie infinite per le tue parole che riscaldano il cuore mio e di tutto il team Youcanprint. È immensamente gratificante sapere che abbiamo potuto essere una fonte di ispirazione e supporto nel tuo viaggio di scrittore. Ricordati che ogni scrittore attraversa momenti di dubbio e incertezza, ma è proprio in quei momenti che emerge la vera forza creativa.
Il fatto che tu abbia deciso di tornare alla scrittura è una vittoria non solo per te, ma anche per noi. Ci impegniamo ogni giorno per essere più che una piattaforma di self-publishing: vogliamo essere un punto di riferimento, un luogo di incontro e di crescita per autori come te, che hanno storie da raccontare e sogni da concretizzare.
La definizione di “costruttori di sogni” che ci hai attribuito è per noi motivo di grande orgoglio. Nel nostro piccolo, speriamo di poter continuare a contribuire alla realizzazione dei tuoi sogni letterari, fornendoti tutti gli strumenti e il supporto necessario per far brillare la tua voce unica.
Grazie ancora per aver condiviso il tuo apprezzamento e per far parte della nostra grande famiglia di Youcanprint. Non vediamo l’ora di leggere i tuoi prossimi lavori e di accompagnarti in ogni fase del tuo percorso creativo.
Un caloroso abbraccio e buona scrittura!
Sono Mario debernardi nato il 4-3 -1944 durante la guerra in Istria ,precisamente a Pirano prov. Capodistria .Quando ho scritto OLTRE LA SBARRA LA LIBERTA non avevo nessuna esperienza letteraria perchè a otto anni dalla scuola italiana dovetti passare alla jugoslava , non volevo in nessun modo imparare lo sloveno , così dopo 8 anni di scuola mi fu riconosciuto il titolo elementare della scuola del maresciallo Tito che in Italia non vale nulla .Tutto quello che appresi lo imparai in Italia .Siete gentili scrivermi , se non potete aitarmi , e inutile . Grazie
ciao Mario, grazie del tuo messaggio, dimmi un pò ho rivisto la tua versione cosa ne pensi di questa? Ho cercato di aggiungerci qualcosa di mio pugno, ovviamente è solo un esempio.
Mario Debernardi, nato il 4 marzo 1944, in piena guerra mondiale, a Pirano, nella provincia di Capodistria in Istria, ha vissuto un’infanzia segnata da cambiamenti epocali. La sua storia è quella di un superamento, un viaggio dalla confusione alla chiarezza, dalla limitazione alla libertà.
Cresciuto in un periodo storico turbolento, Mario ha dovuto affrontare una drastica transizione culturale all’età di otto anni, quando fu costretto a passare dalla scuola italiana a quella jugoslava. Il rifiuto di accettare questa imposizione linguistica e culturale ha segnato profondamente la sua giovinezza. Mario si è trovato in un mondo dove la lingua che parlava, lo sloveno, non era solo straniera, ma simboleggiava una cesura con il suo passato e le sue radici italiane.
Dopo otto anni di lotta e resistenza, gli fu riconosciuto solo il titolo elementare della scuola di Tito, un riconoscimento che in Italia non aveva alcun valore. Questa esperienza di formazione e di sopravvivenza in un ambiente ostile è diventata la base della sua resilienza e del suo spirito indomito.
Tutto ciò che Mario ha imparato, lo ha appreso successivamente in Italia, lontano dalla sua terra natale. Questo percorso di autodidatta ha forgiato in lui una determinazione e una tenacia rare, portandolo a superare le barriere linguistiche e culturali che avevano caratterizzato la sua infanzia e adolescenza.
Quando Mario decise di scrivere “Oltre la Sbarra la Libertà”, lo fece senza alcuna esperienza letteraria formale, affidandosi unicamente alla sua forza interiore e alle lezioni apprese dalla vita. Questo libro non è solo una testimonianza storica, ma è il racconto di una lotta personale per l’espressione e l’identità, un viaggio che trasforma la privazione in libertà, il silenzio in parola.
In questo racconto, Mario Debernardi non solo narra la sua storia, ma diventa simbolo di resistenza e di speranza, dimostrando che anche senza un’educazione formale, la forza di volontà e la passione possono guidare verso una libertà di espressione senza confini.
Ciao Donato, è sempre con maggiore piacere accogliere i tuoi suggerimenti, non nati dal caso, bensì da scrittura vera e leale. In tutta onestà della biografia, a mio parere, non ritenevo fondamentale, se non addirittura indispensabile, poiché deve riassumere in poche righe una vita vissuta, le difficoltà a viverla, le gioie di un titolo di studio, le gioie di una famiglia, insomma tutte quelle particolarità che rendono unico l’essere umano, ma simile a tutti quanti gli altri. Poi mi sono ricreduto e leggendoti ho capito: Noi non siamo modelli, ma dare un input per le vite altrui, può essere utile.
Grazie Donato per i sempre utili consigli. Sono uno scrittore per passione e non per professione, né per interesse di guadagno, quindi scrivo solo per diletto e divertimento, talvolta per dar sfogo alla passione. Il mio problema non è il come scrivere data la mia provenienza, anche se datata, dal liceo classico, ma il cosa scrivere. Sono alla ricerca cioè di idee, spunti e trame da sviluppare. Al momento mi lascio guidare dai ricordi e talvolta dai sogni e ho quindi paura di cadere nel romanzetto rosa e nelle sciocche trame da sartine. Faccio però tesoro dei tuoi consigli anche se mi sento assolutamente inadeguato per una pubblicazione (si legge certa roba in giro…!). A presto
Ciao Davide, è quello lo spirito giusto, lasciati guidare e non forzare le idee, arriveranno da sole. Se poi queste idee sfociano nel romanzo rosa perché bloccarle? Il romanzo rosa resta sempre il genere più venduto, non ha più lo stigma del secolo scorso e la narrativa si è finalmente liberata da tutti quei vincoli con il mondo intellettuale. Oggi finalmente la creatività è libera quindi lasciala uscire, non recintare le idee. Quando avrai trovato uno spunto utile a quel punto cercherai di indirizzarlo verso una trama vera e propria e soltanto allora inizierai a strutturarla seguendo gli archetipi del genere del libro che scriverai.
Grazie Donato. I tuoi consigli sono fantastici. Sto scrivendo una storia e tante pagine le ho scritte di getto poi rileggendo ho corretto qualcosa. Ora ho tante pagine scritte a mano da inserire nel libro. È come un puzzle da terminare. È possibile raccontando, tornare indietro nel tempo o fare pensare al personaggio cose accadute tanti anni prima?
Grazie ancora per i tuoi articoli.
Carla Fausti
Certo Carla il flashback è uno dei metodi migliori per rendere più viva la narrazione quindi fallo assolutamente!