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Se pensiamo alle grandi scrittrici donne che hanno rivoluzionato la storia della letteratura, Virginia Woolf ha sicuramente conquistato un posto d’onore.
Discendente di una celebre famiglia letteraria, membro dell’avanguardia Bloomsbury Group, Virginia Woolf è stata una protagonista indiscussa del suo tempo, già dall’uscita del suo primo romanzo, nel 1915.
Oltre a romanzi celebri come La signora Dalloway e Gita al faro, Virginia Woof scrisse anche saggi dedicati alla storia letteraria, alla scrittura femminile e alla politica. Per le sue idee decisamente avanguardiste per i tempi, Virginia Woolf è diventata anche un’ispirazione per le femministe di un’intera epoca.
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Intellettuale a tutto tondo, pioniera dell’editoria, feroce critica letteraria, l’eredità di Virginia Woolf può essere condensata in 5 grandi lezioni per chi si affaccia alla scrittura per la prima volta, ma anche per i più “navigati”. Scopriamole insieme.
Tra le attività più importanti di Virginia Woolf, c’è stata sicuramente quella di critica e di talent scout ante litteram. Proprio per questa sua vocazione, la scrittrice ci ha lasciato molti appunti su quella che possiamo definire “la buona scrittura”. Ecco cosa possiamo ancora imparare da lei.
Il primo consiglio per diventare un grande scrittore è leggere molto. Leggere offre una prospettiva privilegiata sul mondo ed è sicuramente la prima fonte di ispirazione per uno scrittore.
A tal riguardo, Virginia diceva:
Leggere è un processo molto più lungo e complicato del vedere. Forse il modo più veloce di comprendere gli elementi che usa il narratore non è leggere, ma scrivere. Sperimentare in prima persona i pericoli e le difficoltà delle parole. Cercate quindi di ricordare gli eventi che vi hanno lasciato un’impressione nitida – come ad esempio quando avete svoltato l’angolo e siete passati vicino a due persone che stavano parlando. Un albero che si è scosso. Una luce elettrica che ondeggiava. […] Quando cercate di ricostruirla a parole, vi accorgete che si frantuma in mille impressioni contrastanti. […] A questo punto, lasciate le vostre pagine sfocate e scarabocchiate per andare a leggervi le pagine d’apertura di qualche grande romanziere – Defoe, Jane Austen, Hardy. Ora sarete meglio in grado di apprezzare la loro maestria.
I personaggi sono tutto in una storia ed è da qui che Virginia Woolf consiglia di iniziare.
La scrittrice parlava di “lettura del personaggio”, ossia una fase di osservazione delle persone utile per trarre gli spunti necessari a costruire personaggi di fantasia. Nei suoi saggi, Virginia parlava addirittura di lasciarsi “ossessionare” dai personaggi:
Ecco un personaggio che si impone su un altro. Ecco la signora Brown che fa in modo che qualcuno inizi quasi automaticamente a scrivere un romanzo su di lei
Un altro consiglio di Virginia Woolf per scrivere bene è quello di ritagliarti uno spazio solo tuo per dedicarti a questa attività.
Su questo tema, Virginia scriveva:
Trova una stanza tutta per te, uno spazio indipendente, tuo, in cui tu possa sentirti libero. Per essere uno scrittore, devi poter essere al riparo da sguardi e giudizi altrui, per poterti concentrare solo sul tuo lavoro. Devi poter dire di no e non essere ricattabile, devi poter trovare la tua calma e la tua dimensione: questa è una stanza tutta per sé – è un luogo sicuro, una rendita che permetta di mantenerlo, che assicura allo scrittore la propria totale libertà creativa.
Qualcuno diceva che le regole sono fatte per essere infrante. In un certo senso, questo principio valeva anche per Virginia Woolf, che suggerisce agli aspiranti scrittori di “dimenticare la metodologia” e lasciarsi guidare dalla sperimentazione.
In ogni caso è un errore restare fuori ad esaminare i ‘metodi’. Ogni metodo è giusto, se esprime ciò che vogliamo esprimere, se siamo scrittori; questo ci avvicina all’intenzione del romanziere se siamo lettori. . . non c’è limite all’orizzonte. . . niente – nessun ‘metodo’, nessun esperimento, anche il più selvaggio – è proibito, ma solo falsità e finzione
La fretta è cattiva consigliera quando si parla di pubblicazione. Il consiglio di Virginia Woolf è quello di dedicare il giusto tempo alla sperimentazione e alla scrittura.
Nella sua Lettera ad un giovane poeta, scritta nel 1932, Virginia diceva:
Sii sciocco, sii sentimentale, imita Shelley, imita Samuel Smiles; dar sfogo a ogni impulso; commettere ogni difetto di stile, grammatica, gusto e sintassi; versare; cadere; rabbia libera, amore, satira, in qualsiasi parola tu possa cogliere, costringere o creare, in qualsiasi metrica, prosa, poesia o incomprensione che ti viene a portata di mano. Imparerai così a scrivere. Ma se pubblichi, la tua libertà sarà controllata; penserai a cosa dirà la gente; scriverai per gli altri quando dovresti scrivere solo per te stesso. E che senso ha arginare il torrente selvaggio di sciocchezze spontanee che ora, solo per pochi anni, il tuo dono divino per pubblicare graziosi libricini di versi sperimentali?
Hai già applicato i consigli di Virginia Woolf? Parliamone nei commenti
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