Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
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Dove nascono le idee che sono alla base di un libro? Come fa uno scrittore a inventare di sana pianta trame intricate e scenari fantastici?
L’argomento è molto complesso e, spesso, andarne a scandagliare i meccanismi più intimi, quelli legati al processo creativo, fa più danni che altro.
Per questo motivo, qui, voglio solo fornirti delle idee che possano permetterti di trovare nuovi spunti che ti mettano in grado di dar vita alla prossima storia, oppure di continuare/migliorare quella che stai già scrivendo.
Partiamo col precisare che le idee possono nascere da qualsiasi stimolo, endogeno o esogeno che sia. Voglio dire, se ci si trova nello stato mentale giusto, in quello stato mentale che ti porta a guardare il mondo come qualcosa di magico, la casualità degli eventi come parte di una storia fantastica e surreale, tutto può essere fonte di idee.
Dalla persona che ti siede accanto in treno e parla di affari al cellulare, al mondo visto dall’alto durante un viaggio in aereo, fino alle tue lucubrazioni mentali su tutto e niente.
Il segreto, secondo me, sta nel sapersi porre nello stato mentale adatto alla ricezione di idee. In quello stato mentale che zittisce a razionalità e dà sfogo a tutto il potere creativo della nostra mente.
Una volta entrati in questo stato, tutto sembrerà diverso, avrai l’impressione di vivere in un videogioco d’avventura e ogni cosa, pian piano, prenderà il suo posto in una storia magica, che fino a poco prima non immaginavi potesse esistere.
Quando ho scritto “Casus belli”, è bastato che un aereo passasse sopra di me, rilasciando una scia di gas permanente, per darmi il La e farmi abbandonare tutte quelle idee assurde che mi erano venute in mente sino a quel momento, mandandomi in tilt.
Per “Lo scacciapensieri” c’è voluto anche meno. Mi è bastato guardarmi allo specchio per dire: “Sì, parlerò della Sindrome di Tourette”.
Troppo spesso pensiamo che ciò che abbiamo intorno non sia interessante. Ci abituiamo a guardare la nostra quotidianità con occhi distratti. E tutto ci sembra noioso. Ma, se riuscissi a guardare di nuovo alla tua vita con gli occhi di un bimbo che scopre il mondo, t’accorgeresti di tanti aspetti interessanti.
Quante volte, leggendo un libro, o guardando un film, ti viene da dire: “Caspita! Capita anche a me! È proprio così!”
Questo accade perché lo scrittore, o lo sceneggiatore, è riuscito a rendere affascinante un aspetto della vita quotidiana, comune a tutti o quasi, e a stupirti con poco. Qui sta la genialità di una storia.
Parlare di ciò che ci è vicino, poi, ci preclude la possibilità di dire sciocchezze. Questo perché, si presume, ciò con cui abbiamo a che fare tutti i giorni è ciò che conosciamo meglio. Avrei mai potuto, io, scrivere un romanzo sulla Sindrome di Tourette così particolare e preciso, se non avessi avuto io stesso la Sindrome?
In sostanza, dunque, le idee per un libro possono venire da ogni dove. Ecco qualche trucchetto che può aiutarti, quando la tua mente si rifiuta di collaborare:
Per ora ti do appuntamento alla prossima…OCCHIO ALLA PENNA!
Roberto Tartaglia
Giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale è www.robertotartaglia.com.
Presente anche su Youtube (https://www.youtube.com/rotartaglia), Facebook (https://www.facebook.com/Roberto.P.Tartaglia), Twitter (https://twitter.com/rotartaglia) e Google+ (https://plus.google.com/u/0/102819774398765592106/posts).
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