
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
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Nulla accade se non l’hai sognato prima.
(Carl Sandburg)
Ruolo fondamentale, archetipo essenziale per il tuo romanzo e presente in ogni storia, il messaggero ha la funzione di portare l’incidente scatenante nella storia.
Il messaggero porta il cambiamento, porta la chiamata all’azione, fa capire che quello che è non sarà più.
Ora, sono quasi certo che nella tua mente l’immagine del Messaggero sta assumendo fattezze umane, magari con un papiro in mano e la fronte imperlata di sudore.
Beh, non è un’immagine sbagliata, ma direi che, sebbene non sia sbagliata, non rende piena giustizia.
Il Messaggero ha duplici significati, funzioni e sfaccettature.
Vediamole e capiremo meglio anche il senso della citazione del grande E. Hemingway, che ho messo in apertura.
I Messaggeri hanno la funzione psicologica di proferire un cambiamento in arrivo.
Qualcosa che dentro di noi sa quando siamo pronti a cambiare e ci invia un Messaggero, o per meglio dire ci rende pronti a cogliere il messaggio dalla prima fonte utile.
Mi spiego meglio.
Quando siamo pronti a cambiare, allora la chiamata al cambiamento potrebbe venire da qualsiasi parte: dalle parole di un amico, da un libro, da un film, dal testo di un brano musicale, da una poesia, da una citazione, dallo sguardo di uno sconosciuto…
Da ovunque.
L’importante è essere pronti; se lo siamo, allora da una qualsiasi di queste fonti giungerà quel tocco che sfiorerà una delle nostre corde interiori, tocco che genererà vibrazioni, vibrazioni che genereranno movimento e quindi mutamento, evoluzione e in definitiva cambiamento.
Ora prendi queste prime parole e traslale immaginando che non ci sia più tu alla prese con questi segnali, ma il tuo eroe.
Alè.
Quindi chiediti questa cosa: il mio personaggio è pronto al cambiamento? È pronto a ricevere il messaggero?
Funzione drammaturgica: la motivazione
I messaggeri forniscono allora una cosa veramente importante: la motivazione.
Offrono una sfida all’eroe e poi concorrono all’avvio della storia, avvertono l’eroe e il pubblico di lettori che il cambiamento e l’avventura sono in arrivo.
Il messaggero dà il la alla storia, è nove volte su dieci coincide con l’incidente scatenante, l’avvenimento che spariglia le carte e da cui genera la motivazione che indurrà l’eroe ad affrontare i conflitti.
“Non aspettare fin quando sarà tutto perfetto. Non sarà mai tutto perfetto. Ci saranno sempre sfide da affrontare, ostacoli da superare, e condizioni imperfette. Inizia e basta. Ogni passo che farai ti permetterà di crescere più forte, più competente, più confidente e di avere sempre maggior successo.”
Mark Victor Hansen
Qual è a sua volta l’effetto della motivazione?
Il messaggero in definitiva può essere una persona o una forza.
L’arrivo di una tempesta o dei primi tremori della terra, come in qualsiasi movie di catastrofi naturali, possono rappresentare questo archetipo.
Un crollo del mercato azionario, una caduta dalla bicicletta, la perdita del posto di lavoro…
Il messaggero è il mezzo per dare al protagonista la notizia che interverrà una nuova forza a cambiare l’equilibrio: un telegramma, una telefonata…
Il messaggero può assumere diverse forme o sembianze: l’amata dell’eroe, un alleato o un personaggio neutrale, può entrare in scena in qualsiasi momento, ma è molto probabile trovarlo già nel primo atto, proprio per la sua funzione di catapulta per la storia.
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