
Il se vuole sempre il congiuntivo? Teoria, esempi, trucchi per ricordare
Il se vuole sempre il congiuntivo Bella domanda, anche perché già quando si parla di congiuntivo le cose si fanno difficili Tuttavia chi scrive, che sia un...
Sono passati 19 anni, era un cesareo programmato. Mio fratello aveva 5 anni e quel giorno mi aspettava a casa con un peluche nuovo che avrebbe dovuto regalarmi al mio arrivo, non stava più nella pelle, sarebbe diventato il mio fratello maggiore, aveva un sacco di giocattoli da mostrarmi…
Due giorni prima del cesareo, mamma però ha iniziato a non sentirmi, diceva che non avvertiva più i miei movimenti, lo diceva con un po’ di apprensione al mio papà.
Subito dopo i medici in ospedale dissero che effettivamente c’era un problema. La mamma fu ricoverata d’urgenza, fui tirato fuori proprio poco prima che il cordone ombelicale smettesse di strozzarmi.
Ora ho 19 anni e posso raccontarvi questa storia, perché sono stato fortunato a trovare sulla mia strada, ancora prima di iniziare il mio cammino nella vita, dei medici straordinari.
Ho appena fatto in modo che il tuo cervello producesse ossitocina, i cui effetti sono questi: attaccamento, fiducia, coinvolgimento emotivo.
Le storie hanno il potere di sorprenderci, di farci ridere o piangere, sognare e viaggiare, di farci vivere più vite contemporaneamente, di appassionarci, di spaventarci o di farci arrabbiare, e perché no, di annoiarci… insomma di farci provare tutto il ventaglio delle emozioni primarie che la nostra mente è in grado di generare.
Ma come fanno?
Detta nella maniera più semplice possibile, possiamo rispondere a questa cruciale domanda così: leggere, guardare un film o ascoltare un audiolibro, insomma assistere ad una storia, genera nel nostro cervello la produzione di ormoni e neurotrasmettitori come ossitocina, dopamina ed endorfina.
E sono proprio questo tipo di ormoni a generare le emozioni che proviamo.
Questo è il vero potere delle Storie.
Ma non tutte le storie “funzionano” e non tutte hanno l’effetto sperato, alcune scorrono via senza generare nulla, altre invece ci restano ben impresse.
Ma perché?
Perché alcuni libri o film sono in grado di catturare subito la nostra attenzione e altri no?
In giro nel web o su molti manuali di scrittura ti diranno non a torto che un incipit, per esempio, deve poter catturare l’attenzione del lettore, creare aspettativa, generare una promessa e stipulare un patto con il lettore (più avanti lo troverai scritto anche da me), ed è giusto.
Ma, vedi, adesso con te vorrei andare oltre.
Come fa un incipit ad essere efficace?
A creare suspense, a stipulare un patto ecc…? Un incipit funziona se riesce a far generare al nostro cervello uno specifico ormone: l’ossitocina.
Spesso nei miei video dico che il libro è come un prodotto e come tale ha bisogno della giusta promozione per essere venduto, ha bisogno di una bella copertina per attirare interesse, ma dopo la copertina, quando il potenziale lettore inizia a sfogliarlo e si concentra sulle prime battute, beh è lì che lo scrittore si sta giocando tutto.
O dentro o fuori.
Ho letto diversi libri di psicologia al riguardo e quello che è emerso è davvero avvincente e mi ha spinto ad assumere un nuovo punto di vista sulla questione.
È vero, questo è un libro dedicato alle tecniche di scrittura e di tecniche di scrittura parleremo, ma un incipit che conquista il lettore non solo rispetta i canoni e le forme di cui parleremo più avanti, ma possiede anche altri ingredienti “nascosti”.
Sai cosa è successo? Che nell’esatto istante in cui hai finito di leggere la storia del bimbo che ha rischiato di morire prima ancora di nascere, nel tuo sangue il livello di ossitocina si è alzato, ha avuto un’impennata rispetto a quando eri (per esempio) nell’altra stanza lontano da quest’articolo.
Cosa significa? Significa che ci siamo sentiti più umani, che ci siamo legati alla storia del bambino che ha rischiato di morire, e quando abbiamo letto che ce l’ha fatto abbiamo tirato un sospiro di sollievo o no?
L’ossitocina è anche chiamata l’ormone dell’amore o dell’essere umano, ha tante sfaccettature perché è un ormone potente.
Nell’esatto istante in cui decidi di scrivere la tua storia, decidi di voler “manipolare” le emozioni dei tuoi lettori. Non giriamoci attorno, tu vuoi che i tuoi lettori restino incollati alla tua storia, alle pagine del tuo libro, tutto lo vogliono.
Per riuscirci dobbiamo padroneggiare molti elementi e in questo libro li vedremo tutti.
L’ossitocina è il primo ed è l’ormone che possiamo definire più umano di tutti.
Ha il potere di risvegliare in noi lo spirito di condivisione, di farci ricordare che sì, siamo in grado di provare emozioni, che possiamo innamorarci, affezionarci o inquietarci anche per un bimbo che non conosciamo ma che rischia la vita ancora prima di nascere.
È il sogno di ogni scrittore riuscire ad avvincere il proprio lettore e coinvolgerlo dall’inizio alla fine della storia, ma non tutti ci riescono.
La scrittura è un lavoro (oltre che una forma d’arte) e come tale non si improvvisa. Il 95% di chi si cimenta nella scrittura di un libro pensa che basti aver imparato a scrivere per dare vita a un’opera letteraria , sembra assurdo ma è così.
Basta fare un giro nei gruppi di scrittura di Facebook: moltissimi si lamentano chiedendosi come mai il mio libro non vende, eppure so scrivere, l’ho imparato alle elementari!
Ossitocina.
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Grazie per il tuo interessante articolo, si, la chimica sullo sfondo del nostro essere umani rappresenta la chiave di lettura dei nostri sentimenti che evolvono e mutano negli anni,proprio in funzione di ciò sto elaborando un progetto che ti sottoporrò appena possibile ,grazie
ciao Luana! sono molto curioso, si scoprire i meccanismi che soggiacciono il gradimento può far si di utilizzarli a nostro completo favore!
Caro Donato tu di ossitocina ne hai una produzione abnorme. Invece di riposarti con la tua famiglia, diciamo numerosa, pensi e ripensi a come coivolgerci, ad appassionarci, come riuscire a svegliarci dal torpore del qualunquismo. Certo che la scrittura è un’arte! Non basta conoscere la grammatica, la sintassi, mettere i verbi al loro posto, spoecialmente il congiuntivo e il condizionale sui quali un dubbio ce l’hanno anche i più famosi, ne sono sicura, ma bisogna avere e riuscire ad organizzarla, l’arte di scrivere le parole che attirano l’attenzione, la frase che ti coinvolge personalmente, la prolina magica che parla al cuore prima che al cervello. Non tutti ci riescono ed anche chi spesso riesce a scovare la parolina o la frase magica, non sempre” sente ” quell’impulso che ti fa andare come un treno. Beato chi ha tanta ossitocina ed un cervello con gli interscambi chimico-elettronici da farlo diventare uno scrittore famoso. Hai molte idee e sai trasmetterle anche a noi. Grazie del tuo dono, perchè è un dono che hai ricevuto.
Ciao Daida, sono veramente contento di leggere il tuo commento! Ho “scoperto” l’ossitocina è ho voluto subito condividerla con voi, anche se era ferragosto, ho pensato che simili “news” non devono aspettare! Ti abbraccio e a presto ! Donato