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Per scrivere un romanzo ci vuole un’idea, da dover puoi partire per trovarne una adatta? Una che possa davvero esserti d’ispirazione?
Come si fa?
Prova a partire da questa domanda:
Cosa accadrebbe se…
Esempi:
Continuo?
No basta così, sono sicuro che il concetto ora è chiaro.
Ora provaci tu.
Se hai in progetto di scrivere un libro allora prima di farlo devi assolutamente sederti e ragionare bene sull’idea.
Come vedi negli esempi che ti ho proposto, le idee nascono da concetti molto semplici e racchiudibili in una frase, in un concetto.
Eppure sono esempi lampanti di best seller mondiali.
Questo è un ottimo insegnamento, secondo me.
Poi ancora, potresti trarre la tua idea da qualsiasi dettaglio o aspetto della tua vita.
La fase di elaborazione dell’idea principale è un momento di verifica del tuo progetto narrativo, per valutarne il quadro d’insieme.
Hai in mente una premessa narrativa che credi possa funzionare?
Bene, vediamo come verificarla.
Uno dei principali motivi per cui molti scrittori restano incerti sul da farsi di fronte all’idea è che non sanno individuarne le potenzialità.
Dove per potenzialità intendiamo riferirci alla direzione che potrebbe prendere l’idea narrativa.
Valutare le alternative è fondamentale, in questa fase è importante metterne diverse a confronto, e per farlo devi continuare a chiederti: cosa accadrebbe se?
Pensa agli esempi che ti ho fatto prima, prova a continuare a chiederti, cosa accadrebbe se, per esempio, Frodo col tempo diventasse sempre più dipendete dall’anello del male e facesse addirittura fatica a separarsene?
Cosa accadrebbe se ad un certo punto del viaggio uno dei suoi più forti e fidaci amici morisse?
Il segreto è lasciare la mente libera di vagare, non porti limiti e non giudicare mai la tua idea poco realizzabile o strampalata, in questa fase, portarle avanti tutte chiedendoti sempre “cosa accadrebbe se” e prosegui sempre avanti fin quando ti rendi conto che la storia può funzionare, può generare le giuste aspettative nel lettore, può toccare temi specifici.
In conclusione è importante rendersi conto che quale che sia stata l’ispirazione che ti ha portato alla tua idea principale, se questa concorre alla crescita organica della storia tienila, altrimenti scarta a ricomincia da capo.
Narrare è dimostrare la verità in modo creativo, la storia è la prova vivente di un’idea che si mostra al lettore.
Infatti, il più delle volte dovrai mostrare non spiegare.
Non devi spiegare le tue idee nei dialoghi o nella narrazione, ma le devi mostrare attraverso la dinamicità degli avvenimenti.
Umberto Eco, definisce Ucronia la narrativa che prende vita dalla domanda “cosa accadrebbe se”. Egli infatti scrive: Ucronia va intesa come “forma di utopia legata alla storiografia, soprattutto passata, con un variante alternativa ai fatti realmente accaduti”. (“Sugli Specchi“, Bompiani 1985).
Nell’Ucronia quindi è implicita l’esistenza di universi paralleli, dove i fatti realmente accaduti prendono una direzione alternativa. Per esempio, cosa sarebbe accaduto se la valigetta che Trump si è portato in Florida, il giorno prima della fine del suo mandato fosse stata rubata?
Ci sono molti manuali che trattano in maniera specifica l’ucronia, e generi letterari ben precisi che appartengono a questo genere e a i relativi sottogeneri, ma quello che vorrei passasse come concetto ben definito è proprio questo: che possiamo partire dalla vita reale per trovare l’idea del proprio romanzo.
Il problema non è iniziare a scrivere, ma continuare a scrivere e continuare a rinnovare entusiasmo ed ispirazione, perché scrivere è una scoperta.
Scrivi solo in ciò cui credi.
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Interessante Donato come sempre
Grazie Marco
In gergo tecnico si sta parlando dell’elemento “esotico” di un libro. Buon articolo Donato, degno di tutte le riflessioni del caso. Per esempio l’ elemento esotico è la prima cosa da citare quando si scrive una sinossi per l’invio a una Casa Editrice…
Cosa accadrebbe se uno psicanalista, partendo per una serie di convegni all’estero, ospitasse generosamente in casa un amico perseguitato politicamente, e al ritorno lo trovase morto, in putrefazione, accanto ad un coacervo di manoscritti di igniti autori dai nomi strampalati ?
Questi esempi mi sembrano un buon punto di partenza per iniziare a scrivere.
Ci proverò appena avrò un minuto di tranquillità.
Grazie.
cosa accadrebbe se due adolescenti dessero retta a Kant e alla filosofia moderna e contemporanea?
esattamente Giorgi, cosa accadrebbe? Mi pare un’ottima premessa drammaturgica per un libro di formazione…
Grande! Non ci avevo mai pensato! In effetti la premessa drammaturgica aiuta a non perdere il filo narrativo ed è utilissimo averla bene in mente mentre snoccioliamo la nostra storia. “Cosa accadrebbe se una scienziata si accorgesse di essere essa stessa la creatrice della linea temporale che voleva a tutti costi cancellare?” Potrebbe andare? Grazie di cuore! ♥️
della linea temporale Grazie di ❤️
ciao Elena, il tuo entusiasmo è contagioso 🙂 non ho capito cosa intendi esattamente per linea temporale, ma si in generale hai pienamente colto il senso del concetto di premessa drammaturgica!
ciao Donato,
sono in arretrato di qualche commento perché sto ristampando il mio libro con i servizi di editing e ho perso un po’ di vista il resto. Oggi cerco di recuperare il tempo perduto alla ricerca della “premessa drammaturgica” perfetta. (Ogni riferimento a Proust è puramente casuale);-) Questo articolo non è un semplice tutorial, è una Sfida! Ora ho il cervello pieno di…”cosa accadrebbe se…” e so che fino a che non avrò trovato una buona premessa, la mia testa non smetterà di cercarla. Grazie per gli appassionanti compiti per casa.
A rileggerci
Sabina
Penso al mio terzo libro (sono nella fase di lettura e riscrittura). A livello razionale non mi sono posto il quesito di cui parli, mentre a livello inconscio questa “premessa” è presente. Lo affermo perché la storia risponde alla seguente domanda: cosa succede a un uomo in crisi, che abbandona moglie e figli e si allontana da casa senza una meta e un progetto? Avrei potuto dare mille risposte, ho optato per una sola con tante variabili e avvenimenti.
Grazie Donato per gli spunti sempre interessanti e utili.
ciao Gianmarco grazie a te per continuare a leggermi! LA tua premessa drammaturgica mi pare perfetta, è esattamente quello che si intende quando si dice racchiudere la propria storia in una frase…
Ciao Donato,
sono tornata per scriverti alcuni esempi di premessa drammaturgica. Naturalmente li ho pensati in riferimento al mio libro. Sperando di aver colto lo spirito giusto, te li sottopongo:
1) “Che cosa accadrebbe se fin da bambino un incubo ti avesse perseguitato terrorizzandoti e se una notte, quello stesso incubo, ritornasse da te a chiederti aiuto?”
2) “Che cosa accadrebbe a un bambino cui hanno sempre insegnato che tutto ciò che ama e che desidera costituisce per lui un pericolo mortale se, una volta cresciuto in questa situazione e divenuto adolescente, scoprisse che gli hanno sempre mentito?”
Ho provato…
Un saluto
Sabina
ciao Sabina! preferisco la prima premessa! Ma è solo il mio parere 😉
Veramente efficace l’idea perché apre ad un mondo amplissimo di tematiche da poter trattare in qualsiasi genere narrativo.
certo Giovanna, l’ho scritto anche per questo!
Grazie Donato, ho letto con piacere tutto, infatti sembra così mentre si dovrebbe dire si… affinchè si potesse scrive un libro che possa interessare al lettore. Purtroppo lo scrittore quando pensa di scrivere un libro, ha tante idee, vorrebbe scrivere libri avventurosi, di storie mediovali, di quotidianità, gialli ed ecc. poi si ferma ed inizia, mal volentieri a scrivere… questo succede, purtroppo a me, infatti vorrei scrivere, anzi sono tentato.., una storia mediovale dove ci sono dei fanciulli che diventati poi grandi vengono assoldati da un re sempre in guerra, facendoli cavalieri, ma per scrivere poi la loro avventura mi devo documentare necessariamente del periodo mediovale, per creare una storia che potesse soddisfare le esigente dei lettori, ma sapendoli indifferenti per quelle letture, io mi dico: infatti ci vuole la Fortuna ad aiutare lo scrittore, quindi…. la cosa migliore è lasciare ad altri il compito di farlo… e così si fanno le grande rinunzie.Ciao e grazie ancora. Enzo.Vitale
ciao Enzo, grazie a te e continua a seguirci
Grazie, Donato. Prezioso come sempre. É il rincorrersi dei “se” e degli “allora” che genera storie, così come nella vita. Il se dà spazio a più alternative, alla possibilità di scelta, l’allora conduce alla conclusione che non è mai chiusa e genera altri se, altri percorsi da affrontare. La scrittura deve essere densa di se che aprono spazi.
ciao Giovanna! Grazie mi piace pensa sempre che dietro i grandissimi successi mondiali ci sia, oltre che talento, anche minuziosa pianificazione 🙂
Grazie Donato,
Cosa accadrebbe se il motto della protagonista di un libro fosse: perché no!
Spero di avere azzeccato il concetto.
ciao Pasqualina 🙂 cosa accadrebbe se Anna (la protagonista) non riuscisse a dire mai di no?
Articolo interessante, ma soprattutto molto, molto utile. Complimenti!
grazie Antonio, continua a seguirci
Hemingway ha scritto che una storia la si può scrivere anche con sei parole: “Vendo scarpe di bambino mai usate”.
Per il mio nuovo romanzo ho scelto questa frase:
LO SCENEGGIATORE, una delicata e tormentata storia d’amore nella misteriosa Genova dei caruggi e del Porto Antico nel primo Novecento.
ciao Francesco! Grazie per il tuo commento è davvero molto, molto costruttivo…
Si, la domanda:Cosa accadrebbe?può portare lontano,grazie.
ciao Luana grazie a te!
Cosa potrebbe succedere allo psicanalista padrone di casa quando, tornato da un tour di convegni, trovasse morto l’amico, rifugiato politico, che aveva generosamente ospitato ?
Grazie Donato,la fantasia umano non ha limiti, quindi uno scrittore cerca di scrivere il suo libro che possa appassionare i lettori, ma i ma sono quelli che spesso lo bloccano e me ne sono accorto io nella mia regione di residenza che conosco alcuni scrittori che mi hanno regalato un loro libro, naturalmente io li ho accettati, anche per rendermi conto delle differenze sostanziali di questi autori e me, giustamente poi avrei dato, queste erano le condizioni, il mio giudizio. bellissimi racconti, ma troppi dialoghi che continuando a leggere, diventano barbosi, si scrivono anche per aver pagine in nel libro, anche io aggiungo dialoghi nei miei libri, ma brevi, perché mi danno fastidio, quindi preferisco fare più descrizioni che scrivere dialoghi, sarà certamente una sbaglio, ma questo è il mio modo di scrivere, insomma questi loro libri hanno fortuna, infatti nella nostra regione c’è una associazione che ogni anno li mette in mostra, naturalmente io sono contento per loro, perché ogni scrittore non è invidioso del concorrente anche se i suoi non avessero fortuna, la vorrebbero avere con un altro che scriverà…. la solita illusione…..Ciao Donato e grazie. enzo vitale
Grande! Non ci avevo mai pensato! In effetti la premessa drammaturgica aiuta a non perdere il filo narrativo ed è utilissimo averla bene in mente mentre snoccioliamo la nostra storia. “Cosa accadrebbe se una scienziata si accorgesse di essere essa stessa la creatrice della linea temporale che voleva a tutti costi cancellare?” Potrebbe andare così? Grazie di cuore! ♥️
Ciao e grazie Donato,
mi sono trovato molte volte, quando scrivevo un libro, imbarazzato alla fine, questo succede, non per il fatto che,si sa, uno scrittore emergente non può pretendere di avere il suo libro fra i grandi, però ha quella piccola speranza di farlo apprezzare dal lettore, cercando di dare al protagonista oppure ai più. una forma di paladino o di eroe speciale, ma i ma ti danno dubbi e cerca di modificare il suo lavoro e, purtroppo, molte volte sbaglia. io ti dico questo perché ho notato che il lettore esige l’eroe a tutti i costi, specialmente alla fine del libro e guai farlo morire, quindi lo scrittore deve soddisfare le esigenze dei lettori, specialmente quando il protagonista ne ha passate di tutti i colori,… ho provato queste esperienze, specialmente con il libro IL RITORNO DELLA FELICITA’ che ho dovuto modificare il finale e non ti nascondo, a me è dispiaciuto, ma ho dovuto farlo ed oggi non so la fine che farà. purtroppo questo è il grande problema dello scrittore….perché lo voleva diverso, comunque sono stato a sentire i loro consigli. Ciao. Enzo vitale con un
Ciao Enzo, come diceva Stephen Kind: Misery non deve morire no? Ci sono tanti casi eccellenti di narratori che hanno dovuto cambiare dopo averlo deciso le sorti dei loro beniamini perché avevano alla porta un esercito di lettori in rivolta 🙂
Ciao Donato, hai proprio ragione questo è successo a me quando quel libro era su ipad, ho dovuto modificare la fine che, pensandoci bene…. i lettori avevano ragione, infatti il protagonista dopo tanti guai sopportati, farlo morire quando aveva trovata la felicità… era mostruoso, così ho obbedito… come diceva Garibaldi…..e ti dico, non mi pento di averlo fatto… perché lo vedo completo, oltre ad accontentare il lettore. Buona Domenica. Enzo Vitale
Ciao Donato, complimenti per tutti i contenuti che mi mandi per migliorare la mia scrittura!! Ma quante ne sai !!??
Dove hai imparato tutti i trucchi per ottimizzare al meglio un libro?
Ma tu hai mai scritto un libro ? b Me lo mandi? Ti faccio nuovamente i complimenti. Ciao Angelo
ciao Angelo, grazie per il tuo apprezzamento e per le tue domande alle quali rispondo molto volentieri: ho frequentato diversi corsi di scrittura, ma quello che più di aiuta sono le letture di libri che metto in fondo e cito come fonti. Anche io sto scrivendo un libro, e mentre studio condivido con voi nel blog quello che imparo…
Sì, potrei condensare il significato e la trama del mio romanzo in una sola frase, che avevo già formulato parecchio tempo fa: “non siamo soli nell’universo, ma non siamo soli neanche su questa terra. Nessuno è mai stato veramente solo, né lo sarà mai. Da sempre e per sempre”. In questa frase è condensato tutto il significato della mia opera.
ciao Pietro! Grazie per il tuo commento e contributo e in bocca al lupo per la tua scrittura!
Ciao Donato sempre preciso, e incisivo nelle tue LEZIONI. Grazie per il contributo che fornisci. Scrittori si nasce, tu insegni che si può crescere imparando e leggendo nel proprio cuore.
La mia premessa per il libro “L’albero delle favole è questa : “Amicizia, Musica, Amore, aiutano a vivere le prove della vita”
ciao Pietro, molto lusingato, ma la mie non vogliono essere lezioni ma consigli di scrittura, non sono nessuno per dare lezioni, ma amo la scrittura ne studio le sue tecniche e le condivido con chi ha la mia stessa passione…grazie per volermi seguire!
Ritorno alla valigetta di Tramp. Ottimo spunto per un thriller. Non dico altro. Donato hai una sviluppatissima fantasia ed una preparazione appassionante.
ciao Daida, si la realtà è foriera di spunti!
Non riesco a seguire il tuo consiglio di dedicare un tempo fisso tutti i giorni per scrivere qualcosa: preferisco pensare molto a quello che ho scritto e che potrei scrivere, ma soprattutto alla ricerca di argomenti per sorprendere il lettore. Nel libro che sto scrivendo, ho inserito tre diversi incipit dove ipotizzo tre diverse possibili spiegazioni dello stesso fatto e immagino anche di spostarmi nel tempo e nello sapazio descrivendo ciò che vedo.
ciao Mario, considera che una delle attività importantissime da fare è proprio quella della ricerca ed è quello che stai facendo mi pare di capire, ma quando devi passare alla fase di scrittura con tutta la pila degli appunti vicina a te allora è li che devi iniziare a stabilire la tuo routine di scrittura così come la definisco nell’articolo… fammi sapere!
In realtà sto scrivendo e modificando di continuo quello che ho scritto, ma facio al contempo ricerca. Grazie comunque dei consigli, apprezzo molto le tue lezioni.
Grazie a te Mario, la ricerca e lo studio sono la migliore risorsa e tra l’altro sempre rinnovabile.
Bellissimo spunti, Donato sei una bella mente. Anche a me ha preoccupato molto vedere Trump andarsene con quella valigetta in mano però ho pensato fosse stato obbligato a tenersela in quanto in quel momento c’era una sede vacante o un Presidente f.f. come dire, prima del giuramento quella valigetta era in custodia ancora di Trump.
Ciao
Sono ILARIA Manna
IL mio sogno è scrivere un libro si titola “la mia esperienza di vita con i miei amici di teatro” per pullicare tutte le persone che mi vogliono bene anche i racconti le mie storie d’amore sulla poesia sono i miei sogni è la mia mente come si scrive un libro da leggere
Una storia che mi piace tantissimo a me mi ha scritto 1000 volte a settimana.
Da una persona molto speciale ce l’hai il cuore
Abbraccio amici lettori
ILARIA Manna