9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
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Esiste un mito nel mondo degli scrittori e probabilmente il più potente, radicato e duro a morire: in Italia si pubblicano troppi libri perché ci sono più scrittori che lettori.
Non ho mai creduto alle generalizzazioni negative su qualsiasi aspetto della vita, perché molto spesso includono un pregiudizio e la maggior parte delle volte sono errate e questo non fa eccezione.
Non solo questo mito è sbagliato, ma è assolutamente tossico per qualsiasi scrittore che si avvicina alla pubblicazione perché ne programma il fallimento diventando una delle più semplici profezie autoavveranti.
In questo post ti spiegherò oggettivamente perché questi assiomi sono infondati e perché dovresti liberartene se desideri continuare ad essere uno scrittore o una scrittrice. Iniziamo.
Secondo i dati AIE nel 2010 in Italia sono stati pubblicati 63.800 libri ed esistevano 2.700 case editrici; nel 2019 i libri pubblicati erano 78.279 e le case editrici hanno superato le 5.000 unità. Se guardiamo al numero di titoli commercialmente attivi passiamo da 254.000 nel 1991 a 1.208.000 nel 2019, un aumento del 375%!
In molti altri settori è successa la stessa cosa. Negli anni ’90 i marchi e le tipologie di dentifricio in commercio erano 1/10 di quelle attuali. Ora, se visiti qualsiasi reparto di un centro commerciale troverai un intero corridoio dedicati ai dentifrici con un centinaio di dentifrici diversi (per le gengive, per i denti sensibili, al carbone, alle erbe, etc) e diverse tipologie di dentifricio per lo stesso brand. E potrei continuare ancora a lungo. Pensa a ciò che è successo alle auto, all’acqua, alle merende, etc.
Cosa significa tutto questo? Semplice, in 30 anni siamo passati dai mercati di massa ai mercati di nicchia. Concretamente significa che mentre prima si producevano beni standardizzati per clienti i cui bisogni e interessi si ritenevano fossero generici e poco specifici, ora tutti i beni sono prodotti per clienti con interessi e bisogni specifici. Questo cambio di prospettiva ha permesso, da un lato, di far crescere la dimensione dei mercati specializzandoti e intercettando bisogni e interessi non soddisfatti dai mercati di massa; dall’altro ha frammentato i mercati facendo esplodere le nicchie e di conseguenza il numero di prodotti.
Capisci ora perché non si pubblicano troppi libri in Italia? Perché semplicemente il numero di libri, come quello di dentifrici, o biscotti, o auto intercettano bisogni e interessi sempre più specifici dei clienti. Ma questo non significa che nessuno legge o ci sono più scrittori che lettori: semplicemente, è il mercato che è cambiato, ma i libri vendono ancora e tanto.
L’aumento del numero di libri in commercio, ovviamente, riduce il numero di vendite medie per titolo anche se il mercato generale dell’editoria cresce, ma non tiene il passo con l’aumento del numero di titoli. Ma come è possibile sfruttare questa tendenza inarrestabile? Il primo segreto è la produttività. Pensate sempre ai dentifrici.
Perché Colgate ha decine di dentifrici diversi e continua a innovare e introdurne di nuovi? Semplice, perché per poter generare numeri importanti nei mercati di nicchia bisogna produrre un numero di prodotti più alto rispetto a quelli necessari dai mercati di massa.
Se la FIAT con 2-3 modelli di 500 ha conquistato l’Italia, ora le colorazioni e le combinazioni disponibili e vendute sono centinaia. Quindi se desideri vendere e tanto come scrittore devi scrivere e pubblicare tanto. Sia che tu voglia scrivere per una specifica nicchia o tu voglia conquistarne molte, la produttività à la chiave di tutto.
Con milioni di lettori con esigenze e bisogni sempre più raffinati e personali, scrivere uno-due libri non ti farà sfondare. Sfrutta i mercati di nicchia dando ad ogni nicchia il libro di cui ha bisogno. Scrivere e pubblicare più libri nel tempo ti permetterà di ottenere grandi risultati di vendita rispetto a scrivere e pubblicare un solo libro. Questa è una verità da cui non puoi prescindere e può essere la tua arma segreta.
Ora è il momento di liberarti da tutti i pregiudizi limitanti che ti hanno guidato fin qui. Sarò duro. Dire che in Italia ci sono più scrittori che lettori o che si pubblicano troppi libri è l’argomento preferito del club degli scrittori che non vendono.
Chi fallisce ha sempre bisogno di un capro espiatorio, e la maggior parte delle persone lo cerca in qualcuno o qualcosa che non sia se stesso. Niente di più tossico. Se un libro non vende dipende esclusivamente dall’autore o dal libro, non dal mercato, dall’Italia, dai colleghi, dalla famiglia, etc. So che può sembrarti brutale, ma è la verità.
Il primo passo che devi compiere se vuoi cambiare per sempre le tue sorti come scrittore e scrittrice è liberarti dai pregiudizi e dai pensieri limitanti. Se pensi che si pubblicano troppi libri, che ci sono troppi scrittori etc come pretendi di riuscire mai a realizzare dei risultati? Impossibile. Devi pensare invece al mercato come una platea di 25 milioni di lettori (dati Istat 2019) affamati con gusti molto raffinati e bisogni specifici. Come puoi sfruttare questa opportunità? Guadare al mercato in questi termini e senza i pensieri limitanti e tossici aprirà la mente ad enormi opportunità. Ovviamente devi capire che per ottenere dei risultati devi produrre degli ottimi libri, devi promuoverli personalmente e devi pubblicarne molti.
Non esistono pasti gratis, scorciatoie per il successo. Ma come mai nella storia dell’umanità oggi puoi diventare uno scrittore di successo da casa tua con un portatile. Il resto dipende da te e da quanto sei disposto a impegnarti e investire su te stesso.
Ah, e riguardo al fatto che ci sono più scrittori che lettori, ecco qualche numero per gli scettici cronici e i troll. Nel 2019 25 milioni di persone hanno letto almeno 1 libro e in commercio vi erano 1,2 milioni di libri. La matematica di base è sufficiente a capire quanto quella affermazione sia infondata.
Ti ho condiviso 2 verità potentissime, ora sta a te scegliere come sfruttarle.
Puoi continuare a raccontarti la favola dell’Italia che non legge e continuare a far parte del club degli scrittori sfigati oppure stracciare la tessera di questo club decadente ed entrare nel club dei selfpublishers veri, il club di coloro che sanno davvero come funzionano le cose e non hanno paura del duro lavoro necessario ad avere successo.
Io ti ho indicato il sentiero, la strada dovrai percorrerla tu.
L’unica cosa che ti chiedo è di non usare più scuse.
Buon selfpublishing!
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Ciao Alessandro, leggo sempre volentieri gli articoli del blog e ho grande stima nel vostro gruppo, che ritengo dia molto materiale veramente utile per chi come me è appassionato di scrittura…ma trovo tanti errori di battitura e anche di sintassi, forse dovuti alla fretta di pubblicare. Questo mi sembra inaccettabile in chi, tra gli altri servizi, offre anche correzione di bozze!
Mi offro come correttrice di bozze per i vostri articoli. In ogni caso spero riusciate a rimediare.
Grazie per l’attenzione.
Ciao Paola, grazie per la tua segnalazione, se vuoi proporti come correttrice bozze per la nostra azienda puoi sempre inviare il tuo curriculum, li leggiamo tutti e poi prendiamo in considerazioni quelli migliori e affini ai nostri valori.
…mi convince di più questo articolo, 900letterario.it/business/perche-si-pubblicano-libri-italia/
ma io sono, in merito, un ignorante; posso solo dire che le librerie mi sembrano sempre più spesso vuote o quasi, e il numero delle persone presenti è ampiamente sovrastato dai libri.
Non scrivo e leggo sempre meno, con il passare degli anni; penso, come insegnante, che la letto-scrittura sia un’abilità destinata a sparire e che il discorso sulla lettura e sulla vendita dei libri debba incrociare una seria riflessione sulla diffusione, amplissima ormai, della la dislessia che definirei funzionale a questo homo technologicus…
Se frequentate le edicole, scoprirete che anche le vendite dei fumetti sono diminuite in modo vertiginoso – forse non quello dei manga, ma credo una eccezione –
buone cose
zippoli
Ciao Maurizio, i dati su cui ragioniamo noi sono i dati dell’AIE, l’associazione italiana degli editori, sono quindi dati reali, ufficiali. Le librerie rappresentano ancora una fetta importante delle vendite di libri, circa il 50% e i fumetti sono il segmento dell’editoria che è cresciuto di più negli ultimi 5 anni. L’editoria rappresenta la prima industria creativa in Italia anche più di videogiochi e film.
Grazie per questo articolo chiarissimo e molto convincente. Condivido il punto di vista totalmente. Molti ignorano i tanti aspetti connessi alla scrittura di un libro. Grazie per darci sempre panoramiche su cui meditare e trovare soluzioni, rendendoci attivi creatori.
Cordialmente
Marina Catalano-Mc Vey