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Come diventare scrittore: 7 suggerimenti preziosi

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Come diventare scrittore: 7 suggerimenti preziosi

Tutti possono essere scrittori se hanno una storia o un’idea da raccontare.

In questa visione, il mindset ha un peso determinante.

Voglio quindi condividere con te 7 suggerimenti preziosi, che mi hanno permesso di riprendere in mano il sogno che avevo abbandonato per anni (quello di pubblicare un libro…), ma che sentivo ancora pulsare dentro di me, fino a scrivere e pubblicare.

Ecco i miei migliori 7 suggerimenti:

  1. Scrivi di ciò che ti ispira
  2. Stabilisci una routine di scrittura e rispettala.
  3. Diventa un avido lettore
  4. Inizia in piccolo
  5. Scrivi, scrivi, scrivi
  6. Guardati allo specchio e riconosci nel tuo riflesso uno scrittore
  7. Sii molto severo con le correzioni

Scrivi di ciò che ti ispira

C’è chi ama i romanzi horror, chi i rosa, chi invece ama leg- gere biografie o saggi di filosofia…

C’è chi ama il calcio o un altro sport, chi è un fervente reli- gioso, chi adora il trading e l’investimento in borsa, chi gli animali, chi la tecnologia, ecc…

Qual è la tua passione più grande?

Scrivi riguardo a essa.

La tua passione ti spronerà e ti guiderà anche quando scri- vere diventerà difficile o ti sembrerà di non avere più idee.

Stabilisci una routine di scrittura e rispettala

Programma il tuo momento da dedicare alla scrittura.

Scegli un momento e un luogo adatti dove puoi essere solo con la tua scrittura.
Se aspetti l’ispirazione per sederti a scrivere, non concluderai nulla, deve essere un impegno continuo e costante. Niente ti impedisce di iniziare in questo momento: letteralmente, apri la tua agenda o il tuo calendario sul telefono e fissa adesso il giorno e l’ora in cui inizierai, imposta un promemoria. Rispetta l’orario e l’impegno, all’inizio sarà dura ma dopo ti verrà naturale. Fidati.

Rendi questo momento sacro

Devi impedire a chiunque, te stesso compreso, di fartelo rimandare.
La Rowling dice esattamente: “Be ruthless about protecting writing days” – “Sii spietato nel proteggere i tuoi momenti di scrittura

La ricerca e la pianificazione dovrebbero essere effettuate al di fuori di questi orari. Il tempo di scrittura è proprio questo: il tempo in cui metti la penna sulla carta o le dita sulla tastiera.

Stabilisci quante parole al giorno scrivere, o quante ore passare seduto a scrivere

Stabilisci un obiettivo realistico. Una cartella? Due, tre? (Una cartella sono 1800 battute circa).
Dipende dal tempo che puoi dedicare e da quanto veloce sei, oppure se preferisci puoi fissare un obiettivo per ore di scrittura anziché per numero di parole (io preferisco questa soluzione).

Raggiungere gli obiettivi giornalieri ci dà stimoli – picchi di dopamina – e ci fa sentire bene con quello che stiamo facendo. Sul discorso ormoni e dopamina ritorneremo ancora più avanti.

Deve essere un obiettivo alla tua portata, ma che devi raggiungere ogni giorno!

Rendi pubblici i tuoi obiettivi

I social finalmente ci vengono in soccorso, non per pubblicare foto di compleanni, di vacanze al mare o di gattini, ma per qualcosa di molto più importante.

Qui ci rifacciamo direttamente a Robert Cialdini e alle sue tecniche di persuasione, fra cui troviamo questa: il Principio dell’impegno e della coerenza.

Se condividiamo con amici, o familiari un obiettivo che vo- gliamo raggiungere, saremo più motivati a portare avanti quelle stesse azioni, perché dimostriamo che siamo coerenti con le scelte fatte; in questo modo ciò che abbiamo già de- ciso, le strade percorse, gli obiettivi prefissati ci portano a continuare su quella strada. Appunto, per coerenza.

Diventa un avido lettore

Gli scrittori sono prima di tutto lettori. Stephen King in una celebre intervista ha detto che:

“I buoni scrittori sono buoni lettori. I grandi scrittori sono grandi lettori. Vuoi scrivere in un genere preferito? Prima leggi almeno 100 titoli. Leggi tutto quello che puoi. Imparerai presto cosa funziona e cosa no”.

Inizia in piccolo

Prenditi del tempo per costruire il tuo mestiere e affinare le tue abilità su progetti più piccoli prima di provare a scrivere un romanzo da 500 pagine.
Pensa a una newsletter settimanale con i tuoi lettori, apri un blog o dedicati a dei racconti brevi.

Scrivi, scrivi, scrivi

Esiste una falsa credenza, uno strano mito per cui tutte le forme d’arte si possono apprendere e invece a scrivere no; scrittori, secondo alcuni, si nasce e non si diventa.
Ricevo spesso email di lettori che mi confidano che scrivono lasciandosi semplicemente prendere dall’ispirazione del momento, come se la scrittura fosse solo frutto di un libero flusso di coscienza.

E ogni volta rispondo che sì, la scrittura è anche liberare il proprio flusso di coscienza, ma non solo.
Il pittore esprime il suo estro con colori e pennello, ma non prima d’aver imparato tecniche e regole; non basta conoscere i nomi dei colori, o saper tenere un pennello in mano, per essere pittore, no?

Così il musicista virtuoso… Non basta conoscere la scala di do per essere un compositore.
Per la scrittura è la stessa cosa… Non basta saper scrivere per considerarsi uno scrittore, no?

Eppure questa fastidiosissima credenza afferma che siccome (tutti?) oggi sappiamo scrivere allora siamo anche scrittori. Non è così.

Guardati allo specchio e riconosci nel tuo riflesso uno scrittore

Per fare bene una cosa dobbiamo convincerci di essere quella cosa.

Hai stabilito la tua routine quotidiana e ti sei ritagliato uno spazio e un tempo da dedicare tutti i giorni solo alla scrittura?
Non puoi guardarti allo specchio e vederci uno scrittore, se non fai niente per esserlo.

  • Se non ti ritagli uno spazio da dedicare alla scrittura tutti i giorni
  • Se non leggi tutti giorni
  • Se non studi argomenti e tecniche inerenti alla scrittura

“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che ver- ranno dipende da quello che farai oggi.” Ernest Hemingway

Sii molto severo con le correzioni

Agenti letterari, editori o lettori beta hanno il grandissimo potere di giudicare il tuo romanzo già dalle prime pagine. A prescindere da come esso si svilupperà, a prescindere da quanto sudore ti è costato, a prescindere dal super finale a sorpresa che hai escogitato, possono cestinare o bollare il tuo romanzo come non bello, quasi subito.

È una dura realtà, ma dobbiamo accettarla.

Parti dal presupposto che la soglia d’attenzione oggi (pur- troppo) è sempre più bassa, per questo motivo abbiamo l’obbligo, a meno che non ci chiamiamo Donato Carrisi o Stephen King, di catturare subito il lettore, l’editore o l’agente letterario.

Un testo senza ombra di refusi è il requisito minimo e indispensabile.

Poi cerca di rispettare il più possibile queste regole:

  • Evita introduzioni lunghe di luoghi o contesti storici. Hai centinaia di pagine per farlo, e puoi farlo molto più efficacemente nel corso della narrazione applicando la regola dello “Show, don’t tell” (la vedremo più avanti).
  • Mostra, non dirlo, mentre avviene qualcosa o i tuoi personaggi stanno dialogando, inserisci elementi del con- testo e dell’ambiente della città in cui si trovano, in questo modo il cervello del lettore (quasi senza accorgersene) acquisirà informazioni senza dover leggere paragrafi descrittivi.
  • Porta i tuoi personaggi all’azione il prima possibile
  • Resisti all’impulso di spiegare, guarda quest’esempio:

(Mario era pazzo di rabbia e pestò il tavolo. “Giorgio, ti farò arrestare!”, disse, rabbiosamente. “Su provaci!” disse Giorgio con spavalderia)

Usiamo meno aggettivi possibili. Tutti i manuali di scrittura concordano su una cosa: meno aggettivi usi e meglio è.

Sol Stein nel suo On Writing sostiene che: 1 aggettivo + 1 aggettivo danno come risultato 1⁄2 cioè la loro efficacia non si somma ma si dimezza, quindi scegline pochi e scegli i migliori: esempio – Si è dimostrato un combattente grintoso e inesauribile” … 1+1= 1⁄2 … La frase acquista più potenza se usi solo il più forte dei due aggettivi.

Meno è meglio!

La scrittura è vita, e proprio come la vita trova sempre un modo per sopravvivere, ed anche tu devi trovare un modo, il tuo modo, di essere scrittore. Da oggi sei autorizzato a diventare scrittore perché l’autorizzazione viene da te stesso, non dall’insegnante, dai genitori, da un amico o da un editore. Nessuna autorità potrà mai sentenziare sul tuo bisogno di scrivere.

Il mondo ha bisogno di libri per migliorarsi, anche il tuo!

Il mio, se ti va, lo trovi qui.

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