Qualcuno ha mai copiato una tua idea letteraria? Oppure ti sarà capitato di dire, sì questa storia mi piace… quasi quasi ne prendo spunto. Certo. Non ho dubbi ci sarai sicuramente passato.
Leggi qui ho qualcosa da dirti a riguardo!
“I poeti immaturi imitano; i poeti maturi rubano”, ha detto TS Eliot . “I cattivi poeti deturpano ciò che prendono, e i buoni poeti ne fanno qualcosa di meglio, o almeno qualcosa di diverso. Il buon poeta salda il suo furto in un insieme di sentimenti che è unico, del tutto diverso da quello che è stato strappato”.
T.S. Eliot
Questo è uno dei motivi per cui diventare un ladro di idee è così importante. Contemporaneamente migliora il tuo lavoro e onora coloro che ti hanno aperto la strada.
Ognuno di noi ha una prospettiva interessante da cui illuminare qualsiasi argomento e possiamo (e dovremmo) attingere al lavoro dei nostri predecessori per affrontare quell’argomento.
Il tuo lavoro come scrittore è quello di tenere gli occhi aperti su idee e storie che puoi inserire nel tuo lavoro.
Costruisci su ciò che gli altri hanno costruito, ma assicurati di abbassarti il cappello prima di trarre spunto dalla loro ispirazione.
Arte contro plagio
I grandi autori riprendono le idee degli altri: le modificano, le migliorano e le fanno proprie.
C’è una distinzione cruciale tra (1) remixare il lavoro di qualcun altro nella tua creazione e (2) copiare qualcun altro senza dargli credito. Il primo è arte; il secondo è il plagio.
Quindi, come facciamo a sapere la differenza tra “rubare” da artista o plagiare?
Facciamo un rapido esperimento mentale.
Diciamo che hai scritto 30 articoli sul tuo blog, alcuni sono davvero piaciuti, altri un po’ meno. Poi leggi un articolo di un altro scrittore che stranamente ricorda il tuo. Guardi la data di pubblicazione e vedi che è stato scritto un mese dopo il tuo. L’autore usa molte delle tue stesse citazioni e sembra un remake colpo su colpo della tua storia. Alcune delle frasi sono praticamente identiche alle tue. Come ti sentiresti?
Sfortunatamente, questo tipo di cose possono accadere con fin troppa facilità oggi in rete.
È fin troppo facile per uno scrittore plagiare i concetti di un altro scrittore e farli passare per propri. E non è che ci sia una forza di polizia contro il plagio, o un servizio segreto che stana automaticamente ogni forma di furto letterario.
Ora, facciamo un altro esempio.
Mettiamo che tu stia sbirciando blog di tuoi colleghi autori, a un certo punto vedi il titolo di un articolo è fin troppo simile ad uno dei tuoi. Allora per curiosità fai clic per vedere di cosa parla e rimani scioccato nel vedere il tuo nome citato.
L’autore condivide alcune delle tue idee (attribuendotele), quindi aggiunge cinque suggerimenti su come ha applicato le tue idee nella propria vita.
Come ti senti dopo aver letto questa storia?
Ognuno di noi vuole sapere che il proprio lavoro conta. Che quello che abbiamo scritto potrebbe avere un impatto positivo sulla vita di qualcuno.
Applica lo stesso standard quando fai le tue scelte creative su cosa e come “rubare” come scrittore.
Il ladro di idee
“Ciò che un buon artista capisce è che nulla viene dal nulla. Tutto il lavoro creativo si basa su ciò che è venuto prima. Niente è completamente originale.” – Austin Kleon
Qualche mese fa, ho iniziato a notare il nome di Austin Kleon ovunque guardassi. È iniziato ad apparirmi in moltI dei miei risultati di ricerca, in libri, articoli e siti web. Era ovunque e non avevo idea di chi fosse.
Nel tempo ho imparato a prestare attenzione a persone del genere. Hanno impiegato anni di duro lavoro per diventare quello che sono oggi. Quindi meritano tutta la mia attenzione e il mio rispetto.
Così dopo qualche rapida ricerca ho scoperto che ha scritto un libro piccolo ma potente, dal titolo Ruba come un artista che è poi diventato un best seller.
Ho deciso di leggere il libro e mi ha veramente colpito. Il punto cruciale del libro è che ogni persona creativa sta semplicemente costruendo sul lavoro degli artisti e dei creativi che l’hanno preceduto.
Ognuno di noi è il risultato di milioni di interazione fra nostri amici, familiari, mentori e influencer.
Il lavoro di nessun artista è veramente originale e non dobbiamo vergognarci del fatto che il nostro lavoro sia influenzato da coloro che ci hanno preceduto.
Siamo tutti sulle spalle di giganti, un fatto che dovrebbe ispirarci, non farci sentire degli impostori.
“Tutte le belle storie là fuori aspettano di essere raccontate in un modo fresco e selvaggio. Mark Twain ha detto che Adam era l’unico uomo che, quando diceva una cosa buona, sapeva che nessuno l’aveva detto prima. La vita è come un centro di riciclaggio, dove tutte le preoccupazioni e i drammi dell’umanità vengono riciclati avanti e indietro attraverso l’universo”. – Anne Lamotte
Donato CorvagliaFounder & CMO
Founder Youcanprint® Selfpublishing | CMO | Dirige il settore marketing dell'azienda che ha fondato.
hai ragione, l’ho sempre pensato e ho fatto vari post su facebook evidenziando aspetti critici della mia cittadina. passaggio a livello, pulizia dei propri marciapiedi, edicole votive, altro, senza gran successo. Ritrovo le stesse situazioni riproposte da giornalisti più titolati. Dico: guarda questi scienziati, se ne sono accorti ora. In effetti: non mi dispiace, se il suggerimento è proiettato al bene comune. Personalmente vorrei imparare meglio a descrivere e guardo personaggi come Sciascia Orwell, Eliot, Dickens, Coyle altri. Mi chiedo come fanno a far rivivere una realtà che si scopre lentamente. Sarebbe più facile copiare, ma penso sia meglio seguirne l’esempio.
Ciao Donato
Qui sopra dice: aggiungi un commento, ma cosa c’è da commentare, a parte il fatto che non ho nulla da commentare e se avrei quanto tempo mi fregherebbe. invece caro Donato ti voglio dire una cosa. Una cosa che se io non te la dico per tu saperla dovessimo vederci di persona, oppure cosa ancora improbabile perché è impensabile, che tu venga a Torino io ti porterei a casa mia e i tuoi occhi vedrebbero cose che non hai visto mai. Sicuramente rimarresti sbalordito: SONO UNO SCULTORE IN FIL DI FERRO E NO SOLO HO FATTO MOSTRE NELLE BIBBLIOTECHE DI TORINO – SONO SCRITTO ALLA PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI sito parco del Valentino a Torino – E PARTECIPO ALLA MOSTRA DI ARTE FIGURATIVE IN QUESTA GRANDE PALAZZINA SIAMO CIRCA 500 SOCI LA STRAGRANDE MAGGIORANZA SONO PITTORI. Di lettura libri ne ho abbastanza ma io leggo sempre, ho un pregio o forse un difetto: non segnalo mai con la matita il rigo o la parola né scrivo mai quello che penso in quella pagina di lettura. Certe cose io so il perché succedono. Oggi come oggi non mi stupisco più di niente. Donato dovresti se sei curioso se ti piace conoscermi dovresti leggere una recenzione su Passavin il Ganghero che è il quartultimo Di Passavin poi mi dirai qualcosa? Mah, non mi viene da crederci, o forse non ci credo. il Tuo buon senso mi ha strappato queste poche righe, ciao
Caro Donato, tutto vero ciò che riporti nel tuo articolo ed é vero che le nostre idee poggiano e si nutrono delle radici di pensieri di altri. Ma c’è un limite e parliamo di originalità. Quando uno scrittore pubblica
decine di libri, da più di vent’anni, si connette con grandi personaggi internazionali, riceve recensioni pubbliche e private, deposita i suoi libri alla Siae, invia copie di suoi libri a Regine, Presidente e Papi e ne riceve riscontri in carta filigranata. Ha video su youtube, pensi davvero che se accadesse che vengano copiate sue idee, dipinti, spartiti e progetti letterari, il vero autore non colga al volo il misfatto e non ne faccia un bestseller che come un thriller, facendo nomi e cognomi dei lestofanti portando alla ribalta tutto il male del mondo editoriale un J’accuse dell’avv. MaryConti, tra tanti avvocati famosi del cartaceo recente una Avvocatessa Conti, ci manca!
come darti torto Maria, hai perfettamente ragione, arrivati a quei livelli si fa presto a trasformare un intoppo in una potenziale idea per un nuovo romanzo!
I plagi esistono eccome, ne ho la prova.
Sono un autore di manuali di pasticceria per le scuole alberghiere e alcuni anni fa subii il plagio di una parte di un mio vecchio manuale. In particolare furono pubblicate in un nuovo testo una ventina delle pagine del mio libro, completamente copiate, compresi i refusi. Naturalmente non si parla di un’opera d’arte letteraria e ciò che avevo scritto poteva benissimo essere cambiato, si parlava di forni, pentole, mestoli, ecc. Probabilmente il plagiatore era convinto che nessuno si sarebbe accorto del fatto e che l’avrebbe passata liscia. Invece il libro in questione mi capitò tra le mani e alcune delle frasi che lessi erano stranamente simili alle mie. Così feci un semplice confronto e la copiatura risultò lampante, visto che erano stati “plagiati” anche gli errori di scrittura. Così non feci altro altro che comunicare il fatto alla nota casa editrice che lo aveva pubblicato, allegando alcune fotocopie del mio vecchio testo. Il risultato non si fece attendere, visto che il plagio era palese e ricevetti una buona cifra a titolo di rimborso, senza dover fare cause o impiegare avvocati.
ciao Marco! Grazie per aver condiviso la tua esperienza! La tecnologia, il web, la rete ci espone ad una valanga di contenuti, qualcuno plagia contenuti che non saprebbe realizzare pensando di farla franca ma si sbaglia!
Ciao Donato, Rubare non rubo ma copiare copio, eccome. Tutti gli articoli che fate, le idee che esponete(tu e tanti altri colleghi) le copio da sempre nelle cartelle: “cose da studiare”. L’ho fatto con la lingua giapponese quando ho scritto sul e del Giappone, per la fantascienza e perfino per le fiabe Irlandesi che adoro. sono d’accordo con voi che copiare tanto per farlo senza “rinnovare” quel che si copia è inutile ma chissà che per qualcuno non sia un modo per iniziare qualcosa di nuovo e di sperimentare una nuova visione del proprio mondo immaginario. Saluti da diego.
ciao Diego! Mi fa piacere immaginare i miei contenuti salvati in una cartellina nel pc chissà dove in Italia. Fiabe irlandesi non ne ho mai lette mi hai fatto incuriosire! Un caro saluto e e grazie per volermi continuare a seguire!!!
Sono più che convinta che da idea nasce idea… su questo non ci piove… chi copia sbaglia perchè non c’è evoluzione… chi elabora e personalizza crea qualcosa di nuovo e di personale… in fondo non abbiamo cominciato a copiare da madre Natura? Non si nasce imparati. io leggo molto, e questo mi aiuta verso nuove idee. Ma capita anche di scrivere di fatti accaduti nella vita, come scritto nei miei primi libri. Si comincia sempre da ciò che ci appartiene, poi la fantasia ci porta su strade diverse. Grazie per la tua fervida attività. Buonanotte.
ciao MARIA! Eccomi, i commenti non compaiono subito perchè passano dalla fase di approvazione e risposta 🙂 Ti ringrazio per il tuo contributo e ti sarò contento se vorrai continuare a seguirmi, un caro saluto!
Donato
Salve e complimenti per l’interessante post. Vorrei porre un quesito: per chi come me scrive racconti e vuole dormire sonni tranquilli senza il sospetto di aver “copiato” l’idea già sviluppata da qualcun altro, sarebbe sufficiente aggiungere in appendice all’antologia una nota nella quale vengono citati i titoli e i relativi autori di racconti, romanzi, film che dai quali i miei scritti traggono la loro idea ispiratrice? Grazie e buon lavoro.
hai ragione, l’ho sempre pensato e ho fatto vari post su facebook evidenziando aspetti critici della mia cittadina. passaggio a livello, pulizia dei propri marciapiedi, edicole votive, altro, senza gran successo. Ritrovo le stesse situazioni riproposte da giornalisti più titolati. Dico: guarda questi scienziati, se ne sono accorti ora. In effetti: non mi dispiace, se il suggerimento è proiettato al bene comune. Personalmente vorrei imparare meglio a descrivere e guardo personaggi come Sciascia Orwell, Eliot, Dickens, Coyle altri. Mi chiedo come fanno a far rivivere una realtà che si scopre lentamente. Sarebbe più facile copiare, ma penso sia meglio seguirne l’esempio.
Ciao Donato
Qui sopra dice: aggiungi un commento, ma cosa c’è da commentare, a parte il fatto che non ho nulla da commentare e se avrei quanto tempo mi fregherebbe. invece caro Donato ti voglio dire una cosa. Una cosa che se io non te la dico per tu saperla dovessimo vederci di persona, oppure cosa ancora improbabile perché è impensabile, che tu venga a Torino io ti porterei a casa mia e i tuoi occhi vedrebbero cose che non hai visto mai. Sicuramente rimarresti sbalordito: SONO UNO SCULTORE IN FIL DI FERRO E NO SOLO HO FATTO MOSTRE NELLE BIBBLIOTECHE DI TORINO – SONO SCRITTO ALLA PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI sito parco del Valentino a Torino – E PARTECIPO ALLA MOSTRA DI ARTE FIGURATIVE IN QUESTA GRANDE PALAZZINA SIAMO CIRCA 500 SOCI LA STRAGRANDE MAGGIORANZA SONO PITTORI. Di lettura libri ne ho abbastanza ma io leggo sempre, ho un pregio o forse un difetto: non segnalo mai con la matita il rigo o la parola né scrivo mai quello che penso in quella pagina di lettura. Certe cose io so il perché succedono. Oggi come oggi non mi stupisco più di niente. Donato dovresti se sei curioso se ti piace conoscermi dovresti leggere una recenzione su Passavin il Ganghero che è il quartultimo Di Passavin poi mi dirai qualcosa? Mah, non mi viene da crederci, o forse non ci credo. il Tuo buon senso mi ha strappato queste poche righe, ciao
Rubo rubo…
🙂
Caro Donato, tutto vero ciò che riporti nel tuo articolo ed é vero che le nostre idee poggiano e si nutrono delle radici di pensieri di altri. Ma c’è un limite e parliamo di originalità. Quando uno scrittore pubblica
decine di libri, da più di vent’anni, si connette con grandi personaggi internazionali, riceve recensioni pubbliche e private, deposita i suoi libri alla Siae, invia copie di suoi libri a Regine, Presidente e Papi e ne riceve riscontri in carta filigranata. Ha video su youtube, pensi davvero che se accadesse che vengano copiate sue idee, dipinti, spartiti e progetti letterari, il vero autore non colga al volo il misfatto e non ne faccia un bestseller che come un thriller, facendo nomi e cognomi dei lestofanti portando alla ribalta tutto il male del mondo editoriale un J’accuse dell’avv. MaryConti, tra tanti avvocati famosi del cartaceo recente una Avvocatessa Conti, ci manca!
come darti torto Maria, hai perfettamente ragione, arrivati a quei livelli si fa presto a trasformare un intoppo in una potenziale idea per un nuovo romanzo!
I plagi esistono eccome, ne ho la prova.
Sono un autore di manuali di pasticceria per le scuole alberghiere e alcuni anni fa subii il plagio di una parte di un mio vecchio manuale. In particolare furono pubblicate in un nuovo testo una ventina delle pagine del mio libro, completamente copiate, compresi i refusi. Naturalmente non si parla di un’opera d’arte letteraria e ciò che avevo scritto poteva benissimo essere cambiato, si parlava di forni, pentole, mestoli, ecc. Probabilmente il plagiatore era convinto che nessuno si sarebbe accorto del fatto e che l’avrebbe passata liscia. Invece il libro in questione mi capitò tra le mani e alcune delle frasi che lessi erano stranamente simili alle mie. Così feci un semplice confronto e la copiatura risultò lampante, visto che erano stati “plagiati” anche gli errori di scrittura. Così non feci altro altro che comunicare il fatto alla nota casa editrice che lo aveva pubblicato, allegando alcune fotocopie del mio vecchio testo. Il risultato non si fece attendere, visto che il plagio era palese e ricevetti una buona cifra a titolo di rimborso, senza dover fare cause o impiegare avvocati.
ciao Marco! Grazie per aver condiviso la tua esperienza! La tecnologia, il web, la rete ci espone ad una valanga di contenuti, qualcuno plagia contenuti che non saprebbe realizzare pensando di farla franca ma si sbaglia!
Ciao Donato, Rubare non rubo ma copiare copio, eccome. Tutti gli articoli che fate, le idee che esponete(tu e tanti altri colleghi) le copio da sempre nelle cartelle: “cose da studiare”. L’ho fatto con la lingua giapponese quando ho scritto sul e del Giappone, per la fantascienza e perfino per le fiabe Irlandesi che adoro. sono d’accordo con voi che copiare tanto per farlo senza “rinnovare” quel che si copia è inutile ma chissà che per qualcuno non sia un modo per iniziare qualcosa di nuovo e di sperimentare una nuova visione del proprio mondo immaginario. Saluti da diego.
ciao Diego! Mi fa piacere immaginare i miei contenuti salvati in una cartellina nel pc chissà dove in Italia. Fiabe irlandesi non ne ho mai lette mi hai fatto incuriosire! Un caro saluto e e grazie per volermi continuare a seguire!!!
Sono più che convinta che da idea nasce idea… su questo non ci piove… chi copia sbaglia perchè non c’è evoluzione… chi elabora e personalizza crea qualcosa di nuovo e di personale… in fondo non abbiamo cominciato a copiare da madre Natura? Non si nasce imparati. io leggo molto, e questo mi aiuta verso nuove idee. Ma capita anche di scrivere di fatti accaduti nella vita, come scritto nei miei primi libri. Si comincia sempre da ciò che ci appartiene, poi la fantasia ci porta su strade diverse. Grazie per la tua fervida attività. Buonanotte.
ciao MARIA! Eccomi, i commenti non compaiono subito perchè passano dalla fase di approvazione e risposta 🙂 Ti ringrazio per il tuo contributo e ti sarò contento se vorrai continuare a seguirmi, un caro saluto!
Donato
Fabulous!
Salve e complimenti per l’interessante post. Vorrei porre un quesito: per chi come me scrive racconti e vuole dormire sonni tranquilli senza il sospetto di aver “copiato” l’idea già sviluppata da qualcun altro, sarebbe sufficiente aggiungere in appendice all’antologia una nota nella quale vengono citati i titoli e i relativi autori di racconti, romanzi, film che dai quali i miei scritti traggono la loro idea ispiratrice? Grazie e buon lavoro.
Buongiorno Alberto, sì, puoi agire come hai detto, indicando le fonti a cui ti sei ispirato.