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Il romanzo storico è caratterizzato da un intreccio di realtà e invenzione. Le vicende sono infatti ambientate in un’epoca del passato descritta con vivacità e minuzia di particolari, i personaggi possono essere frutto della fantasia o realmente esistiti e i fatti narrati sono spesso raccontati con precisione documentaria.
Se sei un appassionato lettore (e scrittore) di questo genere letterario, saprai certamente che l’appellativo “storico” non fa riferimento a libri superati o poco attuali. La creatività e la maturità artistica – di cui necessiti per scrivere un prodotto di successo – sono le vere protagoniste della tua opera: avrai bisogno di una trama, di una ricca conoscenza delle abitudini dell’epoca e, soprattutto, della volontà di far incontrare le storie private dei tuoi protagonisti con le vicende collettive di un popolo.
Pronto a scoprirne di più? Cos’è, quando nasce e quali sono i caratteri distintivi di un romanzo storico? Ho sintetizzato in esclusiva per te ciò che devi sapere prima di prendere in mano la penna.
Il romanzo storico ricostruisce le fascinose epoche del passato mediante la descrizione di atmosfere, costumi, usanze, mentalità e condizioni sociali del tempo. I personaggi principali sono dunque immersi in una realtà che, per conquistare il lettore fin dalla prima pagina, deve essere verosimile.
Mescolare il vero al fantastico consente di donare autorevolezza e vivacità alla narrazione delle vicende, senza abbandonare però l’ambientazione storica che hai scelto di trattare. Prima di approfondire le peculiarità e i romanzi storici di maggior successo, è doveroso risalire alle origini di questo genere letterario.
Siamo nel primo decennio dell’Ottocento. Lo scrittore scozzese Walter Scott ha appena dato alle stampe Rob Roy (nel 1818) e il più fortunato Ivanhoe (nel 1819). Cosa rende questi libri tanto rivoluzionari?
La particolarità del romanziere è la sua capacità di dare spessore alla caratterizzazione psicologica dei personaggi; l’ambientazione del passato non è soltanto un cornice vuota, ma un espediente letterario che si mescola alle vicende e che, in un certo qual modo, le governa.
Walter Scott approccia il passato in modo inedito e – nonostante ci fossero già stati autori che prima di lui avevano scelto di ambientare le proprie storie in epoche remote – lo scozzese viene considerato il primo vero autore di romanzi storici. La rapida diffusione della sua opera ispira le penne più brillanti d’Europa.
In Italia, dopo l’arrivo del già citato Ivanhoe, si assiste allo sforzo letterario e linguistico del grande Alessandro Manzoni. I promessi Sposi viene dato alle stampe nel 1827, soltanto un decennio dopo l’originaria pubblicazione di Walter Scott.
Alla fine del Novecento, il romanzo storico si trasforma in una moda letteraria. La differente percezione della Storia cambia nuovamente le carte in tavola: se nell’Ottocento essa è sinonimo di evoluzione, progresso e positività, nel Novecento si assiste a un declino, a un’incertezza e a uno slancio critico contro il progresso (spesso distruttivo) della civiltà.
Nasce così un nuovo tentativo di definire la consapevolezza dei più grandi autori che si sono cimentati nel genere. Tra i tanti, Umberto Eco pubblica Il nome della rosa e parte delle sue migliori opere di narrativa sotto la definizione di romanzo neostorico, ovvero vigile e al contempo critico nei riguardi di un passato che spesso non lascia scampo alla fragile condizione dell’uomo.
L’Europa si riempie di fermento letterario e l’ampio patrimonio di romanzi storici mette in evidenza le peculiarità di questo genere. Ti basterà sfogliare le opere di Alexandre Dumas padre, Marie-Henry Beyle Stendhal, Honorè de Balzac, Gustave Flaubert, Emile Zola e Victor Hugo per apprezzare gli intrecci, le descrizioni e i personaggi che si susseguono tra le pagine.
Interessante è anche il filone russo, la cui prosa documentaristica si mescola alla caratterizzazione emozionale dei protagonisti. Puskin, Lazecnikov, Tolstoj e Zagoskin sono certamente i maestri del genere. Di conseguenza, cosa possiamo apprendere dai grandi del passato? Qual è la struttura del romanzo storico? Voglio riassumere per te le regole di scrittura proposte nell’Ottocento da Walter Scott in persona. Vediamo in che modo riadattarle al presente:
Questi semplici suggerimenti letterari possono esprimersi in centinaia di modalità diverse. Puoi ad esempio narrare excursus storici per mettere da parte le sorti dei protagonisti e descrivere, in uno o più capitoli, gli avvenimenti dell’epoca.
Puoi inoltre servirti del narratore onnisciente per organizzare il ricco patrimonio di personaggi e scenari con un punto di vista a focalizzazione zero. Sarai così libero di viaggiare con la fantasia in modo tale da narrare ogni vicenda in modo esaustivo e oggettivo.
Il sistema-personaggi di un romanzo storico merita un ulteriore approfondimento: ogni voce si muove infatti all’interno di una realtà complessa e stratificata. Se da un lato spiccano i grandi protagonisti delle epoche remote, dall’altro vengono narrate le vicissitudini di uomini e donne generati dalla fantasia dello scrittore.
Questi ultimi sono spesso i protagonisti della vicenda, persone semplici che si muovono all’interno di un periodo storico governato dalle sue particolarità politiche e sociali.
Nelle vesti di scrittore, di conseguenza, potrai impersonare quanto le grandi personalità del passato (ad esempio, Federigo Borromeo ne I promessi sposi) tanto le vicende di personaggi comuni (Don Abbondio).
Inutile negarlo: questo approccio letterario richiede grande esperienza. Se dovessi introdurre nella vicenda un personaggio “stonato” rispetto al contesto da te descritto rischieresti di compromettere quel tanto importante “verosimile” di cui abbiamo già parlato.
Il lettore perderà fiducia nella narrazione e finirà per svegliarsi dal torpore letterario che un buon romanzo storico è in grado di garantire. Per preservare l’equilibrio del tuo edificio di pagine, di conseguenza, ti consiglio di analizzare minuziosamente la documentazione di cui disponi in modo tale da bilanciare il vero storico (basato sullo studio dell’epoca) al vero poetico (governato dall’aspetto immaginativo).
Un esempio? Rifletti per un solo istante sulla figura di Lucia descritta nel romanzo di Alessandro Manzoni. La giovane donna non può fare altro che comportarsi in modo coerente al periodo storico in cui agisce: prega e invoca protezione divina nel corso delle complesse vicende che stravolgono la sua vita.
I suoi punti di riferimento sono dopotutto la madre e Padre Cristoforo. L’autore è così in grado di tenere viva la finzione letteraria che ci serve per empatizzare con il personaggio. Insomma, se Lucia fosse stata un’eroina femminista avrebbe certamente meritato la nostra simpatia, ma avrebbe inevitabilmente compromesso il vero storico dell’intera opera.
Definire le tematiche di un genere letterario tanto ampio è compito difficile. Il ruolo della Storia è senza dubbio primario: l’autore si interroga spesso – soprattutto a partire dal Novecento in poi – sull’influenza del passato.
Questo atteggiamento riflessivo dipende da vari fattori. Può essere un tentativo di analizzare in maniera critica le vicende storico-politiche per dimostrare che, nonostante gli errori commessi in epoche remote, l’essere umano commette sempre gli stessi sbagli.
Può trasformarsi in riflessione filosofica o in semplice ritmo della prosa per alternare i giudizi del narratore onnisciente alla trama del romanzo.
Insomma, è compito dello scrittore affrontare la Storia in modo originale e creativo, purché essa resti la vera protagonista del racconto (invisibile ma sempre presente).
In aggiunta a quanto detto, i temi del romanzo storico sono spesso puramente descrittivi: nazionalismo, amori infelici, duelli e avventure rappresentano uno strumento che permette di viaggiare con la fantasia, legando il patrimonio del passato alle tradizioni del presente.
Se sei alla ricerca di temi letterari capaci di dare spessore al tuo libro, ti consiglio in primo luogo di analizzare le peculiarità dell’epoca storica che vuoi descrivere. Quali sono le fonti di cui disponi? Quali le grandi rivoluzioni del tempo? Ci sono stati personaggi di fama mondiale che puoi citare? O problemi comuni da risolvere? Qualunque sia la risposta a queste domande, affronta i temi in chiave realistica e ricorda di tenere bene a mente l’obiettivo della tua narrazione.
Il romanzo storico è tornato ad essere un genere letterario molto apprezzato negli ultimi anni.
L’evoluzione stilistica ha di conseguenza modificato ancora una volta i temi e gli approcci letterari impiegati dai più grandi scrittori del nostro tempo. La “storicità” di un libro si mescola quindi alle vicende che vengono narrate al suo interno.
Nasce il romanzo d’avventura, lo storico giallo, lo storico psicologico e il romanzo storico fantastico (in cui prevalgono espedienti letterari che, seppur coerenti all’epoca in cui viene ambientata la vicenda, sono frutto dell’immaginazione dell’autore).
Il romanzo storico si mescola ai temi thriller/neri (romanzi di paura e dell’horror) oppure alle vicende rose di una sfortunata coppia di amanti.
Le possibilità letterarie sono potenzialmente infinite! Qualunque sia la commistione di generi che desideri sperimentare nel tuo libro, cerca sempre di considerare la Storia la vera protagonista della vicenda. Non limitarti soltanto a una descrizione statica e ricca di particolari, ma cerca di sfruttare le potenzialità di questo personaggio sui generis capace di rivoluzionare le sorti della tua vicenda. Non mancheranno colpi di scena da far trattenere il fiato fino all’ultima pagina!
Per migliorare le tue doti di scrittore, devi senza dubbio conoscere lo stile, la prosa e le idee dei più grandi maestri del genere. Immergerti nella lettura delle opere passate è il primo step da compiere per imparare a rispettare il principio di verosimiglianza senza essere né troppo documentaristico né eccessivamente distante dalla realtà (dal vero storico).
In aggiunta a quanto detto, cerca di tenere vivo l’interesse nella lettura alternando le descrizioni storiche alle azioni vere e proprie: dal momento che scriverai nei panni di un narratore onnisciente e oggettivo, potrai sbizzarrirti con tempi di narrazione incalzanti e originali.
Intreccia le storie dei protagonisti come meglio credi, impersona i grandi del passato e cerca di tratteggiare un’immagine dell’epoca che sia coerente e affascinante. Come ottenere un risultato soddisfacente? Leggendo le grandi opere dell’Ottocento e del Novecento, ovviamente. Tra i tanti romanzi di spicco, non posso che citare:
Questi pochi suggerimenti non intendono esaurire la ricchezza di un genere letterario così vasto e affascinante. Da I promessi sposi di Alessandro Manzoni al Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da Le confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo a Il rosso e il nero di Stendhal.
Comprendere quali sono le opere più affini al tuo gusto letterario è il primo passo da compiere se vuoi sviluppare una prosa originale ma efficace nel lungo periodo.
Gli autori che si sono brillantemente cimentati in questo genere letterario appartengono ad epoche molto diverse tra loro. In aggiunta al già citato Walter Scott (1771-1832), è interessante approfondire la bibliografia dell’italiano Umberto Eco (1932-2016) e della francese Marguerite Yourcenar (1903-1987).
I romanzi storici della tradizione di Charles Dickens (1812-1870) sono inoltre un ottimo esempio di critica storico-sociale. Non mancano poi le pubblicazioni della nostra contemporaneità: Valerio Massimo Manfredi, Ken Follett, Hilary Mantel, Jeanne Kalogridis e Ildefonso Falcones hanno recentemente rinnovato un genere della tradizione con avventure, intrighi e descrizioni di eccellenza. Aggiungi alla tua libreria quanti più esempi possibili; solo così potrai comprendere quali elementi possono valorizzare anche la tua prosa e quali no.
Sei ormai pronto per lavorare su una trama avvincente e catturare l’attenzione dei tuoi fortunati lettori fin dalla prima pagina.
Voglio però concludere questo articolo con qualche curiosità che potrebbe agevolare il tuo processo di studio e immaginazione.
Se sei alla ricerca di uno strumento letterario con cui dare credibilità ai fatti narrati, puoi sempre utilizzare l’espediente della contemporaneità: il narratore del presente ha rinvenuto una testimonianza (un diario, un vecchio manoscritto ecc.) e ha deciso di raccontare i fatti che ha casualmente scoperto. In questo modo potrai creare un ponte tra passato e presente, giustificando al lettore il motivo delle tue digressioni.
In secondo luogo, caro scrittore, attento ai dialoghi. Tra le curiosità del romanzo storico c’è senza dubbio la capacità di scrivere un libro accavallato tra due epoche: la nostra e quella descritta nel racconto.
Per dare credibilità alle parole dei tuoi personaggi ti consiglio di leggere qualche testo del tempo (se disponibile) in modo tale da trovare la giusta verve letteraria.
Ricorda però di non essere troppo prolisso e noioso: il lettore che segue le avventure da te scritte non vuole essere trattato come uno studente chino sui libri di scuola!
La ricostruzione storica deve essere coerente alla narrazione, non un esercizio di stile che nulla ha a che vedere con le avventure dei personaggi. Sì alla realismo, ma via libera all’immaginazione; è infatti questa la caratteristica che ti renderà un bravo romanziere!
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