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Entusiasta o entusiasto: come si scrive?

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entusiasta o entusiasto

Si dice entusiasto oppure entusiasta? La declinazione dell’aggettivo al maschile rientra tra gli errori più comuni che vengono commessi nella lingua parlata e scritta. Ti è mai capitato di utilizzare erroneamente “entusiasto” e di venire subito corretto? Sai perché è sbagliato utilizzare questa forma? Secondo te, l’articolo indeterminativo davanti all’aggettivo va apostrofato o meno? Qual è e come si forma il plurale?

In molti, hanno chiesto agli esperti dell’Accademia della Crusca e dei più noti dizionari, se esiste il superlativo assoluto del termine e, in caso affermativo, come è possibile ottenerlo. Con questo articolo, proverò a chiarire qualsiasi tuo dubbio, a mettere un po’ di ordine nei pensieri e a farti conoscere qualche interessante curiosità. Iniziamo.

Entusiasta: il significato

Il termine entusiasta ha una connotazione attinente alla sfera emotiva. Si utilizza per indicare una persona particolarmente incline a slanci di entusiasmo, piena di vita e di gioia. Di seguito, ti riporto la definizione estrapolata direttamente dal dizionario Treccani: “s. m. e f. e agg. [dal gr. ἐνϑουσιαστής; v. entusiasmo] (pl. m. -i). Chi o che prova entusiasmo”. In passato, entusiasti al plurale veniva utilizzato per indicare “con una punta di spregio, alcune sette religiose (anabattisti, quaccheri, mormoni, ecc.), che pretendevano di avere ispirazioni dirette dallo Spirito Santo”. Curioso, non trovi? In effetti, nell’antica Grecia il termine designava una persona (o più individui) in preda all’ispirazione fornitagli da Dio. L’attributo era riservato solo ai sacerdoti, agli indovini e ai poeti. Tuttavia, questa estensione del significato originario, in tempi moderni, è ormai entrata in disuso.

Ma concentriamoci sul focus del discorso: nella lingua italiana, entusiasto non esiste. L’aggettivo appartiene alla classe dei nomi che possiedono un’unica forma al femminile e al maschile come negoziante, nipote oppure cantante. Il genere, pertanto, potrà essere definito solo dall’articolo indeterminativo che lo precede: ad esempio, un bravo pediatra, una cantante di talento, un ottimo interprete e così via.

Per chiarire meglio il concetto, rispolveriamo un po’ di grammatica. In base alla loro desinenza, gli aggettivi si distinguono in quattro gruppi:

  • Quelli con quattro desinenze per ciascun numero e genere (ad esempio, bravo/a bravi/e);
  • Quelli con due desinenze per numero, una per il singolare e l’altra per il plurale (semplice/i);
  • Quelli invariabili (di solito si tratta di aggettivi importati da altre lingue come nel caso di standard o chic) a cui appartengono anche i colori come lilla, rosa e viola;
  • Quelli con due desinenze per genere, una per il femminile e per il maschile singolare e due per il plurale (belga/i/belghe).

Entusiasta, quindi, appartiene alla quarta classe. Ma come si comporta l’aggettivo all’interno di una frase?

Entusiasta: come comprendere quando si tratta di maschile o di femminile

Entusiasta è un aggettivo che si declina solo al plurale. Per comprendere se si tratta di maschile o femminile, osserva l’articolo indeterminativo che lo precede. A questo punto, anticipo la domanda dicendoti subito che quest’ultimo non richiede in nessun caso l’apostrofo, così come spiega l’Accademia della Crusca nell’articolo Anche un uomo può essere entusiasta. L’esempio “Giulia lo descrive come un entusiasta” dovrebbe aiutarti ad avere ben chiaro il concetto.

Come si forma il plurale di entusiasta

La formazione del plurale rispetta la regola generale utilizzata per tutti gli altri aggettivi, per cui se al singolare entusiasta rimane invariato (il genere viene definito solo dall’articolo indeterminativo che lo precede) al plurale, invece, si declina come qualsiasi altro, prevedendo la doppia desinenza (-i o -e).

Per cui, attenendoci alle classiche norme della grammatica italiana, avremmo entusiasti ed entusiaste. Facciamo qualche esempio pratico: Le ragazze sono entusiaste di questa nuova opportunità; I giocatori sono entusiasti del risultato appena ottenuto. Su questo, pertanto, non dovrebbero esserci più perplessità.

Come si forma il superlativo assoluto: entusiastissimo si può dire?

Uno dei dubbi amletici che interessano la parola entusiasta riguarda la formazione del superlativo assoluto. Come ben sai, quest’ultimo si forma aggiungendo il suffisso -issimo o tuttalpiù ricorrendo all’avverbio di quantità “molto” posto dinnanzi all’aggettivo. Tuttavia, la grammatica italiana precisa che tale combinazione può essere accettata solo nel caso in cui l’aggettivo esprime una qualità che può essere all’occorrenza aumentata oppure diminuita, come nel caso di grande/grandissimo o molto grande oppure di bravo/bravissimo o molto bravo.

Gli aggettivi che già esprimono il grado massimo di intensità di un certo valore (ad esempio immenso, enorme, eccellente, straordinario), invece, non ammettono la possibilità di costruire il superlativo assoluto. Partendo da questa semplice e chiara regola, entusiasta non richiede l’aggiunta del suffisso -issimo. Infatti, anche se il significato non si può considerare a tutti gli effetti elativo, esprime però un’idea di pienezza, di intensità, un sentimento di partecipazione e di esaltazione.

Qualora fosse possibile costruire il superlativo assoluto, a livello semantico risulterebbe piuttosto ridondante e ovviamente, sul piano grammaticale poco corretto (nonostante non esista una specifica regola che fornisca delle indicazioni precise in questo caso particolare). Se mi permetti, aggiungerei anche non orecchiabile. Ti ci troveresti a scrivere, o peggio, a dire entusiastissimo? Credo proprio di no. D’altronde, secondo un’approfondita ricerca condotta dall’Accademia della Crusca l’uso di entusiastissimo ricorre sul web appena 373 volte, restituendo risultati pari a 624 volte per la variante al femminile. Sono ancora meno quelli relativi al plurale: troviamo rispettivamente 114 occorrenze di entusiastissimi e appena 25 di entusiastissime. Il superlativo assoluto non viene usato nei principali quotidiani cartacei e online nazionali, ma pare sia riservato solo a contesti meno formali come blog, forum e social network, ove il controllo della correttezza grammaticale è assai limitato o comunque il fine ultimo degli autori è di tipo ironico-espressivo.

Tuttavia, come viene citato nella Grammatica di Dardano-Trifone è ammessa un’unica eccezione: l’aggiunta di molto. Pertanto, possiamo avere molto entusiasta che ne intensifica la qualità. L’Accademia della Crusca precisa che, nonostante la formula sia discretamente entrata a far parte della lingua corrente, con 136 esempi negli archivi del quotidiano “Repubblica” e 193.000 occorrenze nelle pagine italiane di Google, pare venga utilizzata in un ambito più colloquiale e informale. Ne consegue che è meglio evitarne l’uso soprattutto nella forma scritta e nelle discussioni più formali. Se stai scrivendo un romanzo o un testo di una certa rilevanza, dunque, ometti il “molto” per stare al sicuro ed evitare l’intervento di fanatici della grammatica e dei correttori di bozze.

D’altro canto, però, l’aggettivo ammette il processo inverso, ovvero quello di minimizzazione del suo significato, attraverso l’utilizzo dell’avverbio di quantità poco. Non di rado, quindi, potrai incontrare nei testi frasi del tipo: Martina era poco entusiasta della sua prestazione sportiva; Giovanni era poco entusiasta di giocare con me.

Conclusioni

Il termine entusiasta è una delle tante eccezioni della grammatica italiana. La desinenza -a non ne attesta solo il genere femminile ma anche il maschile, per cui è scorretto dire e soprattutto scrivere entusiasto. Per il plurale, invece, vale la regola generale che prevede l’aggiunta del suffisso -i al maschile ed -e al femminile.

Per quanto concerne, invece, la formazione del superlativo assoluto la regola generale prevede che il termine venga usato nella sua forma originaria, senza ulteriori intensificazioni. Così, se entusiastissimo e entusiastissima sono grammaticalmente scorretti, molto entusiasta viene ammesso solo nel linguaggio parlato e peraltro informale. Ti consiglio dunque di utilizzarlo con parsimonia e mai nello scritto, per evitare di cadere in errori grossolani.

Se sei alle prime armi, ti stai approcciando da poco alla scrittura di un romanzo, potresti a ragione nutrire dei dubbi su alcune forme grammaticali. In tal caso, suggerisco di farti aiutare da un esperto nella revisione del testo. I professionisti di Youcanprint.it sapranno indirizzarti verso un adeguato percorso di formazione, garantendoti il massimo supporto sia in fase di correzione che di auto-pubblicazione del manoscritto. Per scoprire i nostri servizi, visita il sito e contattaci per una consulenza.

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