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Scrivere e pubblicare un libro è una cosa che prima o poi tutti abbiamo desiderato, sia da bambini quando le maestre davano come esercizio per casa un tema con traccia cosa vuoi fare da grande; sia poi in età più adulta magari quando ci è capitato qualcosa di assurdo o ci è sembrato che la nostra vita sarebbe stata davvero bene stampata in un libro con una bella copertina, per essere di ispirazione o anche solo per potersi sfogare.
Oggi è possibile per tutti creare il proprio libro e poterlo pubblicare soprattutto se ci si rivolge al mondo del self publishing.
I generi letterari a cui ispirarsi sono davvero tantissimi e se scegli di intraprendere questo percorso non hai che da prediligere quello che può essere più vicino al tuo stile e le tue esigenze comunicative.
Tra tutti i generi esistenti, di seguito parleremo nello specifico del genere letterario diario, genere molto divertente sia da scrivere che da leggere in quanto molto coinvolgente da ambe due le parti, perché presenta una narrazione in prima persona ed essendo l’espressione di pensieri e cose che capitano è davvero facile immedesimarsi da parte del lettore.
La prima cosa che ti chiedi quando ti avvicini ad un genere letterario o vuoi scrivere seguendolo, è sicuramente dove affonda le sue radici, in quanto conoscerne la provenienza può essere la base per la conoscenza e la corretta scrittura di questo genere.
Le prime tracce di questo genere letterario risalgono a tempi molto antichi: infatti perfino già prima dell’anno mille i più facoltosi assumevano una persona che potesse riportare i loro pensieri e le loro storie per iscritto, al fine di tramandarli ai familiari o per semplice vanità.
Si può dire che, quando ha visto l’alba, si parlava di genere diario inteso come semplice cronaca; basti pensare al fatto che Carlo Magno per far raccontare le sue gesta assunse ai suoi servigi una persona, tale Eginardo, che aveva il compito di seguirlo nelle sue gesta e scriverle così da poterle lasciare ai posteri in memoria delle sue prodezze e pensieri. Questa è una forma di diario primitiva in quanto manca l’elemento, la prima persona, che racconta quello che succede dal suo punto di vista.
Nel tempo poi questo genere letterario ha subito una profonda evoluzione frutto della maturazione delle idee di coloro che lo scrivevano: basti pensare all’Ulisse di Joyce, dove si racconta quello che è un viaggio, ma attraverso un flusso di coscienza piuttosto che attraverso una serie di banali tappe o una lista di luoghi visitati.
La struttura che deve avere un diario è piuttosto semplice da seguire. Non deve essere molto articolata, il che rende questo genere davvero semplice da scrivere ed anche leggere.
Non ci sono particolari vincoli strutturali né linguistici: naturalmente la storia deve avere un filo logico, essere caratterizzata da un inizio, una parte centrale dove questa si muove o i pensieri prendono corpo ed una parte finale dove sono riportate le conclusioni.
Questo schema strutturale può essere applicato in differenti modi ad esempio:
Il genere diario è molto semplice, ma altrettanto particolare in quanto presenta una serie di vincoli di forma che lo rendono unico nel suo genere e senza i quali non sarebbe affatto così bello e particolare.
La prima peculiarità sta nel fatto che gli episodi raccontati nel diario vengono poi suddivisi in brani, che possono essere conclusivi o meno a seconda di come si sia scelto di esporre il diario. Ad esempio, se si racconta una giornata, questa rappresenterà un brano intero e la successiva ne rappresenterà un’altra ancora e così via.
Altra peculiarità è il fatto che il protagonista è anche narratore: infatti tutti i moderni diari sono espressi dal pronome personale io e tramite gli occhi del narratore e protagonista si conoscono i personaggi che popolano la storia.
Altra peculiarità è il fatto che il narratore, essendo anche protagonista, esprime i suoi pensieri e le sue riflessioni circa gli avvenimenti ed anche i suoi stati d’animo.
Generalmente ogni narrazione inizia con una formula di rito iniziale che può essere una frase, un’impressione, uno stato d’animo od anche la data ed una formula finale, a volte può trattarsi anche di un saluto o un’espressione di affetto.
Inoltre un ultimo accorgimento che è necessario che adotti nella stesura di un racconto o un libro di genere diario è sicuramente, l’utilizzo di parole anche abbreviate che rendono il racconto più personale, purché siano comprensibili anche al lettore, ma tali parole, se inserite nel modo corretto coinvolgeranno il tuo lettore e lo faranno appassionare allo scritto, e di sicuro lo leggerà tutto d’un fiato senza esitare, perché l’obiettivo è quello di far si che il lettore veda la vicenda tramite i tuoi occhi e questo è sicuramente un espediente che crea un legame intimo e personale con il lettore facilitando l’immedesimazione con l’autore e protagonista.
Ogni libro che si rispetti ha di per sé un buon pacchetto base di personaggi. I personaggi che popolano un diario possono essere differenti: se questo si basa sulla narrazione di una giornata, allora sono le persone incontrate in quella giornata, invece se racconta di pensieri, questi saranno i protagonisti.
Tra i personaggi, difficilmente sarà semplice inserirne di fantasia o incontrati a meno che tu non decida di raccontare dei sogni surreali o frutto di una cena alquanto indigesta.
I protagonisti quindi saranno persone reali, incontrate durante la giornata, luoghi se si descrive un viaggio, semplici avvenimenti o cose mangiate, ma niente di inventato o troppo fuori dalla realtà.
Nel caso il diario abbia toni altamente personali ed intimi, allora questo andrà a raccontare e vedrà come protagonisti gli intimi pensieri del narratore protagonista.
Le tematiche del diario sono davvero tante, essendo un genere piuttosto libero.
Sostanzialmente il tema di partenza dipende in larga fetta dalla tipologia di diario che hai intenzione di scrivere. Ad esempio, se stai scrivendo un diario intimo, allora il tema saranno principalmente le impressioni, le sensazioni provate da chi scrive, e l’abilità dello scrittore sarà nel comunicarle in modo così chiaro e limpido da far si che chi le legge ne venga coinvolto così tanto da sembrargli di vivervele per davvero.
Naturalmente un discorso analogo vale per qualsiasi tematica tu decida di raccontare: quanto più coinvolgenti e dettagliati si è nel racconto tanto più bello sarà leggerlo ed immedesimarsi.
Tra le tipologie di diario ormai fuori moda si trova sicuramente il diario di bordo compilato dai marinai durante i viaggi e la forma delle ricordanze, questa in particolare rappresenta la forma più primitiva e primordiale di diario anche se non scritto dallo stesso autore;
Altra tipologia di diario può essere quella del diario degli appunti, dove si narrano gli avvenimenti come se si stesse, appunto, prendendo appunti su quello che sta succedendo. Poi vi è il diario intimo, dove si raccontano tutti i segreti anche quelli più intimi e le impressioni su cose persone ed avvenimenti.
Altra forma è il diario di guerra, dove si raccontano avvenimenti, battaglie a cui si e preso parte sempre in forma personale.
Come hai visto finora, il genere diario è un genere molto interessante ed intrigante, ma ciò che ha reso alcuni testi appartenenti a questo genere è sicuramente l’integrazione particolare con il contesto storico.
Infatti se si dice diario il primo titolo che viene alla mente è il diario di Anna Frank: questo racconta una pagina di storia particolarmente oscura e dolorosa, ma in questo caso è proprio l’intreccio tra il contesto storico e la narrazione in prima persona a rendere questo scritto unico nel suo genere.
Tra gli italiani, uno dei diari più famosi è la Coscienza di Zeno, scritto da Italo Svevo, che racconta la storia di un fumatore che promette di smettere, ma non lo fa mai, tramite una linea piuttosto psicologica incentrata sul protagonista.
Altro diario famoso non italiano è quello di Pessoa, il Libro dell’inquietudine, originariamente intitolato: Livro do desassossego: Composto por Bernardo Soares.
Famosi sono anche i diari di Stendhal e quelli del filosofo Kierkegaard, che rappresentano un connubio tra un racconto filosofico ed un diario medico di ricerca.
Altri famosissimi titoli italiani sono il Giornalino di Gianburrasca e Diario clandestino di Giovanni Guareschi, sicuramente poco noto per questo capolavoro, ma ben più noto per la famosa coppia Don Camillo e Peppone e per il celebre romanzo Il destino si chiama Clotilde.
Tralasciando il discorso del genere letterario, il diario non è solo scritto. Si tratta di una forma di arte vera e propria: basti pensare ai grandi artisti i quali, nel riportare le loro impressioni su determinate cose o situazioni, non si limitavano soltanto a scrivere, ma addirittura lo rappresentavano in forma grafica, così come una fotografia.
Altra curiosità è ad esempio che questo genere letterario riesce ad evolversi e restare di moda. Ad oggi sono di moda i foto diari, ossia pagine Instagram o social dove si raccontano gli eventi di una giornata proprio tramite fotografie o didascalie. Questi tendono ormai a sostituire quello che fino a pochi anni fa era di gran moda e rappresentava la nuova generazione del vecchio diario cartaceo, ossia il blog.
Ancora oggi i blog sono tantissimi e la maggior parte sono basati proprio sul genere diario, quindi navigando in Internet sarà possibile imbattersi in blog che raccontano le vicende di qualcuno. Aprire un blog può rappresentare un valido trampolino di lancio ed una sonda nel mercato per chi poi vorrebbe investire tempo e fondi nella scrittura di questo genere, prima di cimentarcisi effettivamente.
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