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Scrivere un libro, appartenente a qualunque genere letterario, è un’impresa che richiede molta costanza e dedizione. Molti scrittori aspettano che arrivi l’ispirazione e cominciano a scrivere, non c’è nulla di più sbagliato. Ci vuole una buona dose di disciplina.
Picasso diceva: “L’ispirazione esiste, ma ti deve trovare già all’opera“.
Dunque, per prima cosa devi decidere gli orari per dedicarti alla stesura del tuo manoscritto e non temere la piccola linea nera lampeggiante che aspetta che tu ti decida a pigiare un tasto qualsiasi della tastiera, perché tu avrai letto tutte le nostre guide e sarai preparato e la fronteggerai a testa alta.
La scrittura di un libro di genere umoristico non richiede solo che tu sappia scrivere in modo scorrevole ma devi riuscire a far sorridere il lettore, a farlo divertire. E questa non è per niente una cosa semplice.
“Fare piangere è meno difficile che far ridere. Per questo, teatralmente parlando, preferisco il genere farsesco. Sono sicuro che il dramma della nostra vita, di solito, si nasconde nel convulso di una risata, provocata da un’azione qualsiasi che a noi è parsa comica. Sono convinto che spesso nelle lacrime di una gioia si celino quelle del dolore. Allora la tragedia nasce e la farsa, la bella farsa, si compie.” – Peppino De Filippo.
Prima di cominciare a spiegarti come procedere per poter scrivere un libro umoristico, devo fare una distinzione importante tra genere comico ed umoristico.
Il libro comico si basa su situazioni surreali e improbabili, quasi per nulla attinenti alla realtà, mentre l’umoristico ha una struttura solida, una trama verosimile e i personaggi sono accuratamente studiati e delineati.
Ora che ti sei fatto un’idea generale di cos’è un libro umoristico possiamo cominciare.
Prima di tutto, cerca di capire a chi ti stai rivolgendo, quanti anni hanno i tuoi potenziali lettori.
Scrivere per i bambini o per gli adulti comporta numerosi cambiamenti nella trama e nello stiliste di cui devi tener conto, nel modo più assoluto.
Se vuoi scrivere un libro umoristico per ragazzi ma sei un adulto ti verrà difficile divertirli, poiché la generazione di oggi è diversa da com’eri tu e le cose che a te sembrano divertenti potrebbero annoiarli.
Al contrario, scrivere per lettori della tua età è più semplice tenendo conto del fatto che potenzialmente conoscete e condividete le stesse cose.
Dunque, il mio consiglio è: indirizza il libro ai tuoi coetanei, ma se proprio non vuoi allora informati bene, parla con qualche ragazzo o adulto (nel caso in cui tu sia giovane e vuoi scrivere per persone più vissute), confrontati con qualcuno che abbia l’età dei tuoi futuri lettori in modo da capire quale tipo di umorismo utilizzare.
È anche vero che bisogna scrivere per sé stessi, per quella voce interiore che ti spinge a prendere in mano una penna; quindi, caro autore e cara autrice non starci troppo a riflettere, in primis scrivi per te stesso, il resto verrà da sé.
Come dicevo prima, devi darti un obiettivo e riuscire a portarlo a termine.
È indispensabile stabilire i tempi che puoi dedicare realisticamente alla scrittura: potresti decidere di scrivere per 30 minuti di fila al giorno, oppure stabilire un obiettivo in parole (ad esempio 1000 parole al giorno).
In questo frangente, devi essere realistico e studiare quali sono le tue concrete possibilità altrimenti potresti abbandonare il tuo progetto dopo poco tempo.
Sulla routine di scrittura leggi anche:
Come rendere la passione per la scrittura un’abitudine di vita
Come scrivere un libro al mese: il segreto della produttività dei grandi scrittori
Fatto ciò sei già a buon punto. Ora, ci sono due strade che puoi percorrere:
Il primo caso prevede di pianificare per bene, attraverso appunti e schemi, le linee guida che conterranno tutti i riferimenti principali della stesura.
È utile prepararti un piano prestabilito perché, durante la scrittura, avrai comunque modo di modificare o eliminare certi elementi che non ti sembrano più necessari nel tuo libro umoristico.
Il secondo caso implica, invece, di seguire l’istinto e assecondare la creatività innata che possiedi. Mentre scrivi, le idee arrivano e, anche se alcune non hanno un senso logico, successivamente potrai riordinarle e correggere eventuali errori.
In ogni caso, per scrivere un libro umoristico è importante ideare e descrivere scene particolarmente bizzarre, oltre che divertenti. Non devono mai mancare situazioni con equivoci o malintesi in cui i personaggi non riescono a comprendersi.
Che tu abbia deciso di scrivere di getto o abbia ideato un piano ben costruito, la storia del tuo libro umoristico dovrà svolgersi in un determinato periodo storico.
Puoi scegliere di ambientarlo nel passato, nel presente o nel futuro. Ciò ti darà già degli indizi importanti su cui basare il carattere dei personaggi e la trama stessa.
Ad esempio, se decidi di ambientarlo nel XXV secolo donne e uomini dell’epoca indossavano abiti sfarzosi e portavano tagli di capelli particolari e potrai giocare su queste caratteristiche. Dunque se decidi che la storia si svolga nel passato documentati bene su usi e costumi dell’epoca per rendere il tutto coerente e verosimile.
Se il tempo in cui si svolge il tuo libro umoristico è il presente non andrai in contro a particolari problemi; se lo ambienti in un lontano futuro sarà la tua fantasia a determinare la forma delle strutture architettoniche, le regole della società, gli abiti e le usanze.
Quest’ultimo lavoro è più complesso perché dovrai spiegare per bene tutte le caratteristiche della tua personale visione del futuro e stare anche attento a non creare contraddizioni durante la narrazione.
Dovrai essere in grado di spiegare e descrivere al lettore tutto ciò che deve sapere per poter cogliere l’ironia e le scelte prese dai personaggi.
Non c’è bisogno che tu chiarisca tutto nelle prime pagine, potresti infatti illustrare determinati meccanismi e concetti durante lo svolgimento delle azioni.
Una volta determinato il periodo storico del tuo libro umoristico, dovrai decidere il luogo o i luoghi in cui si svolgerà la narrazione. Le possibilità sono moltissime: puoi ambientare tutto il libro in un castello o far visitare ai tuoi personaggi paesi lontani o pianeti extrasolari. Sarai tu, con la tua creatività e fantasia, a dare vita ad un universo immaginario personale e divertente.
La personalità dei personaggi è fondamentale, ad esempio: se alcuni sono burloni e ingenui gli altri dovranno contrastare queste caratteristiche ed essere seri e intransigenti, in modo che i dialoghi e le vicende possano evolversi in maniera divertente.
Anche le caratteristiche fisiche sono molto importanti, per esempio: un personaggio buffo potrebbe essere vestito in modo strano oppure avere un naso enorme o un fisico robusto così che anche l’immagine che dai di lui possa suscitare, già di per sè, un sorriso quando entra in scena. Al contrario, il personaggio contrapposto, autorevole e risoluto, dovrebbe avere un abbigliamento quanto meno formale ed essere alto e con il viso squadrato. Le possibilità sono infinite ed è solo grazie alla tua fantasia e alla tua creatività che potrai creare un libro umoristico esilarante.
Arrivati a questo punto penso che tu già stia immaginando il tuo libro umoristico, mi piace pensare che tu abbia avuto qualche buona idea e ora non vedi l’ora di cominciare, ti capisco benissimo, ma non sei ancora pronto. Se ti è venuto in mente qualche spunto appuntalo, ci dovrai pensare più tardi, perché ora parliamo della trama.
Come in un film, la storia è fondamentale e devi articolarla come si deve. La trama non è un semplice susseguirsi di eventi: i personaggi devono affrontare delle situazioni che li portano a crescere o cambiare.
Un racconto senza evoluzione, o involuzione, del protagonista e degli altri personaggi non ha senso di esistere.
Il lettore deve potersi immedesimare; deve sentirsi partecipe e provare affinità con i tipi di persone che hai creato; deve potersi sentire dentro la tua storia e ciò non lo si ottiene con una buona grammatica ma con analogie alla vita reale, sofferenze e situazioni verosimili che possono capitare a chiunque; deve provare empatia.
Quindi, il mio consiglio è di descrivere scene comiche, grottesche, con malintesi, equivoci, scambi di persona ecc., e, al contempo, legate alla realtà come la conosci e la vivi tu.
Prendi spunto, ad esempio, da un episodio che ti è capitato; in questo modo la narrazione sarà naturale e unica perché solo tu hai fatto quella determinata esperienza in quel modo, il tuo punto di vista è unico.
Altre scene puoi inventarle, certo, ma inserisci anche qualcosa di vero, sarà più facile scrivere. Infine, non forzare le reazioni dei personaggi altrimenti il lettore se ne accorgerà e troverà il racconto surreale perdendo interesse. Questo è il vero cruccio di chi si barcamena nell’arte della scrittura.
Non sarai né il primo né l’ultimo scrittore ad avere queste difficoltà, ma vedrai che con un po’ di buona volontà riuscirai nella tua impresa di scrivere il tuo libro umoristico, che come ti ho già detto è un’impresa alquanto difficile.
Le capacità di sintassi e di linguaggio sono, ovviamente, fondamentali per la buona riuscita del tuo libro umoristico. Tutto dipende da te, dalle tue attitudine, dal tuo vocabolario e dai libri che hai letto e che ti hanno appassionato.
Ispirarti ad un autore che ti piace non è sbagliato, anzi ti aiuterà a capire qual é il modo migliore di esprimere determinati concetti. Tieni presente che scrivere è un’abilità e un’arte che si affina con la continuità: più scriverai più diventerai bravo.
Man mano che andrai avanti nella stesura, imparerai nuove tecniche per elaborare una frase o per spiegare un pensiero in modo più efficace.
Frasi troppo lunghe e articolate, utilizzate per descrivere un evento, possono far perdere il nesso al lettore e annoiare, cosa che proprio non deve succedere se si sta leggendo un libro umoristico.
Anche frasi troppo brevi potrebbero risultare strane e senza senso. Certo, se descrivi un luogo è inevitabile l’uso di molti aggettivi visto che stai dando un’immagine di un elemento o di una persona; ma se racconti un evento utilizzare molti aggettivi non è la scelta migliore che tu possa fare.
Il mio consiglio è di cercare un tuo stile personale prendendo ispirazione dagli autori del genere che hai letto e che ti piacciono (ma non copiare!) e sperimentare sulle tue pagine nuove soluzioni narrative originali.
Cara autrice e caro autore, abbiamo visto quali elementi sono alla base della scrittura di un libro umoristico, ora tocca a te cimentarti in questa avventura.
L’ultimo consiglio che sento di darti è quello di focalizzarti sul tuo obiettivo e scrivere per il semplice gusto di farlo.
Esistono molti tipi di autori, ma nella mia esperienza ho conosciuto due “categorie” che ora qui citerò: quelli che fanno leggere le proprie pagine mentre stanno ancora scrivendo, e quelli che tengono il loro libro segreto e lo tirano fuori solo quando è terminata la stesura.
Non so quale di questi autori tu sia ma voglio dirti una cosa: non farti influenzare da chi ti circonda. I tuoi amici, il tuo partner, la tua famiglia potrebbero criticarti o appoggiarti, non ha importanza perché in entrambi i casi il libro lo scrivi tu e deve piacere a te.
Se qualcosa non ti convince, se ritieni utile l’intervento di un professionista, se vuoi il meglio per la tua opera allora rivolgiti ai nostri professionisti che ti aiuteranno con l’editing.
Se sei convinto del modo in cui hai scritto una frase allora non cambiarla, se un passaggio non ti convince trova un modo per migliorarlo; queste sono scelte che spettano a te, oppure fai leggere il tuo manoscritto a un beta reader che avrà sicuramente un parere terzo rispetto a quello di parenti e amici.
Bene, ora ci sei! Hai tutto ciò che ti serve per scrivere il tuo libro umoristico e sono certa che sarà fantastico! Buona scrittura.
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Grazie per questo articolo, Federica Marzano. Lo sto leggendo ed in parecchie parti mi ritrovo, come scrivere di getto e la passione per la scrittura creativa, fatta di filastrocche, non-sense ed altro. Volevo dirti che il nuovo portale e’ molto innovativo e mi piace molto, ma non riesco ad entrare nel profilo autore. Grazie . Anna Martella.
Grazie mille Anna, mi fa piacere che tu ti sia ritrovata nel mio breve scritto. Grazie anche per il sito, siamo davvero emozionati per questo nuovo inizio! Per quanto riguarda l’accesso al profilo autore, hai provato a resettare la password? Se dovessi continuare ad avere problemi scrivimi [email protected] segnalando il problema. Grazie e buon sabato.
Mi sono confuso dove parli, come esempio, del sec. XXV, forse intendevi XV?
“Serve una buona Ambientazione
…Puoi scegliere di ambientarlo nel passato, nel presente o nel futuro. Ciò ti darà già degli indizi importanti su cui basare il carattere dei personaggi e la trama stessa.
Ad esempio, se decidi di ambientarlo nel XXV secolo donne e uomini dell’epoca indossavano abiti sfarzosi e portavano tagli di capelli particolari e potrai giocare su queste caratteristiche. Dunque se decidi che la storia si svolga nel passato documentati bene su usi e costumi dell’epoca per rendere il tutto coerente e verosimile…”
Ottimo articolo, cercavo proprio queste informazioni.
Grazie
Amedeo
Grazie per il tuo commento! Hai assolutamente ragione,c’è stato un lapsus: ad ogni modo mi fa piacere che l’articolo sia stato utile e se hai altre domande o curiosità, non esitare a chiedere. Grazie ancora per il tuo supporto!