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C’entra o centra: ecco come si scrive

7 minuti di lettura

Tra le parole che spesso fanno venire dubbi ci sono centra e c’entra, che non sempre vengono utilizzate correttamente.

Se vuoi pubblicare un libro è importante che tu sappia come usare nel modo giusto questi due termini, in modo da poter avere la certezza di utilizzare correttamente le differenti opzioni nel tuo testo.

Entrambe le parole (centra o c’entra) sono grammaticalmente corrette ma si utilizzano in contesti differenti:

  • “Centra” è la terza persona singolare del verbo “centrare”. Questo verbo viene utilizzato quando si vuole indicare l’azione di mirare a qualcosa o di mettere qualcosa al centro. Ad esempio, “Il giocatore centra la porta con un tiro preciso”
  • “C’entra” è una forma contratta di “ci entra”. Si utilizza per esprimere il concetto di avere a che fare con qualcosa oppure essere rilevante per un argomento. Un esempio? “Questo non c’entra niente con quello che stiamo discutendo”.

C’entra: cosa significa e quando si usa

Per comprendere quando utilizzare c’entra o centra, per prima cosa è necessario comprendere cosa significano i due termini.

C’entra è una grafia sicuramente particolare, che può portare a una serie di dubbi. Perché si deve mettere l’apostrofo? Da dove deriva questa forma? E soprattutto, quando si deve utilizzare?

Devi ricordare che in italiano, oltre ai verbi classici delle tre coniugazioni, ci sono quelli riflessivi – ad esempio specchiarsi, guardarsi o altri – ed ulteriori forme che vengono accompagnate da particelle pronominali – ad esempio andarci, parlarci ed entrarci. C’entra, pertanto, è il presente indicativo del verbo entrarci.

Il dubbio principale deriva dal fatto che il verbo in questione inizia con una vocale. E che c’entra? – ti chiederai. Te lo spiego subito con un piccolo esempio.

Prendiamo in considerazione il verbo andarci. Ok, inizia anch’esso con una vocale, starai pensando. In realtà non in tutte le forme perché se lo coniugo al presente indicativo, dirò io ci vado, tu ci vai, egli ci va. Ugualmente, per il verbo parlarci, dirò io ci parlo, tu ci parli, egli ci parla.

Passiamo ora al verbo che ci interessa: entrarci. Ecco che la presenza della vocale porterà a un’elisione della particella, ossia la ci perderà la i e diventerà c’. Ecco che allora si dirà io c’entro, tu c’entri, egli c’entra. Quest’ultima è proprio la forma che ci interessa quando diciamo appunto frasi come e questo che c’entra? oppure ancora stringiamoci al tavolo altrimenti l’ospite non c’entra.

Questi due esempi pratici ti mostrano gli utilizzi più comuni del verbo. Il primo caso è quello che maggiormente interessa, ossia quello che spesso porta al dubbio della modalità di scrittura tra c’entra oppure centra. Il verbo entrarci in questa situazione viene utilizzato in senso figurato, ossia per indicare se un oggetto o una persona di cui si sta parlando abbia attinenza con l’argomento del discorso o il contesto.

Come usare c’entra: esempi

Sicuramente portare degli esempi permetterà di comprendere meglio l’uso del termine. Vediamo di seguito alcuni brevi dialoghi che utilizzano il verbo entrarci in senso figurato come descritto ora:

  • Ho scritto un libro che parla di una fata che perde i poteri e viene mandata sulla terra
  • Ah, interessante, si parla anche di un viaggio all’Inferno?
  •  No, che c’entra! Si parla del mondo delle fate, non di diavoli.

E ancora:

  • Sono andata a una festa anni Cinquanta: ho messo i pantaloni a zampa e ho fatto un’acconciatura con i capelli cotonati e pieni di lacca che ne dici?
  •  Ma i pantaloni a zampa non c’entrano niente con gli anni Cinquanta, sono degli anni Settanta! E anche l’acconciatura non c’entra: è tipica degli anni Ottanta.

Avrai notato che in entrambi gli esempi l’uso del verbo in questione segue sempre una negazione. Le forme che c’entra o non c’entra niente sono infatti molto utilizzate per sottolineare una sorta di disappunto al fatto che non si sia compreso il contesto, ossia la pertinenza della cosa detta o dell’azione compiuta.

Attenzione però: c’entra può essere utilizzato anche con un altro significato, ossia quello di trovare posto, spazio, in un contesto fisico oppure in determinate situazioni.

In questo contesto viene maggiormente coniugato e utilizzato nelle diverse persone, a differenza dell’utilizzo precedente che è quasi sempre alla terza persona del presente indicativo.

Anche in questo caso fare degli esempi permetterà di comprendere maggiormente le possibilità di uso del verbo:

  • Ti sposti un poco, altrimenti non c’entro
  •  Ho provato a inserire questo vestito in valigia ma è troppo piena e non c’entra
  • Non vengo a quella festa, in quell’ambiente sento che non c’entro, non ci starei bene
  • Questo divano classico non c’entra con il mio salone moderno.

Nota che mentre nelle prime due frasi il verbo è utilizzato per indicare una mancanza di spazio, nel terzo esempio viene usato per sottolineare piuttosto una sensazione, in cui chi parla sente che quella festa non è il posto giusto per lui/lei. Il quarto esempio, come il terzo, non indica una mancanza di spazio ma di attinenza nello stile, sottolinea infatti che l’elemento classico non si adatta bene, per via dello stile differente, con quello moderno già presente. 

Le due situazioni del terzo e quarto esempio sono simili, indicano infatti in entrambi i casi che un qualcosa possa essere poco adatta in una determinata situazione o ambiente.

Centra: cosa significa e quando si usa

Vediamo ora il significato di centra senza apostrofo, cerchiamo di capire quando si scrive in questo modo e perché.

Il termine rappresenta la terza persona del verbo centrare, verbo che a sua volta è derivato dalla parola centro. In italiano sono molti i verbi derivati da sostantivi, ad esempio saltare deriva da salto, custodire da custode, nevicare da neve e così via.

Nel nostro caso specifico, come detto, centrare deriva da centro: questo significa che questo verbo viene utilizzato per indicare un’azione che raggiunge il centro, ossia il bersaglio.

L’utilizzo di centrare può essere sia fisico sia figurato.

In senso fisico, si può usare il verbo centrare per evidenziare un’azione: ho centrato il bersaglio, ho centrato il canestro, ho centrato la rete e ho fatto goal.

In senso figurato, centrare indica che si è riusciti a fare quello che si desidera: ad esempio si può centrare un obiettivo che si è prefissati, quali quello di vincere un concorso o di conseguire un risultato per il quale ci si è preparati nel tempo.

Esiste infine un altro significato del verbo centrare, che viene utilizzato soprattutto in grafica, ad esempio quando si deve centrare un’immagine, ossia posizionarla in modo che risulti al centro del riquadro in cui si sta lavorando.

In tutti questi casi, se ti stai chiedendo come si scrive centra se con o senza apostrofo, la risposta giusta è che si scrive senza apostrofo

Come usare centra: esempi

In senso fisico, si può usare il verbo “centrare” per evidenziare un’azione che colpisce un punto preciso: 

  • Ho centrato il bersaglio: questa frase indica che un colpo o un’azione è riuscito a colpire esattamente il punto prefissato, come nel caso di una freccia che colpisce il centro del bersaglio

In senso figurato, il verbo centrare può essere utilizzato così:

  • Ho centrato un obiettivo: questa frase può essere usata in vari contesti, ad esempio lavorativo, scolastico o personale, per indicare che si è riusciti a raggiungere un traguardo prefissato, come vincere un concorso o conseguire un risultato importante

Esiste infine un altro significato del verbo “centrare”, che viene utilizzato soprattutto in ambito grafico:

  • Centrare un’immagine: in grafica, “centrare” significa posizionare un’immagine in modo che risulti al centro del riquadro o dell’area di lavoro. Questo termine è comune nelle istruzioni per l’uso di software di grafica, come Photoshop o Illustrator.

Domande comuni sull’utilizzo di c’entra o centra

Qual è la differenza tra “centra” e “c’entra”? 

“Centra” è la terza persona singolare del verbo “centrare”, utilizzato per indicare l’azione di mirare o posizionare qualcosa al centro. Ad esempio, “Il giocatore centra il canestro.” Invece, “c’entra” è una forma contratta di “ci entra”, utilizzata per esprimere rilevanza o pertinenza rispetto a un argomento, come in “Questo non c’entra con la discussione.” 

Quando si usa “centra” senza apostrofo? 

“Centra” senza apostrofo si usa quando si riferisce all’azione di centrare qualcosa, sia in senso fisico che figurato. In senso fisico, può indicare il colpire un bersaglio o posizionare qualcosa al centro, come: “Ho centrato il bersaglio.” In senso figurato, indica il raggiungimento di un obiettivo, ad esempio: “Ho centrato il mio obiettivo di laurearmi.”

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