Laura Latini: “Leggere e scrivere, un piacere e un modo per imparare a riflettere”
Salve, mi chiamo Laura Latini Sono nata a Venezia ed ora vivo nella vicina Mestre Felicemente sposata, ho due figli e due nipoti, ai quali sono molto...
Raccontare la propria storia alla cara tribù di Youcanprint è un pò come entrare in un confessionale foderato di specchi: ogni parola, ogni immagine rinvia ad un altra in un gioco di cui non è certo il risultato, né il sapore. Potrebbe essere amarognolo e leggermente speziato? D’altra parte, occorre dirlo (si è all’interno di un confessionale..) c’è nell’invito un subdolo profumo di autocelebrazione cui sarebbe difficile resistere. Per quanto riguarda la mia vicenda, anche una non banale occasione di fare i conti con tanto passato e, forse, una breve striscia di futuro.
Come in ogni storia che si rispetti, occorre partire dall’inizio. Compivo i sedici anni quando mio padre mi regalò una Lettera 22 Olivetti, “.. per la scuola – disse – e per qualcosa d’altro”. Sicuramente abbracciai con entusiasmo la seconda parte della frase e inizia a darci dentro. Era il 1950, l’editore Guanda aveva appena messo in circolazione le opere di Garcia Lorca e Mondadori rilanciava i grandi della letteratura americana moderna nelle impareggiabili traduzioni di Vittorini. Dovevo a tutti i costi misurarmi con essi: impennate di scriteriato orgoglio che furoreggiano solo a quella beata età.
Seguirono centinaia di fogli, spediti senza vergogna alla Fiera Letteraria di Cardarelli e perfino al domicilio di Camillo Sbarbaro. Le stroncature furono, nell’ordine: potenti, severe ed affettuose. ( Affettuose da Sbarbaro, che ebbi in seguito l’impudenza giovanile di andare a stanare in quel di Spotorno, ma questa è un’altra storia).
Molti anni dopo, sui settanta, varie vicende mi condussero a “rileggermi” e procedere ad una totale epurazione verso il cestino della carta straccia. Pure il batterio era ormai inoculato, così – poco alla volta – travasai nel computer una trentina di libri, racconti e poesie, che senza me ne accorgessi avevano preso stabile dimora nella testa. Che farne? A quel punto i figlioli urgevano: provare ancora la via della supplica all’editore di turno, l’umiliazione del sicuro rifiuto?
Invece, arriva un nuovo scatto d’orgoglio di cui non mi sono mai pentito, del quale tuttora sono lietissimo, felice idea giunta frugando su Internet: Youcanprint. Mi ha accolto nella sua organizzazione, mi ha permesso di fare solida carta di pensieri tanto a lungo macerati e rivisitati.
Adoro le ragazze e i ragazzi di Youcanprint pur non conoscendoli che per firme su e-mail, ogni tanto mi vien voglia di salire su un treno fino a Tricase e correre ad abbracciarli tutti, ma la campana degli ottanta per me sta suonando, forse basteranno queste poche righe.
Lo affermo, un pò commosso e un pò sorridendo: l’intero staff di Youcanprint mi ha restituito con i suoi agili e sempre più avanzati strumenti di auto pubblicazione una fertile, seconda giovinezza.
Auguriamoci reciprocamente: buon lavoro!, simpatici e bravi ragazze e ragazzi di Youcanprint.
Augusto Galli
Ecco tutte le opere pubblicate da Augusto Galli con Youcanprint:
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