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Da Youcanprint a Netflix e Amazon Prime: la storia di Self Publishing di Antonio Dikele Distefano 

8 minuti di lettura
antonio dikele distefano

Si può auto-pubblicare un libro e avere così tanto successo da raggiungere il grande schermo?

La risposta sì e non si tratta del solito articolo markettaro con cui cerco di venderti la favola che il successo è possibile e facile.

In questo post ti racconterò una storia vera, la storia incredibile di Antonio Dikele Distefano e di come è riuscito a raggiungere Netflix nel 2021 e Amazon Prime nel 2022 partendo come self publisher da Youcanprint nel 2014 con “Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti”.

Zero è infatti la nuova serie tv originale di Netflix nata proprio da un’idea di Antonio Dikele Distefano (disponibile QUI sulla piattaforma).

Autumn Beat è invece il suo esordio come regista che Amazon Prime ha lanciato in esclusiva in 240 paesi il 10 novembre (disponibile QUI).

La storia di Antonio è una storia dura e di riscatto, molto difficile da raccontare in questo post. La sua carriera di scrittore e producer indipendente, però, è iniziata nel 2014 con Youcanprint.

Ecco il racconto di questa esperienza dalle sue parole rilasciate agli inizi del 2015:

“Ho scoperto Youcanprint grazie a delle ricerche fatte sul web. Molti scrivevano che era il miglior sito per un esordiente che voleva pubblicare un libro senza una casa editrice tradizionale. A differenza di altri servizi, il sito mi sembrava molto completo ed efficiente e mi sono fidato. Le informazioni erano moltissime e i costi contenuti.

Il 6 giugno ho pubblicato il libro in free download in tutti i portali digitali e, dopo tre mesi, 16 mila persone avevano scaricato il mio ebook.

A settembre la Mondadori mi ha offerto un contratto e oggi faccio lo scrittore come professione. Se dovessi rincominciare da capo domani, rifarei tutto senza cambiare nulla.”

Dal 2015 in poi, la storia di Antonio è stata incredibile. Ha pubblicato altri 6 libri con Mondadori e Rizzoli vendendo decine di migliaia di copie ed entrando spesso nella top 100 dei libri più venduti su Amazon e vendendo fino oltre 100.000 copie con il terzo libro.

Ma la sua storia è fatta di dolore, paure ed enormi sacrifici.

Antonio decide di utilizzare l’anticipo di 5.000 € ottenuto da Mondadori per aiutare la sua famiglia a pagare dei debiti, per poi rimanere in attesa di ricevere gli incassi delle vendite di “Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti“. Il tutto mentre continua un tour incredibile a sue spese, girando oltre 170 scuole in un anno e organizzando da solo presentazioni in decine di librerie.

Le risorse allora non bastano e così, con il secondo libro, Antonio ottiene un anticipo di 40.000 €. Con quei soldi, la sua vita inizia a cambiare e sente di avere un talento e di poter cambiare il suo destino. Scrivere per soldi però non lo rende felice, anzi. Il terzo libro infatti nasce molto dopo ed è un libro che ha una gestione molto diversa. Con questo terzo libro, la carriera di Antonio esplode. Le copie vendute sono molte di più rispetto al primo libro, grazie alla geniale idea avuta da Antonio di pubblicare la prima parte del libro gratis in ebook e la seconda parte cartacea a pagamento in libreria. 

Ma Dikele non è stato uno scrittore fortunato: è un artista e un marketer di altissimo livello. Partendo dal self publishing, Antonio crea molti alti progetti editoriali nel campo della musica rap diventando un punto di riferimento del settore.

Ti consiglio sinceramente di vedere tutta l’intervista ad Antonio Dikele Distefano, “La scrittura può salvarti la vita” sul canale YouTube One More Time. La trovi alla fine di questo articolo

Ma cosa può insegnare la storia di Dikele Distefano a un self publisher come te?

Il self publishing è una grande opportunità

A prescindere se il tuo libro verrà ripubblicato da un editore o se qualcuno ti contatterà per una serie tv, il self publishing è qui per restare e rappresenta un’opportunità immensa per ogni scrittore e scrittrice.

Il talento di Dikele Distefano probabilmente sarebbe rimasto “invisibile” 10-15 anni fa, prima che piattaforme come Youcanprint portassero il self publishing in Italia.

La sua storia sarebbe stata scartata dalle redazioni dei grandi editori…ora che il suo ebook è stato scaricato migliaia di volte, un grande editore ha deciso di investire su di esso (facile così). Senza il self publishing il libro di Dikele e quello di migliaia di altri autori non esisterebbero. Senza il self publishing Netflix o Amazon Prime non avrebbe mai conosciuto questo scrittore talentuoso assegnandogli intere produzioni. Il self publishing permette a tutti di essere scrittori, lasciando ai lettori il giudizio finale.

Il selfpublishing è difficile

Dikele ha avuto un successo incredibile, ma non bisogna lasciarsi abbagliare dalle storie di successo pensando che siano semplici e veloci, perché dietro c’è molto di più.

Per la maggior parte dei self publisher pubblicare un libro è difficile, richiede impegno, pazienza, investimenti e spesso senza ottenere un risultato adeguato. Questo significa che non ne valga la pena? Assolutamente no.  

Il self publishing è una grande possibilità, ma come ogni possibilità nella vita, la ricompensa dipende dall’impegno, dal duro lavoro e dalla perseveranza che ci mettiamo.

Youcanprint ha sempre avuto questa filosofia e questo blog è nato proprio per questo: dopo aver reso possibile a tutti di pubblicare, crediamo che per formare una nuova generazione di scrittori sia necessario investire nella formazione.

Essere self publisher è alla portata di tutti, ma farlo con successo richiede competenze e disciplina. La storia di Dikele ci insegna che è possibile, ma anche che non è facile e dipende da te.

Non basta pubblicare un libro e sperare che abbia successo, “la speranza non è una strategia“, come dice lo stesso Antonio nell’intervista. Antonio è ossessionato dal marketing, studia, legge, sperimenta e il successo dei suoi libri è in gran parte dovuto al suo talento letterario, ma soprattutto al suo talento da marketer.

Ecco perché pubblicare non basta e per essere un self publisher bisogna investire su se stessi. In questo modo si ottiene ciò per cui ci si impegna e non si attende ciò che si pensa di meritare.

Un editore non è fondamentale

Antonio avrebbe avuto questo successo anche senza Mondadori? La risposta è sì, perché lo aveva già. L’editore non ha fatto altro che ripubblicare il libro auto-pubblicato di Antonio. Questo ci insegna che non è l’editore che ti garantisce il successo, ma sei tu e la tua storia. Tu sei il brand e con il self publishing puoi raggiungere subito i tuoi lettori, senza bisogno di un intermediario o di un’etichetta editoriale.

Puoi pubblicare e avere successo senza un editore. Era valido nel 2014 e lo è enormemente di più oggi. Youcanprint ti permette di accedere alla stessa visibilità e distribuzione che ti garantisce un grande editore. L’unica differenza è la presenza in libreria, ma presto anche questo sarà superato. Antonio lo ha dimostrato con i libri, ma l’ha dimostrato anche con il magazine e con le produzioni cinematografiche. È il contenuto che conta e la strategia con cui lo fai arrivare al pubblico: in altre parole, Tu. 

Bisogna credere in se stessi

Essere self publisher non è una questione di tecniche di pubblicazione, è un mindset. Essere self publisher significa credere in se stessi e nel proprio talento, sentirsi scrittori prima che qualcuno ci autorizzi a sentirci come tali.

Non si diventa scrittori perché un grande editore ha “scelto” di pubblicarci, ma siamo scrittori perché abbiamo scritto un libro e diveniamo self publisher quando crediamo talmente tanto in noi stessi e nel nostro libro che scegliamo di pubblicarlo senza il bisogno di nessun editore.

Il self publisher non è uno scrittore normale: fa parte di una nuova generazione di scrittore. Uno scrittore che sceglie di diventare editore di se stesso abbandona per sempre e consapevolmente la strada dell’editoria tradizionale. Per questo motivo sono sempre convinto che essere un self publisher non è per tutti. Il self publishing è potenzialmente accessibile a chiunque abbia scritto un libro, ma diventare un self publisher è una questione che va oltre il caricare un file su una piattaforma e premere “pubblica”.

Essere un self publisher significa avere coraggio, fiducia in se stessi, amore per il lettore. Significa dedizione, studio, duro lavoro, pazienza, perseveranza. Antonio è la dimostrazione di tutto questo.

Quando ho letto della notizia dell’uscita del nuovo film per Amazon sono stato molto felice. Anche se non ho mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente, sono felice per Antonio perché il successo di qualcuno è sempre qualcosa di bello, soprattutto quando poi si tratta di una persona che lo merita davvero.

Sono felice anche perché mi piace pensare che abbiamo dato un piccolissimo contribuito a questa successo, permettendogli di pubblicare il suo primo libro nel 2014. La sua è davvero una storia di riscatto e coraggio per tutti, non solo nel self publishing.

Questo post nasce proprio per questo. Per dare coraggio e speranza, ma ricordare la responsabilità e il lavoro necessario.

E ricordati sempre…

Se hai scritto un libro sei uno scrittore.

Se credi in te stesso: sei un self publisher.

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