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“Youcanprint: rapporto semplice e non distante”. La storia di Cesare Saba

6 minuti di lettura

i-due-vulcani-cesare-sabaTrovandomi in congedo dall’Aeronautica Militare dopo 36 anni di servizio, mi sono accorto di essere in qualche modo disadattato alla vita civile. Messa in naftalina l’ultima divisa che ancora conservo, ho ripensato alle numerose esperienze fatte, che non mi sono mai dispiaciute anche se a volte mi sono incazzato per i numerosi Natali, Capodanni e Pasque oltre ai Ferragosti ed altre molteplici occasioni di festività perdute per ottemperanza ai doveri del servizio.

Però ho avuto l’occasione di conoscere personaggi che forse oggi in questa Repubblica smemorata non dicono più niente, come durante la resistenza a Lero, isola Greca del Dodecaneso, dove i nostri militari abbandonati a sé stessi scrissero una pagina eroica, che conobbi dalla viva voce di uno dei protagonisti quando ero in forza al Quartier Generale dell’Aeronautica a Milano, o come quella persona squisita che era il Generale Giorgieri che incontravo ogni mattina prendendo l’ascensore, per il tempo sufficiente a scambiare un saluto e qualche battuta.

Milano fu a suo tempo la base di tutte le mie scorrerie tra la Svizzera, Venezia e la Francia e la Spagna di un’altra epoca, da solo o con un amico prezioso, e poi la Liguria e la riviera Romagnola, dove conobbi una meravigliosa quanto sfortunata ragazza Francese, a lungo pianta.

Migliaia di luoghi, di nomi e di volti fissati nel tempo, spesso popolano ancora i miei ricordi ed i miei sogni.

Ma i ricordi non mi bastavano. Comprai un terreno da orto che coltivai personalmente con passione per qualche anno e che mi fece scoprire la coscienza di un altro mondo, l’attaccamento all’ambiente ed alla Madre Terra.

Mi interessai della politica locale appena il tempo sufficiente per disgustarmene. Mi dedicai poi ad approfondire quella passione segreta che era il mondo del paranormale, nel quale avevo fatto esperienza in forza di una dote naturale ma non controllabile, sempre schivo e senza ostentazioni. Intanto feci altri viaggi in Italia spaziando dalle Alpi, che ho sempre mantenuto nel cuore, alla Sicilia, terra d’incanto e di qualche mistero.

Se sono giunto a Youcanprint ed all’editoria elettronica è perché, forse per una sorta di deformazione professionale, ho dato un’occhiata all’esistente e mi è bastato sentirmi dire “le stampiamo questo numero di copie e lei ci fa ciò che vuole”, per capire un’altra pagina del male oscuro di questo Paese che deve tutto alla cultura ma che la cultura molto spesso disprezza e la relega in un particolare ghetto.

Ma vi pare che uno chiunque possa accettare di sentirsi dire una cosa del genere? Roba da picchiare chi te lo dice, tra incudine e martello. Nessuno contattabile che dica: “Se lo credo valido lo pubblico, altrimenti le dico subito addio.” Correttezza, non mezzucci ed espedienti, prego!

Se frequentate gente, informatevi di quanti di loro leggono almeno tre libri all’anno e quanti ne conservano in casa. Osservate nelle edicole quanto spazio viene riservato al gossip, allo svago ed alla divulgazione di basso profilo, poi meditate sul futuro del nostro Paese.

Tutti sono buoni a pubblicare autori già arrivati al successo ma quasi nessuno è facilmente disponibile con la voglia di scovare talenti nuovi e farli conoscere. Hanno tutti molto da fare, come i nostri politici, sempre distanti, dei quali scoprite il collegamento diretto soltanto attraverso tasse e balzelli.

Se siete sconosciuti ma avete soldi a sufficienza, forse qualche copia di un vostro scritto finirà sui banchi di qualche libreria con molto spazio ed una miriade di titoli intorno come “La volta che trovai un verme nell’insalata”, oppure “La bicicletta che mi passò sui piedi sopra le strisce pedonali”. Roba da incantare e non far dormire la notte per l’emozione.

Io non so se ho talento; questo saranno gli altri a dirmelo. Però nello scrivere intendo essere onesto. Scrivo di fantascienza e di fantapolitica ma con i piedi per terra. Noi Italiani abbiamo molto da dire nel campo e poi, abbiamo o no molti più fantasmi della Scozia? Abbiamo o no un bagaglio storico e culturale maggiore degli altri in Europa? E la fantascienza Italiana non deve temere la concorrenza Anglosassone; non ci manca la fantasia, il retaggio culturale ed il fascino delle ambientazioni.

Nella nostra cultura ci sono Archimede, Leonardo da Vinci, Galileo e tanti altri. Siamo un Paese che ha ancora qualcosa da dire nel campo della Fisica e siamo tra quelli che si cimentano nell’astronautica e nell’Industria Aerospaziale. In noi c’è l’eco di un passato che ha saputo guardare al futuro più e meglio di tanti contemporanei. Peccato però che se passate in via Panisperna a Roma, del glorioso Istituto Nazionale di Fisica, invidiato nel mondo, non trovate più nemmeno una targa che attiri lo sguardo del passante, come se si trattasse di una vergogna. Capito, signor Ministro degli Interni?

Nel mio romanzo “I due vulcani” per esempio, la storia si svolge nei giorni in cui sta per scoppiare una tragedia epica, con ambientazione e personaggi che potete sentire veri e pieni di sentimenti. La storia è una provocazione ed un monito insieme. Ho scritto il romanzo nella convinzione che Napoli abbia bisogno di un grande riscatto e meriti di più e di meglio di ciò che sembra esserle riservato nella storia contemporanea recente come in quella passata.

Se vi viene voglia di leggere “Le figlie di Tlan”, vi potrete scoprire insieme con qualche inquietudine verso le manipolazioni genetiche, anche qualcosa di ancestrale ed una provocazione verso l’ipocrisia del benpensantismo. In quella storia piena di avventura c’è anche una denuncia contro la piccolezza che si sente grande.

Se poi vi viene voglia di non dormire la notte, in “Dovevano sopravvivere”, c’è quello che serve a suscitare nuove paure ed inquietudini. Leggere questa storia, pensare ai numerosi focolai di guerra sparsi per il mondo, prendere coscienza di quanti popoli soffrono sanguinose persecuzioni e di quanti si “divertono” a compiere atrocità spacciate fraudolentemente per religiosi doveri verso il proprio Dio che poi è lo stesso di altri, magari chiamato con un altro nome, vi aiuterà a non dormire più nemmeno nelle notti successive.

Se mi sono affidato a Youcanprint non è per caso. Nei servizi editoriali che offre e nelle persone che ci lavorano, ho trovato un rapporto semplice e non distante.

Certo, non possono lavorare “pe’ senza niente” ma lavorano con garbo e mi supportano con la pazienza necessaria verso i “ragazzini” come me.

Grazie a loro e grazie a voi che mi avete dedicato del tempo.

Cesare Saba

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